Bresà

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Re: Bresà

Messaggioda MCSE » 13 apr 2012 11:41

Greco Pietracupa 2009
Giallo paglierino carico, naso profuma di frutti gialli, fiori e roccia, albicocca, pesca gialla, glicine. Bocca ingresso fruttato e sapido, si distende bene, ottima sensazione tostata minerale, finale beva trascinante. Piaciuto
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Re: Bresà

Messaggioda seicorde6 » 15 apr 2012 18:57

PODERI ALDO CONTERNO BARBERA D'ALBA CONCA TRE PILE 1990

Tappo ancora integro e bello elastico da buon auspicio. Colore rosso con riflessi mattone comunque luminosi, non scarichi e tristi.
Al naso parte piuttosto in salita, c'è una punta di muffa e radici in evidenza ma poi si pulisce e libera anche un bel fruttone maturo.
In Bocca c'è un'acidità veramente tagliente ma piacevolissima con note di arancia, limone e frutta acerba. Grande persistenza.
Bella esperienza e bella boccia!
Perché devi aver per forza torto solo se alcuni milioni di persone la pensano così?
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Re: Bresà

Messaggioda MCSE » 16 apr 2012 09:18

Dom Perignon 2002
Giallo paglierino bolla fine, naso parte fresco di frutta golosa e crema poi vira su note minerali e tostatura classica del dom, bocca fresca, carbonica finissima, fruttato e sapido nel finale tostato lungo.

Champagne Lahaye 2005
Giallo paglierino riflessi oro, non apritelo adesso....naso chiuso sa di erbe e mineralità, bocca "acida", abb sapido, in bocca è un pò aggressivo e scontroso, è in una fase di passaggio perchè qualche mese fa era molto diverso.

Brolettino Lugana 2006
Giallo paglierino carico, naso chiuso poi si apre su sensazioni di menta, legno , leggero frutto tropicale in sottofondo, bocca fresca , energica, bella consistenza finale sapido e dolce da legno, preferisco il loro base.

Chiaretto Leali 2011
Rosso color lampone, naso dolce di fruttini e gomma da masticare alla fragola, bocca un pò calda, sapido e godurioso nel finale fruttato. Darà il suo meglio con le sardine alla griglia :mrgreen:
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Re: Bresà

Messaggioda seicorde6 » 17 apr 2012 21:41

é presto per scaldare i motori? :mrgreen:
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Re: Bresà

Messaggioda fable_81 » 18 apr 2012 09:18

seicorde6 ha scritto:é presto per scaldare i motori? :mrgreen:


No per nulla, sono molto emozionato in vista di domani, :mrgreen: .
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Re: Bresà

Messaggioda MCSE » 19 apr 2012 08:55

Montevertine 2006
E' proprio buono porca miseria. Rubino luminoso con leggero anello granato, naso una cannonata di 2 \ 3 profumi ma freschi fragranti e sangiovesiani . Ciliegia, fragola , lampone, alloro e terra .Bocca tannino ben presente anche nel finale, frutto bello in ingresso e accompagna tutto il viaggio sotto il palato, freschezza perfetta, con spinacino ripieno 1 bottiglia in 2 senza alcuna fatica. W il sangiovese .
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Re: Bresà

Messaggioda seicorde6 » 19 apr 2012 17:36

fable_81 ha scritto:
seicorde6 ha scritto:é presto per scaldare i motori? :mrgreen:


No per nulla, sono molto emozionato in vista di domani, :mrgreen: .




VROOOOMMMM!!!!
Perché devi aver per forza torto solo se alcuni milioni di persone la pensano così?
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Re: Bresà

Messaggioda fable_81 » 19 apr 2012 17:42

seicorde6 ha scritto:
fable_81 ha scritto:
seicorde6 ha scritto:é presto per scaldare i motori? :mrgreen:


No per nulla, sono molto emozionato in vista di domani, :mrgreen: .




