Diario economico

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vinogodi
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Re: Diario economico

Messaggioda vinogodi » 16 ott 2017 11:06

Timoteo ha scritto:
maxer ha scritto:
zampaflex ha scritto:
maxer ha scritto:... come vogliono farci credere certi loschi personaggi politico-mediatici per aumentare il senso di paura e le pulsioni razzistiche degli italiani più deboli e/o ignoranti solamente con lo scopo di raccattare voti dalla pancia dei cittadini.


E' un paio di anni che propugno il voto per censo. Sperando di azzerare gli effetti nefasti dell'ignorante medio in un sistema democratico. Sei d'accordo? :D

Dobbiamo intenderci cosa si intende per "censo".
Dicesi "censo" la ricchezza e il patrimonio economico di un cittadino. Per cui non ci siamo proprio come linea di demarcazione.
Potrei invece essere d'accordo (estremizzando un po' ...) con il voto per "cultura", concesso solo a coloro che abbiano superato determinate prove di cultura almeno generale per conseguire il diritto/dovere per l'ammissione ai seggi, tenute da commissioni di saggi imparziali ma intransigenti quanto basta. :D


essendo molto (molto) ricco e straordinariamente colto per ma va bene tutto.
ma levatemivicisi dai cojoni questi ignioranti.
... io aggiungerei agli aventi diritto al voto anche i belli . Altrimenti non potrei più votare... 8)
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Re: Diario economico

Messaggioda beluga » 16 ott 2017 11:41

vinogodi ha scritto:
Timoteo ha scritto:
maxer ha scritto:
zampaflex ha scritto:
maxer ha scritto:... come vogliono farci credere certi loschi personaggi politico-mediatici per aumentare il senso di paura e le pulsioni razzistiche degli italiani più deboli e/o ignoranti solamente con lo scopo di raccattare voti dalla pancia dei cittadini.


E' un paio di anni che propugno il voto per censo. Sperando di azzerare gli effetti nefasti dell'ignorante medio in un sistema democratico. Sei d'accordo? :D

Dobbiamo intenderci cosa si intende per "censo".
Dicesi "censo" la ricchezza e il patrimonio economico di un cittadino. Per cui non ci siamo proprio come linea di demarcazione.
Potrei invece essere d'accordo (estremizzando un po' ...) con il voto per "cultura", concesso solo a coloro che abbiano superato determinate prove di cultura almeno generale per conseguire il diritto/dovere per l'ammissione ai seggi, tenute da commissioni di saggi imparziali ma intransigenti quanto basta. :D


essendo molto (molto) ricco e straordinariamente colto per ma va bene tutto.
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... io aggiungerei agli aventi diritto al voto anche i belli . Altrimenti non potrei più votare... 8)

Non trascurerei le dimensioni del pene per quanto riguarda ovviamente il voto maschile.
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Re: Diario economico

Messaggioda vinogodi » 16 ott 2017 11:41

beluga ha scritto:
vinogodi ha scritto:
Timoteo ha scritto:
maxer ha scritto:
zampaflex ha scritto:
E' un paio di anni che propugno il voto per censo. Sperando di azzerare gli effetti nefasti dell'ignorante medio in un sistema democratico. Sei d'accordo? :D

Dobbiamo intenderci cosa si intende per "censo".
Dicesi "censo" la ricchezza e il patrimonio economico di un cittadino. Per cui non ci siamo proprio come linea di demarcazione.
Potrei invece essere d'accordo (estremizzando un po' ...) con il voto per "cultura", concesso solo a coloro che abbiano superato determinate prove di cultura almeno generale per conseguire il diritto/dovere per l'ammissione ai seggi, tenute da commissioni di saggi imparziali ma intransigenti quanto basta. :D


essendo molto (molto) ricco e straordinariamente colto per ma va bene tutto.
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... io aggiungerei agli aventi diritto al voto anche i belli . Altrimenti non potrei più votare... 8)

