Verdicchio - Il thread assolutistico

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Francvino
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Re: Verdicchio - Il thread assolutistico

Messaggioda Francvino » 07 dic 2012 17:48

gp ha scritto:
Francvino ha scritto:
gp ha scritto: personalmente una serie di 2011 "base" che ho assaggiato li avrei messi tranquillamente a 1 bicchiere, e invece stanno a 2.

tipo?

Ti rispondo sui Verdicchi dei Castelli di Jesi 2011 assaggiati a cui mi riferivo, in questo momento non garantisco che stiano proprio tutti a YY (per il Macrina vedi sotto):
    Pallio di S. Floriano Monteschiavo
    Pievalta Pievalta
    Cuprese Colonnara
    Macrina Garofoli
Quello che secondo me li accomuna è un impronta più o meno forte di pera verdolina + menta, stile San Michele all'Adige: se non fosse per la (relativa) salinità del sapore, potrei pensare a un Pinot... Verde del Trentino. Come ho detto sopra, vini corretti ma ben poco entusiasmanti, almeno per me.

Alla fine, il base 2011 che mi è piaciuto di più, con una certa sorpresa, è stato il Di Gino della Fattoria S. Lorenzo, soprattutto per il sapore complesso nonostante la evidente maturità.

Dovrò naturalmente integrare con i numeri di lotto, dato che sono tutti vini imbottigliati in più lotti. Questo vuol dire anche che potrebbero esserci differenze rispetto ai vini assaggiati per la Guida (per esempio, potrebbe essere una spiegazione dei YY rossi dati al Macrina), però in generale se un'annata è giudicata a due stelle e al tempo stesso buona parte dei base dovesse essere giudicata a YY, mi suonerebbe contraddittorio.


Innanzi tutto quelli che hai citato non sono i vini base ma delle selezioni ad eccezione del Pievalta, che tra l'altro, pur se esile, ha un grip acido ben profilato e in controtendenza rispetto ai canoni dell'annata che lo rende molto gradevole. Le testimonianze di tanti forumisti che l'hanno assaggiato e apprezzato a Fornovo andavano in questo senso. Anzi, in diversi, tra cui Andreadago mi pare, l'hanno trovato migliore della sua selezione, il Dominé.
Secondo me non è così ma ci sta che in questo periodo possa esser più performante.

Il Cuprese (ottenuto parzialmente con la tecnica della criomacerazione) è quello che più mi assomiglia alla descrizione generale che ne hai dato.
Non è un campione di complessità, è molto gradevole specie a tavola ed è un vino che generalmente cresce dal secondo anno di vita. Questo non avrà la vita (anzi, è solo lontano parente) delle annate pre 2000 ma resta un buon vino d'annata. Concordo che nei nomi che mi hai fatto è probabilmente quello meno performante.

Pallio 2011 per me è il Verdicchio 2011 più buono in assoluto. Fresco, succoso, saporito. Ribadisco: non è il 2010 ma neanche un vino da 1 bicchiere. E neanche da 2 neri. Poteva anche non prender tre bicchieri e nessuno avrebbe gridato allo scandalo ma non mi pare neanche uno scandalo che l'abbia presi.

Macrina, per come lo abbiamo sentito noi, è una versione riuscita, molto pronta, di decisa varietalità e finezza. Adesso è in una fase meno espressiva: l'ho assaggiato 1 mese fa a un test autunalle dell'annata e le ha prese dall'Andrea Felici ma ne ha messi in fila parecchi.
Di 2011 votati due bicchieri ce ne sono davvero pochi e credo che se tu ti dia pena di confrontare i d'annata 2010 e i 2011 trovarai conferma.
Ma, purtroppo per me e per tutti gli amanti del Verdicchio, la due stelle farà sentire la sua mannaia su selezioni e riserve: lì si sentirà ancor più la differenza di valore dell'annata.
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Re: Verdicchio - Il thread assolutistico

Messaggioda gp » 07 dic 2012 18:35

Hai ragione, vari di quelli che ho detto non sono "base" ma "selezioni d'annata" (questo tradisce la mia scarsa familiarità con i base-base...). Il Di Gino invece lo è: c'era anche lui alla tornata autunnale? E in generale, ci racconti qualcosa di quella? Suona interessante.

Pallio di S. Floriano: a me era piaciuto di più il 2010, pur non essendo "il mio tipo", lo stesso direi ancor più per il Macrina bevuto qualche mese fa (o era un'ultima bottiglia di 2009? devo controllare). Mi sembra di capire che tu dài più importanza alle fasi che ai lotti, può darsi che tu abbia ragione dato che fai più riassaggi di me. Se però fosse così, per il Macrina che ho assaggiato io parlare solo di "fase meno espressiva" sarebbe un grande complimento.

