Diario economico

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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 14 lug 2020 15:29

Secondo me questo è l'unico problema di cui dovremmo preoccuparci. Rimango cmq dell'idea che la soluzione, l'exit strategy, è solo individuale e non collettiva.

https://www.linkiesta.it/2020/07/recovery-fund-italia-mes-conte-governo/

"Il governo Conte è la massima espressione storica del rimando. Una vera e propria eccellenza storica assoluta, nel momento in cui sarebbe assolutamente necessario l’opposto. Infatti è molto popolare. Nessuna sorpresa."
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 14 lug 2020 17:04

harmattan ha scritto:Secondo me questo è l'unico problema di cui dovremmo preoccuparci. Rimango cmq dell'idea che la soluzione, l'exit strategy, è solo individuale e non collettiva.

https://www.linkiesta.it/2020/07/recovery-fund-italia-mes-conte-governo/

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avessi tanti risparmi farei come te
ho perso ogni speranza

sarò un povero pensionato pagato in lire
l'importante è la salute
arriviamoci alla pensione intanto

naturalmente i più giovani di me stanno molto peggio

ma cosa hanno fatto per impedire questo?
gli sta bene Conte oppure gli sta bene Salvini
peggio per loro
e peggio per noi
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 14 lug 2020 17:05

zampaflex ha scritto:Il Financial Times riporta che la Commissione Europea prepara un'offensiva contro i paesi che tengono molto basse le tasse, in modo da attrarre aziende estere. Ne parla anche il Corriere della Sera, il quale, riporta un estratto del documento, si parla di "Correggere pienamente le caratteristiche che agevolano la pianificazione fiscale aggressiva” e di “garantire la vigilanza e l’applicazione efficaci del quadro antiriciclaggio”.

Chiaro, Nico? Il problema è reale e sentito...



arma di distrazione di massa
il paese affonda e l'Olanda è un capro espiatorio
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 14 lug 2020 17:09

tenente Drogo ha scritto:
harmattan ha scritto:Secondo me questo è l'unico problema di cui dovremmo preoccuparci. Rimango cmq dell'idea che la soluzione, l'exit strategy, è solo individuale e non collettiva.

https://www.linkiesta.it/2020/07/recovery-fund-italia-mes-conte-governo/

"Il governo Conte è la massima espressione storica del rimando. Una vera e propria eccellenza storica assoluta, nel momento in cui sarebbe assolutamente necessario l’opposto. Infatti è molto popolare. Nessuna sorpresa."


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ho perso ogni speranza

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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 15 lug 2020 14:40

tenente Drogo ha scritto:

arma di distrazione di massa
il paese affonda e l'Olanda è un capro espiatorio


L'articolo de Linkiesta parla chiaro, siamo un paese con politiche decennali (in cambio di voti!) assistenzialiste, destinato ad estinguerci, o meglio ancora, ad emulare il Venezuela.
Come ho ripetuto cento volte, i best case vanno solo imitati e basta.
Oltre all'olanda anche l'Irlanda è degna di nota.

Apple Wins Fight Over $14.9 Billion Tax Bill in * to EU

https://www.bloomberg.com/news/articles/2020-07-15/apple-wins-eu-court-fight-over-14-9-billion-tax-bill

Immagina un attimo l'itajetta con un regime fiscale privilegiato, ancora più basso di quello che applicano Olanda, Irlanda, ecc. nei confronti delle big tech e multinazionali, quanta occupazione creerebbe, senza contare poi tutti gli investimenti in infrastrutture, trasporti, reti mobili che ne conseguirebbero.

