davidef ha scritto:paperofranco ha scritto:Secondo me capitano anche delle cose incredibili.
Siamo entrati da Robert Groffier, senza appuntamento e senza preavviso telefonico; ci è venuta incontro una donnina e ci ha chiesto cosa volevamo con aria molto diffidente. Quando le abbiamo detto che volevamo "acheter un peu de vin" ha trattenuto a stento le risa, alché ci ha chiesto se volevamo magari il les Amoreuses, e noi "certo, proprio quello", e allora sì che era divertita, in quel momento sono arrivate due ragazze giovani(forse le nipoti), lei ha detto loro quello che le avevamo chiesto e queste si sono davvero piegate in due dal ridere. Poi mosse a compassione si sono fatte leggermente più serie e ci hanno detto che è già tutta prenotata anche la produzione del 2012, quella che ancora sta facendo la malolattica

; chiudono con una vera chicca: "se siete interessati a comprare qualche bottiglia provate al Domaine Roumier, lì fanno un Les Amoreuses e un Bonne Mares molto buoni e forse lo vendono anche"....

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infatti, ho smesso di provar piacere ad andare in Borgogna per questa finta "semplicità" di molti produttori, consapevoli delle dinamiche che portano a svuotare le cantine, che grazie alle micro-cuvée non ha nemmeno senso visitare...per cosa poi, per dire che ho assaggiato dalla botte del 2018 lo Chambertin ? a che pro ?
in linea di massima io visito un produttore sostanzialmente se posso acquistare il suo vino, da lui o dalla rete distributiva, o se comunque ho in animo di acquistarlo...altrimenti mi sa tanto da coito interruptus :wink:
Beh, ci può essere una bella differenza fra acquistare da lui o dalla rete distributiva. Comunque io sono sempre per fare un tentativo, faccio regolarmente tesoro dei consigli e delle testimonianze di chi ha più esperienza di me, ma alla fine voglio toccare con mano, può sempre accadere che un produttore che storicamente non ha mai venduto a nessuno quel giorno decida di darti qualche bottiglia perché gli sei simpatico. Se non provi non lo saprai mai.
E comunque è naturale pagare lo scotto della prima volta, non solo in Borgogna, in qualsiasi regione vinicola sconosciuta. Magari non ti farai troppo male, ma probabilmente te ne torni a casa con un sacco di roba che appena sei arrivato ti domandi subito che l'hai comprata a fare. Poi, con il tempo, con visite successive, aggiusti il tiro, acquisisci consapevolezza di cosa cerca il tuo gusto e quindi compri molto più mirato.
Riallacciandomi all'intervento di Arnaldo, sono assolutamente d'accordo che non valga la pena andare in Borgogna per i vini base. Aggiungo che tale regione non è stata scoperta ieri, quindi difficilmente si troveranno dei tesori nascosti, soprattutto dietro ai cartelli dove c'è scritto "degustation et vente".
Infine, sono d'accordo però con quanto dice Paolo: l'esperienza della visita sul posto è comunque un momento di crescita, a prescindere dal poter comprare o meno. Io che non mi posso permettere i vini del Domaine o quelli della Madame, se sapessi che posso comunque andare lì a degustare dalla botte, probabilmente farei il viaggio anche solo per quello.