Diario economico

Dove discutere, confrontarsi o scherzare sempre in modo civile su argomenti attinenti al mondo del food&wine e non solo.

Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 11752
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 02 gen 2023 10:38

Ricerca della fondazione nazionale dottori commercialisti sull'impatto del superbonus, con i definitivi 2021.
A fronte di una spesa di 28,126 miliardi il rientro per imposte è stato di 12,174 miliardi.
Il resto sono costi a carico dello stato per le detrazioni concesse.
Il volume di fatturato nel settore costruzioni è passato da 188 mld nel 2019 a 178 nel 2020 a 213 nel 2021, con un effetto diretto sul PIL dello 0,7 % aggiuntivo.
L'occupazione da 1,53 mln a 1,56 a 1,66 mln nel 2021.
Quindi lo stato ha speso 16 mld netti (nel solo 2021) per ottenere centomila nuovi occupati ed un incremento del PIL di meno di dieci miliardi.
:roll:
Non progredi est regredi
Avatar utente
Tex Willer
Messaggi: 8403
Iscritto il: 18 mag 2008 17:52

Re: Diario economico

Messaggioda Tex Willer » 02 gen 2023 11:45

zampaflex ha scritto:Ricerca della fondazione nazionale dottori commercialisti sull'impatto del superbonus, con i definitivi 2021.
A fronte di una spesa di 28,126 miliardi il rientro per imposte è stato di 12,174 miliardi.
Il resto sono costi a carico dello stato per le detrazioni concesse.
Il volume di fatturato nel settore costruzioni è passato da 188 mld nel 2019 a 178 nel 2020 a 213 nel 2021, con un effetto diretto sul PIL dello 0,7 % aggiuntivo.
L'occupazione da 1,53 mln a 1,56 a 1,66 mln nel 2021.
Quindi lo stato ha speso 16 mld netti (nel solo 2021) per ottenere centomila nuovi occupati ed un incremento del PIL di meno di dieci miliardi.
:roll:

Questo studio dimentica l'indotto del settore costruzioni, estremamente rilevante essendo il "prodotto" finale frutto di molteplici attività.
E poi c'è il nero :lol: :lol:
Se qualcosa è gratis, il prodotto sei tu
"E’ più facile imbrogliare la gente che convincere la gente che è stata imbrogliata” Mark Twain
Avatar utente
fly666
Messaggi: 617
Iscritto il: 12 giu 2021 04:35
Località: Sant'Agnello
Contatta:

Re: Diario economico

Messaggioda fly666 » 02 gen 2023 14:22

Tex Willer ha scritto:
zampaflex ha scritto:Ricerca della fondazione nazionale dottori commercialisti sull'impatto del superbonus, con i definitivi 2021.
A fronte di una spesa di 28,126 miliardi il rientro per imposte è stato di 12,174 miliardi.
Il resto sono costi a carico dello stato per le detrazioni concesse.
Il volume di fatturato nel settore costruzioni è passato da 188 mld nel 2019 a 178 nel 2020 a 213 nel 2021, con un effetto diretto sul PIL dello 0,7 % aggiuntivo.
L'occupazione da 1,53 mln a 1,56 a 1,66 mln nel 2021.
Quindi lo stato ha speso 16 mld netti (nel solo 2021) per ottenere centomila nuovi occupati ed un incremento del PIL di meno di dieci miliardi.
:roll:

Questo studio dimentica l'indotto del settore costruzioni, estremamente rilevante essendo il "prodotto" finale frutto di molteplici attività.
E poi c'è il nero :lol: :lol:


lol si sentono tanti imprenditori, economisti, scienziati .. ma sono la schiuma in mezzo alle pacche del cavallo di Costantino, per sentito dire ...
jatv a cuccà, è tard .. tra poco suona la sveglia :twisted:
take a sad song and make it better
Avatar utente
Patàta
Messaggi: 740
Iscritto il: 28 mar 2011 12:32
Località: Ferrara

Re: Diario economico

Messaggioda Patàta » 02 gen 2023 14:55

Secondo la legge di Williams e Holland se si raccolgono abbastanza dati, qualsiasi cosa può essere dimostrata con metodi statistici.
Wir müssen wissen, wir werden wissen (D. H.)
Avatar utente
fly666
Messaggi: 617
Iscritto il: 12 giu 2021 04:35
Località: Sant'Agnello
Contatta:

Re: Diario economico

Messaggioda fly666 » 02 gen 2023 15:08

Patàta ha scritto:Secondo la legge di Williams e Holland se si raccolgono abbastanza dati, qualsiasi cosa può essere dimostrata con metodi statistici.


ma quante ne sai, madonna mia :P :oops: :twisted:
take a sad song and make it better
Timoteo
Messaggi: 3795
Iscritto il: 04 ott 2009 15:57

Re: Diario economico

Messaggioda Timoteo » 02 gen 2023 15:44

fly666 ha scritto:
Patàta ha scritto:Secondo la legge di Williams e Holland se si raccolgono abbastanza dati, qualsiasi cosa può essere dimostrata con metodi statistici.


ma quante ne sai, madonna mia :P :oops: :twisted:



nun da' retta.
dice per ridere.
Avatar utente
fly666
Messaggi: 617
Iscritto il: 12 giu 2021 04:35
Località: Sant'Agnello
Contatta:

Re: Diario economico

Messaggioda fly666 » 02 gen 2023 16:41

Timoteo ha scritto:
fly666 ha scritto:
Patàta ha scritto:Secondo la legge di Williams e Holland se si raccolgono abbastanza dati, qualsiasi cosa può essere dimostrata con metodi statistici.


ma quante ne sai, madonna mia :P :oops: :twisted:



nun da' retta.
dice per ridere.


lei può tutto. è la Regina
io sono il Re e devo tutelare il nostro Regno
io non perdono, io non uccido, io anniento
buco nero
nessuno escluso
ora
grazie poi ci vedremo
:D
take a sad song and make it better
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 11752
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 05 gen 2023 22:39