Niente, noi c'avemo Lu mare Lu sole e il Colosseo
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 15 lug 2020 15:59

harmattan ha scritto:
Immagina un attimo l'itajetta con un regime fiscale privilegiato, ancora più basso di quello che applicano Olanda, Irlanda, ecc. nei confronti delle big tech e multinazionali, quanta occupazione creerebbe, senza contare poi tutti gli investimenti in infrastrutture, trasporti, reti mobili che ne conseguirebbero.



purtroppo lo possiamo solo immaginare

ci sarebbe la fila di multinazionali pronte a investire se trovassero certezza del diritto, infrastrutture e sgravi fiscali
considerato che il clima è buono e il paese è bello (e anche i dirigenti delle multinazionali sono persone che magari - a parità di condizioni - tra un attico vista Fori Imperiali e un appartamento di lusso a Dublino, preferiscono il primo)

ma certezza del diritto, infrastrutture e sgravi fiscali ce li possiamo sognare
e gran parte degli elettori italiani di queste tematiche se ne fregano
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 15 lug 2020 17:37

tenente Drogo ha scritto:
harmattan ha scritto:
Immagina un attimo l'itajetta con un regime fiscale privilegiato, ancora più basso di quello che applicano Olanda, Irlanda, ecc. nei confronti delle big tech e multinazionali, quanta occupazione creerebbe, senza contare poi tutti gli investimenti in infrastrutture, trasporti, reti mobili che ne conseguirebbero.



purtroppo lo possiamo solo immaginare

ci sarebbe la fila di multinazionali pronte a investire se trovassero certezza del diritto, infrastrutture e sgravi fiscali
considerato che il clima è buono e il paese è bello (e anche i dirigenti delle multinazionali sono persone che magari - a parità di condizioni - tra un attico vista Fori Imperiali e un appartamento di lusso a Dublino, preferiscono il primo)

ma certezza del diritto, infrastrutture e sgravi fiscali ce li possiamo sognare
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Siete due illusi.
Da noi si parla troppo poco inglese, innanzitutto.
E la corsa al ribasso delle imposte è destinata a terminare allo zero, obiettivo già praticamente raggiunto da Apple. E lo hanno fatto ai danni di tutti i cittadini europei, non solo di noi.
Schiavi della pianificazione fiscale delle multinazionali, no grazie.
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 15 lug 2020 18:21

zampaflex ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:
harmattan ha scritto:
Immagina un attimo l'itajetta con un regime fiscale privilegiato, ancora più basso di quello che applicano Olanda, Irlanda, ecc. nei confronti delle big tech e multinazionali, quanta occupazione creerebbe, senza contare poi tutti gli investimenti in infrastrutture, trasporti, reti mobili che ne conseguirebbero.



purtroppo lo possiamo solo immaginare

ci sarebbe la fila di multinazionali pronte a investire se trovassero certezza del diritto, infrastrutture e sgravi fiscali
considerato che il clima è buono e il paese è bello (e anche i dirigenti delle multinazionali sono persone che magari - a parità di condizioni - tra un attico vista Fori Imperiali e un appartamento di lusso a Dublino, preferiscono il primo)

ma certezza del diritto, infrastrutture e sgravi fiscali ce li possiamo sognare
e gran parte degli elettori italiani di queste tematiche se ne fregano


Siete due illusi.
Da noi si parla troppo poco inglese, innanzitutto.
E la corsa al ribasso delle imposte è destinata a terminare allo zero, obiettivo già praticamente raggiunto da Apple. E lo hanno fatto ai danni di tutti i cittadini europei, non solo di noi.
Schiavi della pianificazione fiscale delle multinazionali, no grazie.


ti facevo più liberale
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 15 lug 2020 18:23

comunque Netflix, meno male, almeno loro, ha appena aperto la sua sede europea a Roma
hanno affittato un villino liberty vicino via Veneto
da quelle parti un po' di inglese si parla

probabilmente puntano a utilizzare Cinecittà

evviva
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 15 lug 2020 22:21

zampaflex ha scritto:Siete due illusi.
Da noi si parla troppo poco inglese, innanzitutto.
E la corsa al ribasso delle imposte è destinata a terminare allo zero, obiettivo già praticamente raggiunto da Apple. E lo hanno fatto ai danni di tutti i cittadini europei, non solo di noi.
Schiavi della pianificazione fiscale delle multinazionali, no grazie.


