Diario economico

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zampaflex
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 13 mag 2013 16:31

harmattan ha scritto:Quando leggo queste cose capisco che l'eurofollia a tutti i costi è un suicidio.

In Spagna, dove se la passano peggio di noi, i governi regionali di Andalusia e Canarie stanno pianificando di espropriare gli immobili sottratti dalle banche ai mutuatari insolventi per ospitare le famiglie in condizioni più bisognose. In Andalusia la requisizione, a cura del governo regionale, avrebbe durata triennale e le banche sarebbero indennizzate con un canone annuo pari al 2% :lol: del valore dell'immobile. Il governo potrà inoltre imporre multe sino a 9.000 euro sugli immobili rimasti sfitti per più di 6 mesi.

http://www.bloomberg.com/news/2013-05-12/spain-home-expropriation-plans-seen-violating-eu-bailout.html


A me sembra una mossa populista da situazione semidisperata, con qualche piccola ricaduta positiva.
Le regioni risolvono il problema degli sfrattati e degli insolventi.
Le banche mettono a reddito, pur se piccolo, il patrimonio immobiliare inutilizzato che si trovano in casa come rientro dai mutui non pagati.

Però sbagli a pensare all'eurofollia: questo è il risultato della colossale bolla immobiliare spagnola, dove tutti si sono improvvisati costruttori ad un certo punto, e dove i clienti euforici si indebitavano fino al collo per comprare case che in altri tempi, prudentemente, avrebbero scartato.
Il PIL spagnolo è cresciuto tanto sull'onda dei consumi (immediati) fatti a debito (futuro); adesso che il debito va pagato, ciao ciao....
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Re: Diario economico

Messaggioda andrea » 13 mag 2013 16:43

zampaflex ha scritto:
harmattan ha scritto:Quando leggo queste cose capisco che l'eurofollia a tutti i costi è un suicidio.

In Spagna, dove se la passano peggio di noi, i governi regionali di Andalusia e Canarie stanno pianificando di espropriare gli immobili sottratti dalle banche ai mutuatari insolventi per ospitare le famiglie in condizioni più bisognose. In Andalusia la requisizione, a cura del governo regionale, avrebbe durata triennale e le banche sarebbero indennizzate con un canone annuo pari al 2% :lol: del valore dell'immobile. Il governo potrà inoltre imporre multe sino a 9.000 euro sugli immobili rimasti sfitti per più di 6 mesi.

http://www.bloomberg.com/news/2013-05-12/spain-home-expropriation-plans-seen-violating-eu-bailout.html


A me sembra una mossa populista da situazione semidisperata, con qualche piccola ricaduta positiva.
Le regioni risolvono il problema degli sfrattati e degli insolventi.
Le banche mettono a reddito, pur se piccolo, il patrimonio immobiliare inutilizzato che si trovano in casa come rientro dai mutui non pagati.

Però sbagli a pensare all'eurofollia: questo è il risultato della colossale bolla immobiliare spagnola, dove tutti si sono improvvisati costruttori ad un certo punto, e dove i clienti euforici si indebitavano fino al collo per comprare case che in altri tempi, prudentemente, avrebbero scartato.
Il PIL spagnolo è cresciuto tanto sull'onda dei consumi (immediati) fatti a debito (futuro); adesso che il debito va pagato, ciao ciao....

l'Euro con la crisi spagnola non c'entra proprio nulla. Adesso, dal 2012, per la Spagna sono rilevanti spread, eurozona e altre cose che a noi bruciano tanto, perché il debito spagnolo è cresciuto dal 40% de PIL nel 2008 al 70% nel 2011 e al 84% nel 2012. Ora sentono il problema ma gli errori di politica economica e bancaria sono una questione tutta endogena all'economia spagnola.
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 13 mag 2013 23:03

andrea ha scritto:l'Euro con la crisi spagnola non c'entra proprio nulla. Adesso, dal 2012, per la Spagna sono rilevanti spread, eurozona e altre cose che a noi bruciano tanto, perché il debito spagnolo è cresciuto dal 40% de PIL nel 2008 al 70% nel 2011 e al 84% nel 2012. Ora sentono il problema ma gli errori di politica economica e bancaria sono una questione tutta endogena all'economia spagnola.


