il chiaro ha scritto:Palma ha scritto:Bella giornata (anche se nebbiosa), bei vini e splendido cibo, davvero complimenti a tutto lo staff del Ristorante Buriani.
Momenti di panico quando scoprendo l'etichetta di quel favoloso Champagne che avevo detto essere certamente uno dei grandi, è spuntato il nome di Ceretto, ma in effetti era solo l'importatore.
Salon netto vincitore di giornata (se a qualcuno non piace glielo ritiro io), poi come sempre ottimo Guigal, ed a seguire gli altri, con citazione particolare per Poggio di Sotto che ultimamente non avevo mai sentito così in forma. Più controverso il Meursault di Morey che ha abbastanza diviso, Niellon ha confermato come al momento i 2002 siano non molto espressivi (decisamente più chiusi dei 2004). Trapet è stato un altro vino che ha diviso la platea, ad alcuni è piaciuto molto, io l'ho trovato quasi deludente, indietro e di difficile interpretazione il riserva Rocche di Settimo, deve assolutamente domare il tannino e trovare più equilibrio, la buona materia non manca. Scacco Matto ed Ulysse Collin si sono comportati da Scacco Matto e da Ulysse Collin.
qualcosa in più su U.Collin e aurelio settimo please.
Non riesco ad entrare in sintonia con Ulysse Collin, ma stavolta proprio non mi è piaciuto. Colore da rosè, vino in stile ossidativo, ma direi del tutto anonimo, ma mi sa che qualcosa in vinificazione non è andata per il meglio. Si beve, per carità, ma lascia davvero pochi ricordi. Oh, magari poi ha sofferto l'ingombrante vicino.
Ultimamente ho bevuto diversi buoni Champagne di più o meno piccoli RM, dal giusto RQP e quant'altro, ovviamente continuerò a cercarli e ad apprezzarli, ma quando l'uomo col RM incontra l'uomo col Salon... Io metto questo 96 tra le emozioni assolute dell'anno, certamente è indietro, ma ne berrei anche ora una damigiana, fresco, complesso, acido e dalla lunghezza pressochè infinita, a me è piaciuto un botto. Naso subito molto fresco e gessoso, non manca la crosta di pane, attacco in bocca coerente, quindi al centro note biscottose da grande Dom Perignon (infatti una delle ipotesi fatte era di un Dom in strepitosa annata), poi la chiusura acida (non esageratamente in eccesso) e persistenza superiore al minuto. In my humble opinion 96/100 in scioltezza. Potessi permettermelo mi riempirei allegramente la cantina.
Clos de la Truffiere 2002 Niellon non si è mai voluto aprire, ancora giovanissimo, rimane una splendida bevuta, al naso a tratti si coglie un bel floreale molto fresco, ma spesso è colto dal mutismo. Buono in bocca, di struttura non imponente, ma con tutte le cose al posto giusto. I 2004 sono, al momento più coinvolgenti. Comunque la prossima volta toccheràa qualcun altro.
Il Perrieres 2000 di Morey ha diviso la platea. Grasso e pirico all'eccesso, tempo fa mi avrebbe conquistato, ma ora dopo aver assaggiato parecchia altra roba ed essere stato istruito da quel personaggi piemontese di Magliano Alfieri, devo dire che non alla fine l'ho trovato un filo stancante, il che non significa che sia Cervaresco, ma non mi appaga completamente.
Chambertin 2002 di Trapet presenta gli splendidi fruttini rossi tipici, grande pulizia al naso, una bocca fresca e senza imprecisioni, ma dov'è la devastante cattiveria dello Chambertin? manca di personalità, o acquista complessità col tempo (è ovviamente ancora troppo giovane per apprezzarlo in pieno), oppure per me è deludente, però devo dire che ad altri è piaciuto molto.
Poggio di Sotto 2001 ha riabilitato il buon nome del Sangiovese dopo alcune prove non esaltanti di questo vitigno a cospetto degli altri. per me è risultato il migliore tra i rossi di questo mondo, fine, elegante e talmente succoso che me ne berrei una bottiglia da solo, in un amen.
Il barolo Rocche riserva 99 di Settimo come già detto, fa avvertire una bella materia e certamente è un vino più che serio, ma il tannino è risultato quasi fuori controllo ed ha finito col penalizzarlo.
Turque 1995 si conferma vino dell'altro mondo. Ho bevuto dei vini di Guigal superiori a questo, tra l'altro continuo a preferire la Mouline, ma direi che posso ampiamente accontentarmi.
Scacco Matto, discreto, niente di più, niente di meno.