CHE BEVISTE A MARZO 2013?

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gabriele succi
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Re: CHE BEVISTE A MARZO 2013?

Messaggioda gabriele succi » 26 mar 2013 11:11

mofise ha scritto:
Nebbiolino ha scritto:
sundek181 ha scritto:Il problema e' che mi piace anche la borgogna... Sia bianca che rossa, e sopratutto quando mi stappo un semplice chianti di Castellinuzza e Piuca, con le diversita' del caso, mi fa godere anche quello, e non disdegno nemmeno tutta la gamma di Montevertine...e ce ne sarebbero molti altri, sia Italiani che Franzosi, ognuno con le sue caratteristiche, che a seconda della serata mi fanno impazzire in egual modo...



Benvenuto nel club delle eno-mignotte... :P

Ma sono rimasto solo io ad amare anche i sangiovesi cazzuti? :D

Allora aspetta che tra un po' ti arrivano... ;)
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arnaldo
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Re: CHE BEVISTE A MARZO 2013?

Messaggioda arnaldo » 26 mar 2013 11:11

il chiaro ha scritto:
pippuz ha scritto:
Mike76 ha scritto:Vediamo se qualcuno risponde direttamente: dove li comprate in Italia i borgogna under 30/50 euro? Online? Enoteca?

Da Peck il Bourgogne di Gouges costa 28 €, tenendo conto che è una delle enoteche più care del sistema solare


Infatti io ce l'ho a 17+sped. :D :D :D


Aho!! Ma c'hai tutto....li mortacci tua!!!! :D :D :D Quassicosa a 'sposizione!!!! Pensa che ero rimasto che vendevi solo AN......!!!!!!!!!
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Re: CHE BEVISTE A MARZO 2013?

Messaggioda Nebbiolino » 26 mar 2013 11:12

gabriele succi ha scritto:
mofise ha scritto:
Nebbiolino ha scritto:
sundek181 ha scritto:Il problema e' che mi piace anche la borgogna... Sia bianca che rossa, e sopratutto quando mi stappo un semplice chianti di Castellinuzza e Piuca, con le diversita' del caso, mi fa godere anche quello, e non disdegno nemmeno tutta la gamma di Montevertine...e ce ne sarebbero molti altri, sia Italiani che Franzosi, ognuno con le sue caratteristiche, che a seconda della serata mi fanno impazzire in egual modo...



Benvenuto nel club delle eno-mignotte... :P

Ma sono rimasto solo io ad amare anche i sangiovesi cazzuti? :D

Allora aspetta che tra un po' ti arrivano... ;)


Tranquilli, non ormai beviamo tutto.
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Re: CHE BEVISTE A MARZO 2013?

Messaggioda arnaldo » 26 mar 2013 11:14

paperofranco ha scritto:Marsannay Clos du Roi 2009 Domaine Bart.
direi un prezzo centrato ed un acquisto che mi sento di consigliare a chi passa da quelle parti a caccia di un buon pinot nero senza svenarsi.


Si, ma tu quella volta ti sei iper-svenato, perchè 4 bt di qua', 3 di la', 6 di qui ed 8 di li'.....praticamente ti sei portato a casa mezza Borgogna......e te la stai bevendo tutta velocemente....li mortacci.....speta un secondo...ostrega!!!!! :D :D :D
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Re: CHE BEVISTE A MARZO 2013?

Messaggioda arnaldo » 26 mar 2013 11:16

sundek181 ha scritto:Osso 2005
Rosso rubino limpido, brillante.
Al naso frutta scura, sottobosco, a tratti balsamico, quasi mentolato, ferroso, arancia rossa, un po' di pungenza, pepe
In bocca e' leggermente sbilanciato sull'acidita', ma il sorso e' pieno e avvolgente, un finale lungo, il sentore balsamico ritorna in bocca...
Pagato 30 euro e goduto molto... Cosa devo fare?!?!?!? :lol:


Per fortuna che è LEGGERMENTE sbilanciato sull'acidita'...vuol dire che durera' molto e complessera'.........cosa devi fare ? Cosa DOVEVI fare..... :D :D :D lasciarlo la', far finta di niente e bere lo Juvenia.... :D :D
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Re: CHE BEVISTE A MARZO 2013?

Messaggioda arnaldo » 26 mar 2013 11:19

mofise ha scritto:Ma sono rimasto solo io ad amare anche i sangiovesi cazzuti? :D


No, no Ezio,tranquillo...ci sono rimasto pure io.....sono incorruttibile....... 8) 8)
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Re: CHE BEVISTE A MARZO 2013?