Non è proprio così, Andrea. Parti dal presupposto che l'informazione ufficiale tende ad assolvere la moneta unica per mille interessi. Il seguente articolo dell'Inkiesta

http://www.linkiesta.it/blogs/mercato-e-liberta/italia-e-spagna-due-crisi-confronto

illustra sinteticamente le dinamiche delle due crisi (Italia vs Spagna) conducendo sul banco degli imputati sempre lui: l'euro. ...I primi dieci anni della moneta unica hanno prodotto un crollo dei tassi di interesse (spread), fino ad arrivare all’assurdo che il debito greco costava meno di quello inglese. Ciò ha provocato un ingente flusso di capitali verso la Spagna, che ha a sua volta prodotto una bolla finanziaria e immobiliare che ha provocato, esplodendo, la crisi fiscale, e ha pesantemente influenzato le dinamiche del mercato del lavoro.

Solo su una cosa non si può essere d'accordo nell'articolo, ossia sul fatto che in Italia non esiste una bolla immobiliare. Ma questo è un altro lungo argomento.
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Re: Diario economico

Messaggioda andrea » 14 mag 2013 08:46

harmattan ha scritto:...I primi dieci anni della moneta unica hanno prodotto un crollo dei tassi di interesse (spread), fino ad arrivare all’assurdo che il debito greco costava meno di quello inglese. Ciò ha provocato un ingente flusso di capitali verso la Spagna, che ha a sua volta prodotto una bolla finanziaria e immobiliare che ha provocato, esplodendo, la crisi fiscale, e ha pesantemente influenzato le dinamiche del mercato del lavoro.

se permetti l'articolo dice una cosa senza senso, da quando gli interessi bassi provocano flussi di capitali in ingresso? E non farmi l'esempio della Germania di oggi perché c'entra l'affidabilità e non i tassi. Gli errori di politica finanziaria, il mancato controllo delle banche, la bolla, sono tutti problemi interni spagnoli, certo, approfittando dei tassi bassi, ma non sono esogeni causati dall'Euro.
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Re: Diario economico

Messaggioda Dedalus » 14 mag 2013 10:10

andrea ha scritto:
harmattan ha scritto:...I primi dieci anni della moneta unica hanno prodotto un crollo dei tassi di interesse (spread), fino ad arrivare all’assurdo che il debito greco costava meno di quello inglese. Ciò ha provocato un ingente flusso di capitali verso la Spagna, che ha a sua volta prodotto una bolla finanziaria e immobiliare che ha provocato, esplodendo, la crisi fiscale, e ha pesantemente influenzato le dinamiche del mercato del lavoro.

se permetti l'articolo dice una cosa senza senso, da quando gli interessi bassi provocano flussi di capitali in ingresso? E non farmi l'esempio della Germania di oggi perché c'entra l'affidabilità e non i tassi. Gli errori di politica finanziaria, il mancato controllo delle banche, la bolla, sono tutti problemi interni spagnoli, certo, approfittando dei tassi bassi, ma non sono esogeni causati dall'Euro.


Dipende dalla propensione dell'investitore.

Se l'investitore legge il tasso basso come garanzia di basso rischio, e quando compera titoli di stato vuole abbassare il rischio e non aumentare la remuneratività, mette più capitali dove rendono di meno.

Il problema, si capisce, e tu lo denunci implicitamente, è che i tassi, il famoso spread, sono manovrati secondo logica politica, non hanno affatto quella ferrea correlazione con l'effettiva percezione e valutazione del rischio da parte degli operatori professionali che si vorrebbe far credere, e che insomma la storiella della fiducia del mercato è una balla colossale.

In ogni caso che il debito greco fosse per lo più in pancia alle banche greche e francesi è un fatto.
Ultima modifica di Dedalus il 14 mag 2013 10:15, modificato 1 volta in totale.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 14 mag 2013 10:15

harmattan ha scritto:
Non è proprio così, Andrea. Parti dal presupposto che l'informazione ufficiale tende ad assolvere la moneta unica per mille interessi. Il seguente articolo dell'Inkiesta

http://www.linkiesta.it/blogs/mercato-e-liberta/italia-e-spagna-due-crisi-confronto

illustra sinteticamente le dinamiche delle due crisi (Italia vs Spagna) conducendo sul banco degli imputati sempre lui: l'euro. ...I primi dieci anni della moneta unica hanno prodotto un crollo dei tassi di interesse (spread), fino ad arrivare all’assurdo che il debito greco costava meno di quello inglese. Ciò ha provocato un ingente flusso di capitali verso la Spagna, che ha a sua volta prodotto una bolla finanziaria e immobiliare che ha provocato, esplodendo, la crisi fiscale, e ha pesantemente influenzato le dinamiche del mercato del lavoro.