Se trovo il tempo, un confronto di bicchieri tra i Verdicchi dell'edizione 2012 e 2013 provo a farlo. Intanto mi confermi che i 3 vini che ho elencato sono a YY, neri o rossi? (va escluso ovviamente il Pallio, avevo completamente rimosso che fosse l'unico 2011 che aveva preso i YYY :oops: ).
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Re: Verdicchio - Il thread assolutistico

Messaggioda Francvino » 07 dic 2012 19:01

gp ha scritto:Hai ragione, vari di quelli che ho detto non sono "base" ma "selezioni d'annata" (questo tradisce la mia scarsa familiarità con i base-base...). Il Di Gino invece lo è: c'era anche lui alla tornata autunnale? E in generale, ci racconti qualcosa di quella? Suona interessante.


Matteo può testimoniare che il Di Gino era uscito un po' così dalla degustazione, anzi quello che gli ha dato il punteggio più alto sono io con 74. Queste le mie impressioni alla cieca "note leggermente dolci e vegetali, bocca semplicina ma gradevole nelle sue note di buccia d'arancia". Non escludo, anzi sono certo perché così me ne ha parlato anche Francesco Quercetti che di Verdicchio se ne intende, che è in stato di grazia, con una beva di grande attrattiva e armonia. Non c'era alla tornata autunnale ma -e ti ringrazio dell'imbeccata- conto di riassaggiarlo a breve.
C'è la concreta possibilità che l'abbia (abbiamo come panel sarebbe più corretto ma mi assumo le mie responsabilità) sottovalutato. Errori di questo genere possono sempre capitare con una materia così complessa, specie se gli esaminati sono vini ottenuti da pratiche di tipo "naturale" che, per quanto puoi metterci tutta l'esperienza e tutta la calma nell'ascolto, risultano poi avere delle evoluzioni più imprevedibili, con repentini miglioramenti ma anche altrettanto repentini "incupimenti" della qualità.
Nel caso farò tesoro di quanto capitato.
Da noi ha 1 bicchiere.

gp ha scritto:Se trovo il tempo, un confronto di bicchieri tra i Verdicchi dell'edizione 2012 e 2013 provo a farlo. Intanto mi confermi che i 3 vini che ho elencato sono a YY, neri o rossi? (va escluso ovviamente il Pallio, avevo completamente rimosso che fosse l'unico 2011 che aveva preso i YYY :oops: ).


Si, ti confermo. Anzi, esplicito:

Pievalta due neri
Macrina due rossi
Cuprese due neri
Pallio Tre.
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Re: Verdicchio - Il thread assolutistico

Messaggioda gp » 07 dic 2012 19:14

Grazie per le notizie, Frank.
L'assaggio del Di Gino a cui ti riferisci mi sembra di capire che è quello primaverile / estivo fatto per la guida. Del test autunnale ci racconti qualcosa quando hai tempo?

Riguardo al Capovolto 2011 che ha avviato la discussione, e che a memoria includerei tra i miei simil-San Michele all'Adige, non l'ho messo in lista perché mi ricordo benissimo che in Guida è recensito ancora il 2010 (che purtroppo non ho avuto occasione di assaggiare, l'enoteca romana che ha preso da poco i vini della Marca di S. Michele è partita col Capovolto 2011).
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Re: Verdicchio - Il thread assolutistico

Messaggioda Francvino » 07 dic 2012 19:20

gp ha scritto:Riguardo al Capovolto 2011 che ha avviato la discussione, e che a memoria includerei tra i miei simil-San Michele all'Adige, non l'ho messo in lista perché mi ricordo benissimo che in Guida è recensito ancora il 2010 (che purtroppo non ho avuto occasione di assaggiare, l'enoteca romana che ha preso da poco i vini della Marca di S. Michele è partita col Capovolto 2011).


Non ho ancora mai assaggiato il Capovolto 2011.
Esso viene fatto nel San Michele, un cru esposto completamente a sud.
In quell'annata credo sia la condizione peggiore.
Vedremo. Purtroppo le notizie che ho letto qui sono molto peggiori di quello che era lecito immaginarsi.
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Re: Verdicchio - Il thread assolutistico

Messaggioda meursault » 07 dic 2012 19:42

Francvino ha scritto:
gp ha scritto:Hai ragione, vari di quelli che ho detto non sono "base" ma "selezioni d'annata" (questo tradisce la mia scarsa familiarità con i base-base...). Il Di Gino invece lo è: c'era anche lui alla tornata autunnale? E in generale, ci racconti qualcosa di quella? Suona interessante.


Matteo può testimoniare che il Di Gino era uscito un po' così dalla degustazione, anzi quello che gli ha dato il punteggio più alto sono io con 74. Queste le mie impressioni alla cieca "note leggermente dolci e vegetali, bocca semplicina ma gradevole nelle sue note di buccia d'arancia". Non escludo, anzi sono certo perché così me ne ha parlato anche Francesco Quercetti che di Verdicchio se ne intende, che è in stato di grazia, con una beva di grande attrattiva e armonia. Non c'era alla tornata autunnale ma -e ti ringrazio dell'imbeccata- conto di riassaggiarlo a breve.