Messaggioda pstrada75 » 26 mar 2013 11:38

Bevuti ieri sera durante una degustazione organizzata da un importatore in un hotel di Losanna:
Clos des Fees:
Vin des Pays des Cotes Catalanes Grenache Blanc Vielles Vignes 2010 - Vino bianco di un equilibrio esemplare pur venendo da una zona cosi' calda. Prodotto da vigne centenarie, 90% Grenache Blanc e 10 Grenache Gris. Un'esplosione di frutti tropicali, mia moglie dice che le ricorda vagamente un Gewurztraminer pur rimanendo molto secco. A me piaciuto parecchio e sembra anche abbia un grosso potenziale di invecchiamento. Piaciuto +
Le Clos des Fees Rouge 2010: blend di Grenache, Mourvedre,Carignan e Syrah in parti uguali. Tipico naso sudista, un po' puzzettoso ma soddisfacente. Buona acidita' in bocca che lo sostiene e rende il sorso estremamente piacevole. Piaciuto molto e con ottime possibilita' di invecchiamento. Assaggiato una nuove versione in bianco del Clos des Fees che uscira' per la prima volta. Ottenuto da 100% uve Semillon, unico produttore a lavorare questo vitigno nella zona. Piaciuto parecchio, da tenere d'occhio quando uscira'
La Petite Siberie 2010 . Grenache 100%. Ero curioso di assaggiare questo vino "cult" di Clos des Fees, venduto in Svizzera intorno a i 250 CHF (!!!!). Io capisco una mazza di vino, quindi mi e' difficile vedere un vino in prospettiva. Qui ci ho sentito solamente parecchio, ma parecchio legno per il quale a mio avviso ci vorranno anni ed anni per essere integrato.....boh, non convinto e certo non spenderei mai quei soldi per un vino cosi'.

Chateau de Fosse Seche
Produttore biodinamico estremo della Loira, ero molto curioso di assaggiare i loro vini. Interessanti ma non li comprerei dato che il signore al banco non e' certo stato un esempio di gentilezza e non ha certo invogliato all'acquisto, comunque stando su i vini:
Saumur Blanc 2010 Arcane. Chenin al 100%. Abbastanza sul dolce ma con una discreta vena acida che lo tiene in piedi. Buonino ma non eccelso.
Saumur Rouge 2009 Eolithe 98% Cabernet Franc, 2% Cabernet Sauvignon. Questo piaciuto molto, di una mineralita' eccezionale e con un naso rustico ma veramente intrigante. Buono+
Saumur Rouge 2008 Reserve du Pigeonnier 90% Cabernet Franc, 10% Cabernet Sauvignon. Non di facile beva come l'altro Saumur Rouge, questo e' piu' complesso e secondo me ha bisogno di qualche anno in piu' sulle spalle per dare il meglio. Buono in prospettiva.
Non sono riuscito ad assaggiare i dolci perche' il produttore mi ha indisposto a tal punto che ho dovuto cambiare stand.
Segue parte 2
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Re: CHE BEVISTE A MARZO 2013?

Messaggioda alì65 » 26 mar 2013 11:45

pstrada75 ha scritto:....
La Petite Siberie 2010 . Grenache 100%. Ero curioso di assaggiare questo vino "cult" di Clos des Fees, venduto in Svizzera intorno a i 250 CHF (!!!!). Io capisco una mazza di vino, quindi mi e' difficile vedere un vino in prospettiva. Qui ci ho sentito solamente parecchio, ma parecchio legno per il quale a mio avviso ci vorranno anni ed anni per essere integrato.....boh, non convinto e certo non spenderei mai quei soldi per un vino cosi'.


è il problema dei vini punteggiati dal buon RP al di fuori di Bordeaux, grassi, grossi e molot legnosi.....ora non so la 2010 ma questo vino ha già preso 100/100
futuro roseo, si preannuncia un 2025 da urlo!!!
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Re: CHE BEVISTE A MARZO 2013?

Messaggioda pstrada75 » 26 mar 2013 11:58

Parte 2

Ultimamente sono molto orientato sulle bolle. Quindi saltino allo stand di Champagne Henri Giraud, e qui direi i due assaggi della serata:

Fut de Chene Vintage 2000 - 70% Pinot Noir e 30% Chardonnay dalla zona di Ay. Dio santo che Champagne, complessita' meravigliosa al naso con frutta matura come pera ma anche funghi, sottobosco, sensazioni terrose. Ti accarezza il palato con una finezza di bolla meravigliosa. Bocca ricca, cremosa, complessa, champagne a mio avviso dal potenziale enorme da bere a secchiate. Lo vedrei bene su un bel Poulet de Bresse arrosto o anche su dell'Agnello.....che buono!!!!!!!

Cuvee' Argonne 2002 - Poche informazioni su questa nuova Cuvee', che quasi sorpassa l'altro assaggio. Champagne assolutamente meraviglioso, Parker addirittura lo commenta dicendo che sorpassa addirittura il maestro Krug. Ha il suo prezzo ma potrebbe valerne la pena. Spettacolare.

Chiudiamo con qualche assaggio da Sybille Kuntz produttrice teutonica della Mosella. Gamma di riesling tutta valida ma con un Trockenbereenauslese 2011 che bere ora e' un delitto ma che in prospettiva potrebbe essere meraviglioso. Buonissimo.

Arrivato tardissimo alla degustazione, questi assaggi sono stati gli unici che ho potuto fare in 45 Minuti.....mi sono perso Domaine Gauby, Domaine Marcoux (con ottimi CDP), Roc D'Anglade ed un altro paio da cui mi sarebbe piaciuto passare...dommage!
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Re: CHE BEVISTE A MARZO 2013?

