A proposito di Pergole...2010

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Chicco76
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Re: A proposito di Pergole...2010

Messaggioda Chicco76 » 21 giu 2013 01:10

paperofranco ha scritto:
Chicco76 ha scritto:
alexer3b ha scritto:
Chicco76 ha scritto:Discorso già fatto più volte con altre persone a tavola ... Scommetti invece che se ci mettiamo di fronte a 10 bicchieri e me discutiamo assieme possiamo arrivare ad avere la stessa percezione? È poiché tu sicuramente hai un numero di bevute ed un'esperienza superiore alla mia me lo potresti far notare te per primo? Poi sai ... Il contesto e la forma fisica a volte non sono proprio da sottovalutare, come il numero di bicchieri che magari ti sei tracannato prima ...

Chicco non è una questione di esperienza ma di percezione pura e semplice. Se mi metto al tavolo con Gremul e ci beviamo un Barolo lui lo sentirà alcolico, io forse no. Potremmo discuterne, trovare un punto di incontro ma non penso che quel frocio riuscirei a schiodarlo di molto dalle sue convinzioni. :mrgreen:

Alex


Alex è la percezione da dove deriva ? Dal gusto ... ora possiamo dire che la percezione del gusto è diversa da persona a persona ? Sicuramente si ovviamente ma ricordiamoci che nel palato ci sono i recettori di quello che viene trasmesso al cervello, pertanto certe sensazioni si "comprendono", non si sentono in bocca. E che io sappia, l'evoluzione genetica ci fa partire tutti ad armi pari, poi ovviamente ci sono i casi in positivo o in negativo, ma non possiamo affermare che la maggior parte delle persone ha una percezione del gusto diversa ! Quello che si può invece affermare è che esistono sensibilità diverse e soprattutto una diversa crescita ! Ragion per cui una persona che ha alle spalle qualche decina di migliaia di assaggi, fatti ovviamente con la testa e consapevole di quello che sta facendo, avrà una sensibilità e soprattutto una casistica superiore di riferimento. Paradossalmente se prendessimo due casi assurdi, cioè due degustatori che al loro attivo avessero da una parte solo riesling della mosella con un grado alcolico inferiore ai 9° e dall'altra solo vini del sud italia, convieni che avranno due percezioni diverse del grado alcolico di un vino quando gli scambi i rispettivi vini.

Io mi sento di afffermare che, a parte sparuti casi, si parte tutti ad armi pari ed è la crescita personale di ognuno che ci fa crescere, diversificando la "dieta enologica". Dopo aver raccolto un significativo numero di casi statistici, credo sia possibile affermare con una certa ragion di logica quando un vino ha un grado alcolico elevato ma soprattutto sbilanciato, ed è qui che si percepisce il difetto, perchè il numero di assaggi che hai memorizzato nella tua testa ti riporta in maniera più o meno conscia a prodotti che non lo erano e pertanto si apre il confronto ! Se in quel determinato vino non l'ho sentita e in questo si un motivo ci sarà o no ?

Ma questa deduzione assolutamente logica a quanti campi si applica ? Credo ad un numero infinito di casi nella vita, si chiama crescita personale in tutti i campi ... scolastico, lavorativo, relazionale e chi più ne ha più ne metta. Da qui il famoso detto che "nessuno nasce imparato" e "c'è sempre da imparare" e guarda caso impariamo maggiormente da persone che hanno più esperienza di noi con i quali si bruciano le tappe della crescita in quanto ascoltare qualcuno che ne sa più di te significa non dover fare un cammino in solitaria.

Non è sempre vero che le persone con più esperienza ti trasmettono solo cose universalmente giuste perchè non c'è modo di definire la loro come una "saggiezza universale" ed ecco che per ovviare al problema ci si confronta con più saggi ed alla fine si tirano le somme creandosi il proprio cammino personale.

Visto che va di moda la battuta sulle tagliatelle della nonna, che tra l'altro mi piace da morire, se ad un aborigeno del borneo che non sa nemmeno cosè la pasta gli fai mangiare quelle della coop, sperando che gli piaccia il genere di cibo, credo che le troverà assolutamente deliziose ma se lo fai crescere per un anno in Italia, magari a Bologna, e gli fai provare diversi tipi di tagliatelle per un periodo di tempo spiegandogli le varie differenze io non penso che alla fine di un percorso gastroculturale non arrivi a comprendere certe cose, perchè la sua percezione del gusto come essere umano non è molto diversa dalla mia, a meno che per qualche rito strano non gli abbiano fatto mangiare dei carboni ardenti rendendo del tutto inutilizzabili le sue papille gustative.

