Diario economico

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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 28 nov 2013 17:52

sono 4000 franchi al mese lordi?

al netto quanto viene?


... quasi quasi mi trasferisco :)
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
(Sam Fuller, a proposito di "The Steel Helmet")

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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 28 nov 2013 17:56

tenente Drogo ha scritto:sono 4000 franchi al mese lordi?

al netto quanto viene?

... quasi quasi mi trasferisco :)


Tenente, in Svizzera fa freddo, mica si sta come a Roma! :mrgreen: E poi ti tocca guidare a velocità codice, sennò la polizia cantonale ti fa un paiolo così, poi a 'sti taliànn...!
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 28 nov 2013 18:02

Prima che qualcuno parta con discorsi pseudogrillini, occorre dire che la rivalutazione delle quote di Bankitalia detenute dalle banche commerciali italiane vale una bella cifra di aumento del capitale proprio conteggiato dalle autorità di garanzia per valutare il rapporto mezzi propri / rischi; e che per procedere alla rivalutazione le banche scuciranno un bel po' di milioni per l'imposta sostitutiva sulle plusvalenze (12%, circa 800 milioni mi pare), riducendo enormemente la possibilità di futuri aumenti di capitale possibili dopo i controlli del 2014 dell'autorità bancaria europea, che ci vede sempre non molto di buon occhio.

Intesa: +70 punti base di core tier 1
Unicredit: tra 40 e 70 pb

Le altre a ruota.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 28 nov 2013 18:17

E altra conferma che l'esportazione di lavoro manifatturiero dai paesi industrializzati sta rallentando. Una volta che gli stipendi dei paesi in via di sviluppo hanno raggiunto un certo livello, le leggi della macroeconomia hanno cominciato a dimostrare che era meglio invertire il processo...
Purtroppo, questo fenomeno è meno evidente da noi per colpa della forte componente di produzione di beni a basso valore aggiunto nella nostra economia.

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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 29 nov 2013 11:39

Bel grafico che sintetizza l'attuale livello di equilibrio tra acquisto e affitto di un immobile rispetto alla media storica.
Emerge come i nostri prezzi siano allineati alla media, come quelli USA, mentre Canada, Australia e Nuova Zelanda, Belgio, Norvegia e Finlandia siano pesantemente sopra la media e quindi a probabilissimo rischio bolla.
Il Giappone, alle prese con vent'anni di deflazione, una situazione demografica preoccupante, e quotazioni di partenza folli per la sua bolla degli anni 80 non per nulla è il più economico al momento.

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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 02 dic 2013 09:42

zampaflex ha scritto:Bel grafico che sintetizza l'attuale livello di equilibrio tra acquisto e affitto di un immobile rispetto alla media storica.
Emerge come i nostri prezzi siano allineati alla media, come quelli USA, mentre Canada, Australia e Nuova Zelanda, Belgio, Norvegia e Finlandia siano pesantemente sopra la media e quindi a probabilissimo rischio bolla.
Il Giappone, alle prese con vent'anni di deflazione, una situazione demografica preoccupante, e quotazioni di partenza folli per la sua bolla degli anni 80 non per nulla è il più economico al momento.

..................................



Non ho dubbi che i nostri prezzi siano allineati alla media, ma in Italia il mercato immobiliare ha andamenti a macchia di leopardo, e Roma, purtroppo, continua ad essere sovradimensionata, soprattutto per lo scarso rapporto con la qualità offerta. Qualche altro anno di calo fisiologico non farebbe male a nessuno, anzi, stimolerebbe le compravendite e il settore.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 02 dic 2013 12:46

Altro segnale positivo riguardo al sentiment sul rischio Italia: degli investitori specializzati USA stanno trattando per comprare partite di crediti incagliati dalle nostre banche.

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-12-02/big-corsa-i-crediti-deteriorati--083021.shtml?uuid=ABe0V7g
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 02 dic 2013 13:15

zampaflex ha scritto:Altro segnale positivo riguardo al sentiment sul rischio Italia: degli investitori specializzati USA stanno trattando per comprare partite di crediti incagliati dalle nostre banche.