Di Gino a me sembrò non particolarmente a fuoco al naso, con un profilo dolce/maturo che ritorna in bocca, e non consente agilità al sorso.
La mia impressione è che questi vini, come anche alcuni altri di Natalino, escano con un profilo già piuttosto maturo, a volte anche leggermente evoluto, che non lasciano spazio ad una prospettiva di significativo miglioramento/invecchiamento.
Sembra cioè che la piena maturazione in pianta, e lo stile di Natalino siano orientati a dare un certo tipo di vino, più da meditazione forse, che da pasto; almeno nel senso in cui lo intendo io.
La freschezza che potrebbe garantire una bella evoluzione, insomma, non c'è.
E non che non sia possibile salvare capra e cavoli, ci sono diversi esempi di Verdicchio ricchi, raccolti anche tardivamente, ma con una bella intelaiatura acido/sapida che sostiene sottotraccia il vino, garantendo la scorrevolezza di beva e il potenziale di invecchiamento.
Se questo Di Gino comunque si sta assestando e stabilizzando su un equilibrio di vino ricco ma tutto sommato non sbracato direi che è buon segno, a me aveva dato l'idea di un vino che avrebbe fatto poca strada.......credo comunque col passare dei mesi si avrà un'idea più precisa della direzione verso la quale muoverà il vino.
Una piacevole eccezione a quanto detto, è rappresentata dal Le Oche 2010, quello sì riesce a convincere per un profilo più fresco e piacevole, certamente l'annata ha dato una mano in quel senso.......
Ultima modifica di meursault il 08 dic 2012 18:21, modificato 1 volta in totale.
...non può superare un certo delta, altrimenti, scusassero, uno dei due non ci ha capito un cazzo di quel vino(vinogodi)
La valutazione è oggettiva a meno di un delta (limitato, diciamo circa 5 punti) dovuto alla inevitabile componente soggettiva(fufluns)
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Re: Verdicchio - Il thread assolutistico

Messaggioda Nebbiolino » 07 dic 2012 22:55

petitbogho ha scritto:
meursault ha scritto:
de magistris ha scritto:
Nebbiolino ha scritto:Verdicchio Superiore 2010, Bucci.
Ma quanto è buono! Sto finendo l'ultimo bicchiere, bottiglia aperta due giorni fa e trattata senza troppi riguardi (a proposito, nessun segno di ossidazione). Le ha addosso tutte... Minerale spiccato al naso, cenni quasi marini, ma a braccetto con un delicatissimo miele di acacia, fiori bianchi e una mandorla davvero netta. Sarei curiosi di sentire i commenti intorno ad un bicchiere simile servito in cieca...
La bocca è tale e quale, connotata da sapidità, buona acidità e una struttura comunque di tutto rispetto, elementi fra loro in buon equilibrio.
C'ho il dubbio fondato che il Villa Bucci 2010 potrebbe pure essere un vino discretamente della madonna (all rights reserved marcolandia).


il buon Pierpaolo Edoardo me lo diceva in tempi non sospetti che era un vino spettacolare: se non ci fosse stato il Villa Bucci Ris.'09 (data l'estrema parsimonia nel dispensare doppi premi recentemente) sono sicuro che sarebbe stato tra i Tre Bicchieri (e forse forse il punteggio era proprio da quelle parti... :oops: :oops: )


Effettivamente forse meritvano il premio entambi, grande interpetazione dell'annata 2009 per la riserva, delizioso il Classico 2010 (comprate 6 bottiglie, mi sembrano già un'esiguità....).


è all'Esselunga di Brescia l'ho beccato in saldissimo, sotto prezzo forum :mrgreen:


Pure qua. :mrgreen:
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Re: Verdicchio - Il thread assolutistico

Messaggioda gp » 08 dic 2012 18:14

gp ha scritto:
Francvino ha scritto:
gp ha scritto: personalmente una serie di 2011 "base" che ho assaggiato li avrei messi tranquillamente a 1 bicchiere, e invece stanno a 2.

tipo?

Ti rispondo sui Verdicchi dei Castelli di Jesi 2011 assaggiati a cui mi riferivo:
    Pallio di S. Floriano Monteschiavo (lotto 2115)
    Pievalta Pievalta (L 11372)
    Cuprese Colonnara (L 12.143)
    Macrina Garofoli (L 12 206A)
Alla fine, il base 2011 che mi è piaciuto di più, con una certa sorpresa, è stato il Di Gino della Fattoria S. Lorenzo (L04-12), soprattutto per il sapore complesso nonostante la evidente maturità.

Ho aggiunto i numeri di lotto. Già almeno uno mi fa pensare che sia necessariamente diverso da quello che avete assaggiato per la guida: il "mio" Macrina dovrebbe essere stato imbottigliato a fine luglio, se si interpretano le ultime tre cifre del lotto come "numero del giorno (da 1 a 366)".

