Diario economico

Dove discutere, confrontarsi o scherzare sempre in modo civile su argomenti attinenti al mondo del food&wine e non solo.

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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 31 dic 2019 10:43

bpdino ha scritto:
zampaflex ha scritto:Le Poste tra le altre cose prestano anche soldi. E chi si fa dare i soldi dalla Posta è spesso un disperato che non ottiene credito dalle banche,
Risultato ovvio? Elevate perdite su crediti incagliati.

I crediti che Poste I. vantava nel 2018 verso i clienti privati ammontano a 1,188 mld, in crescita di 153 mln sul 2017. E'' quanto emerge dalla relazione della Sezione controllo enti della Corte dei Conti sul Gruppo guidato dall''a.d. Matteo Del Fante. Nell''aggregato si rilevano crediti per conti correnti con saldo debitore per 153 mln (148 mln nel 2017), in gran parte oggetto di svalutazione in quanto attinenti a rapporti pregressi. Nel corso dell''anno, si legge nella relazione, la societa'' ha intrapreso azioni di sollecito e di recupero del credito con tutte le funzioni aziendali coinvolte ma il permanere delle sofferenze e delle crisi aziendali rende difficilmente recuperabili i crediti pregressi. A fronte di tali crediti e'' stanziato un Fondo a copertura delle perdite attese per un valore complessivo di 355 mln.

Magari faranno dei concorsi per assumere degli “spezza pollici” :lol:


Qualche percettore del reddito di cittadinanza, ben indirizzato dai navigator 8)
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 31 dic 2019 17:30

Aggiornamento sul reddito di cittadinanza

Pervenute 1,623 mln domande
in lavorazione ancora 112 k
respinte 449 k
accolte 1,066 mln

Tra i beneficiari ci sono 791k persone ritenute abili al lavoro (gli altri no)
di queste ne sono state convocate 422k
di queste se ne sono presentate 332k

...e come dicevamo poco sopra, solo 28.800 hanno trovato un lavoro qualsiasi, di cui solo il 18% a tempo indeterminato.
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 07 gen 2020 13:05

Il sogno di una crescita infinita, che avrebbe condotto ognuno a stare meglio dei propri genitori, mostra il suo aspetto menzognero in questi dati USA (FED St. Louis). Un'amara prospettiva che vale anche per il nostro paese.


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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 07 gen 2020 14:34

harmattan ha scritto:Il sogno di una crescita infinita, che avrebbe condotto ognuno a stare meglio dei propri genitori, mostra il suo aspetto menzognero in questi dati USA (FED St. Louis). Un'amara prospettiva che vale anche per il nostro paese.


C'è un fortissimo legame tra il capitalismo di matrice anglosassone, teso al conseguimento del profitto con costante crescita trimestrale, e l'abbassamento dei redditi della classe media che in America è testimoniato da numerose indagini statistiche, figlio sia della compressione dei costi che del trasferimento di comparti produttivi o di funzioni costose all'estero * .
Già quello francotedesco sta meglio, figuriamoci quello scandinavo, da sempre attento alle responsabilità sociali.
Di quello ex terzo mondo meglio non parlare.

* Leggevo qualche giorno fa di come la Boeing avesse tagliato i propri software engineers per affidare il lavoro di sviluppo del 737 MAX a degli appaltatori indiani. Ovviamente privi di contesto e conoscenze specifiche. Risultato? Due disastri aerei e una flotta ferma a terra.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 08 gen 2020 10:33

Rottura prolungata per l'industria tedesca, alla quale siamo molto legati.

A novembre gli ordini di fabbrica della Germania sono in calo su base mensile dell’1,3%, nonostante le attese per un incremento pari allo 0,2 per cento. Il dato di ottobre e' stato rivisto a +0,2% da -0,4 per cento.
Su base annua gli ordini sono in calo del 6,5%, superiori rispetto alle attese (-4,7%) ma in peggioramento rispetto al dato del mese precedente (-5,6%), rivisto da -5,5 per cento.
Il calo pare dovuto agli ordini all'ingrosso, mentre per gli altri c'è stata una discreta ripresa. Uguale differenza nella divisione tra estero (in calo del 3%) e interno (in aumento su ottobre).
Con queste cifre, il 2009 sarà il secondo anno di fila di calo della produzione industriale.
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 08 gen 2020 13:52

