PRIMAVERA A BRISIGHELLA: SABATO 13 APRILE 2013...

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Chicco76
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Re: PRIMAVERA A BRISIGHELLA: SABATO 13 APRILE 2013...

Messaggioda Chicco76 » 23 apr 2013 22:26

Un po in ritardo ma mi sento in dovere di aggiungere le mie personali note, dopo aver ringraziato adeguatamente Ivo e tutti i partecipanti per la bella compagnia !!!

Campiume 06 Vigne di San Lorenzo ... l'ho assaggiato per la prima volta, un produttore che non conoscevo ma che mi ha dato l'impressione di voler dare un cambio di stile, creando un vino più votato all'eleganza che alla potenza integrata dal legno, com'è di consuetudine nei vini di punta delle aziende Romagnole di oggi ... personalmente l'ho trovato molto interessante al naso, di una bella pulizia, in bocca non mi è dispiaciuto ma non mi ha dato particolari emozioni, soprattutto per quella nota un po amarognola che lo penalizza abbastanza, mi aspettavo un frutto dolce più deciso vista l'importanza dell'annata.

Marcarini Barolo Brunate 1997 ... il colore granato abbastanza scarico è già un presagio di prontezza, al naso balsamico, sottobosco, scorza d'arancia fresca. In bocca è abbastanza esile, l'acidità è in calo, poca traccia di sapidità. Non è un vino di potenza, si è giocato le sue carte migliori tempo fa, rimane un tannino molto asciugante che personalmente non mi fa impazzire. Finale non eccessivamente lungo

Conterno Fantino Barolo Sori Ginestra 1998 ... Al colore cupo e intenso, al naso smalto e caffè tostato, la barrique di bassa lega non perdona mai ... In bocca entra di spinta, vino giocato sulle estrazioni e infatti la bocca non tradisce, al sorso è molto potente. Una potenza che associata ad un tannino molto asciugante soverchia la piacevolezza di beva, il frutto e l'acidità sono completamente coperte dal legno, sicuramente integrato ma ha sminuito anzichè esaltare il terroir. A completare il quadro il finale caldo e afoso ...

Sandrone Barolo Le Vigne 1999 ... Il colore brillante è di buon auspicio, più centrato sulle tonalità del nebbiolo d'annata. Al naso rimandi balsamici, di caramella mou, di sansa d'oliva. Qui l'entrata in bocca è sussurrata ma seguita da una bella esplosione a centro bocca, con un bel tannino fitto e dolce che fa da contorno. Non è un mostro di complessità, non è un campione assoluto, ma la mano felice del produttore si sente, non ha voluto sgraziare la materia prima. Molto bella la sensazione acido sapida ancora presente, che si integra perfettamente al resto del corpo. Finale lungo e persistente

Aldo Conterno Barolo Colonnello 1993 ... Il colore lo fa sembrare più vecchio, un granato che vira sull'aranciato spinto. Al naso è un barolo molto vintage, foglie secche, humus, sottobosco e grafite. Lo stile è sussurrato, entra in punta di piedi, non esplode anzi scivola via. Fa dell'eleganza la sua unica virtù, associata purtroppo ad una totale assenza di frutto e di corpo, lo mantiene vivo solo uno scheletro acido e un tannino sull'orlo del collasso. Sempre piacevole la nota sapida dei vecchi vini di Conterno, dove la vigna estrae dalla terra, peccato che sia un vino che ha visto giorni migliori, probabilmente una decina di anni fa avrebbe dato molto di più. Chiude cadaverico

Flavio Roddolo Barolo Ravera 1996 ... Il colore è cupo e intenso, il naso è un po chiuso inizialmente, poi si apre su note sassose e minerali ma sicuramente questo vino sta affrontando un periodo di chiusura spinta. In bocca è un po monolitico, vino di potenza dove la materia deve ancora ben distendersi. La bocca è abbastanza statica, le cui componenti devono ancora integrarsi a dovere. Vino vivissimo sorretto da un'acidità un po' verde, un tannino fitto e leggermente asciugante, pecca un po nel finale con una nota amarognola

Giacomo Conterno Cascina Francia 1999 ... Il bicchiere brilla al rubino intenso versato, il naso parte chiuso ma poi dopo un'ora si apre sulle più classiche note di nebbiolo, rosa, menta, balsamico ... poi la famosa anguria cetriolo ... Entra sussurrato ma mostra subito il suo biglietto da visita, quello dell'eleganza associata alla potenza. Un chiaro distinguo delle componenti, il frutto ancora ben presente, l'acidità rinfrescante e minerale, il lato sapido che invoglia alla beva, il tannino fitto ma vellutato. Una chiusura degna di un campione, dolce e persistente. Chapeau, vino del decennio 90 vincitore della giornata.

