Allora veniamo alle varie risposte per Rossano.
I mascheramenti delle bottiglie erano puramente delle boiate, inizialmente volevo solo vedere se qualcuno avesse realmente creduto ad un Cervaro Montrechizzato, poi ho aggiunto tutto il resto, tra l'altro tranne i bianchi (mascherati sotto la stagnola), che volevo bere pure io alla cieca per provare definitivamente la superiorità di Meursault e Chassagne su Chablis (provato), mi sono servito di quelle etichette per riconoscere i vini bendati e servirli in ordine giusto. Ho semplicemente utilizzato etichette di vini di cui si era discusso o di cui alcuni punteggi mi avevano assolutamente divertito e lasciato basito. Tra l'altro uno dei vini (come Giacomo con la maschera di Cossiga) si è offeso e per protesta ha assunto sentore di tappo. Poi c'era pure Rizzi mascherato da Rizzi...
Capitolo valutazione:
1) Cosa si misura col voto ad un vino: semplice, la bontà del vino in questione
2) Qual'è l'unità di misura? il voto viene ovviamente dato in "per unit". E qua nasce la domanda vera, cioè:
3) qual'è il riferimento da prendere, cioè chi vale 1? Ci sono più risposte possibili.
1) Si prende come riferimento il miglior vino mai bevuto: ciò comporta che ogni volta che berrò un vino migliore dovrò riscalare tutti i punteggi fin lì dati, ma purché indichi appunto qual'è questo riferimento mi pare possa andare (e.g.: Montiano 2000 98/100, fatto 100/100 il Redigaffi pari anno).
2) Si prende come riferimento (100/100=1) il vino ideale che può anche non esistere, ma che magari si ha perfettamente in mente. In questo modo la scala teoricamente non dovrebbe essere ritoccata, ma in realtà all'aumentare dell'esperienza si capisce meglio quali siano i parametri* che più contano nel determinare la bontà assoluta e quindi, va da se che comunque dei ritocchi anche sostanziosi bisognerà apportarli.
Nasce infine un nuovo dilemma cioè se la valutazione (secondo uno dei due metodi precedenti) debba essere fatta:
1) Categoria per categoria: questa, soprattutto per alcuni vini potrebbe essere davvero utile. Mi spiego, vini come l'Eclisse di Poltronieri non ha senso valutarli rispetto ad una scala assoluta, sono davvero buoni, freschi, sui generis, e bevibilissimi, che sto a dargli 82? meglio dire scala Lambrusco 100/100, oppure evitare di dare punteggi (non male questa ipotesi, ma poi di cosa parleremmo sul forum?).
2) Assoluta, pounds by pounds e qua non c'è nulla da spiegare. Nel caso chiedete a Rino Tommasi.
*: scordati pure che ti dica io quali sono i parametri da utilizzare, per le seguenti ragioni:
1) sei esperto almeno quanto me, quindi lo hai certamente già capito
2) mica posso rivelare proprio tutto su come valutare correttamente ed oggettivamente un vino, metti che in futuro voglia ricavarci dei soldi...