TRA TRIBUTI E CONTRIBUTI GLI ITALIANI HANNO PAGATO 1 MILIARDO IN PIÙ AL MESE NEI PRIMI 10 MESI DEL 2019

Tra tasse e contributi, nei primi 10 mesi del 2019 gli italiani hanno pagato oltre 10 miliardi di euro in più nel 2019 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Risultato: la pressione fiscale, in percentuale sul Pil, non cambia, ma le tasse versate allo Stato sì...

https://www.truenumbers.it/pressione-fiscale/
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 08 gen 2020 15:53

harmattan ha scritto:TRA TRIBUTI E CONTRIBUTI GLI ITALIANI HANNO PAGATO 1 MILIARDO IN PIÙ AL MESE NEI PRIMI 10 MESI DEL 2019

Tra tasse e contributi, nei primi 10 mesi del 2019 gli italiani hanno pagato oltre 10 miliardi di euro in più nel 2019 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Risultato: la pressione fiscale, in percentuale sul Pil, non cambia, ma le tasse versate allo Stato sì...

https://www.truenumbers.it/pressione-fiscale/


Ringraziando la fatturazione elettronica che ha in piccola parte ridotto l'evasione o meglio il mancato versamento dei debiti IVA.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 08 gen 2020 15:54

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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 09 gen 2020 23:31

Dati occupati di novembre.

Occupati ai massimi storici, 23,486 mln (confrontate qui la serie storica dal 2004 al 2018: http://dati.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DCCV_ORELAVMED) con una ripresa dal minimo del 2013 di circa 1,5 mln.
Tasso di occupazione ai massimi storici anche qui, 59,4% della forza disponibile.
Disoccupazione stabile al 9,7% in quanto il mercato del lavoro discretamente attivo invoglia chi non cercava a provarci.

Ma al tempo stesso le ore di cassa integrazione chieste dalle aziende e autorizzate dall'INPS (e non necessariamente usate) sono state fino a novembre 243,3 mln in aumento del 20,5% rispetto al 2018.
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 13 gen 2020 14:04

zampaflex ha scritto:Dati occupati di novembre.

Occupati ai massimi storici, 23,486 mln (confrontate qui la serie storica dal 2004 al 2018: http://dati.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DCCV_ORELAVMED) con una ripresa dal minimo del 2013 di circa 1,5 mln.
Tasso di occupazione ai massimi storici anche qui, 59,4% della forza disponibile.
Disoccupazione stabile al 9,7% in quanto il mercato del lavoro discretamente attivo invoglia chi non cercava a provarci........



Contestualizziamo anche in questo caso, altrimenti sembra che le caz zate sull'occupazione sono solo di Renzie & Co.

"Il lavoro cresce? Merito delle politiche che abbiamo attivato in favore dell’occupazione stabile. E i 72 mila inattivi in meno sono il segnale che il Reddito di cittadinanza sta funzionando" (cit. Nunzia Catalfo Ministro del Lavoro)

"Allora, andiamo con ordine e soprattutto con molta pazienza.......Se un lavoratore passa da un contratto a tempo determinato ad uno a tempo indeterminato, di quanto aumenta l’occupazione totale? Coraggio, non è difficile. La aiuto io: di zero. Quindi, piantiamola di dire che “l’occupazione cresce per merito delle politiche che abbiamo attivato sull’occupazione stabile...............
Il tasso di occupazione è il quoziente tra il numero di occupati (al numeratore) e la somma di occupati, disoccupati ed inattivi (al denominatore). Prendiamo questo secondo dato a distanza di un anno, novembre 2019 su novembre 2018. Quello che emerge, inequivocabile, è che il pool si sta restringendo. A novembre 2018 la somma di occupati, disoccupati ed inattivi era pari a 39,187 milioni di persone. Un anno dopo, era sceso a 39,076 milioni. Mancano 111 mila anime. E quindi?, direte voi.

Quindi, quando il denominatore si riduce, il quoziente aumenta. Quindi, con una popolazione di riferimento in calo, basta che il totale degli occupati resti stabile o diminuisca meno ed ecco che, magicamente, il tasso di occupazione si innalza. Ganzo, vero? Andiamo avanti. Il totale degli occupati, in un anno, è aumentato di 285 mila unità. Fa una crescita di circa l’1 per cento. Sapete di quanto è aumentato, nell’ultimo anno, il Pil nominale italiano? Al netto di errori statistici e del relativo rumore, di poco più dell’1%.

Avere uno stock di occupati che cresce in linea col Pil nominale (e viceversa) non è cosa inverosimile. Anzi, è proprio quello che accade in un paese a crescita stagnante della produttività....."
.

https://phastidio.net/2020/01/10/nunzia-catalfo-ed-il-gran-lavoro-di-propaganda/#more-20250
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 14 gen 2020 13:34

harmattan ha scritto:
zampaflex ha scritto:Dati occupati di novembre.