Non trascurerei le dimensioni del pene per quanto riguarda ovviamente il voto maschile.
...vedi mò che a parlarne saltano fuori le proposte sensate? ...
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 16 ott 2017 12:30

vinogodi ha scritto:
beluga ha scritto:
vinogodi ha scritto:
Timoteo ha scritto:
maxer ha scritto:Dobbiamo intenderci cosa si intende per "censo".
Dicesi "censo" la ricchezza e il patrimonio economico di un cittadino. Per cui non ci siamo proprio come linea di demarcazione.
Potrei invece essere d'accordo (estremizzando un po' ...) con il voto per "cultura", concesso solo a coloro che abbiano superato determinate prove di cultura almeno generale per conseguire il diritto/dovere per l'ammissione ai seggi, tenute da commissioni di saggi imparziali ma intransigenti quanto basta. :D


essendo molto (molto) ricco e straordinariamente colto per ma va bene tutto.
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... io aggiungerei agli aventi diritto al voto anche i belli . Altrimenti non potrei più votare... 8)

Non trascurerei le dimensioni del pene per quanto riguarda ovviamente il voto maschile.
...vedi mò che a parlarne saltano fuori le proposte sensate? ...


Guardate che il "ce l'ho duro!!!" fa tanto Bossi, o anche il pelatone prebellico... :lol:
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Re: Diario economico

Messaggioda beluga » 16 ott 2017 12:40

zampaflex ha scritto:
vinogodi ha scritto:
beluga ha scritto:
vinogodi ha scritto:
Timoteo ha scritto:
essendo molto (molto) ricco e straordinariamente colto per ma va bene tutto.
ma levatemivicisi dai cojoni questi ignioranti.
... io aggiungerei agli aventi diritto al voto anche i belli . Altrimenti non potrei più votare... 8)

Non trascurerei le dimensioni del pene per quanto riguarda ovviamente il voto maschile.
...vedi mò che a parlarne saltano fuori le proposte sensate? ...


Guardate che il "ce l'ho duro!!!" fa tanto Bossi, o anche il pelatone prebellico... :lol:


Si ma se vogliamo conquistare voti è l'unico modo che abbia qualche probabilità di successo.
Se proponi banalità ovvie presenti in tutto il mondo civile come lo Jus soli ti sbeffeggiano.
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Re: Diario economico

Messaggioda maxer » 16 ott 2017 14:55

Questi inizi settimana così faticosi e degenerati ...
:mrgreen: :mrgreen: :shock: :shock: :mrgreen: :mrgreen:
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Re: Diario economico

Messaggioda maxer » 16 ott 2017 15:04

beluga ha scritto:
zampaflex ha scritto:
vinogodi ha scritto:
beluga ha scritto:
vinogodi ha scritto:... io aggiungerei agli aventi diritto al voto anche i belli . Altrimenti non potrei più votare... 8)

Non trascurerei le dimensioni del pene per quanto riguarda ovviamente il voto maschile.
...vedi mò che a parlarne saltano fuori le proposte sensate? ...


Guardate che il "ce l'ho duro!!!" fa tanto Bossi, o anche il pelatone prebellico... :lol:


Si ma se vogliamo conquistare voti è l'unico modo che abbia qualche probabilità di successo.
Se proponi banalità ovvie presenti in tutto il mondo civile come lo Jus soli ti sbeffeggiano.

Evvai, rincorriamo, rincorriamo !
La gggente vota per l'ORIGINALE, non per la brutta copia (leggasi ultimi continui crolli elettorali di Renzi).
Elementare Watson :evil:
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 16 ott 2017 15:43

maxer ha scritto:
beluga ha scritto:
zampaflex ha scritto:
vinogodi ha scritto:
beluga ha scritto:Non trascurerei le dimensioni del pene per quanto riguarda ovviamente il voto maschile.
...vedi mò che a parlarne saltano fuori le proposte sensate? ...


Guardate che il "ce l'ho duro!!!" fa tanto Bossi, o anche il pelatone prebellico... :lol:


Si ma se vogliamo conquistare voti è l'unico modo che abbia qualche probabilità di successo.
Se proponi banalità ovvie presenti in tutto il mondo civile come lo Jus soli ti sbeffeggiano.

