Cena:
1) Bienvenue-Batard-Montrachet '06 - Ramonet: all'inizio si mimetizza, sembra un bianco palmico di annata e manico giusto, con l'aumentare della temperatura un po' di legno salta fuori e con lui qualche segno più evidente dell'annata
2) Etna Rosso Musmeci '08 - Fessina: abilmente depistati dal conferitore, ragioniamo per dieci minuti su Borgogna o Piemonte, perché ha un po' dell'uno (al naso) e un po' dell'altro (il tannino, soprattutto). E invece è un Etna di quelli slanciati, che con un plus di sapore e profondità sarebbe davvero grande
3) Massara '99 - Castello di Verduno: molto diverso da come lo ricordavo, molto integro, tannino raffinato, qualche scodata finale. Carattere.
4) Musigny '07 - Drohuin-Laroze: uno dei più convincenti 2007 stappati ultimamente, sembra subito chiaro che si tratti di un Grand Cru e non certo di uno minore. Ma penso a Gevrey inizialmente: spinge, morde, senza perdere mai in luminosità
5) Ruchottes '06 - Roumier: qui vale il discorso opposto al vino precedente. Lì c'è uno Chambolle che gioca a fare lo gevrey, qui c'è uno Gevrey che gioca a fare lo Chambolle. L'istinto mi dice subito Roumier, ma fatico a riconoscere i tratti dei suoi 2006 di Chambolle e Morey, più volte assaggiati. E infatti è il Ruchottes, ed è parecchio buono, seppur con un lieve velatura di affinamento in più rispetto al precedente. Giovane.
6) Pergole '01: si conferma grandissimo sangiovese chiantigiano ma anche una versione tra le meno "pergoliane". Vino assoluto da non prendere da esempio come Pergole paradigmatico: gioca da quando è uscito con la sensualità golosa del frutto, con un'armonia e un'energia di sorso spettacolare.
7) Vigne del'Enfant Jesus '99 - Bouchard: beccato come Cote de Beaune classico e severo, più difficile risalire all'annata che conferma una fase espressiva "scura", quasi rodaneggiante nelle cortecce, nelle olive e nelle spezie. Vino di un'autenticità e un rigore spaventoso, che obbliga ad un profondo rispetto.
Rossese Galaea '10 - Ka Mancinè: anche dopo tutto questo ben di Dio, si difende molto bene, basta solo aver pazienza con l'impronta iniziale fortemente riduttiva.
that'all folks, alla prossima e grazie ancora per questa splendida giornata, in particolare ai 3 AVR autoctoni, compagni di viaggio inimatibili, infaticabili, insostituibili.