Massolino Barolo Vigna Rionda 1999 ... Non ho un debole per questo produttore, vista la monoliticità con la quale esprime i suoi vini. Un naso poco mobile, terroso di frutta scura, in bocca è uno schiaffo di potenza, soprattutto a livello tannico, forse la sua pecca più grande è sempre questa potenza così elevata che mette in ombra caratteri salienti che cerco in un nebbiolo di alto rango. Il tannino è di ottima fattura, fitto e serrato, in bocca un carroarmato, purtroppo acidità e sapidità passano in secondo piano. Finisce tumultuoso e possente

Aldo Conterno Barolo Cicala 1990 ... Colore granato brillante, il naso è langarolo dai toni spinti di eucalipto, minerali, sassosi. Entra leggero ma non scontato, una grande progressione in bocca trasuda tradizione, elegante e suadente allo stesso tempo. Grande leggiadria del sorso unita alla potenza, le parti dure cominciano a dare segni di affievolimento ma rimane comunque un signore di freschezza. Il tannino e velluto e il finale è appagante. Grande manico

Paolo Scavino Barolo Bric del Fiasc 1990 ... Non è la prima volta che me lo ritrovo nel bicchiere e non delude mai le aspettative, vino di estrazione fin dal colore, cupo e assolutamente vivo, al naso e molto balsamico, corteccioso, resina ma anche note fruttate. In bocca è potente ma fine, mai scontato, bellissimo ancora il frutto carnoso ed evoluto, l'attacco serrato del tannino leggermente graffiante, in bocca si distente con una dolcezza inusuale, peccato per un'acidità un po in calo che avrebbe reso il sorso più vibrante. Poco espressivo dal punto di vista minerale, ma ancora perfettamente integro.

Gaja Sori San Lorenzo 1990 ... Estremamente brillante al colore, seppur cupo. Al naso è di una pulizia esemplare, con una progressione balsamica, silvestre, resinosa, ma anche di rosa appassita e frutta macerata. In bocca è potente, largo, profondo, vino di grande peso specifico, il frutto ha lasciato il posto a dei terziari molto nobili, i tannini sono ancora vivi e dinamici, il finale è appagante ... ma non eccelle per me, manca di quel guizzo, quel di più, quel cromosoma che lo porterebbe di diritto nell'olimpo dei grandi. Sarà la carenza di acidità o sapidità minerale, sarà l'esplosione delle componenti, sarà l'assenza di anima ... E' un vino tecnico, un vino di Gaja degli ultimi 20 anni ...

Ceretto Barbaresco Bricco Asili 1988 ... Si entra in uno stile diverso, lo stile anni 80, dominato da vini più magri, più austeri, che abbisognano di tempo in bottiglia per esprimersi e questo, pur essendo un Barbaresco, dimostra tutto il suo valore dopo 25 anni. Il colore è di un granato non troppo brillante, al naso un bellissimo mentolato, un sottobosco umido, un porcino secco inebriante. In bocca è leggero, setoso, molto fresco e minerale. Il tannino carezzevole ancora presente, la scia sapida che invoglia la beva, il grado alcolico nettamente sottotono, un semplice contorno che ci deve essere ma non si percepisce, la freschezza che ritorna nel finale ne fanno un grande vino. Forse con un pizzico di complessità in più sarebbe stato magnifico !

Prunotto Barolo Bussia 1985 ... Altra grande bottiglia di uno stile ormai dimenticato, quando era il vero Prunotto, non quello di adesso il cui stile è a dir poco irriconoscibile. Grande similitudine con lo stile Cerettiano, vini di rara leggerezza, di una buona finezza, giocati più sull'eleganza che sulla potenza estrattiva, vino anche questo dove i quasi trent'anni di bottiglia gli hanno fatto molto bene. A tratti sembra quasi ancora di assaporare un frutto, presente al centro bocca dopo un sorso di rara leggerezza. Qui rispetto al precedente gli concedo più potenza, una più sussurrata autorevolezza. Ancora scalpitante, dal tannino vivo, fitto e vellutato, acidità e sapidità ben presenti e perfettamente distinguibili, un finale di potenza e dolcezza. Personalmente l'ho preferito a precedenti, vino che sono tornato a riassaggiare col secondo bicchiere a pranzo e anche a cena dove non s'era mosso di un millimetro. Sarà sempre un caso ma i vini che non ti stancano mai, che invogliano il secondo e il terzo bicchiere sono sempre quelli che alla fine hanno una marcia in più. Di diritto nel podio ...