Solo su una cosa non si può essere d'accordo nell'articolo, ossia sul fatto che in Italia non esiste una bolla immobiliare. Ma questo è un altro lungo argomento.


Questo articolo è una coglionata scritta in sinistrese. Da quando in qua l'afflusso di denaro in un paese provoca la spesa da parte dei suoi cittadini? La tesi di fondo dell'autore è che non esistono le decisioni economiche individuali, ma che sono eterodirette dai flussi di capitali esteri.
Ma a provocare la bolla immobiliare spagnola sono stati i cittadini spagnoli presi da euforia di fronte al denaro a basso costo: c'è chi ha fatto un mutuo colossale per comprarsi una casa troppo bella per i propri redditi e chi si è improvvisato costruttore; la stessa cosa è successa negli USA (mutui alternate-A e subprime, jumbo loans, ma anche Home Equity Loans sulla crescita di valore), Irlanda, Islanda; stanno crollando i valori in Olanda; siamo in piena bolla in Danimarca e Australia. In tutti questi paesi il comune denominatore è la disponibilità di credito abbinata al desiderio quasi competitivo dei cittadini di comprare una casa più nuova, più bella; e in molti di questi paesi il desiderio di Banche Centrali e governi è stato quello di non fare esplodere la bolla ma cavalcarla.

"La Spagna ha avuto un forte deficit commerciale: gli altri paesi hanno investito in Spagna grosse somme, mentre in Italia il deficit commerciale è stato contenuto. Una volta collassata la fiducia nella Spagna, sono venuti a mancare questi fondi, e quindi gli investimenti ne hanno risentito."
L'autore confonde lo sbilancio della bilancia dei pagamenti (che comprende gli investimenti esteri nel paese) con quella commerciale (che è stato il vero problema spagnolo, con punte del 10% annuo di PIL di disavanzo). Il saldo negativo della bilancia commerciale comporta la creazione di un debito netto verso l'estero, che va finanziato prendendo a prestito dall'estero una somma corrispondente. Se la Spagna non avesse accumulato un passivo di trenta punti di PIL in pochi anni non sarebbe messa così.
Le bolle immobiliari in questi paesi non sono MAI state provocate da investimenti stranieri, ma da acquisti interni. Le uniche città al mondo dove è la domanda estera a fare il prezzo sono Londra, Ginevra, New York e forse Singapore e Hong Kong.

"La crisi spagnola ha colpito il mercato del lavoro. Del resto la Spagna ha un mercato del lavoro ancora più rigido del nostro (si veda l’employment protection index di OECD)."
Palle. La Spagna ha SEMPRE avuto il più alto tasso del pianeta di contratti flessibili o a tempo determinato. Pre-crisi, la cifra era sopra al 30% quando la media europea stava attorno al 12% (Italia compresa). Forse da loro i contratti a tempo indeterminato sono più rigidi che da noi, ma proprio per questo l'utilizzo di forme più flessibili è stato massiccio.

Mi stupisce molto che l'autore scriva per l'Istituto Bruno Leoni, paladino del liberalismo spinto; tesi risibili, affermazioni non supportate dai fatti, anzi, fatti che dipingono una realtà diversa. MAH!
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Re: Diario economico

Messaggioda Dedalus » 14 mag 2013 10:18

zampa, è solo un documento che non segue l'ideologia corrente, e che si stacca dalla favola che i think tank hanno passato ai media di regime per spiegare quello che accade

l'economia a questi livelli è la scienza di stiracchiare i numeri e di fare ragionamenti a braccio per dare ragione a chi fa comodo l'abbia

l'economia teorica di oggi è il proseguimento della guerra con altri mezzi
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Re: Diario economico

