Il marketing degli anni 90

Uno spazio per tutti, esperti o meno, appassionati o semplicemente incuriositi dall'affascinante mondo del vino: domande, idee, opinioni...
Avatar utente
gianni femminella
Messaggi: 3714
Iscritto il: 26 nov 2010 14:43
Località: Castiglione della Pescaia - Finale Emilia

Il marketing degli anni 90

Messaggioda gianni femminella » 06 nov 2013 18:34

Da un po' mi gira per la mente come, e soprattutto perché, mi sono avvicinato al vino a metà degli anni '90. Ne parlavo con un amico il quale mi chiedeva come sia possibile influenzare il gusto dei consumatori e come si possano creare nuove mode, o se preferite tendenze.

Ecco la domanda; mi è sempre rimasta l'idea che all'epoca ci sia stata una campagna pubblicitaria poco percettibile, ma molto efficace, che ha cambiato i numeri nel mondo del vino e forse anche aumentato in certa misura la consapevolezza di alcuni consumatori. La mia idea è fondata o è solo una sensazione personale in quanto collegata alla nascita della mia personale passione per il vino?


grazie a chiunque mi risponda

vanno bene anche clamorose smentite :mrgreen:
Roma, fecisti patriam diversis gentibis unam
Rutilio Namaziano, de reditu
alì65
Messaggi: 13681
Iscritto il: 08 giu 2007 15:36
Località: Parma

Re: Il marketing degli anni 90

Messaggioda alì65 » 06 nov 2013 19:05

dacci un esempio su cui lavorare, pubblicitario di che tipo?
per quanto mi riguarda il periodo mi aveva portato sul viale del vino fruttone, avvolgente, ti dava l'idea durasse all'infinito, poi, col passare degli anni ho capito qualcosina e le cose sono migliorate anche il traguardo è ancora lontanissimo, in poche parole ho imparato na mazza... :D
futuro roseo, si preannuncia un 2025 da urlo!!!
davidef
Messaggi: 7788
Iscritto il: 06 giu 2007 17:23
Località: Vicenza

Re: Il marketing degli anni 90

Messaggioda davidef » 06 nov 2013 19:21

gianni femminella ha scritto: Ne parlavo con un amico il quale mi chiedeva come sia possibile influenzare il gusto dei consumatori e come si possano creare nuove mode, o se preferite tendenze.....



acidità, mineralità, bevibilità.......... :lol: :lol:
Avatar utente
gianni femminella
Messaggi: 3714
Iscritto il: 26 nov 2010 14:43
Località: Castiglione della Pescaia - Finale Emilia

Re: Il marketing degli anni 90

Messaggioda gianni femminella » 06 nov 2013 19:43

Non mi riferisco tanto all'imparare.

Provo a spiegarmi. Mi ricordo che un giorno uno mi ha fatto capire che il vino poteva essere fatto bene o male, tanto per essere sintetici, considerazione che non è banale come sembra. Nel senso che nell'immaginazione il vino dello zio pigiato con i piedi e buttato in un tino per alcuni è buono semplicemente perché sincero e genuino.

Una volta capito che il discorso è più complesso cominci, o per lo meno io ho cominciato, a spendere cifre maggiori di quelle a cui eri abituato e a sentire che la differenza c'è eccome. Non mi dilungo sulla crescita personale che per me è rimasta limitata. Del resto confrontarsi con molti di quelli che scrivono qui è impietoso, perché ci sono persone di una bravura eccezionale.

Piuttosto mi interessa capire se la mia sensazione, che negli anni '90, ci sia stata una pubblicità occulta che ha spinto il Brunello e altri vini ( supertuscans e non solo ) , sia fondata o meno. Si può certamente comprendere nel discorso anche lo stile di quei tempi. Di certo mi sentirei di dire che la grande popolarità di alcuni vini sia nata proprio in quegli anni.