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-12-02/big-corsa-i-crediti-deteriorati--083021.shtml?uuid=ABe0V7g


L'idea non è male, però si parla di appena 6 miliardi su 150 di sofferenze (senza contare quelle non dichiarate in bilancio!), il chè non muove l'ago della bilancia.

http://it.ibtimes.com/articles/59705/20131202/italia-banche-prestiti-imprese-cittadini-non-performing-loans-sofferenze-investitori-esteri-monte-de.htm

La soluzione però ci sarebbe. Considerato che su 150 miliardi di non-performing-loans circa il 70% riguarda crediti inesigibili immobiliari basterebbe (s)vendere a prezzi reali il mattone in panza alle banche e farsi una ragione che i tempi delle vacche grasse sono finiti. Ciò consentirebbe di far ripartire il mercato immobiliare (commerciale e residenziale) e far entrare qualche soldino nelle casse degli istituti. Ed invece l'ingordigia e la speranza (vana) la fanno da padrone......
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Re: Diario economico

Messaggioda Sergio VI » 03 dic 2013 13:21

zampaflex ha scritto:Altro segnale positivo riguardo al sentiment sul rischio Italia: degli investitori specializzati USA stanno trattando per comprare partite di crediti incagliati dalle nostre banche.

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-12-02/big-corsa-i-crediti-deteriorati--083021.shtml?uuid=ABe0V7g


Guarda che è da un pezzo che si sono squali anche in acque basse in cerca di svendite da paura. Molti sono presi con l'acqua alla gola, big compresi, al punto che cedere tutto
anche rimettendoci soldi pur di rientrare dall'esposizione. Non c'è molto da gioire, anzi.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 03 dic 2013 15:24

Sergio VI ha scritto:
zampaflex ha scritto:Altro segnale positivo riguardo al sentiment sul rischio Italia: degli investitori specializzati USA stanno trattando per comprare partite di crediti incagliati dalle nostre banche.

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-12-02/big-corsa-i-crediti-deteriorati--083021.shtml?uuid=ABe0V7g


Guarda che è da un pezzo che si sono squali anche in acque basse in cerca di svendite da paura. Molti sono presi con l'acqua alla gola, big compresi, al punto che cedere tutto
anche rimettendoci soldi pur di rientrare dall'esposizione. Non c'è molto da gioire, anzi.


Ma non è che tenendoteli in pancia migliori...amputare, amputare! Se si disfassero di una buona fetta degli incagli non sarebbero costretti a liquidare le linee di credito in bonis (vuoi per i ratio, vuoi per la raccolta).
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 04 dic 2013 11:28

Oggi due temi diversi.

Cosa sta succedendo in Grecia dal punto di vista politico: possiamo solo congratularci con noi stessi per la civiltà delle nostre reazioni, al massimo dell'incazzatura abbiamo dato il 25% ad un populista che si limita a tenere comizi. Nella "culla della civiltà occidentale" invece hanno già cominciato a spararsi.
http://www.ft.com/intl/cms/s/0/dc877c6e-46df-11e3-9c1b-00144feabdc0.html?siteedition=intl#axzz2mUheqmqC