Probabilmente hai ragione sul fatto che io sia un illuso, il nostro paese non è hub appetibile per le multinazionali, trenta anni di promesse e zero riforme, ma solo burocrazia, corruzione e localismi allontanerebbero chiunque.
Però non sono d'accordo sull'argomento fisco, nel senso che non può essere la panacea dei nostri problemi e di tutta l'Europa, pur essendo un argomento di vitale importanza. La priorità dovrebbe essere, ancora prima, la crescita, la produttività, l'occupazione. Un tempo si parlava di questo, o l'hai dimenticato?

Se nessun esecutivo ha avuto la forza e soprattutto la volontà di attuare cambiamenti radicali, magari anche dolorosi, siamo destinati inevitabilmente ad impoverirci: aumenterà progressivamente la pressione fiscale, subiremo sempre più tagli a quel residuo di welfare che è rimasto, sarà sempre più difficile fare impresa, e la maggioranza degli italiani (sopra)vivrà con le mancette di Stato.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 16 lug 2020 09:03

tenente Drogo ha scritto:
zampaflex ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:
harmattan ha scritto:
Immagina un attimo l'itajetta con un regime fiscale privilegiato, ancora più basso di quello che applicano Olanda, Irlanda, ecc. nei confronti delle big tech e multinazionali, quanta occupazione creerebbe, senza contare poi tutti gli investimenti in infrastrutture, trasporti, reti mobili che ne conseguirebbero.



purtroppo lo possiamo solo immaginare

ci sarebbe la fila di multinazionali pronte a investire se trovassero certezza del diritto, infrastrutture e sgravi fiscali
considerato che il clima è buono e il paese è bello (e anche i dirigenti delle multinazionali sono persone che magari - a parità di condizioni - tra un attico vista Fori Imperiali e un appartamento di lusso a Dublino, preferiscono il primo)

ma certezza del diritto, infrastrutture e sgravi fiscali ce li possiamo sognare
e gran parte degli elettori italiani di queste tematiche se ne fregano


Siete due illusi.
Da noi si parla troppo poco inglese, innanzitutto.
E la corsa al ribasso delle imposte è destinata a terminare allo zero, obiettivo già praticamente raggiunto da Apple. E lo hanno fatto ai danni di tutti i cittadini europei, non solo di noi.
Schiavi della pianificazione fiscale delle multinazionali, no grazie.


ti facevo più liberale


C'è una grande differenza tra liberale e liberista.
E solo un cieco (e qui rispondo anche ad Harmattan) non si può accorgere che la corsa al ribasso della imposizione fiscale sta consegnando il potere nelle mani delle multinazionali. Sembra un pamphlet degli anni 70 (o meglio un tazebao), ma è quanto sta succedendo.
Se persino il CBO (Congressional Budget Office, cioè l'organo indipenente della Camera dei Deputati USA preposto alle elaborazioni e pianificazioni di bilancio pubblico) certifica che non c'è nessuna speranza nel prevedibile futuro di rimettere il bilancio americano in pari, e contemporaneamente il reddito medio del cittadino iuessei è fermo agli anni 70 (escludendo il primo 10% di ricchi), e anche il reddito mediano (cioè quello che divide la popolazione a metà) scende sempre di più, mentre gli utili per azione delle società quotate sono ai livelli più alti di sempre.....
vuol dire che questo modello di società sta comprimendo costantemente i redditi dei lavoratori per darli al capitale (o ai capitalisti) e che la tendenza è in costante aumento.
E data la propensione marginale al consumo molto più bassa del ricco rispetto al medio o al povero, questo riduce l'efficacia del motore economico, oltre ad essere profondamente ingiusta.