Evvai, rincorriamo, rincorriamo !
La gggente vota per l'ORIGINALE, non per la brutta copia (leggasi ultimi continui crolli elettorali di Renzi).
Elementare Watson :evil:


Continui...oddio...Bersani ha stravinto le elezioni 2013 con ben il 25,4% dei voti per il PD, cifra mai più raggiunta da Renzi (ma in senso contrario, visto che nelle elezioni successive e nella media dei sondaggi attuali sta stabilmente sopra...).
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Re: Diario economico

Messaggioda maxer » 17 ott 2017 00:50

Vedremo in Sicilia, dopo comunali (Roma, Torino...), regionali (Liguria ...), referendum (60% no / 40% sì). Avanti così. Contenti voi ... :mrgreen:
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 17 ott 2017 11:28

maxer ha scritto:Vedremo in Sicilia, dopo comunali (Roma, Torino...), regionali (Liguria ...), referendum (60% no / 40% sì). Avanti così. Contenti voi ... :mrgreen:


Facci caso: dopo 44 anni (dal 1948 al 1992) di ininterrotto vo(mi)tare sempre le stesse persone, si è inaugurata la stagione politica della protesta, e non c'è stata maggioranza che non sia stata ribaltata nelle elezioni successive, in un eterno fa e disfa, senza la minima memoria dei fatti accaduti, senza una valutazione di testa ma solo di pancia...

1994 Berlusconi
1996 Prodi
2001 Berlusconi
2006 Prodi
2008 Berlusconi
2013 Bersani
2018 ??? nel frattempo il consenso elettorale si è diviso in tre parti uguali, e non c'è legge al mondo che ti permetta di garantire una maggioranza.
Tant'è che in Germania hanno governato negli ultimi dodici anni con la Grosse Koalition, che negli USA ci sono state spesso maggioranze parlamentari diverse dal partito del Presidente, che Macron ha rischiato nelle politiche perché avrebbe potuto trovare il suo partito in minoranza in Parlamento.

Aspettiamoci di tutto, i nostri connazionali hanno ampiamente dimostrato di non guardare mai oltre il proprio zerbino.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 17 ott 2017 13:06

Divario Milano-Roma sempre più ampio, per la gioia di Harmattan

Dal 2008 al 2016 il valore aggiunto della provincia capitolina è sceso da 139 a 132 miliardi (-5,3% a fronte del +1,5% messo a segno da Milano). Quello pro-capite è calato da 35.800 euro a 30.200 euro (-15%). Percentuali che applicate ai singoli settori produttivi diventano ancora più allarmanti: -9,3% per comunicazioni, commercio e turismo; -9,7 per l’industria (con 58 crisi aziendali in un solo anno), -11,3% per l’agricoltura, -25% per le costruzioni.

Nonostante il numero complessivo delle imprese attive sul territorio sia cresciuto dell’1,6% in 8 anni, quello delle Spa, vale a dire le imprese più grandi che forniscono più occupazione e un maggiore valore aggiunto, è diminuito del 13%. E ancora: dal 2008 il PIL della Capitale è sceso del 6% mentre quello di Milano è salito dell’1%.
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Re: Diario economico

Messaggioda Timoteo » 17 ott 2017 15:57

zampaflex ha scritto:Divario Milano-Roma sempre più ampio, per la gioia di Harmattan

Dal 2008 al 2016 il valore aggiunto della provincia capitolina è sceso da 139 a 132 miliardi (-5,3% a fronte del +1,5% messo a segno da Milano). Quello pro-capite è calato da 35.800 euro a 30.200 euro (-15%). Percentuali che applicate ai singoli settori produttivi diventano ancora più allarmanti: -9,3% per comunicazioni, commercio e turismo; -9,7 per l’industria (con 58 crisi aziendali in un solo anno), -11,3% per l’agricoltura, -25% per le costruzioni.

Nonostante il numero complessivo delle imprese attive sul territorio sia cresciuto dell’1,6% in 8 anni, quello delle Spa, vale a dire le imprese più grandi che forniscono più occupazione e un maggiore valore aggiunto, è diminuito del 13%. E ancora: dal 2008 il PIL della Capitale è sceso del 6% mentre quello di Milano è salito dell’1%.


chemme frega.
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Re: Diario economico

Messaggioda pippuz » 17 ott 2017 16:17

Timoteo ha scritto:
zampaflex ha scritto:Divario Milano-Roma sempre più ampio, per la gioia di Harmattan

Dal 2008 al 2016 il valore aggiunto della provincia capitolina è sceso da 139 a 132 miliardi (-5,3% a fronte del +1,5% messo a segno da Milano). Quello pro-capite è calato da 35.800 euro a 30.200 euro (-15%). Percentuali che applicate ai singoli settori produttivi diventano ancora più allarmanti: -9,3% per comunicazioni, commercio e turismo; -9,7 per l’industria (con 58 crisi aziendali in un solo anno), -11,3% per l’agricoltura, -25% per le costruzioni.