Dall'ultimo corposissimo Financial Stability Report del FMI invece leggiamo qualche dato sui prestiti alle aziende italiane, specialmente piccole e medie (ricordo che per i parametri internazionali quasi tutte le nostre aziende stanno lì). Elaborazione su dati 2011, ora sarebbero certamente peggiori.
La rischiosità dei prestiti alle PMI è alta: la quota di tali prestiti considerati a rischio (cioè con costo del servizio del debito superiore all'EBITDA) è pari al 40%, come in Francia peraltro, ma pari al doppio della Germania.
Ma è anche un dato cronico, perché nel 2003 era pari al 25% sul totale dei prestiti a tutte le categorie di imprese mentre nel 2011 il dato si è collocato al 30%.
La leva finanziaria (rapporto mezzi di terzi/mezzi propri) usata dalle imprese italiane (tutte) è aumentata passando nello stesso periodo da 2,5 a 3,5 volte. Cosa che io evidenzio da anni sul mio posto di lavoro: le aziende italiane usano troppo poco capitale proprio e troppo debito (è più facile fare impresa così, no?). In Francia e Germania è ancora a 2,5 volte (e in Germania c'è moltissima piccola impresa, quasi come da noi, salvo che poi lì ci sono alcune autentiche multinazionali in numero ben maggiore che da noi*; è la Francia curiosamente il campione continentale della grande impresa).
La profittabilità misurata a livello di EBITDA è crollata dal 2001 (11,5%) al 2005 (8%) mantenendosi poi su quel livello, nel 2011 era ancora al 7,5%. Curiosamente il tracollo è parallelo alla prima grande era berlusconiana (2001-2006).

Informazione più pratica e utile, il tasso di interesse medio praticato dalle banche italiane sui prestiti alla clientela viene previsto in discesa fino al 3% nel migliore dei casi, a inizio 2016. So che molti piccoli imprenditori o commercianti si sognerebbero anche solo potere arrivare al 5%, vabbé, pazientate, tassi veramente bassi non so quando li rivedremo. Solo una robusta iniezione di capitale proprio può farvi calare il costo del debito.

* qualche giorno fa ho sentito di sfuggita (potrei essere impreciso nella citazione) che il 90% del mostruoso saldo commerciale positivo tedesco è fatto dalle prime 50 loro aziende, ovviamente di dimensione multinazionale. Altro chiodo nella bara del "piccolo è bello" nostrano.
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Re: Diario economico

Messaggioda Sergio VI » 04 dic 2013 15:44

zampaflex ha scritto:La leva finanziaria (rapporto mezzi di terzi/mezzi propri) usata dalle imprese italiane (tutte) è aumentata passando nello stesso periodo da 2,5 a 3,5 volte. Cosa che io evidenzio da anni sul mio posto di lavoro: le aziende italiane usano troppo poco capitale proprio e troppo debito (è più facile fare impresa così, no?). In Francia e Germania è ancora a 2,5 volte (e in Germania c'è moltissima piccola impresa, quasi come da noi, salvo che poi lì ci sono alcune autentiche multinazionali in numero ben maggiore che da noi*; è la Francia curiosamente il campione continentale della grande impresa).


Sono curioso: perchè le imprese italiane non usano capitale proprio?
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Re: Diario economico

Messaggioda pippuz » 04 dic 2013 16:24

zampaflex ha scritto:Oggi due temi diversi.

Cosa sta succedendo in Grecia dal punto di vista politico: possiamo solo congratularci con noi stessi per la civiltà delle nostre reazioni, al massimo dell'incazzatura abbiamo dato il 25% ad un populista che si limita a tenere comizi. Nella "culla della civiltà occidentale" invece hanno già cominciato a spararsi.
http://www.ft.com/intl/cms/s/0/dc877c6e-46df-11e3-9c1b-00144feabdc0.html?siteedition=intl#axzz2mUheqmqC

Non si legge che dice ?
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 04 dic 2013 19:40

pippuz ha scritto:
zampaflex ha scritto:Oggi due temi diversi.

Cosa sta succedendo in Grecia dal punto di vista politico: possiamo solo congratularci con noi stessi per la civiltà delle nostre reazioni, al massimo dell'incazzatura abbiamo dato il 25% ad un populista che si limita a tenere comizi. Nella "culla della civiltà occidentale" invece hanno già cominciato a spararsi.
http://www.ft.com/intl/cms/s/0/dc877c6e-46df-11e3-9c1b-00144feabdc0.html?siteedition=intl#axzz2mUheqmqC

Non si legge che dice ?


Watch Greece – it may be the next Weimar Germany
By Aristides Hatzis
Greek voters trusted a neo-Nazi party which did not hide its true colours, writes Aristides Hatzis

Since the 2012 summer elections, Greece has rumbled with echoes of the Weimar Republic. There was no doubt that the composition of the Greek legislature was the worst in modern history. Parliament now contains the full spectrum of authoritarians: neo-Nazis, Stalinists and Maoists together with radical leftwingers, populist rightwingers and numerous defenders of paranoid conspiracy theories.

