Andyele ha scritto:Palma ha scritto:Concludendo posso dire che abbiamo commesso, scientemente, un vero infanticidio, ma ho avuto conferma che in Birgogna si può trovare tutto il necessario senza bisogno di ricorrere ad altre zone Se lo si vuole si trova pure il tannino
Si, ma da legno![]()
No, anzi mai come in questo caso si può tirare in ballo il concetto di terroir.
Credo proprio che questa possa rappresentare la prima puntata di una serie di bevute didattiche finalizzate a permetterci di poter meglio riconoscere, identificare ed apprezzare le peculiarità di tutte (o quasi) le zone di Borgogna. Penso che generalmente i GC (od in alternativa i migliori 1er) possano essere quelli più adatti per gli scopi sopra esposti.
Per i rossi dopo la cote d'Argent potremmo dedicarci a Chambolle, Morey St. Denis, Chambolle, Gevrey Chambertin, Chambolle, Vosne Romanée (3 puntate), Chambolle, Nuit St George, per poi chiudere con Chambolle Musigny.
Per quanto riguarda i bianchi invece bolle già in pentola una verticale sghemba di una decina di annate di un cru, mi dicono poco conosciuto, ma interessante, posto tra i comuni di Chassagne e di Puligny, con in più qualche intruso, ovviamente di altro comune (forse anche un marchigiano

Devo convincere gli altri due pelandroni, ma forse durante sto ponte del primo maggio si dovrebbe già riuscire ad imbastire la prima puntata (Chambolle Musigny).