VROOOOMMMM!!!!


Sei parecchio in anticipo :mrgreen: !
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Re: Bresà

Messaggioda MCSE » 20 apr 2012 09:54

Fantastico ieri sera ragazzi...si è decisamente bevuto benissimo :wink:

Champagne Bereche instant le cran premier cru brut nature millesime 2004
Giallo paglierino, carbonica fine, naso dolce, fruttini rossi di bosco, spezie dolci e mineralità spiccata quasi gessosa. Bocca Fresca, carbonica fitta e spumosa, bella dolcezza fruttata, finale leggermente ammandorlato con sensazioni speziate da legno. Poi se non fa legno allora usano i lieviti a cubetti di "pièce " :lol: Mi ha lasciato neutro.

Gaja Rey 1997
Giallo oro, naso speziato di legni vari, frutta pesca gialla e banana in sottofondo, sensazioni mentolate . Bocca pesantuccia per me, legno in evidenza, carnoso, fruttato , abb. fresco , finale caramellato .Mi stufa dopo pochi sorsi.

Lynch Bages 1989
Rubino fitto unghia aranciata, bel naso scuro , mora ribes nero, leggera prugna, cuoio , terra, sensazioni piraziniche nel bicchiere dopo un pò che era aperto, cacao in polvere, leggero pelo bagnato. Bocca attacco scuro, cacao, tannino fitto e fine, fresco , finale lungo di caffè e cacao . Molto giovane.

Solaia 1985
Rosso granato, naso che continua a muoversi partendo da sensazioni terrose, fogliame essiccato, funginee, poi ferro, per passare a una frutto croccante rosso di fragola e lampone e mora, continua poi su spezie dolci. In bocca è caldo, frutto dolce in ingresso , bel tannino fitto che durante la serata si distende, finale lungo fruttato e speziato, appaga molto alla beva. Piaciuto molto.

Hermitage Chave 1998 rosso
Rosso granato carico, naso strano ci impiega parecchio a pulirsi bene da una salamoia, oliva , pasta di olive, molto insistente, poi qualche sentore di citronella, zenzero, e fruttini canditi . Bocca è fresca ritorna quella sensazione di citronella, fruttata e speziata, finale lungo ma sempre un pochino scomposto. Piaciuto ma Ho bevuto annate migliori

Barolo Riserva Giacosa ER Collina Rionda 1978
Aranciato, naso molto maturo ma non scollinato, nonostante il cru "collina Rionda" :lol: . Sa di frutta dolce appena versato, visciola e fragola sotto spirito, qualche sbuffo alcolico, poi terra, carruba, liquerizia nettissima "ARIBO", poi vira su un fungo porcino secco ma quasi "glassato" per la sensazione di dolcezza che si percepisce sempre al naso. Bocca fresca, acidità ce ne è eccome, tannino che martella senza alcun dubbio, copre tutto il palato, finale lungo e liquerizioso. Bella emozione ma questa bottiglia il suo meglio mi sa che lo ha già dato.
Ultima modifica di MCSE il 20 apr 2012 10:23, modificato 1 volta in totale.
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Re: Bresà

Messaggioda fable_81 » 20 apr 2012 10:11

Si è davvero bevuto alla grande,
la bolla inizale era Champagne Bereche instant le cran premier cru brut nature millesime 2004
Grazie a tutta la compagnia dei Bresà, per la piacevolissima serata.