Occupati ai massimi storici, 23,486 mln (confrontate qui la serie storica dal 2004 al 2018: http://dati.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DCCV_ORELAVMED) con una ripresa dal minimo del 2013 di circa 1,5 mln.
Tasso di occupazione ai massimi storici anche qui, 59,4% della forza disponibile.
Disoccupazione stabile al 9,7% in quanto il mercato del lavoro discretamente attivo invoglia chi non cercava a provarci........



Contestualizziamo anche in questo caso, altrimenti sembra che le caz zate sull'occupazione sono solo di Renzie & Co.

"Il lavoro cresce? Merito delle politiche che abbiamo attivato in favore dell’occupazione stabile. E i 72 mila inattivi in meno sono il segnale che il Reddito di cittadinanza sta funzionando" (cit. Nunzia Catalfo Ministro del Lavoro)

"Allora, andiamo con ordine e soprattutto con molta pazienza.......Se un lavoratore passa da un contratto a tempo determinato ad uno a tempo indeterminato, di quanto aumenta l’occupazione totale? Coraggio, non è difficile. La aiuto io: di zero. Quindi, piantiamola di dire che “l’occupazione cresce per merito delle politiche che abbiamo attivato sull’occupazione stabile...............
Il tasso di occupazione è il quoziente tra il numero di occupati (al numeratore) e la somma di occupati, disoccupati ed inattivi (al denominatore). Prendiamo questo secondo dato a distanza di un anno, novembre 2019 su novembre 2018. Quello che emerge, inequivocabile, è che il pool si sta restringendo. A novembre 2018 la somma di occupati, disoccupati ed inattivi era pari a 39,187 milioni di persone. Un anno dopo, era sceso a 39,076 milioni. Mancano 111 mila anime. E quindi?, direte voi.

Quindi, quando il denominatore si riduce, il quoziente aumenta. Quindi, con una popolazione di riferimento in calo, basta che il totale degli occupati resti stabile o diminuisca meno ed ecco che, magicamente, il tasso di occupazione si innalza. Ganzo, vero? Andiamo avanti. Il totale degli occupati, in un anno, è aumentato di 285 mila unità. Fa una crescita di circa l’1 per cento. Sapete di quanto è aumentato, nell’ultimo anno, il Pil nominale italiano? Al netto di errori statistici e del relativo rumore, di poco più dell’1%.

Avere uno stock di occupati che cresce in linea col Pil nominale (e viceversa) non è cosa inverosimile. Anzi, è proprio quello che accade in un paese a crescita stagnante della produttività....."
.

https://phastidio.net/2020/01/10/nunzia-catalfo-ed-il-gran-lavoro-di-propaganda/#more-20250


E manca la statistica aggiornata sulle ore lavorate, che evidenzierebbe come molti degli occupati abbiano in realtà impieghi non a tempo pieno.
Però rispetto alla critica di Seminerio devo evidenziare come, in una Italia dove gli investimenti, soprattutto privati, latitano, ottenere una crescita dell'occupazione portandola ai massimi storici pur se con lavori minori, non è cosa da poco. Possiamo solo sperare che il trend continui.
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Re: Diario economico

Messaggioda maxer » 20 gen 2020 12:08

..... per riflettere .....

L’Italia delle disuguaglianze: 3 miliardari più ricchi di 6 milioni di poveri
di Angelo Mincuzzi
20 Gennaio 2020 - da "Il Sole24ORE"

Non è un gioco, è la realtà. Se sommiamo le ricchezze dei sei milioni di italiani più poveri, la cifra che otteniamo non raggiunge il patrimonio posseduto dai tre miliardari più ricchi del paese. Insomma, solo tre persone concentrano nelle loro tasche più soldi di quanti ne ha il 10% della popolazione italiana. È solo un assaggio dei dati messi in fila anche quest’anno dall’organizzazione non governativa Oxfam in occasione della pubblicazione del rapporto «Time to care» alla vigilia del vertice di Davos.
A livello globale, spiega il dossier, un’élite di 2.153 miliardari nel mondo detiene una ricchezza superiore al patrimonio di 4,6 miliardi di persone, mentre alla metà più povera della popolazione resta meno dell’1 per cento.