Messaggioda pstrada75 » 26 mar 2013 12:00

alì65 ha scritto:è il problema dei vini punteggiati dal buon RP al di fuori di Bordeaux, grassi, grossi e molot legnosi.....ora non so la 2010 ma questo vino ha già preso 100/100


Maledetto Robert....e pensare che quando ho mosso i miei primi passi ne ho presa qualche bottiglia influenzato dal maledetto Roberto....ho due o tre bottiglie in cantina di australiani e americani che ho un po' paura ad aprire.......pagate non poco e ora ho paura di trovarmi marmellata legnosa liquida da bere.....cazzo........
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Re: CHE BEVISTE A MARZO 2013?

Messaggioda zampaflex » 26 mar 2013 12:03

Tre bocce aperte sabato:

Château De Beaucastel - CdP Vieilles Vignes 2005 :D :D :D :) +
Beccato in fase ossidativa iniziata ma ancora ben dotato dei suoi profumi primari (fiori d'arancia, miele, albicocca disidratata, poi cera e cocco).
Il suo problema è di essere quintessenzialmente obeso: ogni traccia di equilibrio tra grassezza, freschezza, mineralità/sapidità va a farsi benedire; roba da far rimpiangere non solo i bianchi nostrani con tendenza alla surmaturazione, non solo i GWT muscolari dell'ultimo decennio, ma anche i bianconi maroniti di una volta (IDEM, per esempio). Che tra l'altro costano molto ma molto meno. 19/20 dalla RVF? Sopravvalutatissimo.

Ceretto Bricco Asili - Barbaresco Faset 1990 :D :D :D :D
Vino ancora assolutamente giovane, tra colore vispo, naso esuberante, tannino grippante e freschezza ben presente. L'alcool stranamente sembra più alto del titolo effettivo, e si scopre una sensazione come di piccantezza sulla lingua. Medio corpo, buona persistenza. Dovrò ripassare dall'enoteca dove l'ho preso nel cestone delle occasioni, conservazione impecabile... 8)

Willi Schaefer - Graacher Domprobst Auslese 2010 :D :D :D :D :) +
Nonostante si dica che questo vino vada stappato tra quindici anni, uno l'idea di com'è da giovane deve farsela. Per scoprire poi che la famosa acidità della Mosella nel 2010 è piuttosto avanti sulla strada dell'integrazione con la furibonda matericità dell'annata, e dà vita ad un bel contrappunto. Naso ovviamente ricco di frutta tropicale, mandarino, zafferano, limone che poi lascia il passo all'ananas; corposo e lungo, nitido, affascinante.
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Re: CHE BEVISTE A MARZO 2013?

Messaggioda il chiaro » 26 mar 2013 22:48

arnaldo ha scritto:
il chiaro ha scritto:
pippuz ha scritto:
Mike76 ha scritto:Vediamo se qualcuno risponde direttamente: dove li comprate in Italia i borgogna under 30/50 euro? Online? Enoteca?

Da Peck il Bourgogne di Gouges costa 28 €, tenendo conto che è una delle enoteche più care del sistema solare


Infatti io ce l'ho a 17+sped. :D :D :D


Aho!! Ma c'hai tutto....li mortacci tua!!!! :D :D :D Quassicosa a 'sposizione!!!! Pensa che ero rimasto che vendevi solo AN......!!!!!!!!!


Non ho mai venduto solo AN, e adesso non lo vendo più.
Se ti faccio la lista si fa notte :D :D Sono appena tornato dalle Langhe..... Bevuto moooolto bene e riempito mezzo baule per i miei pregiatissimi clienti. :D :D :D :D :D
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Re: CHE BEVISTE A MARZO 2013?

Messaggioda sundek181 » 26 mar 2013 22:49

Fontaine Gagnard - Bourgogne 2010
Giallo paglierino brillante, al naso frutta gialla, pesca, poi fiori, e una nota di vaniglia leggera leggera.
In bocca e' molto sapido, dritto, con una bella acidita'. Non un mostro di struttura e persistenza ma un bel bicchiere, bevibilita' ottima.
Come entry level dell'azienda non mi dispiace, per rimanere sul pezzo, non so cosa costi in enoteca in Francia, io dall'importatore l'ho pagato sulle 17-18 euro.
Pensi sempre di poter rimandare a domani...
...e se non ci fosse un domani?!?!
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Re: CHE BEVISTE A MARZO 2013?

Messaggioda rotellone » 26 mar 2013 23:09

5 Le Boncie igt 2010

Da Castelnuovo Berardenga un mix di SanGiò, colorino, mammolo e foglia tonda, bio concepito di Giovanna Morganti.
All'aspetto appare subito forzuto, con un bel rubino scuro con un'unghia violaceo bluastra, un aspetto quasi sudista se non sapessi del colorino ..
Al naso inizialmente è un po' scontroso, chiuso su se stesso e su qualche nota erbacea; via via che prende coraggio vira poi sui toni consueti del suo terreno: ciliegia matura, rosa, pepe nero e terra bagnata .
Al palato si dimostra invece subito pronto, ben strutturato, in perfetto equilibrio di tannino e acidità. Finale bellino bellino, morbido che chiama il bicchiere successivo ..
Insomma un bel vinellino a cui arrivi in fondo senza chiedertene il perché è che ti fa venir voglia di averne qualche altra boccia in cantina, giusto per dargli tempo futuro di un nuovo palco/bevuta ..