Nonostante il numero complessivo delle imprese attive sul territorio sia cresciuto dell’1,6% in 8 anni, quello delle Spa, vale a dire le imprese più grandi che forniscono più occupazione e un maggiore valore aggiunto, è diminuito del 13%. E ancora: dal 2008 il PIL della Capitale è sceso del 6% mentre quello di Milano è salito dell’1%.


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Re: Diario economico

Messaggioda Timoteo » 17 ott 2017 16:53

pippuz ha scritto:
Timoteo ha scritto:
zampaflex ha scritto:Divario Milano-Roma sempre più ampio, per la gioia di Harmattan

Dal 2008 al 2016 il valore aggiunto della provincia capitolina è sceso da 139 a 132 miliardi (-5,3% a fronte del +1,5% messo a segno da Milano). Quello pro-capite è calato da 35.800 euro a 30.200 euro (-15%). Percentuali che applicate ai singoli settori produttivi diventano ancora più allarmanti: -9,3% per comunicazioni, commercio e turismo; -9,7 per l’industria (con 58 crisi aziendali in un solo anno), -11,3% per l’agricoltura, -25% per le costruzioni.

Nonostante il numero complessivo delle imprese attive sul territorio sia cresciuto dell’1,6% in 8 anni, quello delle Spa, vale a dire le imprese più grandi che forniscono più occupazione e un maggiore valore aggiunto, è diminuito del 13%. E ancora: dal 2008 il PIL della Capitale è sceso del 6% mentre quello di Milano è salito dell’1%.


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un po' me lo sentivo.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 18 ott 2017 14:26

Il distretto farmaceutico toscano, situato nel quadrato tra Firenze, Lucca, Pisa e Siena, è insieme a Lazio e Piemonte il fiore all’occhiello del farmaco Made in Italy che a sua volta è il secondo Paese in Europa per produzione (30 miliardi all’anno, davanti solo la Germania - non lo avrei mai creduto) e primo per produzione procapite.

In Toscana la vocazione all’export è fortissima: le aziende esportano farmaci per 1,2 miliardi di euro all’anno, più del 60% di una produzione che si aggira sui 2 miliardi. Nei primi sei mesi del 2017 tra le esportazioni della regione spicca nettamente la farmaceutica che ha registrato un salto del 98,1%, quasi un raddoppio sul dato 2016.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 18 ott 2017 14:29

Non è vero che l’Italia è il paese dove si va in pensione più tardi.

https://it.businessinsider.com/litalia-e-il-paese-dove-si-va-in-pensione-piu-tardi-falso-parola-di-itinerari-previdenziali/

Tra il 2009 e il 2014 (ultimo anno disponibile per il confronto internazionale) le lavoratrici italiane sono andate in pensione a un’età media effettiva di 61 anni e un mese, contro una media Ocse di 63 anni e due mesi, posizionandosi alle spalle di Paesi come il Regno Unito (62,4), la Germania (62,7), la Spagna (63,1) e la Svezia (64,2). Per quel che invece riguarda gli uomini, l’Italia si posiziona addirittura al quartultimo posto (vanno in pensione prima solo i lavoratori di Francia, Belgio e Slovacchia) con un’età media effettiva di 61 anni e quattro mesi, a fronte di una media Ocse pari a 64 anni e sei mesi.

I dati recenti mostrano un adeguamento della tendenza verso la media europea: sulla base degli ultimi dati Inps relativi all’anno 2016 se si considera il complesso delle tre categorie anzianità, vecchiaia e prepensionamenti, l’età media di pensionamento nel caso dell’Italia si è attestata a quota 63,2 anni, in aumento rispetto al 2014; rispettivamente a 63,9 anni per gli uomini e a 61,9 anni per le donne. Ma sempre sotto la media OCSE.
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 18 ott 2017 23:02

zampaflex ha scritto:Divario Milano-Roma sempre più ampio, per la gioia di Harmattan



Questa sinceramente non l'ho capita.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 19 ott 2017 09:17

harmattan ha scritto:
zampaflex ha scritto:Divario Milano-Roma sempre più ampio, per la gioia di Harmattan



Questa sinceramente non l'ho capita.


