Trento Brut Perlé 2007 – Ferrari






Bello davvero, tanto che mi son preso una boccia immediatamente come promemoria per casa dove ahimè le bollicine sono poco gradite dall’altra metà e quindi me le devo sgargarozzare da solo.
Dal colore, un bel giallo brillante, al naso fruttato e floreale, alla bella sapidità e gran beva, mi è piaciuto tutto di questo chardonnay e mi sono ripromesso di colmare una lacuna: devo bere lo Zio Giulio, maremma serpente! Intanto di questo se ne sono andati due bicchieri chiacchierando senza neanche accorgermene e mi sarei ben scolato l’intera boccia da solo, avessi potuto, ma sapevo che la serata dinnanzi era lunga...
Trebbiolo Rosso 2011 – La Stoppa



Bel vinello, fresco e godibile al palato. Ha accompagnato egregiamente l’antipasto di affettati toscani sgrassando adeguatamente la bocca. Piaciuto.
Cote de Nuits Village 2004 – Domaine Gille




Aveva qualche nota di terziarizzazione che a me è piaciuta. Un bel vino dal prezzo contentuto. Avevo bevuto in precedenza la 2009, questa 2004 mi ha confermato la precedente opinione, bello ma non da perderci il sonno.
Barolo Serralunga 2009 – Principiano





Bel barolo dal prezzo umano. Pagato 28€ al tavolo (ma l’amico Massimo ha una politica davvero encomiabile) mi ha sorpreso per le semplicità ed immediatezza del sorso: poco cerebrale, grande bevibilità ed una bella lunghezza. Speziato, con un tannino compiuto. Bel vino.
Barolo Vigna Lazzairasco 2008 – Guido Porro




Questo l’aveva portato un amico ad un altro tavolo, che gentilmente l’ha versato nei nostri bicchieri. Altro bel barolo, ma un pelo più tosto, rustico, del Serralunga di Principiano. Tannoni, non tannini, naso che mi sembrava più segnato dal legno (ma di bicchieri, e pieni, ne erano già passati parecchi…) gran persistenza. Bello davvero.
Sangiovese Riserva Monte Brullo 2008 – Costa Archi




Questo l’avevo portato io. Sangiovesone ben noto su questi lidi che ha avuto il compito di far vedere i muscoli ai nebbioli di cui sopra. C’è riuscito benissimo… E’ ancora giovane, ma è già pronto, e sicuramente un po' più di tempo nel bicchiere gli avrebbe giovato più che agli altri presenti, proprio per la sua caratteristica principale, che poi è quella che ha conquistato maggiormente, la sua rusticità.
Toscana Rosso IGT 2009 – Pacina




Altro bel vinello, ma francamente iniziavo ad essere davvero in affanno, anche perché di quelli che l’avevano preceduto se ne era bevuti più di un bicchiere. Il colore, il naso, la bocca, tutto era diverso dal sangiovesone di Gabriele, ma anche questo, nella sua territorialità assolutamente evidente, era decisamente buono. Primo vino bevuto di Pacina, che però conoscevo di nome, prova superata.
Prulke 2010 – Zidarich





Oplà! Sorpresona della serata, perché non conoscevo affatto l’azienda. Bella bella boccia! Vino molto attraente a partire dal naso, fruttato ed intenso, che si ripeteva, completato da una bella persistenza, anche al palato. Strano a dirsi, ma il passaggio dai rossi al bianco ha risvegliato il palato e la capacità di distinguere, percepire e ricordare (carta e penna in queste bevute non le utilizzo mai). Bella acidità e mineralità. Molto piaciuto.
Margaux Clos du Jaugueyron 2008 – Michel Theron




Vino in cui mi sembrava molto più evidente, di quanto invece dichiarato nell’uvaggio, la quota di cabernet franc, il che mi ha fatto pensare ad un vino un po’ scomposto per la nota erbacea e terrosa, un pelo troppo fuori sopra le righe. Tutto sommato direi da riprovare un pelo più sobrio...

Oggi biochetasi...