E se così non fosse perchè ci affanniamo tanto a cercare certi prodotti, perchè non bocciamo qualunque iniziativa agricola volta a far crescere, coltivare, allevare un certo tipo di eccellenza, che senso avrebbe a questo punto assaggiare con curiosità prodotti enogastronomici se tanto partiamo dal concetto che "potrei avere un gusto falsato" o "quello che sento è solo mio" e quello che mi propinano come informazioni su un certo tipo di prodotto è completamente "soggettivo". Se chi coltiva un certo tipo di fagiolo dalla pasta straordinariamente farinosa e dolce o chi alleva un certo tipo di pollo ruspante allevandolo a latte miele e fichi non ha le idee chiare sul risultato che vuole ottenere ? Se chi "crea eccellenze enogastronomiche" partisse dal concetto che tutti abbiamo una risposta soggettiva al prodotto creato a questo punto sorge spontanea la domanda ... "ma chi me lo fa fare di star li ad allevare un pollo in questo modo?" Tanto vale rendere tutto industriale e standardizzato se una persona non trovasse differenze alcune tra quel tipo di pollo e quello industriale. Chi ce lo fa fare di andare a mangiare in un ristorante stellato e spendere una barca di soldi per i piatti creati da un pazzo che propina pietanze che siamo in grado di apprezzare allo stesso modo della trattoria sotto casa ?

Intrinseco all'essere umano c'è una certa curiosità di fondo che ha sempre spinto all'evoluzione e che anche in questo caso ci porta a memorizzare sensazioni enogastronomiche, anche a nostra insaputa, che il nostro corpo ogni tanto ci ricorda, se non ce le ricordiamo noi direttamente. Curiosità e consapevolezza sono due strade parallele alla crescita personale e me lo dico per primo, voglio essere più umile quando parlo di un vino perchè vorrei sentire le opinioni di tutta la tavolata per capire se mi sono sfuggite delle cose che, se magari qualcuno mi fa notare, potrei capire e fissare nella memoria rendendo la mia casistica ben più ampia permettendomi la volta dopo di poter fare un paragone ! E' giusto dire la propria opinione su di un vino ma se è solo personale quando mai crescerò io ... rimarrò sempre dell'idea che quel vino per me è così e magari per altre 1000 persone è in un altro modo, e se 1000 contro uno dicono quella cosa forse chi è nel giusto non sono certo io !

Partiamo tutti dalla mediocrità, sta a noi decidere di elevarci ... e non è certo restando fermi nelle nostre convinzioni a parere mio !


Chicco, ho la sensazione che tu abbia espresso dei concetti interessanti, se solo tu potessi riscriverli sintetizzando un capellino.........
.............perdonami, non ho saputo resistere...... :mrgreen:


Ti perdono a prescindere ma mi sa che il concetto generale l'hai capito benissimo :mrgreen: ... c'è poco da sintetizzare, io ho un approcio logico alla cosa perchè secondo me la natura è perfetta e di imperfetto c'è solo il ragionamento umano.

Ti porto un altro esempio chiarificatore ... mi ricordo di mio nonno e del suo famoso albero di albicocche ... così grandi e succose da sembrare mele, scommetto che ce l'hai avuto anche tu un nonno così, che nella sua casa di campagna aveva un albero da frutto del tutto abbandonato che produceva dei frutti così buoni e succosi da lasciarti nella memoria un ricordo indelebile. Quando questo bellissimo albero di albicocche non fece più frutto, fummo costretti a rassegnarci all'evidenza e magari comprare quelle del mercato. Ricordo ancora dopo tanti anni che i miei nonni si rifiutavano di mangiarle tanto erano schifose e nemmeno lontanamente parenti a quelle "domenstiche". E dire che non erano persone studiate, non erano mai state in un ristorante a tre stelle e non avevamo mai bevuto un vino assoluto anzi ... si bevevano quello fatto in casa in modo approsimativo. Ma cazzo se sapevano riconoscere una frutta buona da una schifezza !!! Vai tranquillo che il concetto lo puoi applicare anche al vino, sai dove se la mettevano la soggettività ? No anzi, era soggettivamente assoluto per loro e per tutti quelli che hanno avuto la fortuna di assaggiare quel frutto che era di un'altra categoria ... Sapevano riconoscere benissimo quello che era buono da quello che è tuttora commerciale. E dire che un frutto ha comunque delle componenti ben precise di acidità, sapidità, dolcezza e via dicendo ... stranamente la storia si ripete eh ?
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Re: A proposito di Pergole...2010