Insomma diciamo che mi interessa una analisi di quel decennio, in particolare della seconda metà, sotto ogni punto di vista e in particolare sotto l'aspetto di un marketing che ritengo sia stato molto efficace.
Roma, fecisti patriam diversis gentibis unam
Rutilio Namaziano, de reditu
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 12900
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Il marketing degli anni 90

Messaggioda zampaflex » 06 nov 2013 20:39

davidef ha scritto:
gianni femminella ha scritto: Ne parlavo con un amico il quale mi chiedeva come sia possibile influenzare il gusto dei consumatori e come si possano creare nuove mode, o se preferite tendenze.....



bevibilità.......... :lol: :lol:


E' quando ha svoltato IL VATE. :mrgreen:

Seriamente, credo sia stato piuttosto il risultato della diffusione del benessere nella generazione dei baby boomers italiani che inevitabilmente si è riversato sui vari piaceri della vita; un rivolo di questo benessere ha toccato il mondo del vino e poi il traino dovuto all'immagine e all'immaginario ha fatto il resto.
Io in quegli anni bevevo maronianamente e non mi curavo del resto; mi spiace assai vedere certi vini che oggi comprerei volentieri, arrivare oramai a prezzi da bolla immobiliare giapponese :evil:
Non progredi est regredi
Avatar utente
Andyele
Messaggi: 5624
Iscritto il: 06 feb 2009 17:21
Località: Massa

Re: Il marketing degli anni 90

Messaggioda Andyele » 06 nov 2013 22:18

Gianni non è che intorno alla metà degli anni 90 hai per caso iniziato con quella cosa che inizia con c... e finisce con annabis ed a quanto sembra non hai ancora smesso? :D
Avatar utente
gianni femminella
Messaggi: 3714
Iscritto il: 26 nov 2010 14:43
Località: Castiglione della Pescaia - Finale Emilia

Re: Il marketing degli anni 90

Messaggioda gianni femminella » 06 nov 2013 22:55

Grazie ai volonterosi.

Risposta cumulativa:

davidef; mineralità, acidità, bevibilità può in effetti essere la risposta del marketing al consumatore attuale. Quindi questo mi fa pensare che il marketing "collettivo" effettivamente esiste. Ma negli anni '90 la ricetta era diversa: concentrazione, gradazione, barrique.

zampaflex; mi piace molto l'idea del benessere che in qualche modo si riversa sull'edonismo vinicolo. Avvalora, credo, la mia idea. Persone che con un surplus di denaro e di piacere di vivere sono ricettive alle proposte del mercato ( marketing ) e si concedono un lusso come un buon vino ( è giusta la traduzione? ).

andyele; te, secondo me, campanilisticamente osteggi i pareri di chi abita un province confinanti e getti discredito su ipotesi suggestive :mrgreen:
Roma, fecisti patriam diversis gentibis unam
Rutilio Namaziano, de reditu
paperofranco
Messaggi: 5968
Iscritto il: 20 gen 2010 19:16
Località: Poggibonsi

Re: Il marketing degli anni 90

Messaggioda paperofranco » 06 nov 2013 23:03

gianni femminella ha scritto:Da un po' mi gira per la mente come, e soprattutto perché, mi sono avvicinato al vino a metà degli anni '90. Ne parlavo con un amico il quale mi chiedeva come sia possibile influenzare il gusto dei consumatori e come si possano creare nuove mode, o se preferite tendenze.

Ecco la domanda; mi è sempre rimasta l'idea che all'epoca ci sia stata una campagna pubblicitaria poco percettibile, ma molto efficace, che ha cambiato i numeri nel mondo del vino e forse anche aumentato in certa misura la consapevolezza di alcuni consumatori. La mia idea è fondata o è solo una sensazione personale in quanto collegata alla nascita della mia personale passione per il vino?


grazie a chiunque mi risponda

vanno bene anche clamorose smentite :mrgreen:


Secondo me è molto semplice: nessuna pubblicità occulta, è colpa dei forestieri che hanno indotto i nostri poveri produttori ad uscire dal seminato e intraprendere una pericolosa strada di imbarbarimento dei loro eleganti vini, per andare incontro alle richieste di un mercato rozzo e grossolano che chiedeva soltanto colori scuri e impenetrabili, profumi dolciastri e sapore marmellatoso e alcolico.......... :mrgreen:
Avatar utente
Andyele
Messaggi: 5624
Iscritto il: 06 feb 2009 17:21
Località: Massa

Re: Il marketing degli anni 90

Messaggioda Andyele » 06 nov 2013 23:06

gianni femminella ha scritto:andyele; te, secondo me, campanilisticamente osteggi i pareri di chi abita un province confinanti e getti discredito su ipotesi suggestive


è confermato: non hai ancora smesso :mrgreen: :lol:
Avatar utente
il chiaro
Messaggi: 6206
Iscritto il: 07 giu 2007 00:24

Re: Il marketing degli anni 90

Messaggioda il chiaro » 07 nov 2013 08:29

paperofranco ha scritto:
gianni femminella ha scritto:Da un po' mi gira per la mente come, e soprattutto perché, mi sono avvicinato al vino a metà degli anni '90. Ne parlavo con un amico il quale mi chiedeva come sia possibile influenzare il gusto dei consumatori e come si possano creare nuove mode, o se preferite tendenze.

