Siete pronti?
I MIEI ASSAGGI DI IERI - PARTE SECONDAPASSOPISCIARO & TRINORO:Accoglienza vagamente fredda, ma sotto il segno della più ampia disponibilità; allo staff del Barone non bisogna insegnargli la professione, insomma. Parecchi vini in assaggio per entrambe le aziende, molti dei quali prove di botte dell'annata 2011; mi sono concentrato sui vini "ufficiali" già in bottiglia.
Chardonnay Guardiola, 2011 (13%)
Erbette fini e bel sale, pure l'acidità è OK. Piacevolezza di sicuro, ma sinceramente non grande profondità o allungo. Da risentire.
Passopisciaro, 2010 (14%)
Colore scarichissimo, praticamente rosato. Sottrattivo all'eccesso, solo un alito di fruttini rossi ad arrotondare una bocca sostanzialmente ridotta all'osso dell'acidità e dei sali. Non corto, però. Spiazzante.
Contrada S(ciaranuova), 2009 (14%)
Più colore, più polpa ed una certa vivacità tannica. Fine la grana. Buono, merita di essere aspettato ancora, che metta su complessità.
Franchetti, 2010 (15,5%)
Petit verdot in purezza. Amarena e menta, spezie nere ed oliva, ed un coté selvatico attraente; il palato ha la trama e la consistenza di un pesante drappo di velluto, con notevole acidità di base però, ed un alcol perfettamente integrato. Tannini dolci. Ovviamente giovanissimo, promette proprio bene.
Franchetti, 2009 (15,5%)
80% cesanese, 20% petit verdot. Frutto più chiaro e tannino più mordace della 2010, equilibrato anch'esso fino a metà bocca, poi l'alcol in questo caso prende un po' il sopravvento.
Franchetti, 2008 (14,5%)
60% petit verdot, 40% cesanese. Meglio in bocca che al naso, sembra in una fase di chiusura, potrebbe anche essere stata una bottiglia non al 100%. Animale in apertura, poi molto frutto, speziato, toni eterei, il tutto in maniera però non precisissima. Al palato comunque sembra possedere una stratificazione maggiore tra le tre annate provate, parte quasi massiccio, una gran massa di frutto, per poi sfinarsi via via durante una corsa in bocca lunga e piena di sapore.
Cupole di Trinoro, 2010 (15,5%)
Veramente troppo alcolico e surmaturo. Non per me.
Cupole di Trinoro, 2006 (14,5%)
Altro pianeta: frutto rosso "disteso", terrosità fine e complessa, cipresso, anche un certo tono salmastro, becchi la Toscana a 10 Km; sempre un profilo di un certo calore, ma "buono" in questo caso. Felice di averne in cantina una bottiglia.
Tenuta di Trinoro, 2009 (15,5%)
Ancora totalmente compresso al naso, solo dopo un po' di tempo emerge una nota floreale, su un fondo di frutto molto scuro; bocca enorme, un vero mangia-e-bevi. Abbastanza diverso dalla 2008 provata all'uscita, che pur non meno concentrato, mostrava un profilo meno schivo e già più "formato".
ALBERTO SERENELLI:L'omonimo titolare dell'azienda non lo definirei un mostro di comunicatività istintiva; però siamo stati bene ugualmente, grazie anche poi all'abbondante catering garantito dalla Regione Marche: olive ascolane, ciauscolo, salamino, prosciutto e pecorino fresco. Ma torniamo ai vini. Testati:
Marche Bianco Biancospino, 2011 (13%)
Uvaggio paritario sauvignon (dai vigneti in area Conero) e verdicchio (contrada San Michele di Cupramontana, per la precisione). Apprezzabilissima limpidezza di frutto (pera, pesca), con contrasto di note vegetali, cicciottello, non molto lungo ma non senza sale. Discreta partenza.
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Sora Elvira, 2011 (13,5%)
Verdicchio in stile grasso ed opulento, tanto frutto giallo, rimarchevole in ogni caso per l'ottimo controllo sull'alcol. Mi ha sopreso il manico di Serenelli anche "in bianco".
Marche Rosso Boranico, 2010 (14%)
Montepulciano e merlot in parti uguali. Naso dalla leggera pungenza vegetale, nel tempo pure caffettoso, bocca abbastanza snella (per l'annata?) in cui "vince" il montepulciano. Fattura pregevole, soprattutto per la relativa agilità al palato, ma non mi smuove.
Rosso Conero Marro, 2009 (15%)
Fiori appassiti ed erbe amare, pasta di olive, frutto al naso leggermente in secondo piano; bocca di gran volume e sapore col giusto contrasto acido, ruvida, quasi grezza, "paesana", ma non greve. Che bel base.
Rosso Conero Varano, 2009 (15,5%)
Altra musica: vino elegante, quasi delicato, in cui il fiore ed il frutto si fanno più freschi (vigne alte) e che si arricchisce al naso di sfumature fumé, in grado di dissimulare perfettamente alcol ed estratti al palato. Lunghezza e precisione. Buono-buono, ma per davvero.
Marche Rosso Afro, 2003 (14,5%)
Nota anche qui floreale, ma più "profumosa" (un portato del legno?), poi note bruciate: carbonella, fondo di arrosto. Vinone, pieno e saturante, non di grande spinta acida ovviamente ma con un frutto ancora in fin dei conti molto molto integro.
Peccato non aver potuto provare il Cesare Alberto 2004: tre bottiglie portate in fiera, e finite praticamente subito. Ma bella visita ugualmente.
BOCCADIGABBIA:Rosso Piceno, 2010 (14,5%)
Inizialmente versato da una bottiglia arrivata fin quasi A META' senza che nessuno notasse un tappo palese; ad ogni modo, da una seconda bottiglia aperta al momento si è rivelato un bel base, schietto di marasca e terra, solo un po' caldo sul finale.
Marche Sangiovese Saltapicchio, 2007 (15%)
Annata calda gestita con mano sicura: bel pepe, prima al naso e poi puntuale come suggestione di ritorno in bocca, buona fittezza di trama, tannini dolci dolci, alcol integrato, non molto lungo però.
Marche Pinot Nero Il Girone, 2005 (14,5%)
Questo di per sè non è malaccio, anche se chiaramente non è al livello dei bordolesi e nemmeno del sangiovese. Frutto rosso maturo, un filo "avanti" forse, bocca molto morbida, fatichi a prefigurartelo come PN onestamente.
Marche Merlot Pix, 2008 (15%)
Il naso, scuro ed affumicato, prefigura densità e muscoli che al palato invece non ritrovi del tutto, direi anzi una versione abbastanza in freschezza, giocata su un'interessantissima progressione acida ed addirittura salina, "sgrassante". Affumicato anche in bocca. Elegante, a suo modo, anche se non di estrema complessità.
Marche Cabernet Sauvignon Akronte, 2007 (14,5%)
Qui ritroviamo maggiore profondità e pressione palatale, sicuramente, anche se manca qualche dettaglio aromatico per l'eccellenza assoluta: la speziatura è in qualche modo generica, così come il frutto è scuro, un po' monolitico, non molto variegato. Molto molto belli invece i tannini, fitti, fini, precisi. Ancora giovanissimo, ad ogni modo.
Vini che giocano molto sulla ricchezza di materia, ma mai bolsi, ed anzi longevi...anche se complessità da visibilio, ad essere onesti, non ne ho trovate. Ma l'Akronte è davvero ancora, a 6 anni dalla vendemmia, praticamente un infante.
E anche per quest'anno è andata!