Messaggioda Lalas » 21 giu 2013 01:15

Dai dai dai che alla fine arriviamo alla mitica "non esistono grandi vini, esistono solo grandi bottiglie"
E buonanotte...
Ecco la felicità della vita, amore e vino ugualmente dobbiamo aver vicino.
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Re: A proposito di Pergole...2010

Messaggioda Chicco76 » 21 giu 2013 01:18

JohnnyTheFly ha scritto:
Chicco76 ha scritto:Però sto ancora aspettando altre persone che mi dicano secondo quali elementi, fattori, parametri valutano un vino ... perchè altrimenti comincio ad avere forti dubbi che sia solo un fatto emozionale !

E non sarebbe comunque un difetto. Perché il vino non posso godermelo nella piena rilassatezza? Sarà che mi sono evoluto ma io l'approccio acritico non lo disdegno affatto. Anzi, manca troppo spesso. Io non lo bevo mica in un panel con acqua e cracker.......


Chi ha mai detto che sia un difetto ... basta sapere che uno giudica un vino solo in base alle proprie emozioni ma, secondo le quali, non c'è alcuna logica di analisi in quanto le emozioni sono del tutto personali e direttamente collegate alle proprie esperienze. Però credo sia il peggior modo di comunicare nei confronti di altre persone, se parliamo di un vino, in quanto chi ti legge non capirà un'emerita mazza visto che le tue emozioni sono strettamente personali e non rispecchiano la realtà dei fatti. Immagina un killer professionista e una suora missionaria di fronte ad un omicidio, il primo manco ci pensa, la seconda non ci dorme una settimana ... emozioni completamente diverse ...
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Re: A proposito di Pergole...2010

Messaggioda alexer3b » 21 giu 2013 08:49

Chicco76 ha scritto:Ti porto un altro esempio chiarificatore ... mi ricordo di mio nonno e del suo famoso albero di albicocche ... così grandi e succose da sembrare mele, scommetto che ce l'hai avuto anche tu un nonno così, che nella sua casa di campagna aveva un albero da frutto del tutto abbandonato che produceva dei frutti così buoni e succosi da lasciarti nella memoria un ricordo indelebile. Quando questo bellissimo albero di albicocche non fece più frutto, fummo costretti a rassegnarci all'evidenza e magari comprare quelle del mercato. Ricordo ancora dopo tanti anni che i miei nonni si rifiutavano di mangiarle tanto erano schifose e nemmeno lontanamente parenti a quelle "domenstiche". E dire che non erano persone studiate, non erano mai state in un ristorante a tre stelle e non avevamo mai bevuto un vino assoluto anzi ... si bevevano quello fatto in casa in modo approsimativo. Ma cazzo se sapevano riconoscere una frutta buona da una schifezza !!! Vai tranquillo che il concetto lo puoi applicare anche al vino, sai dove se la mettevano la soggettività ? No anzi, era soggettivamente assoluto per loro e per tutti quelli che hanno avuto la fortuna di assaggiare quel frutto che era di un'altra categoria ... Sapevano riconoscere benissimo quello che era buono da quello che è tuttora commerciale. E dire che un frutto ha comunque delle componenti ben precise di acidità, sapidità, dolcezza e via dicendo ... stranamente la storia si ripete eh ?

Chicco mi aggancio qui. Una domanda: tu sei convinto che, a fronte di una bella albicocca coltivata da un bravo contadino, i tuoi nonni non avrebbero comunque detto "Sì ma le nostre erano meglio?". Quanto c'è di condizionamento psicologico e quanto di verità? Ma soprattutto: chi lo dice che un'albicocca, semplicemente diversa per caratteristiche di dolcezza, acidità, etc etc, non fosse male giudicata solo perchè non era quella che di solito mangiavano?
Questo è il gusto, questa è la sua formazione. Quelle albicocche forse erano le migliori al mondo ma forse no. Per voi lo erano, perchè conoscevate quelle. Ho vissuto sempre in mezzo agli orti, alla frutta e alla verdura, e capisco benissimo il discorso che fai ma non bisogna avere la presunzione di dire che ciò che si conosce sia per forza meglio. Esempio a supporto: il mio ex-condomino, un signore burbero ma con cui sono cresciuto praticamente, una volta a casa mia durante un pranzo mi disse di preferire il vino sfuso del baretto rispetto a quello "mio" imbottigliato. Era una vita che beveva lo sfuso del baretto e a quel gusto annacquato era abituato, quindi sentiva il bianco che gli avevo stappato "troppo forte". Ha riconosciuto l'oggettiva qualità secondo te?