8) Altro colpetto ai Villages, noblesse oblige .. 8)
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Re: CHE BEVISTE A MARZO 2013?

Messaggioda paperofranco » 27 mar 2013 00:09

rotellone ha scritto:5 Le Boncie igt 2010

Da Castelnuovo Berardenga un mix di SanGiò, colorino, mammolo e foglia tonda, bio concepito di Giovanna Morganti.
All'aspetto appare subito forzuto, con un bel rubino scuro con un'unghia violaceo bluastra, un aspetto quasi sudista se non sapessi del colorino ..
Al naso inizialmente è un po' scontroso, chiuso su se stesso e su qualche nota erbacea; via via che prende coraggio vira poi sui toni consueti del suo terreno: ciliegia matura, rosa, pepe nero e terra bagnata .
Al palato si dimostra invece subito pronto, ben strutturato, in perfetto equilibrio di tannino e acidità. Finale bellino bellino, morbido che chiama il bicchiere successivo ..
Insomma un bel vinellino a cui arrivi in fondo senza chiedertene il perché è che ti fa venir voglia di averne qualche altra boccia in cantina, giusto per dargli tempo futuro di un nuovo palco/bevuta ..

8) Altro colpetto ai Villages, noblesse oblige.. 8)


A codesto gli lasciamo i Bourgogne, per i Village c'è il "classico" 2009, sarà una Waterloo, vecchio mio........ :mrgreen:
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Re: CHE BEVISTE A MARZO 2013?

Messaggioda l'oste » 27 mar 2013 01:37

Per stare in tema, questa sera con pennette di gragnano al ragù di salsiccia, ho aperto Assiolo 2010 - Costa Archi.
Alla prima snasata niente riduzione, c'è il frutto rosso pulito, carnoso, una leggera chiusura ma non da finestra olfattiva serrata ma "di assestamento", come se il vino chiedesse un attimo ancora per sfaccettarsi oltre al frutto.
Dopo pochi minuti alla marasca si aggiunge una nota di radici non intense, in equilibrio tra dolce e amarognolo, poi un sentore ferroso e una leggera ventata balsamica accompagnata da un che di terroso.
Al palato si sente subito una struttura notevole e una bella acidità che accende, il tannino c'è ma non raschia e ritorna il sapore di radice e si aggiunge una nota tra il ferroso e l'ematico, molto intrigante.
Finale lungo, in persistenza l'eco del frutto e soprattutto del sangue, con una chiusura leggermente amarognola.
A parte questi dettagli empirici personali, l'ho trovato un vino nitido, con una personalità non eccessivamente difficile ma non per questo direi che è un vino semplice. Mi è arrivato in bocca più corposo di quanto mi aspettassi, con una concentrazione non usuale per i sangiovese romagnoli base che ho assaggiato anche in passato.
Se devo proprio dipingere le unghiette dei moscerini, la somma dei sentori e sapori di sangue, ferro e radici porta verso una persistenza amarognola ma non fastidiosa che tende però appena a coprire il dolce del frutto, ma ripeto, dettaglio davvero infinitesimale. Prezzo inferiore alla qualità e vino che per autenticità metterebbe a sedere qualche chianti di etichetta blasonata. Piaciuto.
Complimenti a Gabriele grande appassionato di selvaggina, persona squisita e vignaiolo sensibile e appassionato.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: CHE BEVISTE A MARZO 2013?

Messaggioda Andyele » 27 mar 2013 15:51

l'oste ha scritto:Per stare in tema, questa sera con pennette di gragnano al ragù di salsiccia, ho aperto Assiolo 2010 - Costa Archi.
Alla prima snasata niente riduzione, c'è il frutto rosso pulito, carnoso, una leggera chiusura ma non da finestra olfattiva serrata ma "di assestamento", come se il vino chiedesse un attimo ancora per sfaccettarsi oltre al frutto.
Dopo pochi minuti alla marasca si aggiunge una nota di radici non intense, in equilibrio tra dolce e amarognolo, poi un sentore ferroso e una leggera ventata balsamica accompagnata da un che di terroso.
Al palato si sente subito una struttura notevole e una bella acidità che accende, il tannino c'è ma non raschia e ritorna il sapore di radice e si aggiunge una nota tra il ferroso e l'ematico, molto intrigante.
Finale lungo, in persistenza l'eco del frutto e soprattutto del sangue, con una chiusura leggermente amarognola.
A parte questi dettagli empirici personali, l'ho trovato un vino nitido, con una personalità non eccessivamente difficile ma non per questo direi che è un vino semplice. Mi è arrivato in bocca più corposo di quanto mi aspettassi, con una concentrazione non usuale per i sangiovese romagnoli base che ho assaggiato anche in passato.
Se devo proprio dipingere le unghiette dei moscerini, la somma dei sentori e sapori di sangue, ferro e radici porta verso una persistenza amarognola ma non fastidiosa che tende però appena a coprire il dolce del frutto, ma ripeto, dettaglio davvero infinitesimale. Prezzo inferiore alla qualità e vino che per autenticità metterebbe a sedere qualche chianti di etichetta blasonata. Piaciuto.
Complimenti a Gabriele grande appassionato di selvaggina, persona squisita e vignaiolo sensibile e appassionato.