«L’Italia deve combattere quegli
stereotipi che circolano in alcuni
Paesi del Nord Europa, secondo cui
non si preoccuperebbe delle
generazioni future e vorrebbe
scaricare i suoi oneri su altri partner
comunitari, come del resto in parte
avviene fisiologicamente con il Next
Generation Eu dove il nostro Paese
riceve più di quanto versa. E deve
combatterli alla radice, togliendo
loro quel tanto di verosimiglianza
che a volte si riscontra in un Paese
che spesso trova naturale avere
disavanzi di bilancio molto alti,
tollerare un’evasione fiscale
elevatissima e sanata da frequenti
condoni, muoversi verso una
tassazione proporzionale invece che
progressiva malgrado
disuguaglianze sempre più gravi,
considerare indecente il solo
discutere di una modesta
imposizione sui patrimoni o di
imposte di successione un po’ più
alte, come in tanti altri Paesi
europei». L’attacco del ministro della
Difesa Guido Crosetto alla Bce non
lascia indifferente Mario Monti,
l’economista e senatore a vita che è
stato anche presidente del Consiglio
e Commissario europeo. Sono parole
che considera errate nel merito e
controproducenti negli effetti.
Crosetto mette in discussione
l’indipendenza della Bce...
«Mi pare che l’indipendenza di una
Banca centrale riduca uno dei rischi
più diffusi nelle moderne
democrazie, che è la tentazione di
scaricare costi presenti sulle
generazioni future, attraverso
l’inflazione e disavanzi pubblici
eccessivi».
Ma la Bce è troppo
autoreferenziale?
«È indipendente dai governi, ma ha
una “accountability” democratica,
esercitata dall’unico organo della Ue
direttamente eletto. Infatti i vertici
della Bce riferiscono regolarmente al
Parlamento europeo, che ha anche
un ruolo nella loro nomina. Inoltre,
quando sono stati invitati, sono
spesso andati anche di fronte ai
Parlamenti nazionali a spiegare la
posizione della Bce».
Dunque, anche il Parlamento
italiano potrebbe invitare Lagarde?
«Perché no? Ovviamente si
tratterebbe di un invito, non certo di
un mandato di comparizione! Va
tenuto presente che la Bce deve
pensare all’interesse comune
dell’intera zona euro, non a questo o
quel singolo Paese. E vi sono tensioni
quasi permanenti. Esponenti dei
governi del Sud Europa reclamano
tipicamente tassi più bassi e
maggiore larghezza monetaria, e
viceversa quelli del Nord. Questo non
giova a nessuno. Ci sono casi in cui il
silenzio è più utile. Pochi sanno, ad
esempio, che la faticosa soluzione
della crisi finanziaria di dieci anni fa
iniziò proprio con una posizione
comune dei tre maggiori Paesi che,
rompendo con il passato, si imposero
un “silenzio simmetrico”».
In che senso?
«La più approfondita biografia della
Cancelliera Merkel, scritta da Ralph
Bollmann, colloca l’inizio della svolta,
che poi portò alle decisioni
dell’Eurosummit del giugno 2012 e
nel luglio dello stesso anno al
“Whatever it takes” di Draghi,
nell’incontro del 24 novembre 2011 a
Strasburgo, quando Sarkozy e Merkel
si riunirono per la prima volta con il
presidente del Consiglio italiano, in
carica da pochi giorni, ossia il
sottoscritto. In quella sede ci si
accordò su una cosa semplicissima,
di puro buon senso: un silenzio
simmetrico. Sia chi voleva una
politica monetaria più morbida,
come la Francia e l’Italia, sia chi
invece vi si opponeva, come la
Germania, avrebbe smesso di
sollecitare pubblicamente la Bce. Fu
il primo passo di un confronto che
sarebbe stato ancora lungo, ma per la
prima volta, dice Bollmann, la Merkel
si sentì ingaggiata in un dialogo
pragmatico, non “costretta” a dar
prova di rigidità. E la Bce, se ci sono
forze che pubblicamente chiedono
determinate cose, non può fare altro
che negarle, per non essere accusata
da altri di avere derogato alla propria
indipendenza».
Quindi chiedere alla Bce una
politica monetaria più lasca avrà
l’effetto opposto?
«Esatto. Se l’obiettivo di certe
dichiarazioni è evitare un rialzo dei
tassi, esse non avranno seguito reale.
Un’altra ipotesi è che chi fa questi
attacchi punti, più che ad un risultato
a Francoforte, ad avere consenso in
casa propria, mostrando la propria
capacità di protesta, a “difesa” della
Nazione. Ma il ministro della Difesa
Crosetto mi pare persona genuina,
concreta, non cinica, oltre che
simpatica. Forse non aveva ancora
avuto modo di riflettere bene su
questo tema complesso».
Crosetto chiede che la Bce
riprenda gli acquisti di titoli di
Stato. Sarebbe coerente con una
politica monetaria restrittiva?
«La risposta è no: il ritmo di creazione
della moneta è stato enorme negli
anni del Quantitative Easing e se una
Banca centrale compra titoli di Stato
lo fa mettendo in circolo moneta e
quindi aumentandone la quantità.
Non è vero che tutta l’inflazione
europea derivi dalla guerra in
Ucraina, c’erano già i presupposti per
creare inflazione nella politica
monetaria espansiva degli scorsi
anni. Inoltre il Quantitative Eeasing si
pone già al limite dei trattati europei,
se dovesse essere a tempo
indeterminato desterebbe
preoccupazione ancora maggiore nei
Paesi che guardano con timore
all’espansione dei disavanzi come
quello italiano».
Altra critica: la Bce azzoppa
un’economia già in difficoltà…
«Se la politica monetaria, il cui
compito principale è quello di
contenere l’inflazione, non
decelerasse, allora avremmo quel
mostro che si chiama stagflazione.
Non si può chiedere troppo alla
Banca centrale. Con il Quantitative
Easing, cominciato nel 2015 e finito
forse troppo tardi, ha distribuito dosi
ingenti di analgesico che hanno
avuto effetti sui governi ma anche
sulle parti sociali e hanno reso molto
meno cogente fare riforme
strutturali. Una politica monetaria
alla quale i governi chiedono un
eccesso di atteggiamento materno,
non solo crea più inflazione, ma
toglie altri stimoli al cambiamento
necessario».
Ha anche lei l’impressione che la
premier Meloni sia in fondo più
legata al rispetto formale e
sostanziale delle regole europee
rispetto ad alcuni suoi ministri?
«Mi sembra che al governo oggi ci
siano persone che ancora poco
tempo fa erano accomunate da una
visione populista, e in certi casi
sovranista. Persone che hanno avuto
il costume dell’opposizione più a
lungo di altri in Italia: in quell’habitat
era comprensibile la denuncia, per
quanto superficiale e a volte
grottesca, di forze esterne più o meno
occulte. Adesso, la presidente
Meloni, con grande lucidità e
guardando evidentemente a un
disegno di lungo periodo, ha
invertito le posizioni che teneva
sull’Europa. Vedo con favore questo
nuovo orientamento, dimenticando
volentieri che fino a uno o due anni fa
c’era anche lei nel mazzo di coloro
che fustigavano alcuni governi, forse
il mio più di altri, per avere seguito in
stato di necessità linee molto simili a
quelle che lei, con mano ferma, sta
imponendo alla maggioranza.
Capisco anche che chi oggi
appartiene a partiti di governo che
hanno avuto minore successo di FdI
tenderà ad essere meno
esclusivamente dedito all’interesse
del Paese nel lungo termine. Ma noto
pure che il ministro Giorgetti,
responsabile per le materie
finanziarie, osserva una linea di
estrema prudenza».
Non progredi est regredi
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 11752
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 06 gen 2023 13:04