Sei un uccellaccio del malaugurio, questa dovrebbe sorreggere le tue convinzioni :wink:
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Re: Diario economico

Messaggioda maxer » 19 ott 2017 09:58

zampaflex ha scritto:
maxer ha scritto:Vedremo in Sicilia, dopo comunali (Roma, Torino...), regionali (Liguria ...), referendum (60% no / 40% sì). Avanti così. Contenti voi ... :mrgreen:


Facci caso: dopo 44 anni (dal 1948 al 1992) di ininterrotto vo(mi)tare sempre le stesse persone, si è inaugurata la stagione politica della protesta, e non c'è stata maggioranza che non sia stata ribaltata nelle elezioni successive, in un eterno fa e disfa, senza la minima memoria dei fatti accaduti, senza una valutazione di testa ma solo di pancia...

1994 Berlusconi
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2006 Prodi
2008 Berlusconi
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2018 ??? nel frattempo il consenso elettorale si è diviso in tre parti uguali, e non c'è legge al mondo che ti permetta di garantire una maggioranza.
Tant'è che in Germania hanno governato negli ultimi dodici anni con la Grosse Koalition, che negli USA ci sono state spesso maggioranze parlamentari diverse dal partito del Presidente, che Macron ha rischiato nelle politiche perché avrebbe potuto trovare il suo partito in minoranza in Parlamento.

Aspettiamoci di tutto, i nostri connazionali hanno ampiamente dimostrato di non guardare mai oltre il proprio zerbino.

Ma per te oltre lo zerbino ci sarebbe solo e solamente il Renzino e il PdF, l'abbiamo capito, non esagerare troppo , dai ... :shock:
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 19 ott 2017 10:17

zampaflex ha scritto:
harmattan ha scritto:
zampaflex ha scritto:Divario Milano-Roma sempre più ampio, per la gioia di Harmattan



Questa sinceramente non l'ho capita.


Sei un uccellaccio del malaugurio, questa dovrebbe sorreggere le tue convinzioni :wink:


Gufo a parte, credo che anche un'abitante dell'isola di Malapascua si accorgerebbe delle differenze tra le due città. Sono molto critico verso la città dove sono nato e soprattutto metto da parte i campanilismi, cosa che il 90% dei romani non fa.
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Re: Diario economico

Messaggioda maxer » 19 ott 2017 10:19

zampaflex ha scritto:Il distretto farmaceutico toscano, situato nel quadrato tra Firenze, Lucca, Pisa e Siena, è insieme a Lazio e Piemonte il fiore all’occhiello del farmaco Made in Italy che a sua volta è il secondo Paese in Europa per produzione (30 miliardi all’anno, davanti solo la Germania - non lo avrei mai creduto) e primo per produzione procapite.

In Toscana la vocazione all’export è fortissima: le aziende esportano farmaci per 1,2 miliardi di euro all’anno, più del 60% di una produzione che si aggira sui 2 miliardi. Nei primi sei mesi del 2017 tra le esportazioni della regione spicca nettamente la farmaceutica che ha registrato un salto del 98,1%, quasi un raddoppio sul dato 2016.

Purtroppo c'è anche il lato negativo dell'industria farmaceutica italiana, da non dimenticare.
Nella RICERCA per i nuovi farmaci siamo agli ultimi posti nel mondo occidentale.
Ci limitiamo a produrre farmaci scoperti da industrie straniere oppure farmaci presenti sul mercato da tempo e quindi di vecchia generazione, meno costosi al pubblico e che quindi generano meno reddito, dovendo pagare pesanti royalty's ai titolari dei brevetti dei nuovi farmaci molto più redditizi per le industrie straniere.
Anche in questo settore ci sono le luci, ma anche le ombre. Tutti questi soliti entusiasmi ...
Come sempre, cerchiamo di essere più obiettivi, orsù !
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 19 ott 2017 10:26

Rientro in topic con gli ultimi dati OCSE, la solita ventata di allegria insomma :lol:

http://www.oecd.org/social/population-ageing-and-rising-inequality-will-hit-younger-generations-hard.htm


"Le generazioni più giovani dovranno affrontare gravi rischi di diseguaglianza nell’età avanzata rispetto ai pensionati di oggi e a quelli delle generazioni nate fino al 1960......”.

“La loro esperienza di età avanzata cambierà drammaticamente”......