Ciao Oste, probabilmente nello stesso identico momento, a qualche centinaio di km di distanza, anche la mia mano mi ha guidato verso un Assiolo 2010.
Mi ha molto colpito l'estrema pulizia e nitidezza olfattiva. Per il resto mi ritrovo molto nella tua descrizione, forse solo un paio di distinguo: non ho percepito la nota amarognola ne al naso che in bocca mentre sono stato ben sorpreso dalla verticalità ed equilibrio di questo vino; in bocca invece rispetto a quello che hai scritto io ho un pochino patito una certa carenza di corpo e struttura. Questo, unito alla tensione sapida e alla giusta acidità, avvantaggia comunque la bevibilità che risulta ulteriormente rafforzata dal retrogusto sul frutto estremamente pulito e preciso. Alcol sotto controllo.
Mi associo ai complimenti a Gabriele e sarà forse suggestione da forumista ma in questo vino ho notato un sottile file rouge che lo lega ai vini di Riccardo delle Ragnaie.
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Re: CHE BEVISTE A MARZO 2013?

Messaggioda picenum » 27 mar 2013 17:04

ieri sera con delle tagliatelle al sugo di fagiano ho aperto il Barbagol riserva 2007 che era un pò che mi capitava sotto gli occhi... un vinone tutto frutto impenetrabile il colore, morbido assai; prugnoso con sentori di liquirizia non male al primo bicchiere ma difficile finire la bottiglia... diciamo che non è il mio vino preferito anche se l'abbinamento non mi è dispiaciuto.

alì65 ha scritto:
picenum ha scritto:...salmone scozzese affumicato, condito con un filino di evo, seste di limone ed erba cipollina...


no!!! non dirmi che hai mangiato il salmone con sopra limone ed erba cipollina!! :shock: :shock:
per me la cipollina è una delle erbe da eliminare dai piatti se non per decoro, ha un'abbinabilità scarsissima...

no limone no solo qualche zesta ad adornare con qualche bacca rossa
io l'erba cipollina col crudo la uso sempre... soprattutto nelle tartare (favolosa quella di pezzogna!); nei carpacci (anche di carne), negli affumicati molte volte anche solo per decoro... cmq a me piace.
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Re: CHE BEVISTE A MARZO 2013?

Messaggioda Francvino » 27 mar 2013 17:21

Oggi a pranzo una fantastica bottiglia di Tenuta di Valgiano 2003 che mi conferma, oltremodo, che il millesimo torrido non ha bruciato il "manico d'acciaio" del produttore toscano. Tutt'altro.
Naso di grande ampiezza: prime snasate su toni leggermente boisé che in breve virano su legno di cedro e si fanno sempre più speziate. Di fondo c'è un frutto rosso ancora croccante e goloso in cui s'innestano controcanti di note piccanti (foglie di coriandolo) e floreali (nettissime note di ciclamino). La mutazione nell'ampio bicchiere svela scodate territoriali (terriccio, corteccia, sottobosco) che sfumano il contorno ma non intaccano la grande intensità della nota centrale, sempre più marcata da ricordi di piccoli frutti. In bocca è portentoso: l'attacco e lo svolgimento hanno un passo chiaramente bordolese. Potenza e carnalità translate in un sorso di rara finezza, dal tannino perfetto nella sua carezzevole maturità.
Nonostante la gradazione non proprio slim (14,5°), ogni sorso ne richiamava un altro immantinente.
È durata poco: sedotto, abbandonato con la bottiglia vuota in mano ma con la consolazione di aver aggiunto un'altra piccola tessera in quel variegato mosaico dipinto dai miei ricordi. :oops:
Ultima modifica di Francvino il 28 mar 2013 03:03, modificato 1 volta in totale.
La tradizione è la custodia del fuoco, non l'adorazione della cenere. [Gustav Mahler]
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Re: CHE BEVISTE A MARZO 2013?

Messaggioda il chiaro » 27 mar 2013 20:58

pstrada75 ha scritto:Parte 2

Ultimamente sono molto orientato sulle bolle. Quindi saltino allo stand di Champagne Henri Giraud, e qui direi i due assaggi della serata:

Fut de Chene Vintage 2000 - 70% Pinot Noir e 30% Chardonnay dalla zona di Ay. Dio santo che Champagne, complessita' meravigliosa al naso con frutta matura come pera ma anche funghi, sottobosco, sensazioni terrose. Ti accarezza il palato con una finezza di bolla meravigliosa. Bocca ricca, cremosa, complessa, champagne a mio avviso dal potenziale enorme da bere a secchiate. Lo vedrei bene su un bel Poulet de Bresse arrosto o anche su dell'Agnello.....che buono!!!!!!!