Leggo un articolo sulla Pedemontana Veneta, e non posso fare a meno di indignarmi (di più, purtroppo, non si può fare).
A parte la tribolatissima storia della sua costruzione, l'aspetto più scandaloso è la sua assoluta inutilità.
Questo perché si paga un pedaggio esagerato (aspetto in cui è simile alla sorella lombarda) e perciò non la usa nessuno.
Ma perché costa così cara?
Perché la regione Veneto, in primis tramite la Forza Italia di Galan e poi la Lega di Zaia, è riuscita nell'impresa di farsi aumentare il canone di concessione (autostrada costruita da privati per 2,4 mld di cui 1 di contributi pubblici) da 435 milioni in trent'anni previsti nel 2009, a 12 miliardi da versare in 39 anni.
In pratica, la ripagheranno cinque volte.
In cambio incasserà i pedaggi.
Che però ad oggi arrivano a malapena al 30% del necessario.

La Salerno - Reggio in confronto sembra un'autostrada Svizzera.
Non progredi est regredi
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 11752
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 09 gen 2023 00:32

zampaflex ha scritto:E infine guerra all'ipocrisia sui migranti

«Mancano circa 270 mila lavoratori stagionali». In Italia in pratica, latitano dipendenti agricoli, cuochi o camerieri. È l’allarme finito ormai da settimane sulle scrivanie dei ministri del Lavoro Marina Calderone, dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, degli Esteri Antonio Tajani e dell’Interno Matteo Piantedosi che, non a caso, hanno istituito un tavolo ad hoc alla Farnesina per rispondere alle richieste sempre più pressanti delle associazioni di categoria.
Filiere produttive, organizzazioni agricole, articolazioni di Confindustria e imprese, infatti, premono perché quei 270 mila posti di lavoro stagionali (100 mila nel settore agricolo e il resto nel turismo) vengano coperti il prima possibile.
IL DPCM Il governo, già alle prese con Pnrr e Manovra, però sta prendendo tempo e studia una risposta più articolata rispetto
all’abituale decreto flussi. L’idea, di cui Giorgia Meloni è la più convinta sostenitrice, è che una potenziale emergenza possa trasformarsi in un’opportunità per il Paese. Per l’esecutivo infatti, i posti vacanti vanno coperti non solo con gli ingressi regolari, ma soprattutto attraverso i percettori del Reddito di cittadinanza, che avranno la priorità rispetto a queste offerte.
La partita è quindi doppia. Per quanto riguarda gli arrivi dei migranti lo strumento è ovviamente stato già individuato, e sarà l’ormai ventennale decreto flussi. Un testo - quest’anno sarà un dpcm, nel tentativo di accelerare i tempi - che salvo sorprese verrà licenziato dall’esecutivo prima di Natale, avrà carattere biennale o triennale e autorizzerà l’ingresso nella Penisola di
una cifra compresa tra 70 e 100 mila lavoratori stranieri.
Migranti che arriverebbero da Paesi selezionati con cui la Farnesina sta lavorando ad accordi ad hoc, dando la precedenza
a coloro che sono già specializzati nel settore di riferimento. In ogni caso rischiano di essere pochi rispetto ai posti vacanti ma probabilmente in crescita rispetto allo scorso anno. Nel decreto varato dal governo Draghi il 23 dicembre 2021 infatti, fu
autorizzato l’ingresso di 69.700 lavoratori. D’altro canto però un flusso maggiore, spiegano fonti vicine al dossier, creerebbe problemi di gestione. E allora ecco che, come chiesto in primis da Meloni, anche a costo di ritardare di qualche settimana l’emanazione del Dpcm, il provvedimento sarà affiancato da specifici riferimenti al sussidio.