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Re: Diario economico

Messaggioda maxer » 19 ott 2017 11:00

zampaflex ha scritto:Non è vero che l’Italia è il paese dove si va in pensione più tardi.

https://it.businessinsider.com/litalia-e-il-paese-dove-si-va-in-pensione-piu-tardi-falso-parola-di-itinerari-previdenziali/

Tra il 2009 e il 2014 (ultimo anno disponibile per il confronto internazionale) le lavoratrici italiane sono andate in pensione a un’età media effettiva di 61 anni e un mese, contro una media Ocse di 63 anni e due mesi, posizionandosi alle spalle di Paesi come il Regno Unito (62,4), la Germania (62,7), la Spagna (63,1) e la Svezia (64,2). Per quel che invece riguarda gli uomini, l’Italia si posiziona addirittura al quartultimo posto (vanno in pensione prima solo i lavoratori di Francia, Belgio e Slovacchia) con un’età media effettiva di 61 anni e quattro mesi, a fronte di una media Ocse pari a 64 anni e sei mesi.

I dati recenti mostrano un adeguamento della tendenza verso la media europea: sulla base degli ultimi dati Inps relativi all’anno 2016 se si considera il complesso delle tre categorie anzianità, vecchiaia e prepensionamenti, l’età media di pensionamento nel caso dell’Italia si è attestata a quota 63,2 anni, in aumento rispetto al 2014; rispettivamente a 63,9 anni per gli uomini e a 61,9 anni per le donne. Ma sempre sotto la media OCSE.

Conclusione: I
Italiani ! ! ! Abbiamo un' ottima legge pensionistica !
Peccato che i concittadini non la pensino proprio così. Soprattutto i giovani che, sempre secondo l'ottima legge in vigore, andranno in pensione a 70 anni con contributi versati minimi per stipendi bassissimi, precariato,
lavoro nero, scarsa continuità nei versamenti previdenziali.
Da considerare poi che le età future di pensionamento (67 anni per uomini e donne) non sono poi così tanto future: verranno raggiunte fra pochissimi anni !
Per l'età media poi, consideriamo che in essa viene ancora compresa una grande quota di pensionati che sfruttano le ultime possibilità ancora presenti di pensione anticipata (ma ovviamente decurtata)
Anche qui: obiettività per favore.
Diciamo le cose come stanno, con sincerità: abbiamo una Monti-Fornero in vigore che prevede a breve le più alte età pensionabili di tutto il mondo .
Non si può negare l'evidenza e indorare la pillola !
Sul fatto poi che ci sia questa legge si può discutere per ore (crisi emergenziale del sistema italiano quando è stata approvata da tutti i partiti meno Lega e mi sembra Cinque Stelle).
Ultima domanda, un po' subdola, lo ammetto .
Ma da dove li prendi questi articoli sempre così entusiastici sulle scelte di governo, sempre perfette, sulla situazione economica e sociale italiana, sempre positiva ?
E guarda, il mio non è pessimismo o cinismo magari dovuto all'età ..., ma è solo che alzo un po' lo sguardo intorno per l'Italia, leggo ma elaboro con la mia testa e mi faccio un' idea mia.
Non sono MAI stato iscritto a nessun partito e mi sono SEMPRE sentito libero.
Anche di sparare qualche caz....sul vino :lol:
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Messaggioda zampaflex » 19 ott 2017 11:08

maxer ha scritto:
zampaflex ha scritto:Il distretto farmaceutico toscano, situato nel quadrato tra Firenze, Lucca, Pisa e Siena, è insieme a Lazio e Piemonte il fiore all’occhiello del farmaco Made in Italy che a sua volta è il secondo Paese in Europa per produzione (30 miliardi all’anno, davanti solo la Germania - non lo avrei mai creduto) e primo per produzione procapite.

In Toscana la vocazione all’export è fortissima: le aziende esportano farmaci per 1,2 miliardi di euro all’anno, più del 60% di una produzione che si aggira sui 2 miliardi. Nei primi sei mesi del 2017 tra le esportazioni della regione spicca nettamente la farmaceutica che ha registrato un salto del 98,1%, quasi un raddoppio sul dato 2016.