Il liberale vuole una società aperta, dove tutti abbiano la possibilità di prendere l'ascensore sociale, se si impegnano; dove non ci sono barriere fittizie all'ingresso in una professione ma solo di conoscenza tecnica o di scala; dove ci siano uguali possibilità per ogni individuo e si concretizzi "il diritto alla felicità" scritto nella Costituzione americana.

Il liberista vuole solo meno barriere possibili per fare sempre più soldi. E da chi li prende?
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 16 lug 2020 09:15

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Messaggioda tenente Drogo » 16 lug 2020 10:35

zampaflex ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:
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harmattan ha scritto:
Immagina un attimo l'itajetta con un regime fiscale privilegiato, ancora più basso di quello che applicano Olanda, Irlanda, ecc. nei confronti delle big tech e multinazionali, quanta occupazione creerebbe, senza contare poi tutti gli investimenti in infrastrutture, trasporti, reti mobili che ne conseguirebbero.



purtroppo lo possiamo solo immaginare

ci sarebbe la fila di multinazionali pronte a investire se trovassero certezza del diritto, infrastrutture e sgravi fiscali
considerato che il clima è buono e il paese è bello (e anche i dirigenti delle multinazionali sono persone che magari - a parità di condizioni - tra un attico vista Fori Imperiali e un appartamento di lusso a Dublino, preferiscono il primo)

ma certezza del diritto, infrastrutture e sgravi fiscali ce li possiamo sognare
e gran parte degli elettori italiani di queste tematiche se ne fregano


Siete due illusi.
Da noi si parla troppo poco inglese, innanzitutto.
E la corsa al ribasso delle imposte è destinata a terminare allo zero, obiettivo già praticamente raggiunto da Apple. E lo hanno fatto ai danni di tutti i cittadini europei, non solo di noi.
Schiavi della pianificazione fiscale delle multinazionali, no grazie.


ti facevo più liberale


C'è una grande differenza tra liberale e liberista.
E solo un cieco (e qui rispondo anche ad Harmattan) non si può accorgere che la corsa al ribasso della imposizione fiscale sta consegnando il potere nelle mani delle multinazionali. Sembra un pamphlet degli anni 70 (o meglio un tazebao), ma è quanto sta succedendo.
Se persino il CBO (Congressional Budget Office, cioè l'organo indipenente della Camera dei Deputati USA preposto alle elaborazioni e pianificazioni di bilancio pubblico) certifica che non c'è nessuna speranza nel prevedibile futuro di rimettere il bilancio americano in pari, e contemporaneamente il reddito medio del cittadino iuessei è fermo agli anni 70 (escludendo il primo 10% di ricchi), e anche il reddito mediano (cioè quello che divide la popolazione a metà) scende sempre di più, mentre gli utili per azione delle società quotate sono ai livelli più alti di sempre.....
vuol dire che questo modello di società sta comprimendo costantemente i redditi dei lavoratori per darli al capitale (o ai capitalisti) e che la tendenza è in costante aumento.
E data la propensione marginale al consumo molto più bassa del ricco rispetto al medio o al povero, questo riduce l'efficacia del motore economico, oltre ad essere profondamente ingiusta.

Il liberale vuole una società aperta, dove tutti abbiano la possibilità di prendere l'ascensore sociale, se si impegnano; dove non ci sono barriere fittizie all'ingresso in una professione ma solo di conoscenza tecnica o di scala; dove ci siano uguali possibilità per ogni individuo e si concretizzi "il diritto alla felicità" scritto nella Costituzione americana.

