Messaggioda Marco » 22 apr 2009 15:17
Dal Messaggero.it, mi sembra comunque un bell'articolo, spero che gli amici GGGiuventini perdonino:
di VINCENZO CERRACCHIO
ROMA - E adesso vediamo chi ci crede di più. E, soprattutto, quanto è ancora credibile un Sistema che fa acqua da tutte le parti, sballottato da decisioni arbitrali troppo spesso a senso unico. Al signor Rizzoli il fischietto di questa Juventus-Lazio che decide la stagione di entrambe le squadre e forse il futuro dei loro allenatori, Ranieri e Rossi.
Da mesi si parla della supercoppa italiana esportata in Cina: che l’Inter ci sia è ormai quasi nell’aritmetica, che si aspetti la Juve per renderla ancora più appetibile è nella logica italica. Ma la Lazio, questa Lazio, è in grado di ribaltare gli auspìci altrui, oltre che il pronostico. Tutto sta a vedere se il suo cuore batterà, e quanto.
E se metterci tutte le forze residue, l’orgoglio, la tecnica, stavolta basterà.
E’ un mese e mezzo che i laziali aspettano questa sfida. Che non pensano ad altro. Da quando ribaltarono il risultato nel loro Olimpico, a cavallo di due vittorie, quando il campionato sembrava aver preso il giusto ritmo.
E la Lazio più convinta, a tratti anche più bella, l’abbiamo vista proprio in coppa, capace di sbancare il Milan in casa sua oltre gli svarioni arbitrali (mancate espulsioni di Senderos, che azzoppò Lichtsteiner, e di Ronaldinho per una gomitata rifilata a freddo a Rozehnal). Non ci sarà Pandev, che fu l’eroe di quella serata, ma il calcio ha le proprie tradizioni e Rocchi brilla quando incrocia il bianconero: che sia un segno, chissà. Ci sono sei diffidati in casa Lazio, anche questo va detto, ma stasera la gamba non si può tirar via: vale per lo stesso Rocchi, per Matuzalem, Kolarov e Rozehnal (Foggia partirà dalla panchina, Diakité è infortunato). A Zarate va detto che può fare ciò che vuole, che nei suoi piedi magici, sui suoi spunti, sulla sua mira, sono riposte molte delle speranze di colpire, quindi di sopravvivere: ricordi soltanto che un assist vale un gol, e che queste sono le platee che sogna e che dietro, non lontano, c’è l’Europa che aspetta di consacrarlo.
Commovente, come sempre, sarà la risposta dei tifosi, che oggi si sobbarcheranno il viaggio, l’attesa, la notte comunque insonne. Confidando nella recente tradizione di Torino, una svolta scudetto, l’ultimo trofeo conquistato. Ambasciatori di una fede. Il futuro della Lazio passa anche da qui, da questa partita, da una fantasmagorica finale sul campo di casa.
Comunque vada da qui, da questa partita, si ripartirà.
Perché stasera chi è da Lazio saprà dimostrarlo.