Messaggioda andrea » 14 mag 2013 10:37

Dedalus ha scritto:
andrea ha scritto:
harmattan ha scritto:...I primi dieci anni della moneta unica hanno prodotto un crollo dei tassi di interesse (spread), fino ad arrivare all’assurdo che il debito greco costava meno di quello inglese. Ciò ha provocato un ingente flusso di capitali verso la Spagna, che ha a sua volta prodotto una bolla finanziaria e immobiliare che ha provocato, esplodendo, la crisi fiscale, e ha pesantemente influenzato le dinamiche del mercato del lavoro.

se permetti l'articolo dice una cosa senza senso, da quando gli interessi bassi provocano flussi di capitali in ingresso? E non farmi l'esempio della Germania di oggi perché c'entra l'affidabilità e non i tassi. Gli errori di politica finanziaria, il mancato controllo delle banche, la bolla, sono tutti problemi interni spagnoli, certo, approfittando dei tassi bassi, ma non sono esogeni causati dall'Euro.


Dipende dalla propensione dell'investitore.

Se l'investitore legge il tasso basso come garanzia di basso rischio, e quando compera titoli di stato vuole abbassare il rischio e non aumentare la remuneratività, mette più capitali dove rendono di meno.

Il problema, si capisce, e tu lo denunci implicitamente, è che i tassi, il famoso spread, sono manovrati secondo logica politica, non hanno affatto quella ferrea correlazione con l'effettiva percezione e valutazione del rischio da parte degli operatori professionali che si vorrebbe far credere, e che insomma la storiella della fiducia del mercato è una balla colossale.

In ogni caso che il debito greco fosse per lo più in pancia alle banche greche e francesi è un fatto.

ma dai! Ai tempi anche i bund avevano tassi similari a quelli spagnoli e greci, vuoi trovarmi un investitore che "propenda" davvero verso la Spagna per ragioni di puri tassi Euro? O forse non era una questione di politica economica interna?
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 14 mag 2013 11:04

andrea ha scritto:se permetti l'articolo dice una cosa senza senso, da quando gli interessi bassi provocano flussi di capitali in ingresso?


Sensa senso? I tassi bassi dell'euro hanno montato nell' economia della spagna investimenti e susseguenti fiumi di denaro da investitori esteri. Gli errori ci sono stati, ma l'innesco viene dalla moneta unica.

http://www.spagna.cc/crescita_economica_spagna.html
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 14 mag 2013 11:20

zampaflex ha scritto:

Questo articolo è una coglionata scritta in sinistrese........


Questo articolo NON segue i dettami della stampa prezzolata vorrai dire. Una volta tanto che qualcuno spiega veramente come sono andate le cose viene bollato come quaquaraqua. Incredibile!!
La Spagna nel 2007 aveva un rapporto debito/PIL talmente basso che dovevi rileggerlo due volte per essere sicuro di non esserti sbagliato:
37%. :shock: :shock: :shock:
Poi i tempi sono un po' cambiati ed è iniziato ad andare di moda caricare sui debiti pubblici lo scaricabarile da parte del debito privato o se preferisci l'epocale della socializzazione delle perdite. I debiti sono stati semplicemente "spostati" dai bilanci di alcuni colossi bancari, assicurativi, industriali e finanziari a quelli pubblici.
La spagna avrà anche sbagliato nelle sue scelte, e questo è incontestabile, ma una delle principali cause di questa crisi epocale è l'eccesso di debito, che naturalmente si vuole curare con altro debito. Guarda l'Italia egli italioti come sono contenti delle loro aste di titoli. Beata ignoranza e soprattutto beata miopia!
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 14 mag 2013 11:56

harmattan ha scritto:
zampaflex ha scritto:

Questo articolo è una coglionata scritta in sinistrese........