Il liberista vuole solo meno barriere possibili per fare sempre più soldi. E da chi li prende?


ho fatto il test online dell'istituto Bruno Leoni e sono uscito "liberale classico"
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 16 lug 2020 10:51

tenente Drogo ha scritto:
zampaflex ha scritto:
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purtroppo lo possiamo solo immaginare

ci sarebbe la fila di multinazionali pronte a investire se trovassero certezza del diritto, infrastrutture e sgravi fiscali
considerato che il clima è buono e il paese è bello (e anche i dirigenti delle multinazionali sono persone che magari - a parità di condizioni - tra un attico vista Fori Imperiali e un appartamento di lusso a Dublino, preferiscono il primo)

ma certezza del diritto, infrastrutture e sgravi fiscali ce li possiamo sognare
e gran parte degli elettori italiani di queste tematiche se ne fregano


Siete due illusi.
Da noi si parla troppo poco inglese, innanzitutto.
E la corsa al ribasso delle imposte è destinata a terminare allo zero, obiettivo già praticamente raggiunto da Apple. E lo hanno fatto ai danni di tutti i cittadini europei, non solo di noi.
Schiavi della pianificazione fiscale delle multinazionali, no grazie.


ti facevo più liberale


C'è una grande differenza tra liberale e liberista.
E solo un cieco (e qui rispondo anche ad Harmattan) non si può accorgere che la corsa al ribasso della imposizione fiscale sta consegnando il potere nelle mani delle multinazionali. Sembra un pamphlet degli anni 70 (o meglio un tazebao), ma è quanto sta succedendo.
Se persino il CBO (Congressional Budget Office, cioè l'organo indipenente della Camera dei Deputati USA preposto alle elaborazioni e pianificazioni di bilancio pubblico) certifica che non c'è nessuna speranza nel prevedibile futuro di rimettere il bilancio americano in pari, e contemporaneamente il reddito medio del cittadino iuessei è fermo agli anni 70 (escludendo il primo 10% di ricchi), e anche il reddito mediano (cioè quello che divide la popolazione a metà) scende sempre di più, mentre gli utili per azione delle società quotate sono ai livelli più alti di sempre.....
vuol dire che questo modello di società sta comprimendo costantemente i redditi dei lavoratori per darli al capitale (o ai capitalisti) e che la tendenza è in costante aumento.
E data la propensione marginale al consumo molto più bassa del ricco rispetto al medio o al povero, questo riduce l'efficacia del motore economico, oltre ad essere profondamente ingiusta.

Il liberale vuole una società aperta, dove tutti abbiano la possibilità di prendere l'ascensore sociale, se si impegnano; dove non ci sono barriere fittizie all'ingresso in una professione ma solo di conoscenza tecnica o di scala; dove ci siano uguali possibilità per ogni individuo e si concretizzi "il diritto alla felicità" scritto nella Costituzione americana.

Il liberista vuole solo meno barriere possibili per fare sempre più soldi. E da chi li prende?


ho fatto il test online dell'istituto Bruno Leoni e sono uscito "liberale classico"


Hanno creato un test?? :mrgreen:
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo 2 » 16 lug 2020 13:30

zampaflex ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:
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Siete due illusi.
Da noi si parla troppo poco inglese, innanzitutto.
E la corsa al ribasso delle imposte è destinata a terminare allo zero, obiettivo già praticamente raggiunto da Apple. E lo hanno fatto ai danni di tutti i cittadini europei, non solo di noi.
Schiavi della pianificazione fiscale delle multinazionali, no grazie.


ti facevo più liberale


C'è una grande differenza tra liberale e liberista.
E solo un cieco (e qui rispondo anche ad Harmattan) non si può accorgere che la corsa al ribasso della imposizione fiscale sta consegnando il potere nelle mani delle multinazionali. Sembra un pamphlet degli anni 70 (o meglio un tazebao), ma è quanto sta succedendo.
Se persino il CBO (Congressional Budget Office, cioè l'organo indipenente della Camera dei Deputati USA preposto alle elaborazioni e pianificazioni di bilancio pubblico) certifica che non c'è nessuna speranza nel prevedibile futuro di rimettere il bilancio americano in pari, e contemporaneamente il reddito medio del cittadino iuessei è fermo agli anni 70 (escludendo il primo 10% di ricchi), e anche il reddito mediano (cioè quello che divide la popolazione a metà) scende sempre di più, mentre gli utili per azione delle società quotate sono ai livelli più alti di sempre.....
vuol dire che questo modello di società sta comprimendo costantemente i redditi dei lavoratori per darli al capitale (o ai capitalisti) e che la tendenza è in costante aumento.
E data la propensione marginale al consumo molto più bassa del ricco rispetto al medio o al povero, questo riduce l'efficacia del motore economico, oltre ad essere profondamente ingiusta.

