euganeus ha scritto:Sono interista. Ma questo piagnisteo dopo aver concesso 10 (dieci) palle goal al Cagliari, dopo che Handanovic e' stato il migliore in campo, dopo le nefandezze tattiche del buon Stramaccioni, dopo i goal divorati da Milito, questo piagnisteo, dicevo, mi ha francamente scassato la minchia....Se anche l'arbitro avesse concesso quell'evidente rigore e l' Inter avesse (immeritatamente) vinto la partita, il giudizio sulla prestazione non sarebbe cambiato di un millimetro.
Io non sono d'accordo.
Il calcio è il calcio, non è il pugilato.
Non si vince e nemmeno pareggia ai punti. Si vince e si pareggia come si perde solo contando i goal. Quindi un rigore negato al 91° in situazione di pareggio altera totalmente il significato agonistico dell'incontro. Nessuna vittoria della storia del calcio è stata mai lasciata all'avversario per manifesta superiorità dell'avversario in termini di gioco o altro.
Questo non significa che non si possa scindere la valutazione critica del risultato dal risultato nudo e crudo, ci mancherebbe.
Ma se uno valuta la legittimità del risultato reclamando a ragione un rigore inspiegabilmente negato, anche se moralmente avrebbe dovuto straperdere la partita, ha tutto il diritto di dire che mentre l'arbitro stava in campo a combinare pasticci la moglie dell'arbitro estraeva materiale genetico da una intera squadra di rugby.
Le due cose viaggiano su piani separati e distinti, è la controversa bellezza del calcio, uno dei motivi per cui accende tanta passione.
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”