alexer3b ha scritto:Chicco76 ha scritto:Discorso già fatto più volte con altre persone a tavola ... Scommetti invece che se ci mettiamo di fronte a 10 bicchieri e me discutiamo assieme possiamo arrivare ad avere la stessa percezione? È poiché tu sicuramente hai un numero di bevute ed un'esperienza superiore alla mia me lo potresti far notare te per primo? Poi sai ... Il contesto e la forma fisica a volte non sono proprio da sottovalutare, come il numero di bicchieri che magari ti sei tracannato prima ...
Chicco non è una questione di esperienza ma di percezione pura e semplice. Se mi metto al tavolo con Gremul e ci beviamo un Barolo lui lo sentirà alcolico, io forse no. Potremmo discuterne, trovare un punto di incontro ma non penso che quel frocio riuscirei a schiodarlo di molto dalle sue convinzioni.
Alex
Alex è la percezione da dove deriva ? Dal gusto ... ora possiamo dire che la percezione del gusto è diversa da persona a persona ? Sicuramente si ovviamente ma ricordiamoci che nel palato ci sono i recettori di quello che viene trasmesso al cervello, pertanto certe sensazioni si "comprendono", non si sentono in bocca. E che io sappia, l'evoluzione genetica ci fa partire tutti ad armi pari, poi ovviamente ci sono i casi in positivo o in negativo, ma non possiamo affermare che la maggior parte delle persone ha una percezione del gusto diversa ! Quello che si può invece affermare è che esistono sensibilità diverse e soprattutto una diversa crescita ! Ragion per cui una persona che ha alle spalle qualche decina di migliaia di assaggi, fatti ovviamente con la testa e consapevole di quello che sta facendo, avrà una sensibilità e soprattutto una casistica superiore di riferimento. Paradossalmente se prendessimo due casi assurdi, cioè due degustatori che al loro attivo avessero da una parte solo riesling della mosella con un grado alcolico inferiore ai 9° e dall'altra solo vini del sud italia, convieni che avranno due percezioni diverse del grado alcolico di un vino quando gli scambi i rispettivi vini.
Io mi sento di afffermare che, a parte sparuti casi, si parte tutti ad armi pari ed è la crescita personale di ognuno che ci fa crescere, diversificando la "dieta enologica". Dopo aver raccolto un significativo numero di casi statistici, credo sia possibile affermare con una certa ragion di logica quando un vino ha un grado alcolico elevato ma soprattutto sbilanciato, ed è qui che si percepisce il difetto, perchè il numero di assaggi che hai memorizzato nella tua testa ti riporta in maniera più o meno conscia a prodotti che non lo erano e pertanto si apre il confronto ! Se in quel determinato vino non l'ho sentita e in questo si un motivo ci sarà o no ?
Ma questa deduzione assolutamente logica a quanti campi si applica ? Credo ad un numero infinito di casi nella vita, si chiama crescita personale in tutti i campi ... scolastico, lavorativo, relazionale e chi più ne ha più ne metta. Da qui il famoso detto che "nessuno nasce imparato" e "c'è sempre da imparare" e guarda caso impariamo maggiormente da persone che hanno più esperienza di noi con i quali si bruciano le tappe della crescita in quanto ascoltare qualcuno che ne sa più di te significa non dover fare un cammino in solitaria.
Non è sempre vero che le persone con più esperienza ti trasmettono solo cose universalmente giuste perchè non c'è modo di definire la loro come una "saggiezza universale" ed ecco che per ovviare al problema ci si confronta con più saggi ed alla fine si tirano le somme creandosi il proprio cammino personale.
Visto che va di moda la battuta sulle tagliatelle della nonna, che tra l'altro mi piace da morire, se ad un aborigeno del borneo che non sa nemmeno cosè la pasta gli fai mangiare quelle della coop, sperando che gli piaccia il genere di cibo, credo che le troverà assolutamente deliziose ma se lo fai crescere per un anno in Italia, magari a Bologna, e gli fai provare diversi tipi di tagliatelle per un periodo di tempo spiegandogli le varie differenze io non penso che alla fine di un percorso gastroculturale non arrivi a comprendere certe cose, perchè la sua percezione del gusto come essere umano non è molto diversa dalla mia, a meno che per qualche rito strano non gli abbiano fatto mangiare dei carboni ardenti rendendo del tutto inutilizzabili le sue papille gustative.
E se così non fosse perchè ci affanniamo tanto a cercare certi prodotti, perchè non bocciamo qualunque iniziativa agricola volta a far crescere, coltivare, allevare un certo tipo di eccellenza, che senso avrebbe a questo punto assaggiare con curiosità prodotti enogastronomici se tanto partiamo dal concetto che "potrei avere un gusto falsato" o "quello che sento è solo mio" e quello che mi propinano come informazioni su un certo tipo di prodotto è completamente "soggettivo". Se chi coltiva un certo tipo di fagiolo dalla pasta straordinariamente farinosa e dolce o chi alleva un certo tipo di pollo ruspante allevandolo a latte miele e fichi non ha le idee chiare sul risultato che vuole ottenere ? Se chi "crea eccellenze enogastronomiche" partisse dal concetto che tutti abbiamo una risposta soggettiva al prodotto creato a questo punto sorge spontanea la domanda ... "ma chi me lo fa fare di star li ad allevare un pollo in questo modo?" Tanto vale rendere tutto industriale e standardizzato se una persona non trovasse differenze alcune tra quel tipo di pollo e quello industriale. Chi ce lo fa fare di andare a mangiare in un ristorante stellato e spendere una barca di soldi per i piatti creati da un pazzo che propina pietanze che siamo in grado di apprezzare allo stesso modo della trattoria sotto casa ?
Intrinseco all'essere umano c'è una certa curiosità di fondo che ha sempre spinto all'evoluzione e che anche in questo caso ci porta a memorizzare sensazioni enogastronomiche, anche a nostra insaputa, che il nostro corpo ogni tanto ci ricorda, se non ce le ricordiamo noi direttamente. Curiosità e consapevolezza sono due strade parallele alla crescita personale e me lo dico per primo, voglio essere più umile quando parlo di un vino perchè vorrei sentire le opinioni di tutta la tavolata per capire se mi sono sfuggite delle cose che, se magari qualcuno mi fa notare, potrei capire e fissare nella memoria rendendo la mia casistica ben più ampia permettendomi la volta dopo di poter fare un paragone ! E' giusto dire la propria opinione su di un vino ma se è solo personale quando mai crescerò io ... rimarrò sempre dell'idea che quel vino per me è così e magari per altre 1000 persone è in un altro modo, e se 1000 contro uno dicono quella cosa forse chi è nel giusto non sono certo io !
Partiamo tutti dalla mediocrità, sta a noi decidere di elevarci ... e non è certo restando fermi nelle nostre convinzioni a parere mio !