Scarpa Barbaresco I Tetti di Neive 1978 ... non perchè fosse una mia bottiglia ma sicuramente ha lasciato tutti un po stupefatti, a partire dal colore incredibilmente vivo ed integro, sia per la beva suadente, elegante e comunque sussurrata. E' un vino che conosco quindi un difetto glielo trovo subito, sicuramente la mancanza di corpo, di struttura ... ma per me non ce l'aveva manco quando è uscito. E' un vino giocato sugli equilibri, altri vini di questo produttore dimenticato sono sicuramente più potenti e con più ciccia, ha fatto comunque la sua sporca figura

Pommery Cuvee Louise 1990 ... un sentito ringraziamento ad Ermes per la sua fantastica bolla, che ho gelosamente conservato fino alla fine e il cui contenuto nel bicchiere esalava sentori tropicali, agrumati, pasticceria fine e note minerali. Uno champagne che complice il grande formato si è mantenuto di un'integrità commovente, anzi direi che ha avuto una perfetta evoluzione, tanto fine era la bolla, tanto complesso l'attacco in bocca e il finale. Perfettamente integrato, senza cedimenti, di un colore paglierino carico brillante, con una densità gustativa da vero fuoriclasse. Chapeau

Credo che non sia mai facile essere obbiettivi nei giudizi di una bicchierata di questo livello, sia perchè la quantità di vini da assaggiare è veramente tanta, perchè le velocità di servizio a volte impongono di versare un bicchiere che sta evolvendo per far servire il successivo, perchè la compagnia talvolta è goliardica e assolutamente coninvolgente (eravamo in una curva pericolosa, provate ad avere a sinistra Erik e di fronte Ermes che valutano le velate sfumature della passera ... :mrgreen: ) ... mi son portato 8 bicchieri da casa ma i vini erano in continuo cambiamento, soprattutto i più datati che ritengo comunque più vivi e umorali dei più giovani, cascina francia a parte che avrà una grande vita.
Un grazie di cuore al nostro speziale che è sempre desideroso di convivialità ai massimi livelli !
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Re: PRIMAVERA A BRISIGHELLA: SABATO 13 APRILE 2013...

Messaggioda vinotec » 24 apr 2013 06:12

Grazie Cicco, descrizione esemplare :D
UBI MAIOR, MINOR CESSAT !
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Re: PRIMAVERA A BRISIGHELLA: SABATO 13 APRILE 2013...

Messaggioda Mike76 » 27 apr 2013 12:06

Chicco76 ha scritto:Sandrone Barolo Le Vigne 1999 ... Il colore brillante è di buon auspicio, più centrato sulle tonalità del nebbiolo d'annata. Al naso rimandi balsamici, di caramella mou, di sansa d'oliva. Qui l'entrata in bocca è sussurrata ma seguita da una bella esplosione a centro bocca, con un bel tannino fitto e dolce che fa da contorno. Non è un mostro di complessità, non è un campione assoluto, ma la mano felice del produttore si sente, non ha voluto sgraziare la materia prima. Molto bella la sensazione acido sapida ancora presente, che si integra perfettamente al resto del corpo. Finale lungo e persistente


Quoto. Bevuto lo scorso anno, mi ricordo la più netta caramella mou mai sentita in un vino.
Sul finale tornavano invece note radicose e di liquirizia.
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hansen
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Re: PRIMAVERA A BRISIGHELLA: SABATO 13 APRILE 2013...

Messaggioda hansen » 27 apr 2013 16:06

Mike76 ha scritto:
Chicco76 ha scritto:Sandrone Barolo Le Vigne 1999 ... Il colore brillante è di buon auspicio, più centrato sulle tonalità del nebbiolo d'annata. Al naso rimandi balsamici, di caramella mou, di sansa d'oliva. Qui l'entrata in bocca è sussurrata ma seguita da una bella esplosione a centro bocca, con un bel tannino fitto e dolce che fa da contorno. Non è un mostro di complessità, non è un campione assoluto, ma la mano felice del produttore si sente, non ha voluto sgraziare la materia prima. Molto bella la sensazione acido sapida ancora presente, che si integra perfettamente al resto del corpo. Finale lungo e persistente


Quoto. Bevuto lo scorso anno, mi ricordo la più netta caramella mou mai sentita in un vino.
Sul finale tornavano invece note radicose e di liquirizia.


quella bevuta da Ivo aveva anche un sentore di gelatina di fragola nettissima, io lo definieri quasi un barolo adatto per i bambini :mrgreen: dai tratti fanciulleschi e molto sul dolce,vino simpatico ma per me il barolo è un altra cosa
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Re: PRIMAVERA A BRISIGHELLA: SABATO 13 APRILE 2013...

Messaggioda Mike76 » 28 apr 2013 10:05

hansen ha scritto:...vino simpatico ma per me il barolo è un altra cosa


Per la mia limitata esperienza, i barolo sono tante cose, ed è proprio questo il bello...
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Re: PRIMAVERA A BRISIGHELLA: SABATO 13 APRILE 2013...