Sui vini, per me vincitore della serata:
ore 21:00 senza dubbio il Giacosa 1978;
ore 22: 00 senza dubbio il Lynch Bages 1989;
ore 23:00 senza dubbio lo Chave 1998;
ore 23:45 senza dubbio il Solaia 1985.
:mrgreen:
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Re: Bresà

Messaggioda de magistris » 20 apr 2012 10:13

MCSE ha scritto:Lynch Bages 1989
Rubino fitto unghia aranciata, bel naso scuro , mora ribes nero, leggera prugna, cuoio , terra, sensazioni piraziniche nel bicchiere dopo un pò che era aperto, cacao in polvere, leggero pelo bagnato. Bocca attacco scuro, cacao, tannino fitto e fine, fresco , finale lungo di caffè e cacao . Molto giovane.


click. :D
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Re: Bresà

Messaggioda de magistris » 20 apr 2012 10:21

MCSE ha scritto:
Barolo Riserva Giacosa ER Collina Rionda 1978
Aranciato, naso molto maturo ma non scollinato, nonostante il cru "collina Rionda" :lol: . Sa di frutta dolce appena versato, visciola e fragola sotto spirito, qualche sbuffo alcolico, poi terra, carruba, liquerizia nettissima "ARIBO", poi vira su un fungo porcino secco ma quasi "glassato" per la sensazione di dolcezza che si percepisce sempre al naso. Bocca fresca, acidità ce ne è eccome, tannino che martella senza alcun dubbio, copre tutto il palato, finale lungo e liquerizioso. Bella emozione ma questa bottiglia il suo meglio mi sa che lo ha già dato.


premetto che sono in vena di provocazioni-ragionamento e dico: ma siamo così sicuri che il nebbiolo (di Langa) invecchi così bene come si dice, specialmente quando le bottiglie si muovono dalle cantine dei produttori o di vinogodi? :D

Ok, adesso mi ricorderete i Monfortino, i Marenco Marenda, i Giuseppe Mascarello, ecc., ma la mia domanda è: qual è la percentuale di Barolo-Barbaresco indiscutibilmente integri degli anni '50-60-70 nella quale vi siete imbattuti? Ed è una percentuale paragonabile a quella di Bordeaux, Rodano, aglianico, sangiovese (pure con uve bianche) dello stesso periodo?
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Re: Bresà

Messaggioda MCSE » 20 apr 2012 10:23

Grazie Andrea per la precisazione.
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Re: Bresà

Messaggioda petitbogho » 20 apr 2012 10:34

La compagnia ormai vale il viaggio, e poi se si beve cosi come si fa a rimanere a casa. Peccato per quell'altro 85 anche se forse qualcuno ce lo farà provare presto...

Sui vini Fabio ha fatto proprio un bel quadro; a livello di piacevolezza, a parte Gaja & Rey di cui a tratti ho apprezzato il naso ma che in bocca di sicuro non invogliava la beva, è stata una gran bella partita, tra l'evergreen di Puillac, il cavallo pazzo del Rodano, l'affascinante bolgheri e il vecchio trascinatore del Piemonte. Mi sono proprio divertito e li ho goduti tutti, il Collina Rionda sarebbe stato bello berlo prima, forse il 98 di Chave non sarà buono come il 99 o il 2005 (a proposito qualcuno le ultime annate 06/07/08/09 le ha provate? suvvia fate il sacrificio :mrgreen: ) ma ragazzi la bocca era davvero da cappottamento, il Lynch Bages poteva essere il vincitore ma ieri ho preferito la golosità e freschezza del Solaia.

Alla prossima gnari!
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Re: Bresà

Messaggioda Palma » 20 apr 2012 10:43

de magistris ha scritto:
MCSE ha scritto:
Barolo Riserva Giacosa ER Collina Rionda 1978
Aranciato, naso molto maturo ma non scollinato, nonostante il cru "collina Rionda" :lol: . Sa di frutta dolce appena versato, visciola e fragola sotto spirito, qualche sbuffo alcolico, poi terra, carruba, liquerizia nettissima "ARIBO", poi vira su un fungo porcino secco ma quasi "glassato" per la sensazione di dolcezza che si percepisce sempre al naso. Bocca fresca, acidità ce ne è eccome, tannino che martella senza alcun dubbio, copre tutto il palato, finale lungo e liquerizioso. Bella emozione ma questa bottiglia il suo meglio mi sa che lo ha già dato.


