Diario economico

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tenente Drogo
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 16 giu 2021 20:40

32 anni, di origini pakistane, nata a Londra ed emigrata in USA a 11 anni

https://www.ilsole24ore.com/art/big-tec ... an-AETUdgQ

in Cina una cosa del genere sarebbe impossibile
fanno carriera solo i cinesi portati avanti dal partito

per quello penso che a lungo andare sono destinati a perdere
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 16 giu 2021 21:48

tenente Drogo ha scritto:32 anni, di origini pakistane, nata a Londra ed emigrata in USA a 11 anni

https://www.ilsole24ore.com/art/big-tec ... an-AETUdgQ

in Cina una cosa del genere sarebbe impossibile
fanno carriera solo i cinesi portati avanti dal partito

per quello penso che a lungo andare sono destinati a perdere


I cinesi, mediamente, non hanno bisogno del partito per emergere. Sicuramente c'è chi coglie questa "opportunità", ma parliamo di un popolo con una marcia in più.

I loro studenti hanno risultati e performance migliori dei nostri asini (e di tutta l'area OCSE)

https://www.ilsole24ore.com/art/scuola-cio-che-studenti-sanno-e-sanno-fare-cinesi-battono-tutti-ACW2ho2

e l'indice GMAT dei cinesi ( e dell'area asian in genere!) ha uno score molto più alto degli USA.
Non cito l'Italia per una questione di decenza.
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 16 giu 2021 23:36

harmattan ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:32 anni, di origini pakistane, nata a Londra ed emigrata in USA a 11 anni

https://www.ilsole24ore.com/art/big-tec ... an-AETUdgQ

in Cina una cosa del genere sarebbe impossibile
fanno carriera solo i cinesi portati avanti dal partito

per quello penso che a lungo andare sono destinati a perdere


I cinesi, mediamente, non hanno bisogno del partito per emergere. Sicuramente c'è chi coglie questa "opportunità", ma parliamo di un popolo con una marcia in più.

I loro studenti hanno risultati e performance migliori dei nostri asini (e di tutta l'area OCSE)

https://www.ilsole24ore.com/art/scuola-cio-che-studenti-sanno-e-sanno-fare-cinesi-battono-tutti-ACW2ho2

e l'indice GMAT dei cinesi ( e dell'area asian in genere!) ha uno score molto più alto degli USA.
Non cito l'Italia per una questione di decenza.


la marcia in più semmai ce li hanno gli asiatici in genere
e a lungo andare le economie pianificate non vanno mai a finire bene

certo, uno nelle previsioni sul futuro a lungo termine (e in pratica è impossibile prevedere il mondo fra dieci anni) proietta sempre la sua visione del mondo
tu forse da giovane eri comunista
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Re: Diario economico

Messaggioda maxer » 16 giu 2021 23:43

harmattan ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:32 anni, di origini pakistane, nata a Londra ed emigrata in USA a 11 anni

https://www.ilsole24ore.com/art/big-tec ... an-AETUdgQ

in Cina una cosa del genere sarebbe impossibile
fanno carriera solo i cinesi portati avanti dal partito

per quello penso che a lungo andare sono destinati a perdere


I cinesi, mediamente, non hanno bisogno del partito per emergere. Sicuramente c'è chi coglie questa "opportunità", ma parliamo di un popolo con una marcia in più.

I loro studenti hanno risultati e performance migliori dei nostri asini (e di tutta l'area OCSE)

https://www.ilsole24ore.com/art/scuola-cio-che-studenti-sanno-e-sanno-fare-cinesi-battono-tutti-ACW2ho2

e l'indice GMAT dei cinesi ( e dell'area asian in genere!) ha uno score molto più alto degli USA.
Non cito l'Italia per una questione di decenza.

..... conosciuta anni fa una ragazza cinese, studentessa con borsa di studio in Italia

Mi diceva che lei ed i suoi colleghi erano impegnati negli studi a tempo pieno, anche per 10 - 12 ore al giorno, presso Istituti ed Università con professori preparatissimi, all' avanguardia scientifica e pure molto severi
La stessa cosa avveniva (e avviene, basta guardare in Italia, anche in tutti i negozietti sempre aperti con orario unico dalle 8 alle 22 minimo) con i suoi genitori e i suoi familiari, lavoratori indefessi

C' era e c' è ancora in Cina uno spirito "nazionale" che vuole portare il proprio popolo e la propria nazione ad essere al primo posto nel mondo, in tutti i settori

Sentiment solo di chi è iscritto al partito ? Non credo proprio : lei, ad esempio, non era iscritta
Forse il motivo è da ricercarsi nella storia della Cina, nel loro innato orgoglio, nel fare un' unione comune, favorita anche dal sistema politico imposto nelle ultime decine di anni, ma che risale molto all' indietro nei tempi .....

il tutto, secondo me (ri-ops, si può ancora dire ?)
Tra poco mi sa che, se continua così, dovremo chiederlo proprio ai cinesi
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Re: Diario economico