Questo articolo NON segue i dettami della stampa prezzolata vorrai dire. Una volta tanto che qualcuno spiega veramente come sono andate le cose viene bollato come quaquaraqua. Incredibile!!
La Spagna nel 2007 aveva un rapporto debito/PIL talmente basso che dovevi rileggerlo due volte per essere sicuro di non esserti sbagliato:
37%. :shock: :shock: :shock:
Poi i tempi sono un po' cambiati ed è iniziato ad andare di moda caricare sui debiti pubblici lo scaricabarile da parte del debito privato o se preferisci l'epocale della socializzazione delle perdite. I debiti sono stati semplicemente "spostati" dai bilanci di alcuni colossi bancari, assicurativi, industriali e finanziari a quelli pubblici.
La spagna avrà anche sbagliato nelle sue scelte, e questo è incontestabile, ma una delle principali cause di questa crisi epocale è l'eccesso di debito, che naturalmente si vuole curare con altro debito. Guarda l'Italia egli italioti come sono contenti delle loro aste di titoli. Beata ignoranza e soprattutto beata miopia!


...e questo è un discorso (come gestire i prestiti inesigibili da parte delle banche nazionali; ricordo che la Svezia a fine '80-inizio '90 ha creato una bad bank statale per lo stesso motivo, così come gli USA con la crisi delle casse di risparmio "savings & loans")...
Ma non c'entra niente con l'articolo, segno che i miei rilievi ti hanno mosso al dubbio.

Facciamo un passo di lato e leggiamo questo utile post di Beda Romano sulla convenienza economica delle banche europee a prestare alle imprese piuttosto che a investire in titoli di stato in tempi incerti come questi:

http://bedaromano.blog.ilsole24ore.com/2013/05/laccesso-al-credito-da-parte-delle-piccole-e-medie-imprese-europee-%C3%A8-allordine-del-giorno-da-alcuni-mesi-ormai-i-dati-della.html

"It's the market, stupid!" (cit.: http://itsthemarket.wordpress.com/about/)
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 16 mag 2013 14:37

Interessante articolo dell'Economist che riporta alcune ipotesi, anche allo studio attualmente, per risolvere il problema dell'erogazione del credito alla piccola e media impresa in Europa. Attualmente il credit crunch è una costante non solo in Italia.
Farà molto piacere a chi, su questi schermi, recentemente chiedeva un intervento diretto della BCE. Beh, diretto non si può per tante ragioni, ma indiretto si (come fece la FED comprando le obbligazioni emesse dai due enti federali garanti dei mutui immobiliari, Fannie Mae e Freddie Mac). A me l'idea che la BCE compri ABS dalle banche soprattutto periferiche (Asset Backed Securities, cioé obbligazioni costruite su un pacchetto di prestiti bancari ad aziende) pare sensata ed abbastanza efficace.

http://www.economist.com/blogs/freeexchange/2013/05/european-central-bank-0
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 22 mag 2013 11:16

Interessante questo post, che dimostra come nel lungo tempo il mercato agisca ad equilibrare i fattori in campo, perché certe forze macro non sono comprimibili.

http://soberlook.com/2013/05/inflation-rate-divergence-hits-post.html

"Emerging nations selling into developed markets are losing pricing power and will have a tougher time keeping up with domestic labor cost increases (some of which are forced by their governments). EM corporate margins are already under pressure, ultimately weakening growth. India or Mexico are good examples (charts below). While temporary, this divergence could be quite disruptive in the near-term."
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Re: Diario economico

Messaggioda Dedalus » 23 mag 2013 00:21

andrea ha scritto:
Dedalus ha scritto:
andrea ha scritto:
harmattan ha scritto:...I primi dieci anni della moneta unica hanno prodotto un crollo dei tassi di interesse (spread), fino ad arrivare all’assurdo che il debito greco costava meno di quello inglese. Ciò ha provocato un ingente flusso di capitali verso la Spagna, che ha a sua volta prodotto una bolla finanziaria e immobiliare che ha provocato, esplodendo, la crisi fiscale, e ha pesantemente influenzato le dinamiche del mercato del lavoro.

se permetti l'articolo dice una cosa senza senso, da quando gli interessi bassi provocano flussi di capitali in ingresso? E non farmi l'esempio della Germania di oggi perché c'entra l'affidabilità e non i tassi. Gli errori di politica finanziaria, il mancato controllo delle banche, la bolla, sono tutti problemi interni spagnoli, certo, approfittando dei tassi bassi, ma non sono esogeni causati dall'Euro.


Dipende dalla propensione dell'investitore.

Se l'investitore legge il tasso basso come garanzia di basso rischio, e quando compera titoli di stato vuole abbassare il rischio e non aumentare la remuneratività, mette più capitali dove rendono di meno.