Cuvee' Argonne 2002 - Poche informazioni su questa nuova Cuvee', che quasi sorpassa l'altro assaggio. Champagne assolutamente meraviglioso, Parker addirittura lo commenta dicendo che sorpassa addirittura il maestro Krug. Ha il suo prezzo ma potrebbe valerne la pena. Spettacolare.


Produttore poco cagato su questi ldi, ma davvero bravo. I suoi sono champa paragonabili a Krug finchè si sta a prezzi comparabili.
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Re: CHE BEVISTE A MARZO 2013?

Messaggioda l'oste » 27 mar 2013 21:34

Andyele ha scritto:
l'oste ha scritto:Per stare in tema, questa sera con pennette di gragnano al ragù di salsiccia, ho aperto Assiolo 2010 - Costa Archi.
Alla prima snasata niente riduzione, c'è il frutto rosso pulito, carnoso, una leggera chiusura ma non da finestra olfattiva serrata ma "di assestamento", come se il vino chiedesse un attimo ancora per sfaccettarsi oltre al frutto.
Dopo pochi minuti alla marasca si aggiunge una nota di radici non intense, in equilibrio tra dolce e amarognolo, poi un sentore ferroso e una leggera ventata balsamica accompagnata da un che di terroso.
Al palato si sente subito una struttura notevole e una bella acidità che accende, il tannino c'è ma non raschia e ritorna il sapore di radice e si aggiunge una nota tra il ferroso e l'ematico, molto intrigante.
Finale lungo, in persistenza l'eco del frutto e soprattutto del sangue, con una chiusura leggermente amarognola.
A parte questi dettagli empirici personali, l'ho trovato un vino nitido, con una personalità non eccessivamente difficile ma non per questo direi che è un vino semplice. Mi è arrivato in bocca più corposo di quanto mi aspettassi, con una concentrazione non usuale per i sangiovese romagnoli base che ho assaggiato anche in passato.
Se devo proprio dipingere le unghiette dei moscerini, la somma dei sentori e sapori di sangue, ferro e radici porta verso una persistenza amarognola ma non fastidiosa che tende però appena a coprire il dolce del frutto, ma ripeto, dettaglio davvero infinitesimale. Prezzo inferiore alla qualità e vino che per autenticità metterebbe a sedere qualche chianti di etichetta blasonata. Piaciuto.
Complimenti a Gabriele grande appassionato di selvaggina, persona squisita e vignaiolo sensibile e appassionato.


Ciao Oste, probabilmente nello stesso identico momento, a qualche centinaio di km di distanza, anche la mia mano mi ha guidato verso un Assiolo 2010.
Mi ha molto colpito l'estrema pulizia e nitidezza olfattiva. Per il resto mi ritrovo molto nella tua descrizione, forse solo un paio di distinguo: non ho percepito la nota amarognola ne al naso che in bocca mentre sono stato ben sorpreso dalla verticalità ed equilibrio di questo vino; in bocca invece rispetto a quello che hai scritto io ho un pochino patito una certa carenza di corpo e struttura. Questo, unito alla tensione sapida e alla giusta acidità, avvantaggia comunque la bevibilità che risulta ulteriormente rafforzata dal retrogusto sul frutto estremamente pulito e preciso. Alcol sotto controllo.
Mi associo ai complimenti a Gabriele e sarà forse suggestione da forumista ma in questo vino ho notato un sottile file rouge che lo lega ai vini di Riccardo delle Ragnaie.

Ciao Andy (siamo omonimi?), mi fa piacere che a larghe linee abbiamo riscontrato lo stesso vino e che siamo d'accordo sulla nitidezza davvero evidente, con una buona "croccantezza" di frutto anch'esso pulito, fresco.
Ho finito stasera il bicchiere abbondante avanzato ieri. La percezione amarognola nel finale al palato si è attenuata rispetto a ieri, al naso invece l'amarognolo era riferito al sentore di radici, comunque equilibrato con la dolcezza.
Bel vino, fossero tutti così i sangiovese base romagnoli...
Mi è venuta voglia di provare il riserva ora.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: CHE BEVISTE A MARZO 2013?