La ricchezza in Italia

Alla fine del primo semestre del 2019 la ricchezza italiana netta ammontava a 9.297 miliardi di euro, in calo dell’1% rispetto al giugno 2018, calcola Oxfam. Il 20% più ricco degli italiani deteneva quasi il 70% della ricchezza nazionale, il successivo 20% era titolare del 16,9% del patrimonio nazionale, mentre il 60% più povero possedeva appena il 13,3% della ricchezza del paese.
Il 10% più ricco della popolazione italiana (in termini patrimoniali) possiede oggi oltre 6 volte la ricchezza della metà più povera della popolazione. Confrontando il vertice della piramide della ricchezza con i decili più poveri, il risultato è ancora più sconfortante. Il patrimonio del 5% più ricco degli italiani (titolare del 41% della ricchezza nazionale netta) è superiore a tutta la ricchezza detenuta dall’80% più povero. La posizione patrimoniale netta dell’1% più ricco (che detiene il 22% della ricchezza nazionale) vale 17 volte la ricchezza detenuta complessivamente dal 20% più povero della popolazione italiana.


I miliardari italiani

E così, il patrimonio dei primi tre miliardari italiani della lista Forbes (che a marzo 2019 erano Giovanni Ferrero, Leonardo Del Vecchio e Stefano Pessina) era superiore alla ricchezza netta detenuta (37,8 miliardi di euro a fine giugno 2019) dal 10% più povero della popolazione italiana, circa 6 milioni di persone.
La rielaborazione di Oxfam si basa su dati, modello econometrico e metodologia di stima utilizzati da Credit Suisse per la stesura dell’edizione più recente del Global Wealth Report .
L’evoluzione della quota di ricchezza detenuta dall’1% più ricco italiano vede, secondo le stime di Credit Suisse, a metà 2019 un ritorno dell’1% più ricco alla quota detenuta nel 2000. Nella prima decade del millennio la quota di ricchezza del percentile più ricco degli italiani ha visto un calo fino al 2009 (dal 22,1% al 17,6%), seguito da una crescita nei successivi sette anni (fino al picco del 24% nel 2016) e una nuova, più lieve contrazione nell’ultimo triennio.


La forbice si allarga

Nei 20 anni intercorsi tra l’inizio del nuovo millennio e il primo semestre del 2019, le quote di ricchezza nazionale netta detenute dal 10% più ricco degli italiani e dalla metà più povera della popolazione hanno mostrato un andamento divergente. La quota di ricchezza detenuta dal 10% più ricco è cresciuta del 7,6% mentre la quota della metà più povera degli italiani è lentamente e costantemente scesa, riducendosi complessivamente negli ultimi 20 anni del 36,6 per cento.
E nel frattempo l’ascensore sociale continua a non funzionare. In Italia, sottolinea Oxfam, i ricchi sono soprattutto figli dei ricchi e i poveri figli dei poveri: condizioni socio-economiche che si tramandano di generazione in generazione. L’edificio sociale ha un pavimento e soffitto “appiccicosi”: un terzo dei figli di genitori più poveri, sotto il profilo patrimoniale, è destinato a rimanere fermo al piano più basso (quello in cui si colloca il 20% più povero della popolazione), mentre il 58% di quelli i cui genitori appartengono al 40% più ricco, mantiene una posizione apicale.


Stipendi bassi per i giovani

I giovani italiani che ambiscono a un lavoro di qualità devono fare i conti con un mercato profondamente disuguale, caratterizzato dall’aumento della precarietà lavorativa e dalla vulnerabilità dei lavori più stabili. Oltre il 30% degli occupati giovani guadagna oggi meno di 800 euro lordi al mese. Il 13% degli under 29 italiani versa in condizione di povertà lavorativa.
«Tanti, troppi giovani italiani non studiano né lavorano, lavorano per una paga risibile, meditano di partire in cerca di un futuro migliore», afferma Elisa Bacciotti, direttrice delle Campagne di Oxfam Italia. «Servono interventi efficaci, per fare in modo che le giovani generazioni non siano lasciate indietro e al contrario siano, come è giusto, una risorsa per il nostro Paese. I giovani italiani reclamano un futuro più equo e aspirano a un profondo cambiamento della società, non più lacerata da disparità economico-sociali, ma più equa, dinamica e mobile: abbiamo la responsabilità di ascoltare le loro richieste».