Il liberale vuole una società aperta, dove tutti abbiano la possibilità di prendere l'ascensore sociale, se si impegnano; dove non ci sono barriere fittizie all'ingresso in una professione ma solo di conoscenza tecnica o di scala; dove ci siano uguali possibilità per ogni individuo e si concretizzi "il diritto alla felicità" scritto nella Costituzione americana.

Il liberista vuole solo meno barriere possibili per fare sempre più soldi. E da chi li prende?


ho fatto il test online dell'istituto Bruno Leoni e sono uscito "liberale classico"


Hanno creato un test?? :mrgreen:


certo, ma in effetti non ricordo se erano loro o la Fondazione Einaudi
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 16 lug 2020 19:05

I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
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Re: Diario economico

Messaggioda maxer » 16 lug 2020 23:33

zampaflex ha scritto:
**C'è una grande differenza tra liberale e liberista**
E solo un cieco (e qui rispondo anche ad Harmattan) non si può accorgere che la corsa al ribasso della imposizione fiscale sta 0hconsegnando il potere nelle mani delle multinazionali. Sembra un pamphlet degli anni 70 (o meglio un tazebao), ma è quanto sta succedendo.
Se persino il CBO (Congressional Budget Office, cioè l'organo indipenente della Camera dei Deputati USA preposto alle elaborazioni e pianificazioni di bilancio pubblico) certifica che non c'è nessuna speranza nel prevedibile futuro di rimettere il bilancio americano in pari, e contemporaneamente il reddito medio del cittadino iuessei è fermo agli anni 70 (escludendo il primo 10% di ricchi), e anche il reddito mediano (cioè quello che divide la popolazione a metà) scende sempre di più, mentre gli utili per azione delle società quotate sono ai livelli più alti di sempre.....
vuol dire che questo modello di società sta comprimendo costantemente i redditi dei lavoratori per darli al capitale (o ai capitalisti) e che la tendenza è in costante aumento.
E data la propensione marginale al consumo molto più bassa del ricco rispetto al medio o al povero, questo riduce l'efficacia del motore economico, oltre ad essere profondamente ingiusta.

Il liberale vuole una società aperta, dove tutti abbiano la possibilità di prendere l'ascensore sociale, se si impegnano; dove non ci sono barriere fittizie all'ingresso in una professione ma solo di conoscenza tecnica o di scala; dove ci siano uguali possibilità per ogni individuo e si concretizzi "il diritto alla felicità" scritto nella Costituzione americana.

Il liberista vuole solo meno barriere possibili per fare sempre più soldi. E da chi li prende ?

.... ** se dai un' occhiatina al mio profilo, c' è scritta la stessa cosa :D (mentre tu, in un lontano passato, mi accusavi di ogni ideologica nefandezza, cattivo !)

Altra piccola ma interessante osservazione :

leggo qui sopra termini come "potere, multinazionali, dazebao (più corretto ...), capitale, capitalisti, ricco, povero, ingiusta, diritto alla felicità (non solo americano ...), fare sempre più soldi, prende

Finalmente !

Vocaboli ormai" antichi", considerati quasi preistorici e/o antistorici, passati di moda, ma che dovranno tornare ad essere usati, sempre più spesso nel dibattito politico, visti i disastri sociali di disuguaglianza che ormai sono esplosi palesandosi in tutte le società mondiali, in qualsiasi modo organizzate e governste, ma soprattutto in quelle capitalistiche occidentali, dopo anni e anni di liberismo sfrenato, meschino, squallido, senza una visione rivolta ad un pur minimo equilibrio di giustizia sociale, se non avendo il solo obiettivo, come dici, di accumulare soldi a favore dei pochissimi a scapito dei moltissimi

Il passato giovanile (o almeno la sua parte positiva) non si dimentica, vero Luciano.?