Ecco la domanda; mi è sempre rimasta l'idea che all'epoca ci sia stata una campagna pubblicitaria poco percettibile, ma molto efficace, che ha cambiato i numeri nel mondo del vino e forse anche aumentato in certa misura la consapevolezza di alcuni consumatori. La mia idea è fondata o è solo una sensazione personale in quanto collegata alla nascita della mia personale passione per il vino?


grazie a chiunque mi risponda

vanno bene anche clamorose smentite :mrgreen:


Secondo me è molto semplice: nessuna pubblicità occulta, è colpa dei forestieri che hanno indotto i nostri poveri produttori ad uscire dal seminato e intraprendere una pericolosa strada di imbarbarimento dei loro eleganti vini, per andare incontro alle richieste di un mercato rozzo e grossolano che chiedeva soltanto colori scuri e impenetrabili, profumi dolciastri e sapore marmellatoso e alcolico.......... :mrgreen:


....Con il supporto, forse anche involontario, delle guide che hanno influenzato il mercato.
Adesso l'influenza è decisamente minore, ma io ricordo ai tempi che entrando in un'enoteca potevi trovare i vini YYY segnalati in modo molto efficace. Purtroppo, forse per voglia di qualcosa di nuovo, che le mode bisogna crearle per cavalcarle e poi cambiarle quando la loro spinta è ormai esaurita, siam dovuti passare attraverso i supertuscan, le barrique e le iper concentrazioni piemontesi, i vitigni migliorativi (???????) e la cosa è durata più di un decennio. Adesso mi sembra che la moda sia diversa e a mio modo di vedere decisamente più apprezzabile di allora. Appena il bio-sticazzi vedrà la sia spinta esaurirsi si inventeranno qualcos'altro, che il vino bisognerà venderlo ancora.
let me put my love into you babe
let me put my love on the line

let me put my love into you babe
let me cut your cake with my knife

Brian Johnson
Avatar utente
de magistris
Messaggi: 4495
Iscritto il: 14 lug 2007 13:33

Re: Il marketing degli anni 90

Messaggioda de magistris » 07 nov 2013 08:51

il chiaro ha scritto:
paperofranco ha scritto:
gianni femminella ha scritto:Da un po' mi gira per la mente come, e soprattutto perché, mi sono avvicinato al vino a metà degli anni '90. Ne parlavo con un amico il quale mi chiedeva come sia possibile influenzare il gusto dei consumatori e come si possano creare nuove mode, o se preferite tendenze.

Ecco la domanda; mi è sempre rimasta l'idea che all'epoca ci sia stata una campagna pubblicitaria poco percettibile, ma molto efficace, che ha cambiato i numeri nel mondo del vino e forse anche aumentato in certa misura la consapevolezza di alcuni consumatori. La mia idea è fondata o è solo una sensazione personale in quanto collegata alla nascita della mia personale passione per il vino?


grazie a chiunque mi risponda

vanno bene anche clamorose smentite :mrgreen:


Secondo me è molto semplice: nessuna pubblicità occulta, è colpa dei forestieri che indotto i nostri poveri produttori ad uscire dal seminato e intraprendere una pericolosa strada di imbarbarimento dei loro eleganti vini, per andare incontro alle richieste di un mercato rozzo e grossolano che chiedeva soltanto colori scuri e impenetrabili, profumi dolciastri e sapore marmellatoso e alcolico.......... :mrgreen:


....Con il supporto, forse anche involontario, delle guide che hanno influenzato il mercato.
Adesso l'influenza è decisamente minore, ma io ricordo ai tempi che entrando in un'enoteca potevi trovare i vini YYY segnalati in modo molto efficace. Purtroppo, forse per voglia di qualcosa di nuovo, che le mode bisogna crearle per cavalcarle e poi cambiarle quando la loro spinta è ormai esaurita, siam dovuti passare attraverso i supertuscan, le barrique e le iper concentrazioni piemontesi, i vitigni migliorativi (???????) e la cosa è durata più di un decennio. Adesso mi sembra che la moda sia diversa e a mio modo di vedere decisamente più apprezzabile di allora. Appena il bio-sticazzi vedrà la sia spinta esaurirsi si inventeranno qualcos'altro, che il vino bisognerà venderlo ancora.