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Re: A proposito di Pergole...2010

Messaggioda manichi » 21 giu 2013 09:16

Guardate che spingendo a conclusioni coerenti la teoria soggettivista si arriva ad una impossibilità di comunicare per mancanza di un codice comunicativo condiviso , quindi possiamo chiudere il forum .
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Re: A proposito di Pergole...2010

Messaggioda meursault » 21 giu 2013 09:26

manichi ha scritto:Guardate che spingendo a conclusioni coerenti la teoria soggettivista si arriva ad una impossibilità di comunicare per mancanza di un codice comunicativo condiviso , quindi possiamo chiudere il forum .


Ma non c'è nessuna teoria soggettivista.......è il processo il valutazione che è fatto in un modo, e non in un altro.
Cioè, le cose già funzionano in questo modo.....e non mi sembra che ci sia impossibilità di comunicare.
O meglio, l'impossibilità di comunicare c'è quando qualcuno dice che ci sono valori assoluti, anche parziali ma assoluti, senza dire come sono fatti ma pensando che questa cosa diventi vera solo per il fatto di averla enunciata.
...non può superare un certo delta, altrimenti, scusassero, uno dei due non ci ha capito un cazzo di quel vino(vinogodi)
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Re: A proposito di Pergole...2010

Messaggioda pippuz » 21 giu 2013 09:29

A me di valutare un vino non me ne frega un cazzo, mi interessa berlo.
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Re: A proposito di Pergole...2010

Messaggioda alexer3b » 21 giu 2013 09:36

manichi ha scritto:Guardate che spingendo a conclusioni coerenti la teoria soggettivista si arriva ad una impossibilità di comunicare per mancanza di un codice comunicativo condiviso , quindi possiamo chiudere il forum .

Non sono d'accordo. Le possibilità comunicative nel vino sono infinite, le terminologie ci sono note e, semmai non si dovesse capire qualcosa, ci si può sempre chiarire. Quante volte ci siamo confrontati su un medesimo vino, sull'esperienza che abbiamo su di esso? Parlando ognuno il proprio linguaggio, cercando di trasmettere la nostra esperienza. Poi ovviamente ci sono stati dei casi di incomunicabilità (casi di vini dolci/non dolci) ma mi sembra che siamo andati avanti lo stesso. :mrgreen:

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Re: A proposito di Pergole...2010

Messaggioda manichi » 21 giu 2013 09:47

meursault ha scritto:
manichi ha scritto:Guardate che spingendo a conclusioni coerenti la teoria soggettivista si arriva ad una impossibilità di comunicare per mancanza di un codice comunicativo condiviso , quindi possiamo chiudere il forum .


Ma non c'è nessuna teoria soggettivista.......è il processo il valutazione che è fatto in un modo, e non in un altro.
Cioè, le cose già funzionano in questo modo.....e non mi sembra che ci sia impossibilità di comunicare.
O meglio, l'impossibilità di comunicare c'è quando qualcuno dice che ci sono valori assoluti, anche parziali ma assoluti, senza dire come sono fatti ma pensando che questa cosa diventi vera solo per il fatto di averla enunciata.


Qualche post prima Chicco ha elencato quelli che sono una serie di criteri oggettivi nella valutazione di un vino che sono stati contestati dicendo che sono tutti criteri solo soggettivi , se proseguiamo nel ragionamento lo stesso colore è una percezione soggettiva come diceva Newton ( quello che per te è rubino brillante io posso percepirlo come rosso cupo etc. ) , la stessa comunicazione è soggettiva il valore dato alle parole cambia tra individui e nel tempo, quindi non c'è possibilità di comunicare , chi scrive qui di vino lo fa solo per sua memoria .
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Re: A proposito di Pergole...2010

Messaggioda meursault » 21 giu 2013 09:52

manichi ha scritto:
meursault ha scritto:
manichi ha scritto:Guardate che spingendo a conclusioni coerenti la teoria soggettivista si arriva ad una impossibilità di comunicare per mancanza di un codice comunicativo condiviso , quindi possiamo chiudere il forum .