Messaggioda diamonddave » 27 mar 2013 23:01

l'oste ha scritto:
Andyele ha scritto:
l'oste ha scritto:Per stare in tema, questa sera con pennette di gragnano al ragù di salsiccia, ho aperto Assiolo 2010 - Costa Archi.
Alla prima snasata niente riduzione, c'è il frutto rosso pulito, carnoso, una leggera chiusura ma non da finestra olfattiva serrata ma "di assestamento", come se il vino chiedesse un attimo ancora per sfaccettarsi oltre al frutto.
Dopo pochi minuti alla marasca si aggiunge una nota di radici non intense, in equilibrio tra dolce e amarognolo, poi un sentore ferroso e una leggera ventata balsamica accompagnata da un che di terroso.
Al palato si sente subito una struttura notevole e una bella acidità che accende, il tannino c'è ma non raschia e ritorna il sapore di radice e si aggiunge una nota tra il ferroso e l'ematico, molto intrigante.
Finale lungo, in persistenza l'eco del frutto e soprattutto del sangue, con una chiusura leggermente amarognola.
A parte questi dettagli empirici personali, l'ho trovato un vino nitido, con una personalità non eccessivamente difficile ma non per questo direi che è un vino semplice. Mi è arrivato in bocca più corposo di quanto mi aspettassi, con una concentrazione non usuale per i sangiovese romagnoli base che ho assaggiato anche in passato.
Se devo proprio dipingere le unghiette dei moscerini, la somma dei sentori e sapori di sangue, ferro e radici porta verso una persistenza amarognola ma non fastidiosa che tende però appena a coprire il dolce del frutto, ma ripeto, dettaglio davvero infinitesimale. Prezzo inferiore alla qualità e vino che per autenticità metterebbe a sedere qualche chianti di etichetta blasonata. Piaciuto.
Complimenti a Gabriele grande appassionato di selvaggina, persona squisita e vignaiolo sensibile e appassionato.


Ciao Oste, probabilmente nello stesso identico momento, a qualche centinaio di km di distanza, anche la mia mano mi ha guidato verso un Assiolo 2010.
Mi ha molto colpito l'estrema pulizia e nitidezza olfattiva. Per il resto mi ritrovo molto nella tua descrizione, forse solo un paio di distinguo: non ho percepito la nota amarognola ne al naso che in bocca mentre sono stato ben sorpreso dalla verticalità ed equilibrio di questo vino; in bocca invece rispetto a quello che hai scritto io ho un pochino patito una certa carenza di corpo e struttura. Questo, unito alla tensione sapida e alla giusta acidità, avvantaggia comunque la bevibilità che risulta ulteriormente rafforzata dal retrogusto sul frutto estremamente pulito e preciso. Alcol sotto controllo.
Mi associo ai complimenti a Gabriele e sarà forse suggestione da forumista ma in questo vino ho notato un sottile file rouge che lo lega ai vini di Riccardo delle Ragnaie.

Ciao Andy (siamo omonimi?), mi fa piacere che a larghe linee abbiamo riscontrato lo stesso vino e che siamo d'accordo sulla nitidezza davvero evidente, con una buona "croccantezza" di frutto anch'esso pulito, fresco.
Ho finito stasera il bicchiere abbondante avanzato ieri. La percezione amarognola nel finale al palato si è attenuata rispetto a ieri, al naso invece l'amarognolo era riferito al sentore di radici, comunque equilibrato con la dolcezza.
Bel vino, fossero tutti così i sangiovese base romagnoli...
Mi è venuta voglia di provare il riserva ora.

Io arrivo a dire che tra l'Assiolo ed il Monte Brullo il secondo ne esce ridimensionato, tanto è fresco e piacevole il primo.
Non che il Monte Brullo non sia buono, sia chiaro, ma l'Assiolo 2009 bevuto domenica mi ha letteralmente stregato.
Normalmente uno beve il base e poi passa al superiore: io ho fatto il contrario rimanendo colpito favorevolmente.
Ancora bravo a Gabriele.
... per intenderci: la differenza fra me ed un sommelier è la stessa che passa fra un porno attore ed un ginecologo. © diamonddave 8)
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Re: CHE BEVISTE A MARZO 2013?

Messaggioda paperofranco » 28 mar 2013 00:06

Francvino ha scritto:Oggi a pranzo una fantastica bottiglia di Tenuta di Valgiano 2003 che mi conferma, oltremodo, che il millesimo torrido non ha bruciato il "manico d'acciaio" del produttore toscano. Tutt'altro.
Naso di grande ampiezza: prime snasate su toni leggermente boisé che in breve virano su legno di cedro e si fanno sempre più speziate. Di fondo c'è un frutto rosso ancora croccante e goloso in cui s'innestano controcanti di note piccanti (foglie di coriandolo) e floreali (nettissime note di ciclamino). La mutazione nell'ampio bicchiere svela scodate territoriali (terriccio, corteccia, sottobosco) che sfumano il contorno ma non intaccano la grande intensità della nota centrale, sempre più marcata da ricordi di piccoli frutti. In bocca è portentoso: l'attacco e lo svolgimento hanno un passo chiaramente bordolese. Potenza e carnalità translate in un sorso di rara finezza, dal tannino perfetto nella sua carezzevole maturità.
Nonostante la gradazione non proprio slim (14,5°), ogni sorso ne richiamava un altro immantinente.
È durata poco: sedotto, abbandonato con la sola bottiglia vuota in mano ma con la sola consolazione di aver riempito un altra piccola tessera per quel variegato mosaico dipinto dai miei ricordi. :oops:


Gran bella nota Franc, mi fai venire proprio voglia di provarlo. E' da un po' che giro intorno a codesto vino senza averne mai comprata una boccia da bere con calma, quindi posso dire di non averlo mai bevuto. Se ti ricordi aprii un 3ad apposta, tempo fa, per raccogliere informazioni e il tuo fu l'intervento più completo ed esauriente. Mi devo procurare una bottiglia, non è che si trovino fitte, almeno dalle mie parti, forse Formigli a Firenze ha ancora un '99 ma avrei preferito qualcosa di più giovane.
Un aneddoto curioso: due anni fa, nel mio primo giro in Borgogna, chiacchierando di vini italiani con Frederic Lafarge, quello di Valgiano fu il primo nome che fece, con accento molto positivo.
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Re: CHE BEVISTE A MARZO 2013?