Messaggioda mennella » 17 giu 2021 08:16

Per l'esperienza avuta sul lavoro, ho potuto constatare alcune caratteristiche (mediamente con le dovute eccezioni).
I dottorandi o post dell'Est Europa alcuni di altissimo livello, ma i piu' nella media italiana; gli africani (da noi vengono
dall'Etiopia e dalla Nigeria) nessuno svetta, direi livello medio basso. Grandi disparita' (e qui si riflettono le classi sociali)
per i dottorandi del Pakistan alcuni eccellenti, i piu' nella media; invece solitamente di livello medio basso perquanto tiguarda quelli con studi in India (mi ha colpito lo scarso livello delle ricercatrici, per i loro modi per di piu' di famiglia danarosa).
Per i post universitari della Cina (e ce ne sono tanti da noi) confermo quanto scritto dagli altri, grande intelligenza e
applicazione, no so se cont il Partito, ma credo piu' la loro indole ad applicarsi indefessamente e ad obbedire ad uno scopo
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 17 giu 2021 08:17

tenente Drogo ha scritto:
certo, uno nelle previsioni sul futuro a lungo termine (e in pratica è impossibile prevedere il mondo fra dieci anni) proietta sempre la sua visione del mondo
tu forse da giovane eri comunista


Il comunismo non esiste più (semmai è veramente esistito!). Come anche il fascismo.

Esistono dei sistemi, tutti indistintamente capitalisti, che limitano le libertà degli individui e tengono per le palle i propri sudditi. La Cina è uno di questi, ed è tutto fuorchè comunista.

La mia visione non riguarda tanto la Cina, ma il futuro declino degli usa.
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 17 giu 2021 09:55

harmattan ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:
certo, uno nelle previsioni sul futuro a lungo termine (e in pratica è impossibile prevedere il mondo fra dieci anni) proietta sempre la sua visione del mondo
tu forse da giovane eri comunista


Il comunismo non esiste più (semmai è veramente esistito!). Come anche il fascismo.

Esistono dei sistemi, tutti indistintamente capitalisti, che limitano le libertà degli individui e tengono per le palle i propri sudditi. La Cina è uno di questi, ed è tutto fuorchè comunista.

La mia visione non riguarda tanto la Cina, ma il futuro declino degli usa.


hai svicolato sulle tue idee politiche del passato ma indirettamente mi hai risposto :)
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Re: Diario economico

Messaggioda maxer » 17 giu 2021 10:17

tenente Drogo ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:
tu forse da giovane eri comunista


hai svicolato sulle tue idee politiche del passato ma indirettamente mi hai risposto :)

... ekkkeeè ? :shock:

e anche se lo fosse stato (non so) ?

Peccato mortale ? Tortura ? Inquisizione? Da mettere al rogo ?

Ne ho conosciuti di EX, fascisti, democristi, socialisti, nazisti, marxisti, marxiani, renziani, BERLUSCONIANI ( ! ), liberisti, comunisti sionisti - cattolici - islamici integralisti, addirittura leghisti etc etc etc che poi hanno rivisto il loro passato, magari con scelte sofferte dopo aver creduto a ideologie che spesso avevano solo la "colpa" di essere troppo utopistiche

Un po' di tolleranza non sarebbe male, su ... :wink:

N.B. : voglio specificare (anche se tardivamente) che la mia è una considerazione a carattere 'generale' e non si riferisce in particolare ad una persona che non conosco (in questo caso harmattan)
Altra aggiunta : ovviamente poi, tante mutazioni di rotta le ho viste dovute molto spesso a scelte meramente opportunistiche
O no ?
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 17 giu 2021 12:42

maxer ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:
tu forse da giovane eri comunista


hai svicolato sulle tue idee politiche del passato ma indirettamente mi hai risposto :)

... ekkkeeè ? :shock:

e anche se lo fosse stato (non so) ?

Peccato mortale ? Tortura ? Inquisizione? Da mettere al rogo ?

Ne ho conosciuti di EX, fascisti, democristi, socialisti, nazisti, marxisti, marxiani, renziani, BERLUSCONIANI ( ! ), liberisti, comunisti sionisti - cattolici - islamici integralisti, addirittura leghisti etc etc etc che poi hanno rivisto il loro passato, magari con scelte sofferte dopo aver creduto a ideologie che spesso avevano solo la "colpa" di essere troppo utopistiche

Un po' di tolleranza non sarebbe male, su ... :wink:

N.B. : voglio specificare (anche se tardivamente) che la mia è una considerazione a carattere 'generale' e non si riferisce in particolare ad una persona che non conosco (in questo caso harmattan)
Altra aggiunta : ovviamente poi, tante mutazioni di rotta le ho viste dovute molto spesso a scelte meramente opportunistiche
O no ?


ma la mia era una semplice curiosità
non c'è niente d male ad essere stati (o essere ancora) comunisti
viva la libertà
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 17 giu 2021 15:00

maxer ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:
tu forse da giovane eri comunista


hai svicolato sulle tue idee politiche del passato ma indirettamente mi hai risposto :)

... ekkkeeè ? :shock:

e anche se lo fosse stato (non so) ?

Peccato mortale ? Tortura ? Inquisizione? Da mettere al rogo ?

Ne ho conosciuti di EX, fascisti, democristi, socialisti, nazisti, marxisti, marxiani, renziani, BERLUSCONIANI ( ! ), liberisti, comunisti sionisti - cattolici - islamici integralisti, addirittura leghisti etc etc etc che poi hanno rivisto il loro passato, magari con scelte sofferte dopo aver creduto a ideologie che spesso avevano solo la "colpa" di essere troppo utopistiche

Un po' di tolleranza non sarebbe male, su ... :wink:

N.B. : voglio specificare (anche se tardivamente) che la mia è una considerazione a carattere 'generale' e non si riferisce in particolare ad una persona che non conosco (in questo caso harmattan)
Altra aggiunta : ovviamente poi, tante mutazioni di rotta le ho viste dovute molto spesso a scelte meramente opportunistiche
O no ?