premetto che sono in vena di provocazioni-ragionamento e dico: ma siamo così sicuri che il nebbiolo (di Langa) invecchi così bene come si dice, specialmente quando le bottiglie si muovono dalle cantine dei produttori o di vinogodi? :D

Ok, adesso mi ricorderete i Monfortino, i Marenco Marenda, i Giuseppe Mascarello, ecc., ma la mia domanda è: qual è la percentuale di Barolo-Barbaresco indiscutibilmente integri degli anni '50-60-70 nella quale vi siete imbattuti? Ed è una percentuale paragonabile a quella di Bordeaux, Rodano, aglianico, sangiovese (pure con uve bianche) dello stesso periodo?


Ho il sospetto che il discorso possa essere molto più complesso, comunque è un discreto spunto che neanche mi sarei aspettato da lei :mrgreen: .
Ci tornerò sopra quanto prima, anche se è vero che di solito quando dico così, poi non trovo più il tempo per farlo ed ora che inizia anche la stagione dei prugnoli...
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Re: Bresà

Messaggioda de magistris » 20 apr 2012 10:47

Palma ha scritto: comunque è un discreto spunto che neanche mi sarei aspettato da lei :mrgreen: .


neanche io, per la verità.. :lol:
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Re: Bresà

Messaggioda M. de Hades » 20 apr 2012 11:02

de magistris ha scritto:premetto che sono in vena di provocazioni-ragionamento e dico: ma siamo così sicuri che il nebbiolo (di Langa) invecchi così bene come si dice, specialmente quando le bottiglie si muovono dalle cantine dei produttori o di vinogodi? :D



BOOOMMM!!!...... :D

P.S. Ricordo che, a furor di forum-popolo, l'esclusiva del Nebbiolo superlativamente conservato per gli anni '50 e '60 spetta esclusivamente alla Cantina Vallana di Maggiora... :roll: :mrgreen:
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Messaggioda Baroloonline » 20 apr 2012 12:43

e mettiamo anche nel conto quanto bottiglie di Nebbiolo degli anni 50/60/70 sono effettivamente ben conservate e quante siano ossidate/evolute per mala conservazione?
Nel mio tabellino delle bevute queste ultime raggiungono quansi il 90%. Soprattutto per i Giacosa del periodo 78-96 escluso
Ps i Giacosa 78, se ben conservati, non hanno nulla di brodoso, fungino, maturo. L'apice è ora, non è passato. Etichette bianche come rosse.
E' chiaro che pero', il problema per Giacosa è che le bottiglie sono molto fragili, quindi "il brodo Giacosiano" è sintomo esclusivamente di cattiva conservazione.
Le bottiglie del periodo 78-96 purtroppo, a meno che uno non sia ultrasicuro della conservazione, sono quasi sempre troppo evolute, e la percentuale di bottiglie buone non vale la spesa di quelle evolute e lavandinate.
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Re: Bresà

Messaggioda Francvino » 20 apr 2012 12:47

de magistris ha scritto:premetto che sono in vena di provocazioni-ragionamento e dico: ma siamo così sicuri che il nebbiolo (di Langa) invecchi così bene come si dice, specialmente quando le bottiglie si muovono dalle cantine dei produttori o di vinogodi?



Mi sa che il problema è da inquadrarsi meglio: mentre i nobili toscani eran già froci e conservavano le loro bottiglie come reliquie, i contadinotti piemontesi, che ancora spaccavano le noci con la testa, pensavano che dolcetto e barbera eran meglio del nebbiolo.
Quindi tutta questa disponibilità di grandi bocce di nebbiolo del passato non c'è, oppure è mal conservata, oppure usciva dalla premiata casa vitivinicola Fiore.