Le diseguaglianze globali

A livello mondiale, la ricchezza globale, in crescita tra giugno 2018 e giugno 2019, resta fortemente concentrata al vertice della piramide distributiva: l’1% più ricco, sotto il profilo patrimoniale, deteneva a metà 2019 più del doppio della ricchezza netta posseduta da 6,9 miliardi di persone, afferma il rapporto «Time to care» di Oxfam.
Ribaltando la prospettiva, la quota di ricchezza della metà più povera dell’umanità - circa 3,8 miliardi di persone - non sfiorava nemmeno l’1%. Nel mondo 2.153 miliardari detenevano più ricchezza di 4,6 miliardi di persone, circa il 60% della popolazione globale. Il patrimonio delle 22 persone più facoltose era superiore alla ricchezza di tutte le donne africane.
Nel rapporto, quest’anno Oxfam punta l’attenzione sul lavoro domestico sottopagato e su quello di cura non retribuito che grava, globalmente, soprattutto sulle spalle delle donne.


Il contributo delle donne

A livello globale le donne impiegano 12,5 miliardi di ore in lavoro di cura non retribuito ogni giorno, un contributo all’economia globale che vale almeno 10,8 trilioni di dollari all’anno, tre volte il valore del mercato globale di beni e servizi tecnologici. Nel mondo – sottolinea ancora il rapporto Oxfam - il 42% delle donne di fatto non può lavorare perché deve farsi carico della cura di familiari come anziani, bambini, disabili; solo il 6% degli uomini si trova nella medesima situazione.
In Italia l’11,1% delle donne non ha mai avuto un impiego per prendersi cura dei figli. Un dato fortemente superiore alla media europea del 3,7%, mentre quasi una madre su due tra i 18 e i 64 anni (il 38,3%) con figli under 15 è stata costretta a modificare aspetti professionali per conciliare lavoro e famiglia. Una quota superiore di oltre tre volte a quella degli uomini.

«Solo politiche veramente mirate a combattere le disuguaglianze potranno correggere il divario enorme che c’è tra ricchi e poveri. Tuttavia, solo pochissimi governi sembrano avere l’intenzione di affrontare il tema», ribadisce Elisa Bacciotti. «È ora di ripensare anche il modo in cui il nostro modello economico considera il lavoro di cura. La domanda di questo tipo di lavoratori, non retribuiti o sottopagati, è destinata a crescere nel prossimo decennio dato che la popolazione globale è in aumento con percentuali di invecchiamento sempre più alte. Si stima che, entro il 2030, avranno bisogno di assistenza 2,3 miliardi di persone, un incremento di 200 milioni di persone dal 2015. È urgente che i governi reperiscano, tramite politiche fiscali e di spesa pubblica più orientate alla lotta alle disuguaglianze, le risorse necessarie per liberare le donne dal lavoro di cura – servizi pubblici, infrastrutture - e affrontare seriamente le piaghe di disuguaglianza e povertà»
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 20 gen 2020 12:31

maxer ha scritto:..... per riflettere .....



Un articolo comunista su un giornale capitalista? :mrgreen:

Comunque i due fenomeni paralleli di calo dei redditi e concentrazione dei patrimoni, pronosticati da Marx riguardo alla rovina del capitalismo, invece di portare alla richiesta di socialismo stanno gonfiando le vele dei populismi di destra ovunque.
Interessante fenomeno...
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 20 gen 2020 14:45

zampaflex ha scritto:
maxer ha scritto:..... per riflettere .....



Un articolo comunista su un giornale capitalista? :mrgreen:

Comunque i due fenomeni paralleli di calo dei redditi e concentrazione dei patrimoni, pronosticati da Marx riguardo alla rovina del capitalismo, invece di portare alla richiesta di socialismo stanno gonfiando le vele dei populismi di destra ovunque.
Interessante fenomeno...


Sintetizzando si potrebbe scrivere che il capitalismo fa male a chi non ce l'ha. Più socialismo, come viene richiesto da molte voci italiche, è solo elemosina che non crea ricchezza ne produttività, anzi, nel nostro caso drena soldi pubblici in presenza di un debito monstre.
Poi con realtà come queste, a cui prontamente molti supporter degli eyes covered with ham negano l'evidenza, non andiamo da nessuna parte....

Le tasse non sono mai state così alte (e in Italia tornano a salire)
L'Italia resta uno dei Paesi con le tasse più alte al mondo. La prima fonte complessiva delle entrate sono i contributi previdenziali


https://24plus.ilsole24ore.com/art/le-tasse-non-sono-mai-state-cosi-alte-e-italia-sono-tornate-crescere--ACfR2ACB?s=hpl
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 20 gen 2020 15:26

harmattan ha scritto:
zampaflex ha scritto:
maxer ha scritto:..... per riflettere .....