Nevertheless, for more than a year the situation looked superficially bearable. Greece has a strong coalition government trying to implement reforms, cut government spending and restore our economy. But to keener observers, failures outweigh the successes.

First, the major reforms have failed or were never really attempted. The few that were successful are fragile. Most government members are afraid of the political cost and reluctant of clashes with vested interests. Many crucial government positions are occupied by inadequate party apparatchiks.

At the same time, the opposition has broken every record in demagogy and populism. A strong combination of economic illiteracy, parochialism, ideological fixation and opportunism rules out any viable alternative to the mediocre current government. So in this context of depression and pessimism, extremism is flourishing. Political violence is not new to Greece. Terrorism, riots, violent clashes between members of different political parties, or between protesters and police, have been part of the country’s history since 1974.

However this time Greece surpassed its worst self. Greek voters not only trusted a neo-Nazi party – Golden Dawn – with a sizeable presence in the Greek parliament. They elected a party whose members (leaders included) did not even try to disguise themselves as peaceful ultra-rightwingers. On the contrary, Golden Dawn started bullying their political opponents, revealing their true colours. And this did not hurt them at all. Their poll numbers surged, approaching 15 per cent.

This success was the result of many factors. The party presented itself as the anti-system party. Media exposure made members’ faces familiar, normalising their views. The authorities were extremely lenient to them: some of the officials felt bewildered as to how to treat rogue members of parliament; others felt kinship.

Golden Dawn members believed their political momentum gave them immunity. But their violent acts could be tolerated no longer. They crossed the line when one of them killed an anti-fascist rapper in a cafeteria, in front of customers and slow-to-intervene police officers.

The government reaction was bold and embarrassing. It was bold because it decided to apply the law and prosecute their leaders, including members of parliament. It was embarrassing because there were more than several glitches in the application of the basic principles of the rule of law (due process, presumption of innocence, unreasonable searches). And it became obvious that several high-ranking officials were Golden Dawn sympathisers. Nonetheless, the fast government reaction and witch hunt that followed seemed to defuse the situation. Even the radical opposition was eager to overlook the legal technicalities and rejoice.

But the fun ended last Friday. In a mafia-like hit, two professional assassins murdered two Golden Dawn members in front of their party offices in northern Athens. Was this a terrorist attack, a revenge for the murder of the rapper? Or was it literally a mob hit, having nothing to do with politics?

The reader of this article who does not reside in Greece should be terrified by now. These are not everyday incidents for a European democracy. However, if you visit Greece you will be mesmerised by the tranquillity of its residents. Most of us are watching these dreadful acts as spectators of a soccer game.

Meanwhile, we stand by as pillars of our society are cracking. For example, take a case close to my heart: an unreasonable attempt to slash the cost of higher education has caused strikes that have shut down two leading universities (including that of Athens, my employer and Greece’s oldest and leading university). This has been going on for two months. The academic year has not started yet.

Administrative personnel have closed all buildings and forbidden every activity – not only administrative but also academic work. Exams and classes are cancelled, professors are not allowed to work in their offices or meet their students. Groups of strikers, radical students and “concerned” leftwing citizens patrol the campuses.

The students are desperate and dismayed, as are most faculty members. At the same time, the government and the strikers are determined not to back down. The word “compromise” in Greece has a pejorative meaning. And what is the consequence? Nobody really cares. There are other, more interesting segments on the evening news: political murders.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 04 dic 2013 19:40

Sergio VI ha scritto:
zampaflex ha scritto:La leva finanziaria (rapporto mezzi di terzi/mezzi propri) usata dalle imprese italiane (tutte) è aumentata passando nello stesso periodo da 2,5 a 3,5 volte. Cosa che io evidenzio da anni sul mio posto di lavoro: le aziende italiane usano troppo poco capitale proprio e troppo debito (è più facile fare impresa così, no?). In Francia e Germania è ancora a 2,5 volte (e in Germania c'è moltissima piccola impresa, quasi come da noi, salvo che poi lì ci sono alcune autentiche multinazionali in numero ben maggiore che da noi*; è la Francia curiosamente il campione continentale della grande impresa).