Chi ha capito per primo l'importanza del nebbiolo, tal Giovanni Gaja, padre del Giove (e qui si apre un dibattito tutto mitologico: può Giove avere un padre?) Tonante di Barbaresco, i Conterno e i Mascarello offrono vecchie boccie di Barolo e Barbaresco da svenimento.

Obbiezione rifiutata. Riportate il detenuto in cella (e fate in modo che non rosicchi le sbarre). :P


ps: absit iniuria verbis per tutti i piemontesi.
Ultima modifica di Francvino il 20 apr 2012 12:59, modificato 3 volte in totale.
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Re: Bresà

Messaggioda Francvino » 20 apr 2012 12:48

Baroloonline ha scritto:e mettiamo anche nel conto quanto bottiglie di Nebbiolo degli anni 50/60/70 sono effettivamente ben conservate e quante siano ossidate/evolute per mala conservazione?
Nel mio tabellino delle bevute queste ultime raggiungono quansi il 90%. Soprattutto per i Giacosa del periodo 78-96 escluso
Ps i Giacosa 78, se ben conservati, non hanno nulla di brodoso, fungino, maturo. L'apice è ora, non è passato. Etichette bianche come rosse.
E' chiaro che pero', il problema per Giacosa è che le bottiglie sono molto fragili, quindi "il brodo Giacosiano" è sintomo esclusivamente di cattiva conservazione.
Le bottiglie del periodo 78-96 purtroppo, a meno che uno non sia ultrasicuro della conservazione, sono quasi sempre troppo evolute, e la percentuale di bottiglie buone non vale la spesa di quelle evolute e lavandinate.



porca l'oca abbiamo avuto la stessa intuizione. Scordati i 7 euro. Oppure potrei anche darteli: in cambio di un coscio di daino "à la barolonline".
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Re: Bresà

Messaggioda Palma » 20 apr 2012 13:13

Francvino ha scritto:
de magistris ha scritto:premetto che sono in vena di provocazioni-ragionamento e dico: ma siamo così sicuri che il nebbiolo (di Langa) invecchi così bene come si dice, specialmente quando le bottiglie si muovono dalle cantine dei produttori o di vinogodi?



Mi sa che il problema è da inquadrarsi meglio: mentre i nobili toscani eran già froci e conservavano le loro bottiglie come reliquie, i contadinotti piemontesi, che ancora spaccavano le noci con la testa, pensavano che dolcetto e barbera eran meglio del nebbiolo.
Quindi tutta questa disponibilità di grandi bocce di nebbiolo del passato non c'è, oppure è mal conservata, oppure usciva dalla premiata casa vitivinicola Fiore.

Chi ha capito per primo l'importanza del nebbiolo, tal Giovanni Gaja, padre del Giove (e qui si apre un dibattito tutto mitologico: può Giove avere un padre?) Tonante di Barbaresco, i Conterno e i Mascarello offrono vecchie boccie di Barolo e Barbaresco da svenimento.

Obbiezione rifiutata. Riportate il detenuto in cella (e fate in modo che non rosicchi le sbarre). :P


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Re: Bresà

Messaggioda de magistris » 20 apr 2012 13:16

Baroloonline ha scritto:e mettiamo anche nel conto quanto bottiglie di Nebbiolo degli anni 50/60/70 sono effettivamente ben conservate e quante siano ossidate/evolute per mala conservazione?
Nel mio tabellino delle bevute queste ultime raggiungono quansi il 90%. Soprattutto per i Giacosa del periodo 78-96 escluso
Ps i Giacosa 78, se ben conservati, non hanno nulla di brodoso, fungino, maturo. L'apice è ora, non è passato. Etichette bianche come rosse.
E' chiaro che pero', il problema per Giacosa è che le bottiglie sono molto fragili, quindi "il brodo Giacosiano" è sintomo esclusivamente di cattiva conservazione.
Le bottiglie del periodo 78-96 purtroppo, a meno che uno non sia ultrasicuro della conservazione, sono quasi sempre troppo evolute, e la percentuale di bottiglie buone non vale la spesa di quelle evolute e lavandinate.