Anche tu sei un EX.







tennista....
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 17 giu 2021 15:02

harmattan ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:
piccoli segnali che l'impero del Dragone ha gli anni contati
entro dieci anni collassano

(speriamo)


Caro tenente,
la realtà è sempre più complessa di quello che lasciano credere certe fantasie.

Ti riporto con i piedi per terra con i dati della Fed di S.Louis, in cui si evidenzia che una parte significativa della capacità esportatrice degli Stati Uniti risiede nel suo essere “dipendente“ dai beni intermedi, cosa che sapevamo già. Ciò che non sapevamo è quanto sia rilevante il peso specifico della Cina nella catene di fornitura statunitensi.

I dati raccolti dalla Fed non lasciano dubbi in proposito. Sia per le imprese manifatturiere, sia per quelle di servizi, l’export dipende in parte robusta da beni intermedi prodotti in Cina

https://www.stlouisfed.org/on-the-economy/2021/may/investigating-us-reliance-foreign-suppliers

Immagine

Detto questo fra due lustri gli anni contati ce l'hanno gli USA


Statistica fuorviante e affermazione finale perciò basata su premesse errate.
Quanti di questi punti di PIL derivano dalle filiali locali delle società USA?
Meditate...
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Re: Diario economico

Messaggioda maxer » 17 giu 2021 15:49

zampaflex ha scritto:
maxer ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:
tu forse da giovane eri comunista


hai svicolato sulle tue idee politiche del passato ma indirettamente mi hai risposto :)

... ekkkeeè ? :shock:

e anche se lo fosse stato (non so) ?

Peccato mortale ? Tortura ? Inquisizione? Da mettere al rogo ?

Ne ho conosciuti di EX, fascisti, democristi, socialisti, nazisti, marxisti, marxiani, renziani, BERLUSCONIANI ( ! ), liberisti, comunisti sionisti - cattolici - islamici integralisti, addirittura leghisti etc etc etc che poi hanno rivisto il loro passato, magari con scelte sofferte dopo aver creduto a ideologie che spesso avevano solo la "colpa" di essere troppo utopistiche

Un po' di tolleranza non sarebbe male, su ... :wink:

N.B. : voglio specificare (anche se tardivamente) che la mia è una considerazione a carattere 'generale' e non si riferisce in particolare ad una persona che non conosco (in questo caso harmattan)
Altra aggiunta : ovviamente poi, tante mutazioni di rotta le ho viste dovute molto spesso a scelte meramente opportunistiche
O no ?


Anche tu sei un EX.




tennista....
:mrgreen:

..... sempre dichiarato, senza nessun problema :

# EX - marxaino, ora liberal - socialista ( ma non liberista )

# EX - tennista, ora pigro ma godereccio pensionato ( da mo' 8) ) .....

maaaaa, e il TUO di "EX" ? :roll:
Dimmi, coraggio, scolpisci sulla rocciai !
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 18 giu 2021 10:07

zampaflex ha scritto:Statistica fuorviante e affermazione finale perciò basata su premesse errate.
Quanti di questi punti di PIL derivano dalle filiali locali delle società USA?
Meditate...


Che si ricerchi mano d'opera a basso costo, quindi fuori i confini, è una novità?

Lo squilibrio commerciale USA ha ragioni ben più profonde (e incurabili!) del fattore Cina. Se proprio vogliamo dirla tutta il problema degli USA....è la politica commerciale USA! :D

In questo articolo, sempre della FED di St Louis, si evidenzia come l’attuale sistema monetario internazionale, basato sul dollaro $$$$$ come valuta di riserva mondiale dominante e sui titoli di stato Usa come la più ricercata riserva di valore, è la causa principale dei persistenti deficit commerciali negli Stati Uniti.

https://www.stlouisfed.org/on-the-economy/2019/january/behind-us-trade-deficit?

Altrettanto fallace risulta associare l’aumento del deficit verso la Cina con la perdita di posti di lavoro nella manifattura americana, altro argomento principe della vulgata elettorale anti-Cina.
Il declino di posti nella manifattura, infatti, parte da lontano e ha a che fare con il progresso tecnologico che negli Usa ha fatto aumentare notevolmente la produttività spostando unità di lavoro dalla manifattura ai servizi.

Altro che Cina!
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 18 giu 2021 10:25

harmattan ha scritto:
zampaflex ha scritto:Statistica fuorviante e affermazione finale perciò basata su premesse errate.
Quanti di questi punti di PIL derivano dalle filiali locali delle società USA?
Meditate...


Che si ricerchi mano d'opera a basso costo, quindi fuori i confini, è una novità?

Lo squilibrio commerciale USA ha ragioni ben più profonde (e incurabili!) del fattore Cina. Se proprio vogliamo dirla tutta il problema degli USA....è la politica commerciale USA! :D

In questo articolo, sempre della FED di St Louis, si evidenzia come l’attuale sistema monetario internazionale, basato sul dollaro $$$$$ come valuta di riserva mondiale dominante e sui titoli di stato Usa come la più ricercata riserva di valore, è la causa principale dei persistenti deficit commerciali negli Stati Uniti.

https://www.stlouisfed.org/on-the-economy/2019/january/behind-us-trade-deficit?