A me questa cosa delle guide, innegabile da un lato, mi sembra anche un tantino ossessiva dall'altro. Ma soprattutto è diventato un paravento dietro il quale si nascondono oggi una serie di figure chiave per una comunicazione sul vino completa ed equilibrata, slegata da mode e tendenze.
Se i tre bicchieri hanno assunto un'importanza sproporzionata rispetto al loro ruolo, è anche perché mancava (e manca ancora) una capacità autovalutativa da parte di chi fa il vino, una sua idea stilistica che nasce da cultura e conoscenza, slegata o perlomeno parallela alla ricerca di consenso e promozione "facile" attraverso i premi.
Ma soprattutto niente di questo circo distorto sarebbe potuto accadere se gli acquisti nella enoteche e nei ristoranti fossero stati gestiti allora da gente appassionata, curiosa e preparata. Troppo più facile e veloce fare le carte sulla base di punteggi e premi e troppo facile fare gli enotecari e diatributori antisistema oggi. Perché all'epoca si sono arricchiti proprio grazie a questo giochino, gente che vendeva con tutto il rispetto saponi o bibite gassate e che in un anno si sono fatto casa e cambiato due volte Mercedes prendendo la rappresentanza di Banfi e ca' del bosco, firriato e feudi.
Paolo De Cristofaro

http://www.tipicamente.it/

Ci si può divertire anche senza alcool. Ma perché correre il rischio? (Roy Hodgson)

Auspico una guida che non metta i vini DRC al vertice. Sarà la migliore. (Edoardo Francvino)
alì65
Messaggi: 13681
Iscritto il: 08 giu 2007 15:36
Località: Parma

Re: Il marketing degli anni 90

Messaggioda alì65 » 07 nov 2013 09:48

de magistris ha scritto:A me questa cosa delle guide, innegabile da un lato, mi sembra anche un tantino ossessiva dall'altro. Ma soprattutto è diventato un paravento dietro il quale si nascondono oggi una serie di figure chiave per una comunicazione sul vino completa ed equilibrata, slegata da mode e tendenze.
Se i tre bicchieri hanno assunto un'importanza sproporzionata rispetto al loro ruolo, è anche perché mancava (e manca ancora) una capacità autovalutativa da parte di chi fa il vino, una sua idea stilistica che nasce da cultura e conoscenza, slegata o perlomeno parallela alla ricerca di consenso e promozione "facile" attraverso i premi.
Ma soprattutto niente di questo circo distorto sarebbe potuto accadere se gli acquisti nella enoteche e nei ristoranti fossero stati gestiti allora da gente appassionata, curiosa e preparata. Troppo più facile e veloce fare le carte sulla base di punteggi e premi e troppo facile fare gli enotecari e diatributori antisistema oggi. Perché all'epoca si sono arricchiti proprio grazie a questo giochino, gente che vendeva con tutto il rispetto saponi o bibite gassate e che in un anno si sono fatto casa e cambiato due volte Mercedes prendendo la rappresentanza di Banfi e ca' del bosco, firriato e feudi.


purtroppo in molti casi è ancora così, parlo della carta vini, i mercedes e le case sono ormai un ricordo.....dopo qualche batosta economica ora si vola più bassi...
futuro roseo, si preannuncia un 2025 da urlo!!!
alì65
Messaggi: 13681
Iscritto il: 08 giu 2007 15:36
Località: Parma

Re: Il marketing degli anni 90

Messaggioda alì65 » 07 nov 2013 09:49

e poi c'è l'avvento del web, tutti professori......a parte questo anche l'acquisto è diventato più semplice e meno vincolante, anche con solo il cartoncino fai carta e senza la coda di beveraggio da iper
futuro roseo, si preannuncia un 2025 da urlo!!!