Aggiungo tra i "selezione d'annata" 2011 che mi sono piaciuti poco il Luzano di Marotti Campi (L 12 053): non l'ho messo nell'elenco perché non è peroso-mentoso come gli altri, ma piuttosto statico e alcolico. Anche lui comunque s'è preso i YY: insomma di questi sei il vostro ultimo, il Di Gino, è di gran lunga il mio primo! (al netto di fasi e/o di lotti diverse/i, come si è detto).
Non che questo sia in alcun modo definitivo, ma sono almeno contento di non essere proprio da solo: la guida L'Espresso 2013 e "Enogea" n. 44 danno anche loro la palma di primo del sestetto al Di Gino (nel secondo caso ex aequo col Macrina), mentre mettono all'ultimo posto il Luzano, dando in generale voti bassini (a eccezione dei primi due classificati secondo L'Espresso, rispettivamente 17,5/20 (!) al già detto e 16/20 al Cuprese).
Ultima modifica di gp il 10 dic 2012 12:03, modificato 1 volta in totale.
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Re: Verdicchio - Il thread assolutistico

Messaggioda gp » 08 dic 2012 18:59

meursault ha scritto:
Francvino ha scritto:
gp ha scritto:Hai ragione, vari di quelli che ho detto non sono "base" ma "selezioni d'annata" (questo tradisce la mia scarsa familiarità con i base-base...). Il Di Gino invece lo è: c'era anche lui alla tornata autunnale? E in generale, ci racconti qualcosa di quella? Suona interessante.


Matteo può testimoniare che il Di Gino era uscito un po' così dalla degustazione, anzi quello che gli ha dato il punteggio più alto sono io con 74. Queste le mie impressioni alla cieca "note leggermente dolci e vegetali, bocca semplicina ma gradevole nelle sue note di buccia d'arancia". Non escludo, anzi sono certo perché così me ne ha parlato anche Francesco Quercetti che di Verdicchio se ne intende, che è in stato di grazia, con una beva di grande attrattiva e armonia. Non c'era alla tornata autunnale ma -e ti ringrazio dell'imbeccata- conto di riassaggiarlo a breve.


Di Gino a me sembrò non particolarmente a fuoco al naso, con un profilo dolce/maturo che ritorna in bocca, e non consente agilità al sorso.
La mia impressione è che questi vini, come anche alcuni altri di Natalino, escano con un profilo già piuttosto maturo, a volte anche leggermente evoluto, che non lasciano spazio ad una prospettiva di significativo miglioramento/invecchiamento.
Sembra cioè che la piena maturazione in pianta, e lo stile di Natalino siano orientati a dare un certo tipo di vino, più da meditazione forse, che da pasto; almeno nel senso in cui lo intendo io.
La freschezza che potrebbe garantire una bella evoluzione, insomma, non c'è.
E non che non sia possibile salvare capra e cavoli, ci sono diversi esempi di Verdicchio ricchi, raccolti anche tardivamente, ma con una bella intelaiatura acido/sapida che sostiene sottotraccia il vino, garantendo la scorrevolezza di beva e il potenziale di invecchiamento.
Se questo Di Gino comunque si sta assestando e stabilizzando su un equilibrio di vino ricco ma tutto sommato non sbracato direi che è buon segno, a me aveva dato l'idea di un vino che avrebbe fatto poca strada.......credo comunque col passare dei mesi si avrà un'idea più precisa della direzione verso la quale muoverà il vino.
Una piacevole eccezione a quanto detto, è rappresentata dal Le Oche 2010, quello sì riesce a convincere per un profilo più fresco e piacevole, certamente l'annata ha dato una mano in quel senso.......

Il discorso naturalmente è complesso, ma in quello che dici ci sono due elementi che non mi convincono.

Il primo è la potenzialità di invecchiamento: se parliamo come in questo caso di un "base" (è infatti l'unico dei sei -- vedi qui sopra l'elenco -- a essere solo "Classico" e non anche Sup.), non mi sembra il caso di dare troppo peso a questo elemento, altrimenti le tipologie Superiore e Riserva che ci stanno a fare? Su una gittata più corta, il fattore "acidità" può essere meno importante, per esempio quando si è in presenza di una notevole sapidità iodata come in questo caso (è l'unico dei sei vini ad avere questo tratto Jesino in evidenza, secondo me), oltre a una vena vegetale varietale che il suo lavoro lo fa. Se il vino adesso è in uno stato di grazia, e presumibilmente andrà avanti qualche mese a essere almeno buono, cosa si può chiedere di più a un vino d'annata?