Altrettanto fallace risulta associare l’aumento del deficit verso la Cina con la perdita di posti di lavoro nella manifattura americana, altro argomento principe della vulgata elettorale anti-Cina.
Il declino di posti nella manifattura, infatti, parte da lontano e ha a che fare con il progresso tecnologico che negli Usa ha fatto aumentare notevolmente la produttività spostando unità di lavoro dalla manifattura ai servizi.

Altro che Cina!


Beh, l'esportazione di posti di lavoro nel manifatturiero è stata robusta e evidente.
E nelle nuove tecnologie molti posti sono direttamente nati a Oriente.

Riguardo al ruolo del dollaro, alcuni commentatori macro dicono che il deficit commerciale è NECESSARIO per garantire un flusso di dollari verso i paesi interessati ad ottenerne, e che poi rientrano in parte per beni e servizi e in altra (gran) parte per investimenti come nei bonds.
Se questo meccanismo di esportazione di deficit che diventa moneta che torna come investimento venisse azzerato, sarebbe uno scenario interessante ma dovrebbe contemporaneamente basarsi sull'azzeramento del deficit annuale di bilancio usa.
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 22 giu 2021 00:38

comunque le storie di successo di giovani cinesi che fanno carriera (all'ombra del partito o no) hanno tutte un punto in comune: i protagonisti sono cinesi

Lina Khan, 32 anni, che sarà alla guida dell'antitrust in USA è nata in Gran Bretagna da genitori pakistani

questo ancora non lo vedo in una società razzista fino al midollo come quella cinese
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Tutto questo ha aiutato il film.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 22 giu 2021 12:34

tenente Drogo ha scritto:comunque le storie di successo di giovani cinesi che fanno carriera (all'ombra del partito o no) hanno tutte un punto in comune: i protagonisti sono cinesi

Lina Khan, 32 anni, che sarà alla guida dell'antitrust in USA è nata in Gran Bretagna da genitori pakistani

questo ancora non lo vedo in una società razzista fino al midollo come quella cinese


A tené, i cinesi so' razzistoni
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 22 giu 2021 14:17

Differenze nel tasso di occupazione femminile tra Europa e Italia.

Nel 2000 la differenza in Italia era addirittura del 30%, l'anno scorso siamo scesi al 20%
Nello stesso intervallo in Europa siamo passati dal 19% all'11%.

Siamo migliorati ma permane un delta importante.
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 23 giu 2021 10:45

tenente Drogo ha scritto:
questo ancora non lo vedo in una società razzista fino al midollo come quella cinese


E fossero solo i cinesi dei razzistoni. Diciamo che nei 3/4 del mondo le minoranze se la passano male, sia per problemi religiosi che culturali.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 23 giu 2021 15:00

Disastri del reddito di nullafacenza. Lettere al giornale (sintetizzo):

"Sono l'amministratore delegato di una media azienda di lavori edili, 150 persone, età media elevata. Abbiamo bisogno di inserire giovani ventenni, trentenni per sostituirli quando andranno in pensione, avendo già acquisito le competenze necessarie. Paghiamo tutti come da contratto, niente nero, visite mediche e norme di sicurezza rispettate. Offriamo un inserimento in apprendistato di sei mesi per poi, se positivo , trasformare la posizione in assunzione a tempo indeterminato.
Eppure ricevo risposte come questa: "Non mi interessa. Mi alzo alle nove, prendo il RdC, faccio quattro o cinque funerali a settimana (in nero, da 70 a 100 euro ciascuno). A me lavorare non conviene"."

NON CON-VIE-NE.

Cancelliamo sto schifo, in fretta.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 23 giu 2021 17:48

E mentre la produzione industriale, dagli ultimi rilevamenti, va a gonfie vele per recuperare quanto perso per le fermate produttive dovute al coviddi, i comportamenti predatori delle multinazionali vengono ben illustrati da questo articolo che inserisce un paio di voci interessanti.