Ma non c'è nessuna teoria soggettivista.......è il processo il valutazione che è fatto in un modo, e non in un altro.
Cioè, le cose già funzionano in questo modo.....e non mi sembra che ci sia impossibilità di comunicare.
O meglio, l'impossibilità di comunicare c'è quando qualcuno dice che ci sono valori assoluti, anche parziali ma assoluti, senza dire come sono fatti ma pensando che questa cosa diventi vera solo per il fatto di averla enunciata.


Qualche post prima Chicco ha elencato quelli che sono una serie di criteri oggettivi nella valutazione di un vino che sono stati contestati dicendo che sono tutti criteri solo soggettivi , se proseguiamo nel ragionamento lo stesso colore è una percezione soggettiva come diceva Newton ( quello che per te è rubino brillante io posso percepirlo come rosso cupo etc. ) , la stessa comunicazione è soggettiva il valore dato alle parole cambia tra individui e nel tempo, quindi non c'è possibilità di comunicare , chi scrive qui di vino lo fa solo per sua memoria .


Emiliano ma certo che gli elementi sono oggettivi...!!!!!
E' la valutazioni degli stessi che non lo è.
Il problema non è stabilire quanto alcool o tannino c'è in un vino, ma se quella stessa caratteristica è positiva o negativa nell'ambito valutativo.
E quando mi verrà spiegato come si traducono in modo oggettivo caratteristiche dell'oggetto in valutazioni vi darò ragione.
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Re: A proposito di Pergole...2010

Messaggioda alexer3b » 21 giu 2013 10:34

meursault ha scritto:
manichi ha scritto:
meursault ha scritto:
manichi ha scritto:Guardate che spingendo a conclusioni coerenti la teoria soggettivista si arriva ad una impossibilità di comunicare per mancanza di un codice comunicativo condiviso , quindi possiamo chiudere il forum .


Ma non c'è nessuna teoria soggettivista.......è il processo il valutazione che è fatto in un modo, e non in un altro.
Cioè, le cose già funzionano in questo modo.....e non mi sembra che ci sia impossibilità di comunicare.
O meglio, l'impossibilità di comunicare c'è quando qualcuno dice che ci sono valori assoluti, anche parziali ma assoluti, senza dire come sono fatti ma pensando che questa cosa diventi vera solo per il fatto di averla enunciata.


Qualche post prima Chicco ha elencato quelli che sono una serie di criteri oggettivi nella valutazione di un vino che sono stati contestati dicendo che sono tutti criteri solo soggettivi , se proseguiamo nel ragionamento lo stesso colore è una percezione soggettiva come diceva Newton ( quello che per te è rubino brillante io posso percepirlo come rosso cupo etc. ) , la stessa comunicazione è soggettiva il valore dato alle parole cambia tra individui e nel tempo, quindi non c'è possibilità di comunicare , chi scrive qui di vino lo fa solo per sua memoria .


Emiliano ma certo che gli elementi sono oggettivi...!!!!!
E' la valutazioni degli stessi che non lo è.

Appunto. Un vino se ha residuo di zucchero lo si può dimostrare tranquillamente. Cosa meno facile dimostrarlo a chi quel residuo non lo avverte. :mrgreen:

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Re: A proposito di Pergole...2010

Messaggioda paperofranco » 21 giu 2013 10:35

In confronto alle 30 pag del rossese questo 3ad è ancora roba da ragazzi, ma secondo me ci sono buone chances che batta il record, quindi proverò anche io a sostenerlo.

Secondo me, si potrebbero avvicinare le posizioni con solo un po’ di buon senso, perché alla fine le cose sono sempre più semplici di come le si voglia pensare.

1.Ci sono dei valori di “riferimento”. E questi vanno accettati con serenità, che non vuol dire accettare supinamente delle gerarchie precostituite facendoli diventare dei valori “assoluti”, o escludere a priori la possibilità che un vino di grande blasone possa risultare in una degustazione inferiore ad un vino di poco prestigio; vuol dire avere coscienza della storia e non prendersi in giro resettando a zero ogni volta, come se il passato e l’esperienza non contassero nulla.