A questo punto, ti ritengo un quasi perfetto liberal-socialista ..... !
Ti posso dire che, se dovessi definire il mio pensiero attuale (evolvo ancora anch' io, eh), mi riconoscerei in tale descrizione

ripeto, in quest' ultimo periodo ho assistito a una tua positiva revisione di certi tuoi concetti politico-economici un po' eccessivi, lenta, graduale ma ormai inarrestabile. :wink:
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 17 lug 2020 11:05

maxer ha scritto:
Il passato giovanile (o almeno la sua parte positiva) non si dimentica, vero Luciano.?

A questo punto, ti ritengo un quasi perfetto liberal-socialista ..... !
Ti posso dire che, se dovessi definire il mio pensiero attuale (evolvo ancora anch' io, eh), mi riconoscerei in tale descrizione

ripeto, in quest' ultimo periodo ho assistito a una tua positiva revisione di certi tuoi concetti politico-economici un po' eccessivi, lenta, graduale ma ormai inarrestabile. :wink:


Premesso che non sono mai stato "un giovane di sinistra" come pensi, bene o male la mia evoluzione si è svolta linearmente nell'ambito dell'accettazione del capitalismo come unica strada, condito però da una molto europea giustizia sociale (diciamo un lib-lab).
Quello che vedo però dal 2000 in poi, soprattutto sull'onda delle crisi economiche, della deflazione da ingresso di produttori industriali a basso costo, dall'enorme aumento di efficienza dato dall'uso massiccio delle comunicazioni (internet e siti da lì nati) e dallo spostamento di reddito dal lavoro al capitale, anche a causa del crescente populismo negli USA e della concorrenza fiscale tra stati, è la perfetta esemplificazione della teoria marxista (incredibile!) in base a cui il capitalismo avrebbe mangiato sé stesso e finito per creare una classe di lavoratori non più in grado di comprare i propri prodotti.
Per cui, o ne correggiamo ORA i difetti oppure finiremo per stare peggio.
Dato che il capitalismo è, provatamente, il sistema di allocazione delle risorse più efficiente possibile, ogni altro metodo darebbe risultati inferiori. La Cina, che pare essere l'alternativa anche ideologica, fa finta di stare bene ma il sistema bancario sta in piedi a malapena sotto ai prestiti incagliati.
Parallelamente a quanto è successo negli anni dopo la prima guerra mondiale (iperindebitamento, collasso dei mercati, depressione economica, disoccupazione enorme) la risposta delle masse dopo le crisi gemelle è stata quasi unanimemente del genere populista-autocratico, portando al potere in tutto il mondo gentaglia della peggiore destra (contateli, ce ne sono moltissimi). Mi consola pensare che sono cicli e come tali destinati ad esaurirsi prima o poi. Ma nel frattempo le risposte di queste destre populiste sono orrendamente sbagliate dal punto di vista economico per non parlare di quello civico-sociale. Liberiamocene il prima possibile. Se va bene, l'anno prossimo il carotone sarà sparito.

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Messaggioda tenente Drogo » 17 lug 2020 13:00

ho scoperto per caso leggendo lo status di un amico - poi dice che FB è inutile - l'esistenza di una corrente di pensiero chiamata "accelerazionismo" che punta ad accelerare lo sviluppo del capitalismo selvaggio per farne esplodere le contraddizioni e arrivare a un neo-comunismo

sapevatelo che esisteva l'accelerazionismo?


