Le mie note trovano conforto in quanto detto da Geo.
Aggiungo che personalmente sono rimasto strabigliato di fronte a cotanta
densità* dei due mostri monfortino e giacosa.
Per loro un campionato a parte. Per me Monfortino stacca di due punti netti giacosa che parte con un filo di animale e polvere al naso.
Per le due sopra la complessità e l'equilibrio tra parte tannica e parte acida gioca un ruolo fondamentale ed è prorpio li, secondo me, che si crea il vuoto con le altre bottiglie. Entrambe migliorano molto con l'ossigenazione e a fine bevuta si arriva anche a componenti primarie
molto molto molto molto interessanti.
seguono il Villero di Mascarello, anche lui con qualche "divagazione" iniziale e Scarpa che stupisce per pulizia e grazia.
Marcarini piaciuto molto, giocato moltissimo sulle finezze e sulla piacevolezza di beva. Ottima tenuta anche se, per spaccare il capello in quattro, manca un pelo di complessità.
Ceretto inizia bene ma si perde con l'ossigenazione e svanisce perdendo il guizzo tipico dei Brunate.
Bartolo Mascarello purtroppo segnato dal tappo (peccato perchè in bocca la tenuta era notevole) e Borgogno paga la ricolmatura e risolfitazione che ingessa un pochettino il vino mettendo in luce un tannino secco e asciugante...
Tirando le somme si può dire senza ombra di dubbio che il nebbiolo di langa non teme confronti, cosa alquanto risaputa ma che ci tengo a ribadire ogni qualvolta possibile.
Per il resto un grande grazie a Francesco e consorte per la splendida organizzazione (e perfetta tenuta delle bottiglie) e un grazie a tutti i commensali partecipanti. Bel clima bella compagnia e grandi vini. What else
*Densità: mi si conceda il lusso di affermare che un tale spessore su vini di 35 anni l'ho sempre e solo trovata sui grandissimi bordeaux.
Si può sognare una moltitudine di bevande, ma quando si ha veramente sete bisogna svegliarsi per bere. (F)
Gli specialisti dell'anti grillismo sono quasi + patologici dei grillini. (A.M)