2.Secondo me bisogna riconoscere un minimo di aspetto “professionale” alla degustazione, altrimenti continuiamo a prenderci in giro. Finché si resta sul piano del gradimento personale è ovvio che tutte le opinioni hanno la stessa dignità; quando però si entra nella sfera della valutazione di un vino le cose sono un po’ diverse. E qui, tutti noi che scriviamo note di degustazione e punteggi, che lo vogliamo ammettere o no, ci divertiamo a giocare un po’ al “degustatore”, quindi facciamo una “valutazione”. Altrimenti dovremmo limitarci a scrivere che un vino ci è piaciuto o meno e sentirsi rispondere “chissenefrega?”. Avrebbe qualcosa un senso? Io dico di no.

3.Quindi, penso si possa ammettere senza vergogna che ci sono palati e nasi dotati di maggiore sensibilità di altri, per via del talento naturale e dell’esperienza, e al contempo considerare sempre la possibilità di prendere una cantonata, per cui diventa fondamentale lasciare aperta la porta del confronto.
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Re: A proposito di Pergole...2010

Messaggioda Andyele » 21 giu 2013 10:49

paperofranco ha scritto:3.Quindi, penso si possa ammettere senza vergogna che ci sono palati e nasi dotati di maggiore sensibilità di altri, per via del talento naturale e dell’esperienza, e al contempo considerare sempre la possibilità di prendere una cantonata, per cui diventa fondamentale lasciare aperta la porta del confronto.


Anche le cravatte indossate da chi degusta significheranno pur qualcosa o no?
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Re: A proposito di Pergole...2010

Messaggioda pippuz » 21 giu 2013 11:09

Andyele ha scritto:
paperofranco ha scritto:3.Quindi, penso si possa ammettere senza vergogna che ci sono palati e nasi dotati di maggiore sensibilità di altri, per via del talento naturale e dell’esperienza, e al contempo considerare sempre la possibilità di prendere una cantonata, per cui diventa fondamentale lasciare aperta la porta del confronto.


Anche le cravatte indossate da chi degusta significheranno pur qualcosa o no?

Questa è perfetta con i bianchi. :mrgreen:

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Re: A proposito di Pergole...2010

Messaggioda meursault » 21 giu 2013 11:49

paperofranco ha scritto:1.Ci sono dei valori di “riferimento”. E questi vanno accettati con serenità, che non vuol dire accettare supinamente delle gerarchie precostituite facendoli diventare dei valori “assoluti”, o escludere a priori la possibilità che un vino di grande blasone possa risultare in una degustazione inferiore ad un vino di poco prestigio; vuol dire avere coscienza della storia e non prendersi in giro resettando a zero ogni volta, come se il passato e l’esperienza non contassero nulla.

2.Secondo me bisogna riconoscere un minimo di aspetto “professionale” alla degustazione, altrimenti continuiamo a prenderci in giro. Finché si resta sul piano del gradimento personale è ovvio che tutte le opinioni hanno la stessa dignità; quando però si entra nella sfera della valutazione di un vino le cose sono un po’ diverse. E qui, tutti noi che scriviamo note di degustazione e punteggi, che lo vogliamo ammettere o no, ci divertiamo a giocare un po’ al “degustatore”, quindi facciamo una “valutazione”. Altrimenti dovremmo limitarci a scrivere che un vino ci è piaciuto o meno e sentirsi rispondere “chissenefrega?”. Avrebbe qualcosa un senso? Io dico di no.


1) I punti di riferimento si possono anche accettare con serenità. Ma con altrettanta serenità bisogna dire che in taluni casi capita che questi non vengano rispettati, per quanto la storia (la cultura ecc) continuino ad esistere.
Facendo un caso concreto: Monfortino è un considerato storicamente un grande vino, ma se c'è una o più persone che non lo ritengono tale, per i motivi che avranno argomentato per filo e per segno, non c'è un cazzo da fà, seppur in minoranza hanno la loro bella fetta di ragione anche loro.
2) Non so se tu abbia mai partecipato a sedute tra cosiddetti "professionisti della degustazione" nel mentre degustano per una guida o altro.....ma ti posso assicurare che le differenze di punteggio anche macroscopiche sono all'ordine del giorno.
Ma anche senza aver partecipato a queste cose ne puoi trovare evidenza anche da molteplici avvenimenti accaduti sul web o tramite carta stampata tra critici ecc....
...non può superare un certo delta, altrimenti, scusassero, uno dei due non ci ha capito un cazzo di quel vino(vinogodi)
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Re: A proposito di Pergole...2010

