l'oste ha scritto:Leggo che è stata istituita la Hall of Fame del calcio italiano.
Sono liste a fini celebrativi per la memoria e per quanto imitazione di quelle americane, trovo sia giusto premiare e ricordare le eccellenze, così anche i ragazzini di oggi potranno leggere e incuriosirsi per qualche nome del passato.
Leggo i premiati:
Roberto Baggio, nomination giustissima per uno dei più forti calciatori italiani di sempre, il primo cronologicamente dei numeri 10 genietti, stile poco italico e più sudamerico. Grande anche per il comportamento sportivo e per essere diventato, grazie ad un lungo girovagare tra squadre, un campione amato a livello nazionale, anche per un mondiale '94 stellare.
Gigi Riva, o giggiriva come lo scriveva Brera, inventore del bellissimo soprannome Rombo di Tuono. Scegliere Riva significa premiare uno degli uomini più verticali che il nostro calcio abbia avuto. Campione assoluto e grande uomo. Indiscutibile.
Michel Platini, benchè mi puzzicchia che il premio arrivi anche per il suo ruolo attuale, è vero anche che è stato un calciatore fantastico per caratteristiche (lanci, gol, punizioni, comportamento), vincente con la Juventus e con la nazionale francese, che prima dell'Europeo '84 non aveva vinto nulla (Platini capocannoniere e mvp del torneo).
Pensando ai calciatori italiani e stranieri che qui hanno giocato mi vengono in mente molti nomi, ma ci sarà tempo nel futuro per premiare altri indiscutibili (Zoff e Maldini jr i primi della mia lista).
Poi due allenatori, il primo è Arrigo Sacchi, primo allenatore italiano diventato famoso per il gioco, per la maniacalità di schemi ed allenamenti (la famosa paranoia della vittoria), un innovatore al quale anche oggi molti allenatori si ispirano. Durato poco forse per il suo stesso autostress ma comunque più che meritevole della citazione.
L'altro è Marcello Lippi, che antipatico è antipatico, presuntuoso e arrogante forse pure. Però ci ha fatto vincere un mondiale insperato e con la Juventus ha vinto molto e bene.
Pensando agli allenatori avrei aggiunto almeno un paio di nomi di grandissimi come Trapattoni e il grande vecio Bearzot.
C'è anche un arbitro, Pierluigi Collina e qui sinceramente ho minor entusiasmo per la nomination, ma me la mando giù ricordando che in fondo è stato un grande arbitro, anche se con troppo personalismo e in 20 anni ha raggiunto per merito i massimi vertici della categoria.
Poi c'è un dirigente....Adriano Galliani...
Adriano chi???????? Galliani?????
Quello noto per essere il reggente del vero presidente della sua squadra, per l'esultanza scomposta in tribuna, per avere condotto trattative risultate poi controverse (Lentini) e per avere ritirato la squadra che stava perdendo con l'Olimpique Marseille perchè si erano spente le luci dello stadio. Un dirigente da Fame di All più che Hall of Fame.
Un vero esempio di sportività.
Questa nomination, per me, cancella tutto l'eventuale valore dell'iniziativa. Peccato.
Veramente io trovo assai più schifabile Marcello Lippi, vincente nella Juventus di Moggi, protagonista diretto dei rapporti strettissimi fra le chiamate in nazionale e la GEA gestita dal figlio suo e dello stesso Moggi, capace di vincere un mondiale all'insegna di un motto tipo: "ragazzi qua o si vince o si va tutti in galera". Grande motivatore cioè dei campioni più compromessi della storia del calcio italiano, a partire da Fabio Cannavaro capitano tecnico e morale, quello che si faceva fare i filmini mentre tutto allegro ridacchiava "facimm tutti schifo" con le flebo nelle braccia prima della partita, poi implicato nel giro di riciclaggio di soldi di camorra attraverso i suoi ristoranti.
E dovremmo anche ricordarci della ridicola chiusura in Sudafrica.
Colonna sonora associata in automatico al nome di Marcello Lippi, "siamo una squadra fortissimi".
Meno male che non c'è il faccino che vomita.
Idem su un'altra scala per Del Piero. Non basta il low profile e la buona educazione per essere campioni ESEMPLARI. Lui ha preso il testimone da Baggio, esattamente nel momento in cui l'era Moggi metteva il turbo, diventandone il simbolo, a partire da quell'impressionante crescita di massa muscolare che tutti ci ricordiamo benissimo e che secondo la mia opinione ha condizionato la massima espressione delle sue doti di grandissimo calciatore. Serietà ed omertà quasi sinonimi in questo caso. Preferisco la gausconeria irruenta e caciarona, bastarda e bulletta ma schietta di Totti. Meno pulito e più gladiatorio, ma nella sostanza più aderente allo spirito sportivo di Del Piero.
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”