Sono curioso: perchè le imprese italiane non usano capitale proprio?


Dai, non provocarmi... :wink:
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Re: Diario economico

Messaggioda Sergio VI » 05 dic 2013 10:50

zampaflex ha scritto:
Sergio VI ha scritto:
zampaflex ha scritto:La leva finanziaria (rapporto mezzi di terzi/mezzi propri) usata dalle imprese italiane (tutte) è aumentata passando nello stesso periodo da 2,5 a 3,5 volte. Cosa che io evidenzio da anni sul mio posto di lavoro: le aziende italiane usano troppo poco capitale proprio e troppo debito (è più facile fare impresa così, no?). In Francia e Germania è ancora a 2,5 volte (e in Germania c'è moltissima piccola impresa, quasi come da noi, salvo che poi lì ci sono alcune autentiche multinazionali in numero ben maggiore che da noi*; è la Francia curiosamente il campione continentale della grande impresa).


Sono curioso: perchè le imprese italiane non usano capitale proprio?


Dai, non provocarmi... :wink:


Nessuna provocazione.
Perchè non fai un esempio pratico tipo una piccola impresa che decide di acquistare attrezzature di ultima generazione evidenziando che vantaggi ha nell'acquistare il tutto di tasca propria
piuttosto di chiedere un finanziamento.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 05 dic 2013 12:11

Sergio VI ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Sergio VI ha scritto:
zampaflex ha scritto:La leva finanziaria (rapporto mezzi di terzi/mezzi propri) usata dalle imprese italiane (tutte) è aumentata passando nello stesso periodo da 2,5 a 3,5 volte. Cosa che io evidenzio da anni sul mio posto di lavoro: le aziende italiane usano troppo poco capitale proprio e troppo debito (è più facile fare impresa così, no?). In Francia e Germania è ancora a 2,5 volte (e in Germania c'è moltissima piccola impresa, quasi come da noi, salvo che poi lì ci sono alcune autentiche multinazionali in numero ben maggiore che da noi*; è la Francia curiosamente il campione continentale della grande impresa).


Sono curioso: perchè le imprese italiane non usano capitale proprio?


Dai, non provocarmi... :wink:


Nessuna provocazione.
Perchè non fai un esempio pratico tipo una piccola impresa che decide di acquistare attrezzature di ultima generazione evidenziando che vantaggi ha nell'acquistare il tutto di tasca propria
piuttosto di chiedere un finanziamento.


Il discorso da fare non è case specific, ma piuttosto legato all'equilibrio tra le fonti di finanziamento. Se da noi le imprese lavorano mediamente con leva 3,5 e all'estero (Spagna e Portogallo escluse, che hanno le pezze al culo e le banche che sostengono chiunque "facendo sistema" ma sono sostanzialmente fallite) con 2,5 poi non ci si può lamentare che, nel momento in cui le banche hanno qualche difficoltà come è successo soprattutto dal 2011, le stesse riducano gli affidamenti. Tant'è che alla mia azienda che gli utili li ha sempre dichiarati e capitalizzati bussano alla porta per OFFRIRE prestiti.
Alle prese con l'aumento del costo della raccolta e la sua scarsità, nonché le norma di Basilea, le banche devono scegliere tra i loro clienti quali sono quelli degni di ricevere credito e quali sono troppo a rischio. Quando vedo bilanci costruiti con 10000 euro di capitale sociale e un milione di debito tra banche, stato e fornitori secondo te come devo valutare l'azienda? E' ovvio che le banche poi stringano i cordoni della borsa.