Il problema, si capisce, e tu lo denunci implicitamente, è che i tassi, il famoso spread, sono manovrati secondo logica politica, non hanno affatto quella ferrea correlazione con l'effettiva percezione e valutazione del rischio da parte degli operatori professionali che si vorrebbe far credere, e che insomma la storiella della fiducia del mercato è una balla colossale.

In ogni caso che il debito greco fosse per lo più in pancia alle banche greche e francesi è un fatto.

ma dai! Ai tempi anche i bund avevano tassi similari a quelli spagnoli e greci, vuoi trovarmi un investitore che "propenda" davvero verso la Spagna per ragioni di puri tassi Euro? O forse non era una questione di politica economica interna?


Andrea, io non volevo sostenere che i bassi tassi del debito spagnolo hanno attratto gli investitori istituzionali che basandosi sulla classica equivalenza low rate = low risk ritenevano che la Spagna fosse affidabile come la Germania. Ho voluto evidenziare come sia fallace e platealmente sconfessata dalla realtà l'idea ripetuta fino all'ossessione che il famoso spread per volgarizzare fosse l'indice della "fiducia dei mercati", e che i mercati si muovano in sostanza solo secondo razionalità economica, come se ogni singolo operatore incarnasse una sorta di teorico decisore perfetto.

Tutte fregnacce, la finanza è un mercato, e come in tutti i mercati c'è calcolo economico, ma anche emotività/irrazionalità/ignoranza, e soprattutto logiche puramente politiche. Chi vive dentro gli uffici delle grandi banche che trattano con i grandi clienti lo sa benissimo: i ragionamenti che si fanno lì sono tali e quali a quelli che si fanno in parlamento, alla faccia della demonizzazione della politica e della elevazione ad agente della perfetta razionalità economica che si continua a voler conferire all'alta finanza, nuovo stregone del villaggio globale che inscena la stessa ridicola furba danza della pioggia delle più primitive tribù centrafricane. Vedasi lo straordinario passaggio del sacrificio umano fissato in coincidenza con l'eclissi solare in quel capolavoro totale che è Apocalypto.
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Re: Diario economico

Messaggioda Dedalus » 23 mag 2013 00:32

Però ha ragione haramttan, in quella fase in Spagna (ma in misura rilevantissima anche in Italia e in tutti gli altri paesi periferici dell'Euro) sono arrivati ingentissimi capitali dal centro dell'area euro (quindi principalmente da Germania e Francia), grazie ai tassi di interesse particolarmente bassi e all'euro.

E qui si scopre una delle più grosse mistificazioni della comunicazione politico-economica di questo nostro sfigatissimo tempo: l'idea che il debito sia solo quello pubblico, che chi lo produce sia solo la mano pubblica corrotta, incapace e sprecona, mentre il privato tutto il contrario.

Il bubbone si è gonfiato attraverso l'indebitamento privato che ha trovato politiche di concessione del credito al consumo aggressive ed addirittura irresponsabili (inutile ricordare le famose revolving card e il mancato controllo sul fenomeno crescente della rateizzazione finanziarizzata sul canale retail). Con l'euro che rende molto più competitive rispetto al prezzo le merci dei paesi centrali, l'Italia e tutto il resto dei paesi periferici si è riempita di merci straniere, che spostando verso il segno meno il saldo della bilancia dei pagamenti...
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 23 mag 2013 10:19

Dedalus ha scritto:E qui si scopre una delle più grosse mistificazioni della comunicazione politico-economica di questo nostro sfigatissimo tempo: l'idea che il debito sia solo quello pubblico...


http://www.youtube.com/watch?v=0CVzm-4nLuo&feature=player_embedded#t=109s

Carlo Sibilia del M5S chiede a Letta (nipote!) chiarimenti e lumi sulla BCE, ribadendo la natura giuridica privata dell'istituzione.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 23 mag 2013 10:30

harmattan ha scritto:
Dedalus ha scritto:E qui si scopre una delle più grosse mistificazioni della comunicazione politico-economica di questo nostro sfigatissimo tempo: l'idea che il debito sia solo quello pubblico...


http://www.youtube.com/watch?v=0CVzm-4nLuo&feature=player_embedded#t=109s

Carlo Sibilia del M5S chiede a Letta (nipote!) chiarimenti e lumi sulla BCE, ribadendo la natura giuridica privata dell'istituzione.