L'altro è l'annata e la sua interpretazione. A me viene da pensare che in un'annata calda come la 2011 lo stile di Crognaletti possa averla paradossalmente accompagnata, a prezzo sicuramente del naso (su questo siamo d'accordo almeno in tre, c'è anche Masnaghetti) e in parte dell'acidità, ma riuscendo a salvaguardare la tipicità del Verdicchio. mentre gli altri cinque, che hanno più o meno preso l'annata di contropelo, l'hanno invece alla fine sacrificata, facendo vini corretti ma apolidi. Qui chiaramente entrano in ballo le priorità del critico: per me la riconoscibilità della zona di origine del vino è più importante dei parametri fisico-chimici (nella misura in cui le due cose possono essere separate), ovviamente entro certi limiti.
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Re: Verdicchio - Il thread assolutistico

Messaggioda Francvino » 08 dic 2012 20:31

gp ha scritto:, ma riuscendo a salvaguardare la tipicità del Verdicchio. mentre gli altri cinque, che hanno più o meno preso l'annata di contropelo, l'hanno invece alla fine sacrificata, facendo vini corretti ma apolidi.


Ma tu credi davvero che mettendo sotto il naso il sestetto da te indicato noi ci troviamo davanti a nasi che non riconducono al Verdicchio?
Cioè che Pievalta o Pallio o Macrina siano vini apolidi?
No, perché se è così sei iscritto ufficialmente al partito che vuole la tipicità solo fatta da lieviti indigeni e tutto il resto è fuffa.
Legittimo, per carità. Però dillo e chiudiamo qui la discussione.
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Re: Verdicchio - Il thread assolutistico

Messaggioda vignadelmar » 08 dic 2012 20:37

Francvino ha scritto:
gp ha scritto:, ma riuscendo a salvaguardare la tipicità del Verdicchio. mentre gli altri cinque, che hanno più o meno preso l'annata di contropelo, l'hanno invece alla fine sacrificata, facendo vini corretti ma apolidi.


Ma tu credi davvero che mettendo sotto il naso il sestetto da te indicato noi ci troviamo davanti a nasi che non riconducono al Verdicchio?
Cioè che Pievalta o Pallio o Macrina siano vini apolidi?
No, perché se è così sei iscritto ufficialmente al partito che vuole la tipicità solo fatta da lieviti indigeni e tutto il resto è fuffa.
Legittimo, per carità. Però dillo e chiudiamo qui la discussione.


Quoto le obiezioni di Francvino e le riassumo in un: " gp, ma che ca@@o stai dicendo ??? "

Davvero, queste presunte discussioni sul vero nulla, mi stancano sempre di più.

Ciao

.
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Re: Verdicchio - Il thread assolutistico

Messaggioda meursault » 08 dic 2012 23:47

gp ha scritto:Il primo è la potenzialità di invecchiamento: se parliamo come in questo caso di un "base" (è infatti l'unico dei sei -- vedi qui sopra l'elenco -- a essere solo "Classico" e non anche Sup.), non mi sembra il caso di dare troppo peso a questo elemento, altrimenti le tipologie Superiore e Riserva che ci stanno a fare? Su una gittata più corta, il fattore "acidità" può essere meno importante, per esempio quando si è in presenza di una notevole sapidità iodata come in questo caso (è l'unico dei sei vini ad avere questo tratto Jesino in evidenza, secondo me), oltre a una vena vegetale varietale che il suo lavoro lo fa. Se il vino adesso è in uno stato di grazia, e presumibilmente andrà avanti qualche mese a essere almeno buono, cosa si può chiedere di più a un vino d'annata?


Non parlo di lungo invecchiamento, ma di avere un vino equilibrato e dalla beva discreta per il periodo successivo all'uscita in comercio.
E' chiaro che la sapidità di cui parli, che io non ricordo nel vino in questione, può comunque aiutare a compensare.
Se un vino esce già in qualche modo stanco, anche se non è un vino concepito per il lungo invecchiamento, secondo me non ci siamo.
Poi ripeto, stiamo descrivendo sostanzialmente due vini diversi, quello è il punto.

gp ha scritto:L'altro è l'annata e la sua interpretazione. A me viene da pensare che in un'annata calda come la 2011 lo stile di Crognaletti possa averla paradossalmente accompagnata, a prezzo sicuramente del naso (su questo siamo d'accordo almeno in tre, c'è anche Masnaghetti) e in parte dell'acidità, ma riuscendo a salvaguardare la tipicità del Verdicchio. mentre gli altri cinque, che hanno più o meno preso l'annata di contropelo, l'hanno invece alla fine sacrificata, facendo vini corretti ma apolidi. Qui chiaramente entrano in ballo le priorità del critico: per me la riconoscibilità della zona di origine del vino è più importante dei parametri fisico-chimici (nella misura in cui le due cose possono essere separate), ovviamente entro certi limiti.


Anche io qua non ti seguo, non ricordo proprio cose del tipo "pera verdolina + menta, stile San Michele all'Adige", quindi anche qua, partiamo da un dato descrittivo sensibilmente diverso, mi pare inetabile che poi le conclusioni a cui arriviamo siano altrettanto differenti.
...non può superare un certo delta, altrimenti, scusassero, uno dei due non ci ha capito un cazzo di quel vino(vinogodi)
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Re: Verdicchio - Il thread assolutistico

Messaggioda gp » 09 dic 2012 16:47

Francvino ha scritto:
gp ha scritto:, ma riuscendo a salvaguardare la tipicità del Verdicchio. mentre gli altri cinque, che hanno più o meno preso l'annata di contropelo, l'hanno invece alla fine sacrificata, facendo vini corretti ma apolidi.

