sull’ineluttabile e pulciosa bellezza del gioco di squadra chiamato calcio
ingredienti (su 1000):
150 u. faziosità partigiana
200 u. di circonvenzione d’incapace
150 u. di manipolazione di quanto non dovrebbe essere manipolabile
200 u. di sudore
100 u. di buon vecchio culo
200 u. di capacità di guardare dentro se stessi e trovare le motivazioni, qualcosa che si avvicina al “to face the death” anglosassone
utensili:
n°1 stadio pieno e incredibilmente bello
n°1 collegamento interplanetario con milioni di occhi incollati al vetro colorato
n°1 regolamento medioevale
n°22 e più adolescenti, giovani e meno giovani, in calzoni corti
n°2 direttori d’orchestra ignoranti come cucuzze ma capaci, chi più chi meno, di guidare gli adolescenti di cui sopra
n°4 neri (una volta) presidi a tenere a bada il tutto, con una terribile invidia per quei 22…
esecuzione:
va considerato che non esiste una “regola”, e va altresì considerato che non esistono le “regole”, esistono altresì i seguenti artefici:
1) fare teatro
2) fare movimento
3) fare goal
va ancora considerato che:
1) rigore è quando arbitro fischia (dovuto omaggio al grande saggio di questo sport (? allo sport, non al saggio…) nonché grande bevitore
2) puoi dir gatto quando l’hai nel sacco
3) nessuno ti chiederà mai conto (salvo rari casi) dell’aver sostenuto atteggiamenti disdicevoli, se non vergognosi, come per il resto degli abitanti dell’orbe terracqueo
quindi l’esecuzione della ricetta è:
http://www.youtube.com/watch?v=lh1m53YeL6sservire tiepido.
Ps.: l’esecuzione di cotanta ricetta è schiava di campari+gin (soda+gordon)
Pps: per l’amico Oste, stasera che si beve?
"stiamo bene nella misura in cui le nostre idee sono umane" Kilgore Trout aka Kurt Vonnegut