Non posso vedere il video dall'ufficio, ma un grillino che parla di natura privata della BCE non può che dire puttanate colossali frutto di crassa ignoranza e complottismo terzomondista. E vogliamo ancora i dilettanti in politica? Ma mi facciano il piacere!!!!!!!!!!
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Re: Diario economico

Messaggioda Dedalus » 23 mag 2013 11:52

zampaflex ha scritto:
harmattan ha scritto:
Dedalus ha scritto:E qui si scopre una delle più grosse mistificazioni della comunicazione politico-economica di questo nostro sfigatissimo tempo: l'idea che il debito sia solo quello pubblico...


http://www.youtube.com/watch?v=0CVzm-4nLuo&feature=player_embedded#t=109s

Carlo Sibilia del M5S chiede a Letta (nipote!) chiarimenti e lumi sulla BCE, ribadendo la natura giuridica privata dell'istituzione.


Non posso vedere il video dall'ufficio, ma un grillino che parla di natura privata della BCE non può che dire puttanate colossali frutto di crassa ignoranza e complottismo terzomondista. E vogliamo ancora i dilettanti in politica? Ma mi facciano il piacere!!!!!!!!!!


Sibilia dice un mucchio di inesattezze tecniche, che sembrano copiaincollate dalle approssimazioni e semplificazioni di finalità scenica che Grillo usava nei suoi vecchi spettacoli.

Tuttavia affronta (in maniera tecnicamente inconsapevole, pare abbastanza chiaro) i maggiori nodi politici dell'attuale sistema politico-finanziario europeo.

Nel fare questa cosa qui, non ci si può esimere dal notare che quasi tutti i nostri presidenti del consiglio degli ultimi venti anni (Ciampi, Amato, Prodi, Monti, Letta), più molti ministri di peso e quasi tutta la nomenklatura europea sono membri del Bilderberg. Qualsiasi cosa sia e qualsiasi cosa facciano in realtà, ritengo inconcepibile come si possa tollerare in democrazie teoricamente evolute come quelle occidentali che i massimi responsabili delle politiche pubbliche si ritrovino regolarmente insieme ai loro corrispettivi degli altri paesi e ai maggiori potenti dell'economia privata, nell'ambito di associazioni fondate dai più ricchi banchieri del mondo per discutere dichiaratamente dei temi di massimo rilievo politico, e che essi tengano assolutamente segreto il contenuto di questi incontri.

Sarebbe la cosa più ovvia del mondo vietare la partecipazione a queste riunioni di qualsiasi cittadino che ricopra cariche istituzionali nonché incarichi manageriali di rilievo all'interno di società a partecipazione pubblica. Sei il sindaco di Cinisello Balsamo? Sei un alto funzionario della Banca d'Italia? Sei un manager di Finmeccanica? Sei un parlamentare? Sei un dirigente di un Ministero? Sei un magistrato? Non ci puoi andare. Di più: ci sei stato negli ultimi cinque anni? Sei ineleggibile se sei un politico, e non puoi essere nominato negli altri casi. Se ci vai di nascosto, diventa società segreta e sono cazzi ancora più amari. Inoltre, vista l'importanza del vincolo deontologico: sei un giornalista? NON CI PUOI ANDARE, per legge. Tu sei quello che DEVE dare informazioni al pubblico, non puoi essere fra quelli che nascondono le informazioni più delicate e potenzialmente fonti di scandalo che esistano sul pianeta. Chissà perché una legge del genere non si fa.