Un articolo comunista su un giornale capitalista? :mrgreen:

Comunque i due fenomeni paralleli di calo dei redditi e concentrazione dei patrimoni, pronosticati da Marx riguardo alla rovina del capitalismo, invece di portare alla richiesta di socialismo stanno gonfiando le vele dei populismi di destra ovunque.
Interessante fenomeno...


Sintetizzando si potrebbe scrivere che il capitalismo fa male a chi non ce l'ha. Più socialismo, come viene richiesto da molte voci italiche, è solo elemosina che non crea ricchezza ne produttività, anzi, nel nostro caso drena soldi pubblici in presenza di un debito monstre.
Poi con realtà come queste, a cui prontamente molti supporter degli eyes covered with ham negano l'evidenza, non andiamo da nessuna parte....

Le tasse non sono mai state così alte (e in Italia tornano a salire)
L'Italia resta uno dei Paesi con le tasse più alte al mondo. La prima fonte complessiva delle entrate sono i contributi previdenziali


https://24plus.ilsole24ore.com/art/le-tasse-non-sono-mai-state-cosi-alte-e-italia-sono-tornate-crescere--ACfR2ACB?s=hpl


Io però a queste statistiche mondiali chiedo sempre di essere precisi con le assicurazioni sanitarie e previdenziali private che impazzano al di fuori dei nostri confini. E raramente lo sono.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 20 gen 2020 17:41

Questi passaggi vanno condivisi…

Matt Ridley explained in The Rational Optimist how history shows the world getting constantly better even as bad things happen. This shouldn’t surprise us. It’s actually quite normal.

In 2011 Chris Goodall, an investor in electric vehicles, published research showing that the UK was now using not just relatively less ‘stuff’ every year, but absolutely less. Events have since vindicated his thesis. The quantity of all resources consumed per person in Britain (domestic extraction of biomass, metals, minerals and fossil fuels, plus imports minus exports) fell by a third between 2000 and 2017, from 12.5 tonnes to 8.5 tonnes. That’s a faster decline than the increase in the number of people, so it means fewer resources consumed overall.

If this doesn’t seem to make sense, then think about your own home. Mobile phones have the computing power of room-sized computers of the 1970s. I use mine instead of a camera, radio, torch, compass, map, calendar, watch, CD player, newspaper and pack of cards. LED light bulbs consume about a quarter as much electricity as incandescent bulbs for the same light. Modern buildings generally contain less steel and more of it is recycled. Offices are not yet paperless, but they use much less paper.

Even in cases when the use of stuff is not falling, it is rising more slowly than expected. For instance, experts in the 1970s forecast how much water the world would consume in the year 2000. In fact, the total usage that year was half as much as predicted. Not because there were fewer humans, but because human inventiveness allowed more efficient irrigation for agriculture, the biggest user of water.

Efficiencies in agriculture mean the world is now approaching ‘peak farmland’—despite the growing number of people and their demand for more and better food, the productivity of agriculture is rising so fast that human needs can be supplied by a shrinking amount of land. In 2012, Jesse Ausubel of Rockefeller University and his colleagues argued that, thanks to modern technology, we use 65 per cent less land to produce a given quantity of food compared with 50 years ago. By 2050, it’s estimated that an area the size of India will have been released from the plough and the cow.

Continuiamo:
We are using less water to grow the same amount of food. “Water withdrawals” for agricultural purposes have been flat since 1975 while production of corn and soybeans has grown 300%, wheat 60%, and potatoes 25%. The chart below shows that we are producing about five times the amount of corn per acre vs. 70 years ago. We are literally feeding a good portion of the world, and using less land to do so.
Interestingly, the use of fertilizer skyrocketed from 1940 to about 1970 and then plateaued and is actually beginning to fall. So we’re producing far more with less fertilizer.

https://www.mauldineconomics.com/frontlinethoughts/looking-on-the-bright-side
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 21 gen 2020 13:13

Si continua con l'elemosina e le mancette di Stato applicando la dottrina staliniana degli espropri, invece di investire in ricerca, creare occupazione, competitività, e magari sfancu£are qualche centinaia di partecipate pubbliche improduttive e decotte.