Si aggiungono nuove meschinità.
Non solo l'ineffabile ministro Piantagrane spedisce i migranti raccolti dalle ONG SOLO nei porti di città governate dal centrosinistra, anche se lontane (Livorno, Ravenna, Taranto, Salerno, Bari, Gioia Tauro, Ancona: controllate, prego); ma impone il silenzio sui dati relativi agli sbarchi gestiti direttamente dalla nostra Guardia Costiera.
Nel 2022 su 105.000 migranti arrivati via mare, circa 12.000 sono entrati con le ONG, e ben 45.000 invece con la GC.
che nella prima settimana di questo 2023 ne ha presi già 2.000, di cui non si sa nulla perché hanno ricevuto «Ordini superiori,
non possiamo parlare con i giornalisti».

Non è più differenza di visione politica, questa è intimidazione di stile mafioso.
Non progredi est regredi
Avatar utente
fly666
Messaggi: 617
Iscritto il: 12 giu 2021 04:35
Località: Sant'Agnello
Contatta:

Re: Diario economico

Messaggioda fly666 » 09 gen 2023 13:23

zampaflex ha scritto:
zampaflex ha scritto:E infine guerra all'ipocrisia sui migranti

«Mancano circa 270 mila lavoratori stagionali». In Italia in pratica, latitano dipendenti agricoli, cuochi o camerieri. È l’allarme finito ormai da settimane sulle scrivanie dei ministri del Lavoro Marina Calderone, dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, degli Esteri Antonio Tajani e dell’Interno Matteo Piantedosi che, non a caso, hanno istituito un tavolo ad hoc alla Farnesina per rispondere alle richieste sempre più pressanti delle associazioni di categoria.
Filiere produttive, organizzazioni agricole, articolazioni di Confindustria e imprese, infatti, premono perché quei 270 mila posti di lavoro stagionali (100 mila nel settore agricolo e il resto nel turismo) vengano coperti il prima possibile.
IL DPCM Il governo, già alle prese con Pnrr e Manovra, però sta prendendo tempo e studia una risposta più articolata rispetto
all’abituale decreto flussi. L’idea, di cui Giorgia Meloni è la più convinta sostenitrice, è che una potenziale emergenza possa trasformarsi in un’opportunità per il Paese. Per l’esecutivo infatti, i posti vacanti vanno coperti non solo con gli ingressi regolari, ma soprattutto attraverso i percettori del Reddito di cittadinanza, che avranno la priorità rispetto a queste offerte.
La partita è quindi doppia. Per quanto riguarda gli arrivi dei migranti lo strumento è ovviamente stato già individuato, e sarà l’ormai ventennale decreto flussi. Un testo - quest’anno sarà un dpcm, nel tentativo di accelerare i tempi - che salvo sorprese verrà licenziato dall’esecutivo prima di Natale, avrà carattere biennale o triennale e autorizzerà l’ingresso nella Penisola di
una cifra compresa tra 70 e 100 mila lavoratori stranieri.
Migranti che arriverebbero da Paesi selezionati con cui la Farnesina sta lavorando ad accordi ad hoc, dando la precedenza
a coloro che sono già specializzati nel settore di riferimento. In ogni caso rischiano di essere pochi rispetto ai posti vacanti ma probabilmente in crescita rispetto allo scorso anno. Nel decreto varato dal governo Draghi il 23 dicembre 2021 infatti, fu
autorizzato l’ingresso di 69.700 lavoratori. D’altro canto però un flusso maggiore, spiegano fonti vicine al dossier, creerebbe problemi di gestione. E allora ecco che, come chiesto in primis da Meloni, anche a costo di ritardare di qualche settimana l’emanazione del Dpcm, il provvedimento sarà affiancato da specifici riferimenti al sussidio.