(grandi pipponi mentali secondo me)
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
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Messaggioda tenente Drogo » 17 lug 2020 13:02

PS comunque io sono liberale, non liberista

e come dice la firma, c'è gente che mi considera di destra (nel gruppo delle sardine su FB per esempio (si fanno interessanti esperimenti sociali su FB))
e c'è gente che mi considera di sinistra (i seguaci di Giorgia e del Felpa per esempio)
e poi c'è chi pensa che so' un cojone :lol:
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 17 lug 2020 15:06

maxer ha scritto:Il liberale vuole una società aperta, dove tutti abbiano la possibilità di prendere l'ascensore sociale, se si impegnano......

Il liberista vuole solo meno barriere possibili per fare sempre più soldi......

.......dopo anni e anni di liberismo sfrenato, meschino, squallido, senza una visione rivolta ad un pur minimo equilibrio di giustizia sociale, se non avendo il solo obiettivo, come dici, di accumulare soldi a favore dei pochissimi a scapito dei moltissimi



Come ho già scritto a suo tempo, questa differenza tra liberale e liberista, attribuibile al pensiero di Benedetto croce, esiste solo in Italia, mentre nel resto del mondo esistono solo i liberal, ovvero i seguaci del libero mercato e delle sue teorie.
Quello che tu descrivi a me sembra una forma di socialismo, ora non so cosa intendi per "giustizia sociale", ma sarebbe interessante capirlo.
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 17 lug 2020 20:19

no allo stato imprenditore, sì allo stato giardiniere

“If man is not to do more harm than good in his efforts to improve the social order, he will have to learn that in this, as in all other fields where essential complexity of an organized kind prevails, he cannot acquire the full knowledge which would make mastery of the events possible. He will therefore have to use what knowledge he can achieve, not to shape the results as the craftsman shapes his handiwork, but rather to cultivate a growth by providing the appropriate environment, in the manner in which the gardener does this for his plants.”

Friedrich August von Hayek
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 18 lug 2020 11:02

tenente Drogo ha scritto:ho scoperto per caso leggendo lo status di un amico - poi dice che FB è inutile - l'esistenza di una corrente di pensiero chiamata "accelerazionismo" che punta ad accelerare lo sviluppo del capitalismo selvaggio per farne esplodere le contraddizioni e arrivare a un neo-comunismo

sapevatelo che esisteva l'accelerazionismo?


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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 18 lug 2020 11:05

harmattan ha scritto:
maxer ha scritto:Il liberale vuole una società aperta, dove tutti abbiano la possibilità di prendere l'ascensore sociale, se si impegnano......

Il liberista vuole solo meno barriere possibili per fare sempre più soldi......

.......dopo anni e anni di liberismo sfrenato, meschino, squallido, senza una visione rivolta ad un pur minimo equilibrio di giustizia sociale, se non avendo il solo obiettivo, come dici, di accumulare soldi a favore dei pochissimi a scapito dei moltissimi



Come ho già scritto a suo tempo, questa differenza tra liberale e liberista, attribuibile al pensiero di Benedetto croce, esiste solo in Italia, mentre nel resto del mondo esistono solo i liberal, ovvero i seguaci del libero mercato e delle sue teorie.
Quello che tu descrivi a me sembra una forma di socialismo, ora non so cosa intendi per "giustizia sociale", ma sarebbe interessante capirlo.


Smentendo anche la base del mio pensiero, mi tocca farti notare che purtroppo da quando la finanza e le multinazionali hanno preso il potere (e si potrebbe risalire per esempio alle liberalizzazioni reaganiane come atto primevo, complice quel gran cretino di Greenspan et al.), la realtà ha superato la teoria. Ciò che era sofisma un secolo fa ora è prassi, per colpa del turbocapitalismo azionario e del conseguente shortermism.
Non per nulla la Cina pensa al centenario del PCC e gli ammericani al barbecue del fine settimana.

L'alternativa è l'ordoliberismo tedesco, tanto deprecato dal prof. Sabelli, che però ormai non ci capisce più un cazzo.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 18 lug 2020 11:07

Pane per i denti cerebrali.
Dopo la loro abolizione nel 1969, è ora di reintrodurle?

https://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/gabbie-salariali-perche-sala-3206544/
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