Quando nel 1998 venne comprata da Lindt & Sprüngli, Caffarel sembrava a un passo dalla consacrazione sui mercati globali. Fondata quasi due secoli fa, celebre per i gianduiotti e la gamma di cioccolato di qualità, l’azienda piemontese era allora fra le aree più redditizie della multinazionale svizzera che ne aveva acquisito il controllo.
Ventitrè anni dopo questa unione fra produttori di cioccolato si presenta come una ricetta dagli ingredienti amari. C’è un gruppo internazionale che assorbe risorse dalla sua piccola controllata piemontese, invece di investire per rilanciarla come accaduto a tante imprese italiane a controllo estero. Ci sono comportamenti legali, ma opportunistici, della multinazionale
svizzera nei confronti del fisco del Paese che la ospita. E ci sono 90 operai e impiegati a Luserna San Giovanni, un quarto dei dipendenti di Caffarel, sul punto di perdere il posto in un’area depressa della provincia torinese.
La Caffarel è soggetta ogni anno a «commissioni di management» e «commissioni per uso delle licenze» da versare per vari milioni all’anno alla controllante di Kilchberg, nel cantone di Zurigo. Le commissioni di management sono una tariffa oraria applicata dai dirigenti di Lindt per il loro tempo trascorso a colloquio con quelli di Caffarel. Le commissioni sulle licenze derivano invece dal fatto che Lindt ha acquisito la proprietà intellettuale dei dolciumi Caffarel e ora si fa pagare da quest’ultima per consentirle di produrli.
Entrambe le pratiche sono diffuse fra le multinazionali, perché spostano legalmente risorse a favore della casa madre (in questo caso, in Svizzera) senza farle emergere come profitti tassabili nel Paese della controllata (in questo caso, in Italia). Ma applicare simili tariffe a un’azienda in difficoltà come Caffarel — che pure negli anni ha avuto ordinativi da Lindt — oggi appare a molti osservatori discutibile.
Senz’altro avrà pesato su Caffarel anche la concorrenza dei prodotti a marchio Lindt in Italia, loro sì sostenuti dalla controllante. Ma colpisce un dettaglio: pochi mesi fa Lindt Italia ha comprato S.T. Spa, la società esterna che ne distribuiva
i cioccolatini nei centri commerciali del Paese. S.T. aveva registrato perdite per 949 mila di euro nell’anno chiuso a giugno 2020, secondo Cerved, con un patrimonio netto più che dimezzato in due anni a soli 726 mila euro.
Per S.T., Lindt Italia ha sborsato circa 12 milioni di euro— più o meno quattro volte l’eventuale risparmio annuo dall’eventuale taglio di 90 addetti Caffarel — quando la ben più nota Stefanel con 23 negozi di proprietà era passata di mano negli stessi mesi a soli 3,2 milioni. Il titolare della S.T. era Edoardo Bulgheroni, di Varese. Presidente di Lindt Italia, che controlla Caffarel, è invece suo padre Antonio Bulgheroni. Il quale assicura: «Operazione limpida, corretta e trasparente».
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Re: Diario economico

Messaggioda maxer » 25 giu 2021 07:28

MA È TUTTA COLPA DEI GIOVANI 'SFATICATI' E DEL REDDITO DI CITTADINANZA ? capitolo 1

"Se non trovi i camerieri è perché non li paghi abbastanza”

# - Entra a gamba tesa nel dibattito sulla penuria del personale nel settore della ristorazione, Jacopo Ricci, chef e co-titolare del ristorante “Dopo Lavoro Ricreativo” a Frascati. “Io non ho avuto difficoltà a reperire le risorse - ci racconta -. Se offri un contratto con tutti i contributi, tredicesima e quattordicesima comprese, non avrai problemi a trovare gente che voglia lavorare per te”. Non è colpa delle nuove generazioni ‘sfaticate’, insomma: “La pandemia ha fatto venire a galla un sistema malato da anni. Un giorno è venuta da noi una ragazza, si è proposta come cameriera. Le ho offerto un contratto, è rimasta a bocca aperta. È un cane che si morde la coda: l’imprenditore offre poco, il lavoratore accetta svalutandosi. Ma qualcosa sta cambiando: la gente oggi preferisce un sussidio statale a una forma di schiavismo moderna”.

Sono introvabili 150mila tra camerieri, cuochi e barman, così come i bagnini e gli altri stagionali che lavorano nel turismo. Ma non c’è da stupirsi, secondo Jacopo Ricci. “Sembra che il mondo della ristorazione o, più in generale, il settore turistico abbia dimenticato una regola di base, ovvero che ad un tot di ore lavorate corrisponda un determinato salario. Siamo vittime della narrazione tossica del ‘chi è bravo lavora tante ore’, del cuoco eroe che si fa turni di 12 ore, del cameriere che lavora sette giorni su sette senza riposo. Gli stagionali, nelle spiagge, negli alberghi, fanno turni massacranti anche per 3-4 euro all’ora. Il surplus di lavoro è troppo spesso invisibile e non retribuito”.

Ristorazione e accoglienza sono ambiti che registrano irregolarità superiori al 70 per cento. Ma c’è anche chi cerca di fare le cose “fatte bene”, investendo sul personale. “Oggi in Italia c’è la retorica malata del ‘veniamoci incontro’, del ‘siamo tutti sulla stessa barca’, del ‘chiudiamo un occhio’, del ‘ci vuole flessibilità’. L’imprenditore non investe sul dipendente e il dipendente, da parte sua, tende a svalutarsi. La ragazza a cui ho offerto il contratto si aspettava di prendere 400 euro al mese perché era questa la media che le era stata offerta in altri ristoranti in cui aveva lavorato (senza contratto). Io le ho proposto una cifra onesta: da me si lavora sei ore al giorno per sei giorni alla settimana, non di più, sono molto rigido sul fatto che ognuno debba rispettare il proprio orario lavorativo, senza andare oltre. I dipendenti prendono tredicesima e quattordicesima e si dividono gli utili tra lo staff. Nulla di eccelso, credo semplicemente che sia opportuno offrire a chi fa questo lavoro la giusta ricompensa e le giuste tutele. Il problema è che quello che dovrebbe essere scontato viene accolto con sorpresa proprio perché non così comune”.