Si aggiungono nuove meschinità.
Non solo l'ineffabile ministro Piantagrane spedisce i migranti raccolti dalle ONG SOLO nei porti di città governate dal centrosinistra, anche se lontane (Livorno, Ravenna, Taranto, Salerno, Bari, Gioia Tauro, Ancona: controllate, prego); ma impone il silenzio sui dati relativi agli sbarchi gestiti direttamente dalla nostra Guardia Costiera.
Nel 2022 su 105.000 migranti arrivati via mare, circa 12.000 sono entrati con le ONG, e ben 45.000 invece con la GC.
che nella prima settimana di questo 2023 ne ha presi già 2.000, di cui non si sa nulla perché hanno ricevuto «Ordini superiori,
non possiamo parlare con i giornalisti».

Non è più differenza di visione politica, questa è intimidazione di stile mafioso.


intimidazione di stile mafioso, è proprio così amico mio, questa gente non la ferma nessuno
take a sad song and make it better
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 11752
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 09 gen 2023 22:46

Leggo oggi questo comunicato della CGIA di Mestre, storico centro studi sulla fiscalità ed il lavoro, e rimango perplesso:

https://www.cgiamestre.com/wp-content/uploads/2023/01/flat-tax-confronto-autonomi-dipendenti-07.01.2023-1.pdf

FLAT TAX, GLI AUTONOMI CONTINUANO A PAGARE PIU’ TASSE DEI DIPENDENTI
Con l’innalzamento della flat tax fino a 85 mila euro di fatturato, gli autonomi continuano a pagare più tasse dei lavoratori dipendenti. Solo nella fascia di reddito tra i 60 e i 65 mila euro, le partite Iva che si avvalgono della tassa piatta pagano meno.

Dato che mi pare molto strano, vado a guardare cosa ne dice La Voce:

https://www.lavoce.info/archives/99038/flat-tax-per-le-partite-iva-e-un-bel-risparmio/

La differenza con i lavoratori dipendenti è notevole: sopra i 28 mila euro di reddito e fino a quasi 40 o 50 mila a seconda del coefficiente di redditività, l’aliquota marginale effettiva dei dipendenti è quasi tre volte (tre volte o più se si considerano anche le addizionali) quella dei lavoratori autonomi; successivamente si riduce un po’, ma il divario è sempre eccessivamente ampio.

Ora, sapendo io quanto pago di tasse e contributi, inclusi quelli aziendali che non sono in busta paga, istintivamente propendo per la seconda versione. Vado fino in fondo al paper della CGIA e scopro la verità: i loro calcoli sono manipolati e non comparabili! Vergogna, vergogna, vergogna.

I cialtroni (stavolta se lo meritano), calcolano tasse e contributi previdenziali dei lavoratori autonomi integralmente, mentre per i lavoratori dipendenti NON INCLUDONO i contributi a carico dell'azienda. Pere e mele!
Nel costo del lavoro dei dipendenti infatti le aziende includono sempre, quando pensano ad un'assunzione, quella componente a loro carico. E se, come ogni tanto qualcuno propone, si mettessero in busta paga questi contributi previdenziali, che fanno parte del costo del lavoro, il dipendente vedrebbe che il suo stipendio di 20000 euro lordi annui (quello che si vede nel da CUD) in realtà è pari a circa 26.700 per un netto di 16.700 con un prelievo fiscale complessivo del 37,5% invece del 16,4% sbandierato dallo studio.