Ma tu credi davvero che mettendo sotto il naso il sestetto da te indicato noi ci troviamo davanti a nasi che non riconducono al Verdicchio?
Cioè che Pievalta o Pallio o Macrina siano vini apolidi?
No, perché se è così sei iscritto ufficialmente al partito che vuole la tipicità solo fatta da lieviti indigeni e tutto il resto è fuffa.
Legittimo, per carità. Però dillo e chiudiamo qui la discussione.

Non mi sembra di avere parlato in nessun momento di tecniche produttive, effettive o ipotetiche, buttarle in mezzo così e in questa forma di aut aut mi sembra fuorviante. Semmai ho parlato di annata (un'annata difficile che proprio la guida GR giudica da 2 stelle su 5, lo ricordo perché questa valutazione sembra diventata figlia di nessuno), e di come le diverse scelte di vendemmia potrebbero avere avuto risultati imprevedibili, premiando la scelta apparentemente più azzardata.
Le note dominanti tra il vegetale e il tecnico che ho trovato in quattro di quei sei vini dell'annata 2011, assaggiati non necessariamente insieme e spesso seguiti per due sere, sono apolidi in senso tendenziale, non assoluto: in un Verdicchio ci possono stare benissimo, solo finiscono per farlo assomigliare ad altri vini. A me (e forse ad altri, data la consonanza di giudizi che ho citato a titolo indicativo) questo non entusiasma affatto, senza con questo sentire il bisogno di iscrivermi a nessun partito "antisistema", come vorresti farmi fare tu.
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Messaggioda gp » 09 dic 2012 17:09

meursault ha scritto:(...) Poi ripeto, stiamo descrivendo sostanzialmente due vini diversi, quello è il punto.
(...) anche qua, partiamo da un dato descrittivo sensibilmente diverso, mi pare inetabile che poi le conclusioni a cui arriviamo siano altrettanto differenti.

Come ho mostrato, non sono il solo ad aver valutato il Di Gino migliore degli altri e questi ultimi in una fascia "uno" (bicchieri ecc.) anziché "due", ma che vuoi, forse partiamo tutti da "dati descrittivi sensibilmente diversi"...
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Re: Verdicchio - Il thread assolutistico

Messaggioda Francvino » 09 dic 2012 17:48

gp ha scritto:
Francvino ha scritto:
gp ha scritto:, ma riuscendo a salvaguardare la tipicità del Verdicchio. mentre gli altri cinque, che hanno più o meno preso l'annata di contropelo, l'hanno invece alla fine sacrificata, facendo vini corretti ma apolidi.

Ma tu credi davvero che mettendo sotto il naso il sestetto da te indicato noi ci troviamo davanti a nasi che non riconducono al Verdicchio?
Cioè che Pievalta o Pallio o Macrina siano vini apolidi?
No, perché se è così sei iscritto ufficialmente al partito che vuole la tipicità solo fatta da lieviti indigeni e tutto il resto è fuffa.
Legittimo, per carità. Però dillo e chiudiamo qui la discussione.

Non mi sembra di avere parlato in nessun momento di tecniche produttive, effettive o ipotetiche, buttarle in mezzo così e in questa forma di aut aut mi sembra fuorviante. Semmai ho parlato di annata (un'annata difficile che proprio la guida GR giudica da 2 stelle su 5, lo ricordo perché questa valutazione sembra diventata figlia di nessuno), e di come le diverse scelte di vendemmia potrebbero avere avuto risultati imprevedibili, premiando la scelta apparentemente più azzardata.
Le note dominanti tra il vegetale e il tecnico che ho trovato in quattro di quei sei vini dell'annata 2011, assaggiati non necessariamente insieme e spesso seguiti per due sere, sono apolidi in senso tendenziale, non assoluto: in un Verdicchio ci possono stare benissimo, solo finiscono per farlo assomigliare ad altri vini. A me (e forse ad altri, data la consonanza di giudizi che ho citato a titolo indicativo) questo non entusiasma affatto, senza con questo sentire il bisogno di iscrivermi a nessun partito "antisistema", come vorresti farmi fare tu.



Il Di Gino non è più "verdicchio" degli altri.
E' più maturo, tanto da sembrarci visibilmente stanco all'atto del nostro assaggio a Luglio.
E' più dedicato a una clientela che ama quello stile largo e in questo ricorda meglio le caratteristiche di Verdicchio più importanti.
Punto.
Sia chiaro che per me Macrina (lotto L12 123A) ma anche il Luzano o il Pallio, per non parlare del Pievalta, sono INCONFONDIBILMENTE Verdicchio e non somigliano a nient'altro.
Così anche lo stesso Cuprese (lotto L12 074), sebbene la parziale crio lo abbia impostato verso note più agrumate.