Francvino ha scritto:
Mi sa che il problema è da inquadrarsi meglio: mentre i nobili toscani eran già froci e conservavano le loro bottiglie come reliquie, i contadinotti piemontesi, che ancora spaccavano le noci con la testa, pensavano che dolcetto e barbera eran meglio del nebbiolo.
Quindi tutta questa conservazione a lungo andare di grandi bocce di nebbiolo del passato non c'è, oppure è mal conservata, oppure usciva dalla premiata casa vitivinicola Fiore.

Chi ha capito per primo l'importanza del nebbiolo, tal Giovanni Gaja, padre del Giove (e qui si apre un dibattito tutto mitologico: può Giove avere un padre?) Tonante di Barbaresco, i Conterno e i Mascarello offrono vecchie boccie di Barolo e Barbaresco da svenimento.

Obbiezione rifiutata. Riportate il detenuto in cella (e fate in modo che non rosicchi le sbarre). :P


ps: absit iniuria verbis per tutti i piemontesi.


e invece no, state proprio rinforzando la mia provocazione giocosa (o giacosa? :mrgreen: )
la statistica di integrità sulla quale provavo a fare mente locale è uno dei banchi di prova a mio avviso fondamentali nella valutazione del potenziale di longevità. Non credo che i bordeaux o i sangiovesi degli anni '50-'60-'70 che abbiamo incontrato sulla nostra strada siano stati conservati meglio, anzi.
Ho memoria di tanti chianti e chiantini pescati in posti improbabili, tenuti a cazzo di cane e di annate ridicole che alla stappatura si sono rivelati non dei grandi vini magari, ma sicuramente con qualcosa da dire e tutt'altro che arrivati, spesso per effetto di acidità scomposte ma assolutamente vitali.
Molte meno le esperienze di questo tipo coi nebbioli dello stesso periodo, troppe volte brodosi, scissi, con molto più sedimento e comunque al confronto segnalatori di tanti anni di più.
Proprio su un'esperienza random, dove dento ci sono tante bottiglie conservate male, viaggiate, ecc. si rivela secondo me la maggiore fragilità del nebbiolo e l'assoluta inscalfibilità dei girondini e, per quanto mi riguarda, degli aglianico (di cui non ricordo una bottiglia ossidata in vita mia nemmeno smanettando tra agghiaccianti aglianico contadini).
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Re: Bresà

Messaggioda Francvino » 20 apr 2012 13:17

Palma ha scritto:
Francvino ha scritto:
de magistris ha scritto:premetto che sono in vena di provocazioni-ragionamento e dico: ma siamo così sicuri che il nebbiolo (di Langa) invecchi così bene come si dice, specialmente quando le bottiglie si muovono dalle cantine dei produttori o di vinogodi?



Mi sa che il problema è da inquadrarsi meglio: mentre i nobili toscani eran già froci e conservavano le loro bottiglie come reliquie, i contadinotti piemontesi, che ancora spaccavano le noci con la testa, pensavano che dolcetto e barbera eran meglio del nebbiolo.
Quindi tutta questa disponibilità di grandi bocce di nebbiolo del passato non c'è, oppure è mal conservata, oppure usciva dalla premiata casa vitivinicola Fiore.

Chi ha capito per primo l'importanza del nebbiolo, tal Giovanni Gaja, padre del Giove (e qui si apre un dibattito tutto mitologico: può Giove avere un padre?) Tonante di Barbaresco, i Conterno e i Mascarello offrono vecchie boccie di Barolo e Barbaresco da svenimento.

Obbiezione rifiutata. Riportate il detenuto in cella (e fate in modo che non rosicchi le sbarre). :P


ps: absit iniuria verbis per tutti i piemontesi.