Come illustra il buon Phastidio nell'ultimo articolo, nella manovra di Bilancio 2020 fa capolino una proposta, la n° 15, inserita in un paper che tratta di "Giustizia sociale" (quella loro logicamente!)

https://www.forumdisuguaglianzediversita.org/wp-content/uploads/2019/03/proposta-n-15.pdf

In parole povere si propone di trasferire a tutti i giovani e le giovani nati/e in Italia che compiono 18 anni, un’eredità universale pari a 15mila euro (ecefaicazzi___________!!) attingendo dai beni ereditati da tutti i cittadini italiani (immobili, conti correnti, ecc.).
Per i beni immobili è previsto il dimezzamento dell'esenzione base imponibile, che dagli attuali 1 million di euro diverrebbe 500k. E' inoltre prevista l' eliminazione di importanti esenzioni per i trasferimenti di imprese familiari e aziende, con buona pace degli imprenditori.

https://phastidio.net/2020/01/20/prove-tecniche-di-patrimoniale-ei-fu-siccome-immobile/#more-20373

Poi qualcuno si domanda come fa la destra a stare in cima ai sondaggi.
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tenente Drogo 2
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo 2 » 21 gen 2020 14:01

oggi in edicola sul Foglio un ottimo articolo di Luciano Capone e Carlo Stagnaro sulle bufale di Oxfam
un articolo che mette in evidenza come la metodologia scorretta seguita da Oxfam

in ultra-sintesi
- non è vero che le diseguaglianze nel mondo aumentano
- le diseguaglianze, enormi, ci sono
- i ricchissimi sono leggermente meno ricchissimi
- i poverissimi sono leggermente meno poverissimi

https://www.ilfoglio.it/economia/2020/0 ... ywall=true

se volete leggerlo, investite ottimamente un euro e ottanta
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
(Sam Fuller, a proposito di "The Steel Helmet")
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 22 gen 2020 13:15

harmattan ha scritto:Si continua con l'elemosina e le mancette di Stato applicando la dottrina staliniana degli espropri, invece di investire in ricerca, creare occupazione, competitività, e magari sfancu£are qualche centinaia di partecipate pubbliche improduttive e decotte.

Come illustra il buon Phastidio nell'ultimo articolo, nella manovra di Bilancio 2020 fa capolino una proposta, la n° 15, inserita in un paper che tratta di "Giustizia sociale" (quella loro logicamente!)

https://www.forumdisuguaglianzediversita.org/wp-content/uploads/2019/03/proposta-n-15.pdf

In parole povere si propone di trasferire a tutti i giovani e le giovani nati/e in Italia che compiono 18 anni, un’eredità universale pari a 15mila euro (ecefaicazzi___________!!) attingendo dai beni ereditati da tutti i cittadini italiani (immobili, conti correnti, ecc.).
Per i beni immobili è previsto il dimezzamento dell'esenzione base imponibile, che dagli attuali 1 million di euro diverrebbe 500k. E' inoltre prevista l' eliminazione di importanti esenzioni per i trasferimenti di imprese familiari e aziende, con buona pace degli imprenditori.

https://phastidio.net/2020/01/20/prove-tecniche-di-patrimoniale-ei-fu-siccome-immobile/#more-20373

Poi qualcuno si domanda come fa la destra a stare in cima ai sondaggi.


Forse non hai letto con attenzione, ma non c'è nessuna traccia nemmeno minimale nella finanziaria di codesta cosa, che è una proposta di questi qui:
https://www.forumdisuguaglianzediversita.org/chi-siamo/
Tant'è che pure Seminerio ti scrive in calce "Non so se quanto paventato da Alessio si concretizzerà, ed in quali forme."

Da quando in qua si prendono delle proposte della società civile e le si spaccia per attività parlamentare?
Eddai, suvvia...
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 22 gen 2020 20:59

Gli italiani che hanno deciso di volare in un altro Paese per trascorrere gli anni della pensione nel 2019 erano 388 mila, per una spesa di quasi un miliardo di euro per le casse dell'Inps. Le destinazioni scelte sono varie, anche se la maggior parte di loro, pari a 208.909 cittadini, sceglie l'Europa (in testa Francia e Germania), seguita dall'America Settentrionale con 86.944 persone e l'Oceania, con 44.050 pensionati.

In testa tra i Paesi che attirano maggiormente i pensionati italiani troviamo il Canada con 51.927 persone, e la Germania, con un totale di 51.085 cittadini. Seguono la Svizzera, con 46.171 mila preferenze, la Francia (41.778), l'Australia con 43.955 cittadini e poi gli Stati Uniti (35.015). Gli importi medi sono però molto bassi: per l'Australia per esempio si parla di 140 euro, per il Canada 105. O ancora in Svizzera l'importo medio si aggira intorno ai 201 euro, in Germania 139 euro e in Francia 206. In totale, la media di una pensione pagata all'estero è di 259 euro nel 2019.