Se poi vogliamo parlare di sottovalutazione del Di Gino, ebbene ho già ammesso che può esserci stata.
Che debbo fare ora?
Mi devo mettere a snocciolarne con altrettanta pedanteria tutte le castronerie che nel tempo hanno scritto chi consona con te nei giudizi?
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Re: Verdicchio - Il thread assolutistico

Messaggioda de magistris » 09 dic 2012 18:40

Francvino ha scritto:

Il Di Gino non è più "verdicchio" degli altri.
E' più maturo, tanto da sembrarci visibilmente stanco all'atto del nostro assaggio a Luglio.
E' più dedicato a una clientela che ama quello stile largo e in questo ricorda meglio le caratteristiche di Verdicchio più importanti.
Punto.
Sia chiaro che per me Macrina (lotto L12 123A) ma anche il Luzano o il Pallio, per non parlare del Pievalta, sono INCONFONDIBILMENTE Verdicchio e non somigliano a nient'altro.
Così anche lo stesso Cuprese (lotto L12 074), sebbene la parziale crio lo abbia impostato verso note più agrumate.

Se poi vogliamo parlare di sottovalutazione del Di Gino, ebbene ho già ammesso che può esserci stata.
Che debbo fare ora?
Mi devo mettere a snocciolarne con altrettanta pedanteria tutte le castronerie che nel tempo hanno scritto chi consona con te nei giudizi?


è inutile che protesti: devi da annà a scuola de verdicchio. :mrgreen:
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Re: Verdicchio - Il thread assolutistico

Messaggioda gp » 10 dic 2012 12:09

Francvino ha scritto:Che debbo fare ora?

Tranquillo, Frank, mi sembra che anche i sassi ormai abbiano capito che quei cinque Verdicchi 2011* a te e Meursault (e immagino ad altri) sono piaciuti abbastanza, mentre a me (e altri che ho citato) sono piaciuti poco.
Dopodiché magari prima o poi qualcun altro li berrà, li valuterà con la sua testa e ci farà sapere che ne pensa, il thread c'è apposta per questo. :wink:

* I 4 elencati in cima alla pagina + il Luzano citato più sotto
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Re: Verdicchio - Il thread assolutistico

Messaggioda vignadelmar » 10 dic 2012 12:12

Francvino ha scritto:
Così anche lo stesso Cuprese (lotto L12 074), sebbene la parziale crio lo abbia impostato verso note più agrumate.


Il Cuprese non può non essere considerato verdicchio. Sotto nessun aspetto, anche senza indicare i lotti, che mi sembra una moda alquanto balzana.

Ciao

.
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Re: Verdicchio - Il thread assolutistico

Messaggioda gp » 10 dic 2012 12:13

ossignùr :roll:
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Re: Verdicchio - Il thread assolutistico

Messaggioda Francvino » 10 dic 2012 13:17

gp ha scritto:
Francvino ha scritto:Che debbo fare ora?

Tranquillo, Frank, mi sembra che anche i sassi ormai abbiano capito che quei cinque Verdicchi 2011* a te e Meursault (e immagino ad altri) sono piaciuti abbastanza, mentre a me (e altri che ho citato) sono piaciuti poco.
Dopodiché magari prima o poi qualcun altro li berrà, li valuterà con la sua testa e ci farà sapere che ne pensa, il thread c'è apposta per questo. :wink:

* I 4 elencati in cima alla pagina + il Luzano citato più sotto



Sai che non è da me alzare i toni, d'altro canto ci sarà sempre chi la pensa come me e chi come te.
Così come non me la sento di tacciar male chi continua a dire che il Riserva di San Lorenzo sia un grande vino (se ne sono accorti anche quelli di SF :wink: ): diverse sensibilità, gusti, approcci e, perché no?, ideologie.
Se ti son parso un po' tranchant è perché mi pareva di aver colto un po' di accanimento su di un vino che magari meritava di più e la cui grandezza (ma davvero l'Espresso lo dà a 17,5? Ossia alle porte dell'eccellenza assoluta, annata sfigata o meno che sia) non è stata colta.

Che dovremmo dire del Percarlo 2008 valutato 1 bicchiere?
Vabbè, lasciam stare.
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Re: Verdicchio - Il thread assolutistico

Messaggioda Francvino » 10 dic 2012 13:34

Inoltre,
vedendo i voti di Carlo Macchi espressi su Wine Surf anche lui non mi pare che abbia trovato 'sto spettacolo di vino:
due stelle e mezze, una valutazione che lo pone dietro tantissimi altri (i file del Verdicchio Classico e del Classico Superiore sono separati), anche molto meno blasonati o meno "verdicchiosi". Così, senza impegnarmi troppo, ho contato 31 Verdicchio 2011 che hanno da tre stelle in su. E non ho messo dentro gli ex-aequo.
Anche il Titulus, l'anfora che tutti conosciamo, gli sta davanti.
Piccola nota a margine: Macchi era in degustazione due giorni prima di noi.
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Re: Verdicchio - Il thread assolutistico

Messaggioda gp » 10 dic 2012 13:37

Accanimento da parte mia davvero no. Se ti ricordi il discorso era partito in modo diverso, ossia sul fatto che per quel piccolo campione di "selezioni d'annata" che avevo citato un bicchiere mi sembrava, del tutto a occhio, una valutazione media più coerente con la valutazione complessiva dell'annata (scarsa) rispetto ai due bicchieri. Il Di Gino è uscito come corollario rispetto a questo ragionamento.