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Professò, se facciamo finta che non ho detto Gaja quanto mi dai?
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Re: Bresà

Messaggioda Francvino » 20 apr 2012 13:20

de magistris ha scritto:
Baroloonline ha scritto:e mettiamo anche nel conto quanto bottiglie di Nebbiolo degli anni 50/60/70 sono effettivamente ben conservate e quante siano ossidate/evolute per mala conservazione?
Nel mio tabellino delle bevute queste ultime raggiungono quansi il 90%. Soprattutto per i Giacosa del periodo 78-96 escluso
Ps i Giacosa 78, se ben conservati, non hanno nulla di brodoso, fungino, maturo. L'apice è ora, non è passato. Etichette bianche come rosse.
E' chiaro che pero', il problema per Giacosa è che le bottiglie sono molto fragili, quindi "il brodo Giacosiano" è sintomo esclusivamente di cattiva conservazione.
Le bottiglie del periodo 78-96 purtroppo, a meno che uno non sia ultrasicuro della conservazione, sono quasi sempre troppo evolute, e la percentuale di bottiglie buone non vale la spesa di quelle evolute e lavandinate.


Francvino ha scritto:
Mi sa che il problema è da inquadrarsi meglio: mentre i nobili toscani eran già froci e conservavano le loro bottiglie come reliquie, i contadinotti piemontesi, che ancora spaccavano le noci con la testa, pensavano che dolcetto e barbera eran meglio del nebbiolo.
Quindi tutta questa conservazione a lungo andare di grandi bocce di nebbiolo del passato non c'è, oppure è mal conservata, oppure usciva dalla premiata casa vitivinicola Fiore.

Chi ha capito per primo l'importanza del nebbiolo, tal Giovanni Gaja, padre del Giove (e qui si apre un dibattito tutto mitologico: può Giove avere un padre?) Tonante di Barbaresco, i Conterno e i Mascarello offrono vecchie boccie di Barolo e Barbaresco da svenimento.

Obbiezione rifiutata. Riportate il detenuto in cella (e fate in modo che non rosicchi le sbarre). :P


ps: absit iniuria verbis per tutti i piemontesi.


e invece no, state proprio rinforzando la mia provocazione giocosa (o giacosa? :mrgreen: )
la statistica di integrità sulla quale provavo a fare mente locale è uno dei banchi di prova a mio avviso fondamentali nella valutazione del potenziale di longevità. Non credo che i bordeaux o i sangiovesi degli anni '50-'60-'70 che abbiamo incontrato sulla nostra strada siano stati conservati meglio, anzi.
Ho memoria di tanti chianti e chiantini pescati in posti improbabili, tenuti a cazzo di cane e di annate ridicole che alla stappatura si sono rivelati non dei grandi vini magari, ma sicuramente con qualcosa da dire e tutt'altro che arrivati, spesso per effetto di acidità scomposte ma assolutamente vitali.
Molte meno le esperienze di questo tipo coi nebbioli dello stesso periodo, troppe volte brodosi, scissi, con molto più sedimento e comunque al confronto segnalatori di tanti anni di più.
Proprio su un'esperienza random, dove dento ci sono tante bottiglie conservate male, viaggiate, ecc. si rivela secondo me la maggiore fragilità del nebbiolo e l'assoluta inscalfibilità dei girondini e, per quanto mi riguarda, degli aglianico (di cui non ricordo una bottiglia ossidata in vita mia nemmeno smanettando tra agghiaccianti aglianico contadini).



Tutto sto casino per dire che l'aglianico è meglio del nebbiolo?
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Re: Bresà

Messaggioda de magistris » 20 apr 2012 13:24

Francvino ha scritto:
Tutto sto casino per dire che l'aglianico è meglio del nebbiolo?


scemo.. :D
comunque chiedo scusa ai Bresà per il lungo off topic. Tu che sei tecnologico, ne apri uno nuovo con breve bignami, edoardo? :mrgreen:
Paolo De Cristofaro

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