Purtroppo c'è anche il lato negativo dell'industria farmaceutica italiana, da non dimenticare.
Nella RICERCA per i nuovi farmaci siamo agli ultimi posti nel mondo occidentale.
Ci limitiamo a produrre farmaci scoperti da industrie straniere oppure farmaci presenti sul mercato da tempo e quindi di vecchia generazione, meno costosi al pubblico e che quindi generano meno reddito, dovendo pagare pesanti royalty's ai titolari dei brevetti dei nuovi farmaci molto più redditizi per le industrie straniere.
Anche in questo settore ci sono le luci, ma anche le ombre. Tutti questi soliti entusiasmi ...
Come sempre, cerchiamo di essere più obiettivi, orsù !


Verissimo, ne so qualcosa (un amico lavorava in Bracco, che campa da settant'anni su due soli prodotti (liquidi di contrasto) e che ha messo in piedi un bel laboratorio di ricerca per poi chiudere tutto pochi anni dopo). Ma il dato è comunque sorprendente: dove sono Francia, UK, Olanda e Belgio?
Riuscissimo a recuperare terreno anche nella chimica fine, anche se adesso fa spazio ai nuovi materiali (come i metalli a memoria di forma e ai derivati dal carbonio puro - grafene, fullerene, ecc.), sarebbe un minimo di ritorno ad una posizione nell'industria a valore aggiunto che abbiamo perso decenni fa.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 19 ott 2017 11:28

maxer ha scritto:Conclusione: I
Italiani ! ! ! Abbiamo un' ottima legge pensionistica !
Peccato che i concittadini non la pensino proprio così. Soprattutto i giovani che, sempre secondo l'ottima legge in vigore, andranno in pensione a 70 anni con contributi versati minimi per stipendi bassissimi, precariato,
lavoro nero, scarsa continuità nei versamenti previdenziali.
Da considerare poi che le età future di pensionamento (67 anni per uomini e donne) non sono poi così tanto future: verranno raggiunte fra pochissimi anni !
Per l'età media poi, consideriamo che in essa viene ancora compresa una grande quota di pensionati che sfruttano le ultime possibilità ancora presenti di pensione anticipata (ma ovviamente decurtata)
Anche qui: obiettività per favore.


Le fonti a cui attingo, come vedi, le posto sempre.
Nel campo delle pensioni, così come in ogni altra categoria di spesa pubblica, dobbiamo porci innanzitutto una domanda:
è sostenibile?
Già oggi la spesa pensionistica italiana è tra le più alte al mondo in rapporto al PIL (15%) nonostante i contributi versati siano altissimi. Le riforme citate sono servite ad impedire che aumentasse ulteriormente. Analisti finanziari di tutto il mondo si interrogano periodicamente, da anni, sulla sostenibilità di tali spese e sulla erogabilità di tali conseguenti promesse di pagamento future. Negli USA ci sono amministrazioni locali e aziende, ad ogni livello, che hanno debiti pensionistici impliciti per pensioni future che NON potranno MAI soddisfare.
Sull'onda del bisogno e del fabbisogno, noi italiani una volta tanto abbiamo fatto il nostro compitino per tempo e impostato un sistema che sembra penalizzante, ma che è SOSTENIBILE. L'importo della pensione che avranno i giovani di oggi sarà più basso del nostro, ma ci sono altri strumenti messi in campo, con anche robusti sconti fiscali, per permettere loro di ottenere un reddito da pensionati decente.
Però bisogna sgombrare il campo da un equivoco di fondo, che riporta alla peggiore dottrina marxista: la pensione non è un diritto a sé stante. Non è una variabile indipendente. E' il risultato della combinazione di molti fattori, principalmente della competitività del sistema industriale di un paese, dello scenario competitivo mondiale, delle aspettative di vita sempre crescenti, molto molto più che delle politiche industriali e previdenziali messe in campo dai governi. Ad essere cattedratici, direi che dipende soprattutto dall'aumento della produttività individuale nel settore industriale (in Italia, stagnante da almeno vent'anni).

Come assicurare quindi una pensione dignitosa a chi adesso ha percorsi di lavoro accidentati come quelli a cui fai riferimento? La riflessione è in corso, se ne sente spesso e anche recentemente ho letto qualche altra proposta. Ma che si sappia chiaramente fin da ora: concedere una pensione per la quale non si sono versati contributi a sufficienza significa dovere prendere soldi dalla fiscalità generale.

Sei pronto a pagare più tasse, in questo caso?
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