Messaggioda marcolandia » 21 giu 2013 12:00

Ad uso e consumo di tutti i partecipanti a questa emozionante discussione.
Potete farci un gagliardetto se volete :D


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Re: A proposito di Pergole...2010

Messaggioda paperofranco » 21 giu 2013 12:13

meursault ha scritto:
paperofranco ha scritto:1.Ci sono dei valori di “riferimento”. E questi vanno accettati con serenità, che non vuol dire accettare supinamente delle gerarchie precostituite facendoli diventare dei valori “assoluti”, o escludere a priori la possibilità che un vino di grande blasone possa risultare in una degustazione inferiore ad un vino di poco prestigio; vuol dire avere coscienza della storia e non prendersi in giro resettando a zero ogni volta, come se il passato e l’esperienza non contassero nulla.

2.Secondo me bisogna riconoscere un minimo di aspetto “professionale” alla degustazione, altrimenti continuiamo a prenderci in giro. Finché si resta sul piano del gradimento personale è ovvio che tutte le opinioni hanno la stessa dignità; quando però si entra nella sfera della valutazione di un vino le cose sono un po’ diverse. E qui, tutti noi che scriviamo note di degustazione e punteggi, che lo vogliamo ammettere o no, ci divertiamo a giocare un po’ al “degustatore”, quindi facciamo una “valutazione”. Altrimenti dovremmo limitarci a scrivere che un vino ci è piaciuto o meno e sentirsi rispondere “chissenefrega?”. Avrebbe qualcosa un senso? Io dico di no.


1) I punti di riferimento si possono anche accettare con serenità. Ma con altrettanta serenità bisogna dire che in taluni casi capita che questi non vengano rispettati, per quanto la storia (la cultura ecc) continuino ad esistere.
Facendo un caso concreto: Monfortino è un considerato storicamente un grande vino, ma se c'è una o più persone che non lo ritengono tale, per i motivi che avranno argomentato per filo e per segno, non c'è un cazzo da fà, seppur in minoranza hanno la loro bella fetta di ragione anche loro.
2) Non so se tu abbia mai partecipato a sedute tra cosiddetti "professionisti della degustazione" nel mentre degustano per una guida o altro.....ma ti posso assicurare che le differenze di punteggio anche macroscopiche sono all'ordine del giorno.
Ma anche senza aver partecipato a queste cose ne puoi trovare evidenza anche da molteplici avvenimenti accaduti sul web o tramite carta stampata tra critici ecc....


A me sembra che su questi punti ci troviamo, e penso che potrebbe essere d'accordo pure vittoxx.
Dire di un vino che è un valore di riferimento è semplicemente prendere atto di una realtà, di dati oggettivi, a prescindere che quel vino ti piaccia o meno. Non si può argomentare che Monfortino non rappresenti un valore di riferimento per il barolo, e questo non significa in alcun modo che via via non se ne possano trovare di meglio. La storia si somma alla storia e se monfortino un giorno non rappresenterà più un riferimento per quella denominazione o per l'enologia in senso più ampio, succederà e basta, semplicemente, non è che uno si alza la mattina e lo decide.
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Re: A proposito di Pergole...2010

Messaggioda vittoxx » 21 giu 2013 12:40

paperofranco ha scritto: La storia si somma alla storia e se monfortino un giorno non rappresenterà più un riferimento per quella denominazione o per l'enologia in senso più ampio, succederà e basta, semplicemente, non è che uno si alza la mattina e lo decide.

Poco ma sicuro: io ad esempio monfo 2005 non l'ho comprato dopo averlo sentito 2 volte. Siete voi 2 che dite che pergole 2010 è buono senza averlo bevuto :mrgreen:
PS: monfo 05 in realtà l'ho preso, non ce l'ho fatta... 8)
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Re: A proposito di Pergole...2010

Messaggioda vittoxx » 21 giu 2013 12:52

paperofranco ha scritto:2.Secondo me bisogna riconoscere un minimo di aspetto “professionale” alla degustazione, altrimenti continuiamo a prenderci in giro. Finché si resta sul piano del gradimento personale è ovvio che tutte le opinioni hanno la stessa dignità; quando però si entra nella sfera della valutazione di un vino le cose sono un po’ diverse. E qui, tutti noi che scriviamo note di degustazione e punteggi, che lo vogliamo ammettere o no, ci divertiamo a giocare un po’ al “degustatore”, quindi facciamo una “valutazione”. Altrimenti dovremmo limitarci a scrivere che un vino ci è piaciuto o meno e sentirsi rispondere “chissenefrega?”. Avrebbe qualcosa un senso? Io dico di no.