Offrire un contratto serio è funzionale anche alla fidelizzazione del dipendente, un fattore non trascurabile per il successo di un locale. “I datori di lavoro si lamentano perché il personale ‘scappa’ non appena si presenta un’occasione migliore. Ma se tu a quel dipendente dici ‘lavorerai 7 giorni su 7, ti darò 800 euro al massimo perché, sai, c’è la crisi’, tu quel dipendente prima o poi lo perdi o comunque non lo incentivi a restare. Se, invece, su di lui investi, se lo paghi adeguatamente, se gli offri una prospettiva di crescita, vedrai che non ti lascerà a piedi. Quando ho aperto la mia attività ho parlato con un consulente del lavoro. Mi ha prospettato la possibilità di fare stage, tirocini: insomma, scorciatoie per pagare meno contributi per i dipendenti. Io mi sono opposto: qui abbiamo tra i 38 e i 20 anni, voglio che tutti abbiano un contratto che li tuteli in pieno, voglio che possano investire su loro stessi, che possano chiedere un prestito, un mutuo. Il lavoro nobilita l’uomo solo quando gli restituisce dignità, quando non è degradante, quando non si trasforma in schiavismo”.

Ma perché nessuno vuole più fare il cameriere? Non è affatto un mestiere di serie B. Piuttosto a renderlo poco appetibile è il trattamento svilente riservato dai datori di lavoro. Eppure c’è un esercito di giovani là fuori che studia per svolgere questa professione: “Ci sono tanti ragazzi che sognano di diventare caposala, che frequentano scuole, che prendono diplomi da sommelier, imparano le lingue. C’è differenza tra un portapiatti e chi per questo lavoro ha studiato, fatto corsi, si è formato sul campo. Il cameriere bravo è colui che invoglia il cliente, conosce il prodotto, è quello che fa fare l’incasso. Perché il cameriere deve lavare il bagno? Io non mi sognerei mai di chiedere ad un professore universitario di sistemare la presa rotta del proiettore. Lo stesso trattamento deve essere riservato a questa figura”.

Baristi, camerieri, cuochi che non si trovano: contro il lavoro, stagionale e non, retribuito con stipendi da fame si stanno sollevando i primi no. Che stia cambiando qualcosa? Secondo Jacopo Ricci, la pandemia ha squarciato il velo: “I lavoratori non sono più educati a dire ‘io lavoro, io devo essere retribuito’. La retorica di accontentarsi, di accettare tutto è sbagliata, ma è radicata. La pandemia ha avuto il merito di accendere la miccia della rabbia: i lavoratori hanno visto che a pagare la crisi nella maggior parte dei casi non sono gli imprenditori, ma i dipendenti, soprattutto quelli in nero, che neanche hanno potuto percepire i sussidi. C’è bisogno di un cambio di mentalità: i lavoratori non dovrebbero più sottostare ai ricatti morali del tipo ‘ti posso dare solo 600 euro al mese, prendere o lasciare’, e gli imprenditori, da parte loro, dovrebbero farsi un piccolo esame di coscienza. Perché si troverà sempre quella persona disperata che deve dare da mangiare alla famiglia disposta a spaccarsi la schiena per 400 euro al mese, che preferisce lavorare al ristorante piuttosto che andare alla Caritas. Ma non è socialmente accettabile. Se tutti rifiutassero queste offerte indecenti, i ristoratori si ritroverebbero senza dipendenti e sarebbero costretti a chiudere e a capire finalmente la loro importanza. Perché senza dipendenti non c’è ricchezza, perché sono loro che la producono, sono loro le risorse da valorizzare e da ‘trattenere’”. #

Jacopo Ricci - 'Huffington Post' - 23 giu 2021
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Re: Diario economico

Messaggioda maxer » 25 giu 2021 07:47

IN ITALIA IL LAVORO È PAGATO POCO , SEMPRE MENO E IN NERO capitolo 2

Inchiesta su una drammatica questione salariale

# - Si chiama lavoro a scacchi. E non ha nulla a che fare con pedoni e alfieri.

Funziona così: un ristoratore assume un cameriere per lavorare 20 ore a settimana. Contratto part-time regolare, retribuzione altrettanto regolare. Il cameriere, però, lavora 60 ore: il pagamento delle 40 ore aggiuntive è in nero, l’importo deciso in autonomia dal titolare. Ma in un settore che secondo l’ultimo rapporto dell’Ispettorato nazionale del lavoro ha un tasso medio di irregolarità del 73%, il lavoro a scacchi è comunque un modo per provare a cautelarsi in caso di controlli: c’è un contratto da esibire per dire che quel cameriere è retribuito il giusto. Anche se in realtà lavora il triplo e guadagna molto poco.

Quella del lavoro a scacchi è solo una delle sfaccettature della questione salariale che è ritornata al centro del dibattitto dopo che alcune associazioni di categoria hanno lamentato il fatto di non riuscire a trovare lavoratori. Sono introvabili 150mila tra camerieri, cuochi e barman, così come i bagnini e gli altri stagionali che lavorano nel turismo. Poi c’è il disallineamento tra domanda e offerta che riguarda i profili con competenze elevate: le imprese, ad esempio, non riescono a intercettare i tecnici informatici. Nel primo caso la colpa è ricaduta sul reddito di cittadinanza, nel secondo su una formazione non adeguata. Ma l’analisi del fenomeno deve contemplare anche un’altra considerazione: il lavoro è pagato poco e sempre di meno.