Ci sono poi alcuni Paesi in cui la media delle pensioni ricevute dagli italiani che hanno deciso di andarvi ad abitare è molto più alta: per esempio in Irlanda si attesta a 948,21 euro per i 105 cittadini che vivono là. Ma ci sono casi in cui le cifre aumentano sensibilmente: a Malta si toccano i 1.860,58 euro in media, mentre in Portogallo un assegno pensionistico arriva mediamente a 2.719,99 per i 2897 italiani che ci vivono. Anche in Turchia i numeri sono alti: si parla di 2.392,3 euro per persona. Non mancano, ovviamente, le pensioni da Paperoni: basti pensare che negli Emirati Arabi Uniti si arriva a una media di 3.783,81 euro a testa, e a Cipro di 5.467,74 euro.

Dall'importo delle pensioni di chi vive in Canada, Germania, Svizzera eccetera e dal numero di quelli che stanno in Portogallo Malta Cipro e paradisi simili deduco che il fenomeno della transumanza pro potere d'acquisto è ancora bassissimo.
Anche se pure quel personaggio del Generale Pappalardo vuole traslocare :mrgreen:
https://corrieredellumbria.corr.it/news/attualita/1411741/antonio-pappalardo-generale-trasferimento-tunisia-video-soldi-ragazze-vita-italia-residenza-pensionati-facebook.html
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 22 gen 2020 21:07

Questa è per il carotone e per gli australiani che hanno scelto un governo negazionista e sono stati giustamente puniti dal meteo

https://www.repubblica.it/scienze/2020/01/21/news/la_grande_siccita_che_cancello_gli_assiri-246300154/?ref=RHPPRT-BS-I0-C4-P1-S1.4-T1

Confrontando i dati acquisiti con la documentazione archeologica, i ricercatori hanno trovato assoluta corrispondenza: ascesa ed apice dell’Impero assiro (tra il 920 ed il 730 a.C.), coincisero con un periodo di 200 anni di precipitazioni sopra la media che resero fertile la terra e determinarono una forte crescita demografica. Allo stesso tempo, secondo quanto 'scritto' nelle stalagmiti, la caduta dell’Impero avvenuta tra il 660 ed il 600 a.C. fu contemporanea ad un lungo periodo siccitoso compreso tra il 675 ed il 550 a.C..
Certamente il crollo di un’intera civiltà non avviene mai a causa di un singolo evento. Dopo la morte di Assurbanipal infatti, vi fu una lunga serie di conflitti interni che indebolì l’impero e culminò con la presa di Ninive nel 612 a.C. ad opera di Medi e Caldei. Ma la crisi partì dai campi: "Quella assira era una società agricola elementare, che dipendeva dalle precipitazioni stagionali", osserva Weiss. E prosegue, "più a sud i babilonesi già utilizzavano l’irrigazione, ecco perché la loro società non fu altrettanto colpita".

Alcuni, sporadici e non tanto lunatici gestori di patrimoni (si, uno lunatico c'è *) stanno investendo proprio nell'acqua potabile.
Tornerà il dispotismo idraulico?
* https://www.killik.com/the-edit/why-michael-burry-is-investing-in-water/
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 22 gen 2020 21:17

zampaflex ha scritto:
Forse non hai letto con attenzione, ma non c'è nessuna traccia nemmeno minimale nella finanziaria di codesta cosa, che è una proposta di questi qui:
[url]https://www.forumdisuguaglianzediversita..


Rileggimi meglio zampa. Ho scritto che fa capolino una proposta, non che è stata approvata in finanziaria. Ahi ahi la prescia!!!!

Comunque, se dai un'occhiata al board dei giustizieri sociali già si capisce a quale parrocchia appartengono
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 22 gen 2020 21:20

tenente Drogo 2 ha scritto:oggi in edicola sul Foglio un ottimo articolo di Luciano Capone e Carlo Stagnaro sulle bufale di Oxfam
un articolo che mette in evidenza come la metodologia scorretta seguita da Oxfam

in ultra-sintesi
- non è vero che le diseguaglianze nel mondo aumentano
- le diseguaglianze, enormi, ci sono
- i ricchissimi sono leggermente meno ricchissimi
- i poverissimi sono leggermente meno poverissimi

https://www.ilfoglio.it/economia/2020/0 ... ywall=true

se volete leggerlo, investite ottimamente un euro e ottanta


Questo è aggratis

http://www.brunoleoni.it/la-diseguaglianza-non-e-come-dice-oxfam

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