Messaggioda Mike76 » 28 mar 2013 00:54

paperofranco ha scritto:
Francvino ha scritto:Oggi a pranzo una fantastica bottiglia di Tenuta di Valgiano 2003 che mi conferma, oltremodo, che il millesimo torrido non ha bruciato il "manico d'acciaio" del produttore toscano. Tutt'altro.
Naso di grande ampiezza: prime snasate su toni leggermente boisé che in breve virano su legno di cedro e si fanno sempre più speziate. Di fondo c'è un frutto rosso ancora croccante e goloso in cui s'innestano controcanti di note piccanti (foglie di coriandolo) e floreali (nettissime note di ciclamino). La mutazione nell'ampio bicchiere svela scodate territoriali (terriccio, corteccia, sottobosco) che sfumano il contorno ma non intaccano la grande intensità della nota centrale, sempre più marcata da ricordi di piccoli frutti. In bocca è portentoso: l'attacco e lo svolgimento hanno un passo chiaramente bordolese. Potenza e carnalità translate in un sorso di rara finezza, dal tannino perfetto nella sua carezzevole maturità.
Nonostante la gradazione non proprio slim (14,5°), ogni sorso ne richiamava un altro immantinente.
È durata poco: sedotto, abbandonato con la sola bottiglia vuota in mano ma con la sola consolazione di aver riempito un altra piccola tessera per quel variegato mosaico dipinto dai miei ricordi. :oops:


Gran bella nota Franc, mi fai venire proprio voglia di provarlo. E' da un po' che giro intorno a codesto vino senza averne mai comprata una boccia da bere con calma, quindi posso dire di non averlo mai bevuto. Se ti ricordi aprii un 3ad apposta, tempo fa, per raccogliere informazioni e il tuo fu l'intervento più completo ed esauriente. Mi devo procurare una bottiglia, non è che si trovino fitte, almeno dalle mie parti, forse Formigli a Firenze ha ancora un '99 ma avrei preferito qualcosa di più giovane.
Un aneddoto curioso: due anni fa, nel mio primo giro in Borgogna, chiacchierando di vini italiani con Frederic Lafarge, quello di Valgiano fu il primo nome che fece, con accento molto positivo.


Io ho assaggiato il 2002 ad una degustazione di bolgheresi con intruso (era lui l'intruso).
Mi piacque molto nonstante l'annata non felicissima, ricordo che mi colpì soprattutto la vena acida ben presente: sono curioso di sapere se si avvertiva anche nall'annata ipertorrida 2003...
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Re: CHE BEVISTE A MARZO 2013?

Messaggioda Francvino » 28 mar 2013 03:00

Mike76 ha scritto:
paperofranco ha scritto:Gran bella nota Franc, mi fai venire proprio voglia di provarlo. E' da un po' che giro intorno a codesto vino senza averne mai comprata una boccia da bere con calma, quindi posso dire di non averlo mai bevuto. Se ti ricordi aprii un 3ad apposta, tempo fa, per raccogliere informazioni e il tuo fu l'intervento più completo ed esauriente. Mi devo procurare una bottiglia, non è che si trovino fitte, almeno dalle mie parti, forse Formigli a Firenze ha ancora un '99 ma avrei preferito qualcosa di più giovane.
Un aneddoto curioso: due anni fa, nel mio primo giro in Borgogna, chiacchierando di vini italiani con Frederic Lafarge, quello di Valgiano fu il primo nome che fece, con accento molto positivo.


Io ho assaggiato il 2002 ad una degustazione di bolgheresi con intruso (era lui l'intruso).
Mi piacque molto nonstante l'annata non felicissima, ricordo che mi colpì soprattutto la vena acida ben presente: sono curioso di sapere se si avvertiva anche nall'annata ipertorrida 2003...


Ringrazio il Papero e rispondo a Mike: no, per nulla, niente lame acide. Il 2003 è velluto. Immagina un bel Bordeaux potente e levitato, tipo Angelus per intenderci. Ecco, fatta la tara alla diversa espressione aromatica la texture è la medesima: ricca di polpa, sostanziosa, senza spigoli.
Il Valgiano è un vero vino di vigna. Sente la diversità climatica del millesimo quindi non mi stupisce che 2002 e 2003 possano dare sensazioni così diverse.

Credo sia stata realizzata di recente una verticale in azienda: non so se uscirà sul GR mensile oppure privatamente su alcuni blog. Vediamo se riusciamo a recuperarne il testo. Sono molto curioso: le ultime annate di Valgiano hanno una minima quota di percezione "selvatica" che nelle annate precedenti (diciamo pre 2007) non palesava. Per questo consiglio al Papero di trovare qualche vecchia boccia prima di passare ai millesimi più recenti.
La tradizione è la custodia del fuoco, non l'adorazione della cenere. [Gustav Mahler]

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