# - Il colpo del Covid sulle buste paga: 39 miliardi in meno di stipendi

L’Italia, secondo le tabelle Eurostat, è il Paese che l’anno scorso ha perso più di 39,2 miliardi di salari e stipendi, passando da 525 a 486 miliardi. La Germania ha perso appena 13 miliardi, tra l’altro su una massa salariale di oltre 1.500 miliardi. La Francia ha lasciato per strada 33 miliardi, ma nonostante questo la massa è comunque a quota 898 miliardi. Le buste paga dei lavoratori degli altri Paesi europei hanno pagato un prezzo decisamente più contenuto. Da noi, invece, non solo si è registrato il tonfo più consistente, ma si è anche azzerata la crescita dei salari che si era iniziata a registrare dal 2015 in poi con la decontribuzione sulle assunzioni.

# - Gli stipendi bassi e falcidiati dalle tasse. Un laureato in Germania prende quasi il doppio rispetto a un italiano

Il virus ha aggravato una situazione che era già debole. Prendiamo i dati Eurostat del 2019: l’Italia, con 2.102 euro mensili, è a metà classifica in Europa in tema di stipendi lordi. Ma con eccezione del blocco dei Paesi dell’Est, della Grecia e della Spagna, tutti gli altri ci superano: non solo la super Svizzera, che può contare su uno stipendio lordo mensile di 5.625 euro, ma anche la Francia (2.369 euro), la Germania (2.891 euro) e altri 11 Paesi. Un altro elemento che mette in luce la debolezza degli stipendi italiani è il fatto che un laureato in Belgio prende il doppio rispetto a un laureato in Italia. In Germania quasi il doppio, in Svizzera 2,5 volte in più.

Ora è evidente che gli stipendi vanno calibrati sul costo della vita (in Svizzera decisamente più alto rispetto all’Italia), ma quelli italiani sono cresciuti molto meno che altrove e soprattutto le cose peggiorano quando si passa dal lordo al netto. Siamo, infatti, il Paese che ha un cuneo fiscale pari al 46%, un dato che ci colloca al quarto posto della graduatoria dei lavoratori più tartassati tra i Paesi Ocse, ben 11,4 punti sopra la media. I salari lordi italiani sono tassati del 29% contro il 24,9% della media. Tradotto in soldi, il costo del lavoro si attesta a quasi 49mila euro l’anno per ogni lavoratore single senza figli.

# - Quei 5,2 milioni di lavoratori con meno di 10mila euro all’anno

Una ricerca della Fondazione Giuseppe Di Vittorio traccia un quadro aggiornato del disagio salariale in Italia. Sono 5,2 milioni i lavoratori che percepiscono un salario inferiore ai 10mila euro lordi annui e in totale sono 9,4 milioni i lavoratori dipendenti che sono al di sotto del salario medio lordo annuale totale (21,9 mila euro).

Ma anche i dipendenti full-time a tempo indeterminato e senza discontinuità - categoria che include tutte le professionalità più stabili e più retribuite - hanno un salario nettamente inferiore rispetto a quello medio annuale tedesco e francese calcolato dall’Oecd, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico.

# - Tre milioni di lavoratori poveri. Guadagnano meno di 9 euro all’ora

Anche loro esistevano prima della pandemia: i working poor, i lavoratori poveri. Sono quasi tre milioni e guadagnano meno di 9 euro all’ora. Oltre un milione sono lavoratori giovani (con meno di 30 anni) e 1,4 milioni hanno un’età compresa tra i 30 e i 49 anni. Quasi tutti sono operai (il 79%), il 12,3% rientra invece nella categoria dei dirigenti e degli impiegati.

Più in generale la pandemia ha impoverito le famiglie italiane. Secondo i dati di una ricerca del Censis il 5,5% ha visto ridursi il reddito di più del 50% rispetto a prima della pandemia, il 9,1% ha dichiarato una riduzione tra il 25% e il 50%, il 16% una riduzione inferiore al 25 per cento. Il 43,2% dei lavoratori autonomi ha dichiarato invariato il proprio reddito rispetto a prima della pandemia, contro il 66,5% dei lavoratori dipendenti. In media, 3 famiglie su 10 hanno subito una riduzione del reddito.

# - La deregulation dei contratti nel turismo

Bagnini, camerieri, addetti alla reception negli hotel. Sono una parte dei lavoratori del turismo che vivono in prima persona la deregulation dei contratti. Dai tre contratti che davano copertura all’intero settore, fatto di circa 3,5 milioni di lavoratori, si è passati a una disarticolazione per comparti. La ristorazione è andata per conto suo, così come il comparto dell’accoglienza. Lo stesso i tour operator e le agenzie di viaggio, così come i lavoratori della cultura e quelli che lavorano nelle fiere e nel settore congressi e convegni.

Cosa significa questa disarticolazione lo spiega a Huffpost Fabrizio Russo, segretario nazionale della Filcams Cgil, la categoria del sindacato che rappresenta i lavoratori del turismo: “Prima sostanzialmente si applicava lo stesso contratto a tutti i lavoratori e quindi le condizioni salariali, compresi gli incrementi, erano uguali per tutti. Con la disarticolazione si è arrivati a rinnovare il contratto scaduto nel 2013 in tempi diversi, creando disparità: il settore alberghiero, ad esempio, l’ha rinnovato nel 2014, ma la ristorazione solo nel 2018”. Gli anni di ritardo sono stati anni in cui gli stipendi sono rimasti fermi, senza adeguamenti al costo della vita. Con eccezione di quello della ristorazione, tutti gli altri non sono arrivati a stesura, cioè a un testo formale condiviso. Sono entrati in vigore, ma anche questo elemento di inconcludenza è la spia di una deregulation che ha infettato il settore. E questi sono i contratti firmati dai sindacati e dalle associazioni di categoria più conosciuti.