Messaggioda hansen » 28 apr 2013 11:46

Mike76 ha scritto:
hansen ha scritto:...vino simpatico ma per me il barolo è un altra cosa


Per la mia limitata esperienza, i barolo sono tante cose, ed è proprio questo il bello...


certo e ci mancherebbe!! io intendevo che sono contrario allo stile recente di Sandrone ed al mescolone di vigne che fa' su questo Le Vigne considera che ci mette un mix di uve di serralunga,monforte,barolo,castiglione falletto :shock: zone completamente diverse tra loro...è per questo che per me il barolo è un altra cosa :wink:
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Re: PRIMAVERA A BRISIGHELLA: SABATO 13 APRILE 2013...

Messaggioda tricky123 » 13 mag 2013 14:25

Chicco76 ha scritto:............
Ceretto Barbaresco Bricco Asili 1988 ... Si entra in uno stile diverso, lo stile anni 80, dominato da vini più magri, più austeri, che abbisognano di tempo in bottiglia per esprimersi e questo, pur essendo un Barbaresco, dimostra tutto il suo valore dopo 25 anni. Il colore è di un granato non troppo brillante, al naso un bellissimo mentolato, un sottobosco umido, un porcino secco inebriante. In bocca è leggero, setoso, molto fresco e minerale. Il tannino carezzevole ancora presente, la scia sapida che invoglia la beva, il grado alcolico nettamente sottotono, un semplice contorno che ci deve essere ma non si percepisce, la freschezza che ritorna nel finale ne fanno un grande vino. Forse con un pizzico di complessità in più sarebbe stato magnifico !
..............


Bevuta due giorni fa, dalla cantina di un ristorante.
Vino ancora integro, con discreta complessità olfattiva (ancora ribes, tabacco, pietra focaia, una nota un po' troppo marcata di liquirizia, humus), dal palato non spesso ma ancora vivo, peccato un finale un po' asciugante per via di un tannino un po' scontroso.
Devo dire che il Bricco Rocche 1982 bevuto a seguire mostrava un equilibrio migliore: con acidità più viva ed una migliore integrazione della componente tannica, oltre ad un naso molto ricco (ribes, tabacco, cenni floreali, spezie orientali, iodio, china, humus).
Bella prova di un vino d'antan !
romanee'
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Re: PRIMAVERA A BRISIGHELLA: SABATO 13 APRILE 2013...

Messaggioda romanee' » 13 mag 2013 16:00

tricky123 ha scritto:
Chicco76 ha scritto:............
Ceretto Barbaresco Bricco Asili 1988 ... Si entra in uno stile diverso, lo stile anni 80, dominato da vini più magri, più austeri, che abbisognano di tempo in bottiglia per esprimersi e questo, pur essendo un Barbaresco, dimostra tutto il suo valore dopo 25 anni. Il colore è di un granato non troppo brillante, al naso un bellissimo mentolato, un sottobosco umido, un porcino secco inebriante. In bocca è leggero, setoso, molto fresco e minerale. Il tannino carezzevole ancora presente, la scia sapida che invoglia la beva, il grado alcolico nettamente sottotono, un semplice contorno che ci deve essere ma non si percepisce, la freschezza che ritorna nel finale ne fanno un grande vino. Forse con un pizzico di complessità in più sarebbe stato magnifico !
..............


Bevuta due giorni fa, dalla cantina di un ristorante.
Vino ancora integro, con discreta complessità olfattiva (ancora ribes, tabacco, pietra focaia, una nota un po' troppo marcata di liquirizia, humus), dal palato non spesso ma ancora vivo, peccato un finale un po' asciugante per via di un tannino un po' scontroso.
Devo dire che il Bricco Rocche 1982 bevuto a seguire mostrava un equilibrio migliore: con acidità più viva ed una migliore integrazione della componente tannica, oltre ad un naso molto ricco (ribes, tabacco, cenni floreali, spezie orientali, iodio, china, humus).
Bella prova di un vino d'antan !


quoto....il mg 88,a brisighella lo avevo portato io, insieme ad altro (bric del fiasc 90 mg , vigna cicala bricco bussia 90 mg e sori' san lorenzo 90 mg le avevo date io a ivo ),e non a caso erano le migliori del giorno... :lol: :lol: :lol: scherzi a parte le avevo preso in una cantina di un ristorante...il propietario,mi ha fatto assaggiare,tanti vecchi ceretto,e devo dire che,almeno secondo me,sono delle eccellenti bevute...totalmente diverse da quelle dei ceretto nuovi....la curiosita' mi era venuta,ascoltando vinogodi,ed ho fatto bene ad approfondire... :D :D
SPEDISCO SOLITAMENTE DOPO 1 O 2 GIORNI DAL PAGAMENTO...MA A MOLTI HO SPEDITO E SPEDIRO' ANCOR PRIMA.. :D :wink:

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