Lo stesso dicasi per la proprieta privata della Banca d'Italia, quindi della BCE. Gli araldi del "non c'è niente di strano, è tutto in ordine", dicono sempre che la Banca d'Italia è un istituto di diritto pubblico e non privato (ma per stabilire questa cosa dopo gli ultimi "ritocchi" allo Statuto c'è stato bisogno di una sentenza interpretativa della Consulta, il che significa che la cosa non è tecnicamente così scontata...), che la gestione delle politiche monetarie non può essere in alcun modo influenzata dai soci privati, e infine che i soci non sottraggono allo stato i proventi economici derivanti dalle varie attività della Banca d'Italia (fra i quali la quota parte degli utili da signoraggio incamerati dalla BCE per quanto riguarda le banconote, e direttamente con il conio delle monete). Se è così, allora perché non risolvono ogni cosa nella maniera più semplice e naturale? Chiedono che il Ministero si riprenda queste benedette quote (le cifre sono ridicole, il capitale sociale della Banca d'Italia è di circa 156.000 €) e tacitano qualunque sospetto e diceria. Qualche tempo fa l'AD di Intesa aveva proprio dichiarato che le quote da loro detenute non servivano a niente, ed erano solo una rottura di cojoni. Chiedano che lo stato se le riprenda, no? Così si chiude anche la questione riguardante la proprietà delle riserve aure... :roll:
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Re: Diario economico

Messaggioda pippuz » 23 mag 2013 12:48

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Re: Diario economico

Messaggioda Dedalus » 23 mag 2013 14:07



Il simpatico e trascurabile effetto di rimanere nell'euro, ovvero nella morsa dell'austerità europea.

Tornare ai primi anni '60, tornare al dopoguerra.
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Re: Diario economico

Messaggioda pippuz » 23 mag 2013 14:13

Dedalus ha scritto:


Il simpatico e trascurabile effetto di rimanere nell'euro, ovvero nella morsa dell'austerità europea.

Tornare ai primi anni '60, tornare al dopoguerra.

Qui finisce che torniamo alla guerra.
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Re: Diario economico

Messaggioda beluga » 23 mag 2013 14:23

pippuz ha scritto:
Dedalus ha scritto:


Il simpatico e trascurabile effetto di rimanere nell'euro, ovvero nella morsa dell'austerità europea.

Tornare ai primi anni '60, tornare al dopoguerra.

Qui finisce che torniamo alla guerra.


Le guerre puniche non erano male :lol:
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Re: Diario economico

Messaggioda Dedalus » 23 mag 2013 15:03

pippuz ha scritto:
Dedalus ha scritto:


Il simpatico e trascurabile effetto di rimanere nell'euro, ovvero nella morsa dell'austerità europea.

Tornare ai primi anni '60, tornare al dopoguerra.

Qui finisce che torniamo alla guerra.

Siamo già tornati alla guerra, come abbiamo già subito un colpo di stato, solo che se non vediamo cadere bombe e scorrere sangue, se non vediamo fucili in parlamento e divise per le strade non ce ne accorgiamo più.

Quello che ci aspetta dopo questa guerra sarà quello aspetta gli sconfitti di ogni guerra: un cumulo di macerie.

Quello che ci aspetta dopo questo colpo di stato sarà quello che aspetta le vittime di ogni colpo di stato: la perdita della libertà nazionale.
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Re: Diario economico

Messaggioda Dedalus » 23 mag 2013 15:12

A proposito, oggi ho ascoltato un passaggio di un comizio di Grillo in cui riferiva di un'intervento di un parlamentare 5 stelle che denunciava del clamoroso caso dei "finanziamenti" ai parlamentari da parte delle maggiori aziende che gestiscono i videopoker e le slotmachine varie. Diceva che in questo intervento si facevano i nomi d(e)i 15 parlamentari coinvolti, e che fra di loro compariva anche quello di Enrico Letta, ma facendo breve ricerca in rete non ho trovato nulla, a voi risulta qualcosa?
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Re: Diario economico

Messaggioda beluga » 23 mag 2013 17:01

Dedalus ha scritto:A proposito, oggi ho ascoltato un passaggio di un comizio di Grillo in cui riferiva di un'intervento di un parlamentare 5 stelle che denunciava del clamoroso caso dei "finanziamenti" ai parlamentari da parte delle maggiori aziende che gestiscono i videopoker e le slotmachine varie. Diceva che in questo intervento si facevano i nomi d(e)i 15 parlamentari coinvolti, e che fra di loro compariva anche quello di Enrico Letta, ma facendo breve ricerca in rete non ho trovato nulla, a voi risulta qualcosa?


No, in compenso ha detto che il terremoto in Emilia è stato provocato dalle trivellazioni.
Me ne importo

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