# - I 500mila stagionali pagati anche 3 euro all’ora

Poi ci sono i contratti pirata, quelli sottoscritti da organizzazioni sindacali capestri. Ancora i casi il cui il contratto non c’è e tutto viene deciso dal titolare dell’attività: comunicazione a voce al dipendente nella modalità prendere o lasciare. In questi casi la tutela delle condizioni dei lavoratori è affidata ai controlli degli ispettori del lavoro, che ovviamente non possono riguardare tutte le attività. È una sacca in cui si ritrovano i circa 500mila stagionali estivi. Lavorano spesso 7 giorni su 7, senza giorni di riposo. Nei ristoranti, sulle spiagge, negli alberghi. Sono bagnini, camerieri, receptionist. Possono guadagnare anche 3-4 euro all’ora. Sono molto spesso invisibili: sotto una certa soglia non sono “visti” dall’Inps. Qui dilaga il lavoro nero. Lavorano in ambiti - la ristorazione e l’accoglienza - che registrano irregolarità superiori al 70 per cento.

# - La fuga verso la logistica: da bagnino a rider. Gli inattivi cresciuti per l’effetto sfiducia della pandemia

Una parte di questi lavoratori si è riciclato in altre attività: ha scelto la logistica, il settore dei rider, più in generale i servizi. Altri hanno deciso di restare fermi e di aspettare un lavoro con una paga più alta: sono quelli che non cercano il lavoro. Si chiamano inattivi: 711mila in più per via della pandemia che ha innalzato il livello dello scoraggiamento. Tra di loro ci sono circa 3 milioni di persone che potrebbero lavorare, un segmento che in un solo anno è aumentato di 217mila unità. Scrive il Censis: “La ricerca di un nuovo lavoro - sia nel caso di persone che il lavoro l’hanno perso, sia nel caso di persone che si apprestavano a cercarlo per la prima volta o dopo un periodo di assenza dal mercato del lavoro - è stata scoraggiata da un contesto percepito come troppo complesso per poter essere affrontato con i propri mezzi e con le proprie risorse”.

# - La falsa correlazione tra gli stagionali e il reddito di cittadinanza. La concorrenza della Naspi

Appena qualche giorno fa è stato il presidente dell’Inps Pasquale Tridico a ricordare che quasi tutti gli stagionali, dai cuochi ai camerieri, non percepiscono il reddito di cittadinanza. E questo per rispondere a chi, come Federturismo, sostiene che non si trovano gli stagionali perché “molti percettori del reddito di cittadinanza preferiscono continuare a percepire il sussidio al posto di rientrare nel mondo del lavoro”. Chi è rimasto fermo durante la pandemia ha ricevuto l’indennità (un bonus) riservato proprio ai lavoratori stagionali. Ma il bonus, rifinanziato più volte, è destinato ad estinguersi in linea con gli altri aiuti anti Covid. In altre parole un bagnino non ha una quota fissa come il reddito di cittadinanza. Tra l’altro anche lo stesso reddito ha avuto negli ultimi quattro mesi un importo medio di 580 euro per nucleo familiare, un importo che non lo fa apparire concorrenziale rispetto a un posto di lavoro.

È la Naspi, invece, l’elemento che potrebbe aver distolto alcuni stagionali dal lavorare. I requisiti per l’indennità di disoccupazione, infatti, si sono fatti meno rigidi con la pandemia: fino a fine anno, ad esempio, per ottenerla non è più necessario aver lavorato almeno 30 giorni nell’anno precedente. E a rendere la Naspi più concorrenziale rispetto al lavoro è anche l’aumento dell’importo: per le indennità in pagamento dal primo giugno, infatti, è stato sospeso il cosiddetto décalage, cioè la riduzione del 3% mensile dell’assegno che scatta dal quarto mese in poi.

Giuseppe Colombo - Huffington Post - 14 giu '21
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Re: Diario economico

Messaggioda maxer » 25 giu 2021 08:14

..... N. B. : I due articoli precedenti sono stati pubblicati (e da me ripresi) da Huffington Post, noto covo di giornalisti e commentatori di estrema sinistra, addirittura diretto da Mattia Feltri, affiancato da altri pericolosi estremisti rossi quali Alessandro De Angelis e Giuseppe Colombo
Si consiglia di non leggere i post ai minori di anni 18 : la loro educazione passata e futura ne potrebbe uscire sconvolta, per tutta la loro esistenza ..... :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 27 giu 2021 09:04

I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
(Sam Fuller, a proposito di "The Steel Helmet")

http://fortezza-bastiani.blogspot.com
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 28 giu 2021 11:01

Fenomeno da noi sconosciuto, le catene di supermercati dove tutto costa un dollaro, e come funzionano.

https://thehustle.co/the-economics-of-dollar-stores/
Non progredi est regredi

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