E poi sappiamo tutti benissimo che negli anni 90 i commercialisti suggerivano di togliere il più possibile dalle aziende lasciandole sottopatrimonializzate (e vai con le immobiliari e le holding di famiglia); poi adesso conversione a 180°, contrordine, occorre capitalizzare, ma oramai troppi imprenditori si sono abituati alla azienda magra (che se le cose vanno male tanto le tasche proprie sono già piene...). In tutto questo, le ultime norme sul concordato sono una mannaia per i creditori e una bazza per i debitori.

Per tornare alla tua domanda, è ovvio che il costo del capitale proprio sia superiore al costo del finanziamento esterno e che il rendimento atteso dall'investimento debba essere maggiore nel primo caso. Ma se oltrepassi un punto ottimale di equilibrio (molto variabile, come abbiamo appena visto) ti esponi al "cigno nero": per esempio la banca che di punto in bianco ti dice "sei troppo esposto, ti revoco i fidi". E a quel punto sei in braghe di tela. Anzi, nemmeno quelle...
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 05 dic 2013 13:29

zampaflex ha scritto:
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 11 dic 2013 11:00

Altra dimostrazione che il nanismo imprenditoriale italiano è deleterio.
In Europa il costo dei prestiti bancari è rimasto stabile mentre il costo della raccolta tramite obbligazioni è diminuito fortemente diventando più competitivo: così le aziende più robuste possono accedere al credito a costi ancora più bassi di quelle che rimangono vincolate alle banche aumentando il gap concorrenziale.

http://ftalphaville.ft.com/2013/12/10/1717542/everything-must-have-a-reason-even-banks/
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Re: Diario economico

Messaggioda pippuz » 11 dic 2013 11:49

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Però di sera è una gran rottura de cojoni, a meno che uno non vada a troje.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 11 dic 2013 13:00



Ma basta con queste puttanate populiste grilline! La Banca d'Italia è indipendente per Statuto, che non è quello delle normali banche commerciali; e la rivalutazione delle quote col permesso di alienarle serve a:
- aumentare i coefficienti patrimoniali delle banche italiane azioniste che così sono messe meglio rispetto a Basilea 3 e non devono aumentare il capitale sociale; e
- incassare subito un extra dalle stesse banche azioniste tramite l'imposta sostitutiva sulle rivalutazioni dei cespiti.

O c'è qualche anima bella che pensa davvero che la Banca d'Italia possa sottomettersi ai desideri del banchiere privato di turno?
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Re: Diario economico

Messaggioda pippuz » 11 dic 2013 18:18

Toh, pare che l'aumento IVA sia stato controproducente.

http://www.corriere.it/economia/13_dice ... d9ac.shtml

Fortuna che questi pezzi di merda sono laureati alla Bocconi.
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Re: Diario economico

Messaggioda Sergio VI » 11 dic 2013 18:28

pippuz ha scritto:Toh, pare che l'aumento IVA sia stato controproducente.

http://www.corriere.it/economia/13_dice ... d9ac.shtml

Fortuna che questi pezzi di merda sono laureati alla Bocconi.


Hai fatto caso all'affermazione:

Bordoni: «L’uscita dalla crisi prevista per il 2014 non sembra sufficiente a stimolare la ripresa»

stimolare la ripresa ... raccontando balle! :shock:
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Re: Diario economico

Messaggioda pippuz » 11 dic 2013 18:36

Sergio VI ha scritto:
pippuz ha scritto:Toh, pare che l'aumento IVA sia stato controproducente.

http://www.corriere.it/economia/13_dice ... d9ac.shtml

Fortuna che questi pezzi di merda sono laureati alla Bocconi.


Hai fatto caso all'affermazione:

Bordoni: «L’uscita dalla crisi prevista per il 2014 non sembra sufficiente a stimolare la ripresa»

stimolare la ripresa ... raccontando balle! :shock:

Vabbè, ma c'è ancora chi ascolta 'sti pagliacci ?

Temo di si, c'è chi ancora crede a sti buffoni, basta leggere alcuni post sui vari blog/social.
over the mountain watching the watcher
breaking the darkness waking the grapevine
one inch of love is one inch of shadow
love is the shadow that ripens the wine

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