Anch'io
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Re: A proposito di Pergole...2010

Messaggioda vittoxx » 21 giu 2013 12:56

pippuz ha scritto:A me di valutare un vino non me ne frega un cazzo, mi interessa berlo.

Anche a me e penso a tutti sul forum. Però mi piace un sacco valutare le altrui valutazioni :mrgreen: guarda che bordello salta fuori ogni volta 8) :lol:
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Re: A proposito di Pergole...2010

Messaggioda vittoxx » 21 giu 2013 12:57

manichi ha scritto:
meursault ha scritto:
manichi ha scritto:Guardate che spingendo a conclusioni coerenti la teoria soggettivista si arriva ad una impossibilità di comunicare per mancanza di un codice comunicativo condiviso , quindi possiamo chiudere il forum .


Ma non c'è nessuna teoria soggettivista.......è il processo il valutazione che è fatto in un modo, e non in un altro.
Cioè, le cose già funzionano in questo modo.....e non mi sembra che ci sia impossibilità di comunicare.
O meglio, l'impossibilità di comunicare c'è quando qualcuno dice che ci sono valori assoluti, anche parziali ma assoluti, senza dire come sono fatti ma pensando che questa cosa diventi vera solo per il fatto di averla enunciata.


Qualche post prima Chicco ha elencato quelli che sono una serie di criteri oggettivi nella valutazione di un vino che sono stati contestati dicendo che sono tutti criteri solo soggettivi , se proseguiamo nel ragionamento lo stesso colore è una percezione soggettiva come diceva Newton ( quello che per te è rubino brillante io posso percepirlo come rosso cupo etc. ) , la stessa comunicazione è soggettiva il valore dato alle parole cambia tra individui e nel tempo, quindi non c'è possibilità di comunicare , chi scrive qui di vino lo fa solo per sua memoria .

Molto d'accordo con Manichi
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Re: A proposito di Pergole...2010

Messaggioda meursault » 21 giu 2013 13:03

Forse c'era anche un post su questo argomento di Vittorio più indietro a cui non ho risposto e oggi non ho proprio il tempo ma io credo che il discorso guida sia più complesso e meriti eventualmente un thread a parte.
...non può superare un certo delta, altrimenti, scusassero, uno dei due non ci ha capito un cazzo di quel vino(vinogodi)
La valutazione è oggettiva a meno di un delta (limitato, diciamo circa 5 punti) dovuto alla inevitabile componente soggettiva(fufluns)
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Re: A proposito di Pergole...2010

Messaggioda de magistris » 21 giu 2013 13:04

meursault ha scritto:Forse c'era anche un post su questo argomento di Vittorio più indietro a cui non ho risposto e oggi non ho proprio il tempo ma io credo che il discorso guida sia più complesso e meriti eventualmente un thread a parte.


facciamo di no. :D
Paolo De Cristofaro

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Ci si può divertire anche senza alcool. Ma perché correre il rischio? (Roy Hodgson)

Auspico una guida che non metta i vini DRC al vertice. Sarà la migliore. (Edoardo Francvino)
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Re: A proposito di Pergole...2010

Messaggioda vittoxx » 21 giu 2013 13:04

meursault ha scritto:Forse c'era anche un post su questo argomento di Vittorio più indietro a cui non ho risposto e oggi non ho proprio il tempo ma io credo che il discorso guida sia più complesso e meriti eventualmente un thread a parte.

Cioè vuoi ripartire da capo? :shock: :mrgreen:
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Re: A proposito di Pergole...2010

Messaggioda Lalas » 21 giu 2013 13:15

vittoxx ha scritto:
meursault ha scritto:Forse c'era anche un post su questo argomento di Vittorio più indietro a cui non ho risposto e oggi non ho proprio il tempo ma io credo che il discorso guida sia più complesso e meriti eventualmente un thread a parte.

Cioè vuoi ripartire da capo? :shock: :mrgreen:

Siiii dai che non ho ancora comprato i libri da leggere sotto l'ombrellone....vi prego vi prego vi prego :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
Ecco la felicità della vita, amore e vino ugualmente dobbiamo aver vicino.

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