Sì, L'Espresso l'ha valutato 17,5, non a caso avevo messo il punto esclamativo. Quella guida ha una tendenza a rivalutare i fratelli minori rispetto a quelli maggiori -- magari si scopre che i (pochi) collaboratori sono tutti fratelli minori! In qualche caso, come questo, viene da pensare a una sopravvalutazione piuttosto che a una rivalutazione, ma a volte così vengono messi in evidenza dei piccoletti davvero formidabili (per esempio il Soave Cl. Castelcerino 2011 di Filippi).

Riguardo a Macchi, mi ricordo di essermi imbattuto nei suoi (loro?) risultati, e se devo essere sincero non mi sono sembrati molto attendibili: anche a me era balzato all'occhio l'exploit del Titulus e il parallelo "imploit" ( :oops: :oops: ) di vini ben più seri, del tutto a prescindere dal Di Gino che non allora non avevo nemmeno assaggiato.
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Re: Verdicchio - Il thread assolutistico

Messaggioda de magistris » 10 dic 2012 13:43

gp ha scritto:Accanimento da parte mia davvero no. Se ti ricordi il discorso era partito in modo diverso, ossia sul fatto che per quel piccolo campione di "selezioni d'annata" che avevo citato un bicchiere mi sembrava, del tutto a occhio, una valutazione media più coerente con la valutazione complessiva dell'annata (scarsa) rispetto ai due bicchieri. Il Di Gino è uscito come corollario rispetto a questo ragionamento.

Sì, L'Espresso l'ha valutato 17,5, non a caso avevo messo il punto esclamativo. Quella guida ha una tendenza a rivalutare i fratelli minori rispetto a quelli maggiori -- magari si scopre che i (pochi) collaboratori sono tutti fratelli minori! In qualche caso, come questo, viene da pensare a una sopravvalutazione piuttosto che a una rivalutazione, ma a volte così vengono messi in evidenza dei piccoletti davvero formidabili (per esempio il Soave Cl. Castelcerino 2011 di Filippi).


se posso dire la mia, non credo sia affatto un problema mettere in evidenza diversità di vedute o interpretazioni, tutte pienamente legittime soprattutto se argomentate.
La cosa "fastidiosa" è cogliere (magari in maniera contraria rispetto alle intenzioni) questo continuo atteggiamento di "processo" o di "giudizio sui giudicatori" che tu spesso riservi alla guida del gambero e nessun'altra (anzi sì, doctor wine.. :D ). Anzi, il più delle volte usi come "argomento" le letture molto diverse di un'altra guida (Espresso- ed Enogea per le tante regioni curate da collaboratori del Masna e che ovviamente vengono riproposte sul periodico giallo).
Poi capiamoci, che i tuoi gusti siano in grande sintonia con quegli assaggiatori (e molto meno con quelli che almeno su queste pagine rispondono sempre e si mettono in discussione) non è mica un problema, ci mancherebbe...
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Re: Verdicchio - Il thread assolutistico

Messaggioda Francvino » 10 dic 2012 13:44

gp ha scritto:Riguardo a Macchi, mi ricordo di essermi imbattuto nei suoi (loro?) risultati, e se devo essere sincero non mi sono sembrati molto attendibili: anche a me era balzato all'occhio l'exploit del Titulus e il parallelo "imploit" ( :oops: :oops: ) di vini ben più seri, del tutto a prescindere dal Di Gino che non allora non avevo nemmeno assaggiato.


Vabbé, non dirò che i nostri giudizi siano allineati con quelli di Macchi perché su molte cose siamo lontani. Era un'ulteriore testimonianza.
Magari abbiamo beccato il vino in un momento sfigato. O forse siamo davvero noi che dovremmo stagnolarci.
Comunque mi hai fatto venire una curiosità micidiale. Stasera esco e vedo se qualche enoteca in zona ne ha una bottiglia.
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Re: Verdicchio - Il thread assolutistico

Messaggioda gp » 10 dic 2012 13:55

Se non l'assaggi alla cieca con almeno due altri Verdicchi 2011 ti tolgo il saluto! :D

Tra gli "implosi" di Winesurf (vedi assaggio del Classico Superiore, parallelo a quello che hai linkato) battuti dal Titulus 2011 c'è in particolare il Tralivio 2010 che ho sentito da poco a confronto col San Michele pari annata di Bonci: un vino magari non irreprensibile al naso, ma con una botta di sale che nemmeno in una cisterna di Titulus!
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