Il grafico (figura 2) de La Voce lo dimostra, la linea rossa tratteggiata (prelievo effettivo sui dipendenti) è sempre più alta di quella degli autonomi, dai 25.000 in su.
Non progredi est regredi
Avatar utente
mennella
Messaggi: 727
Iscritto il: 06 giu 2007 13:47
Località: Napoli-Firenze-Trento

Re: Diario economico

Messaggioda mennella » 10 gen 2023 14:17

zampaflex ha scritto:I cialtroni (stavolta se lo meritano), calcolano tasse e contributi previdenziali dei lavoratori autonomi integralmente, mentre per i lavoratori dipendenti NON INCLUDONO i contributi a carico dell'azienda. Pere e mele!
Nel costo del lavoro dei dipendenti infatti le aziende includono sempre, quando pensano ad un'assunzione, quella componente a loro carico. E se, come ogni tanto qualcuno propone, si mettessero in busta paga questi contributi previdenziali, che fanno parte del costo del lavoro, il dipendente vedrebbe che il suo stipendio di 20000 euro lordi annui (quello che si vede nel da CUD) in realtà è pari a circa 26.700 per un netto di 16.700 con un prelievo fiscale complessivo del 37,5% invece del 16,4% sbandierato dallo studio.

Le aliquote delle contribuzioni ai fini pensionistici sono pari al 33%, per un lavoratore dipendente,
dove il 23,81% a carico del datore di lavoro e 9,19% a carico del lavoratore.
Mentre per collaboratori, cococo e occasionali e' del 26% (sempre 2/3 datore e 1/3 lavoratore).
mavis59 [ agosto 2003 ]
Avatar utente
fly666
Messaggi: 617
Iscritto il: 12 giu 2021 04:35
Località: Sant'Agnello
Contatta:

Re: Diario economico

Messaggioda fly666 » 10 gen 2023 14:27

mennella ha scritto:
zampaflex ha scritto:I cialtroni (stavolta se lo meritano), calcolano tasse e contributi previdenziali dei lavoratori autonomi integralmente, mentre per i lavoratori dipendenti NON INCLUDONO i contributi a carico dell'azienda. Pere e mele!
Nel costo del lavoro dei dipendenti infatti le aziende includono sempre, quando pensano ad un'assunzione, quella componente a loro carico. E se, come ogni tanto qualcuno propone, si mettessero in busta paga questi contributi previdenziali, che fanno parte del costo del lavoro, il dipendente vedrebbe che il suo stipendio di 20000 euro lordi annui (quello che si vede nel da CUD) in realtà è pari a circa 26.700 per un netto di 16.700 con un prelievo fiscale complessivo del 37,5% invece del 16,4% sbandierato dallo studio.

Le aliquote delle contribuzioni ai fini pensionistici sono pari al 33%, per un lavoratore dipendente,
dove il 23,81% a carico del datore di lavoro e 9,19% a carico del lavoratore.
Mentre per collaboratori, cococo e occasionali e' del 26% (sempre 2/3 datore e 1/3 lavoratore).


è IL MINIMO per mantenere status quo e stato sociale, di qui non si scappa
take a sad song and make it better
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 11752
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 10 gen 2023 16:35

mennella ha scritto:
zampaflex ha scritto:I cialtroni (stavolta se lo meritano), calcolano tasse e contributi previdenziali dei lavoratori autonomi integralmente, mentre per i lavoratori dipendenti NON INCLUDONO i contributi a carico dell'azienda. Pere e mele!
Nel costo del lavoro dei dipendenti infatti le aziende includono sempre, quando pensano ad un'assunzione, quella componente a loro carico. E se, come ogni tanto qualcuno propone, si mettessero in busta paga questi contributi previdenziali, che fanno parte del costo del lavoro, il dipendente vedrebbe che il suo stipendio di 20000 euro lordi annui (quello che si vede nel da CUD) in realtà è pari a circa 26.700 per un netto di 16.700 con un prelievo fiscale complessivo del 37,5% invece del 16,4% sbandierato dallo studio.

Le aliquote delle contribuzioni ai fini pensionistici sono pari al 33%, per un lavoratore dipendente,
dove il 23,81% a carico del datore di lavoro e 9,19% a carico del lavoratore.
Mentre per collaboratori, cococo e occasionali e' del 26% (sempre 2/3 datore e 1/3 lavoratore).


In realtà la situazione è estremamente variegata, e le cifre sono superiori, perché c'è una pletora di contribuzioni accessorie e di variabili.

https://www.lavorofacile.it/global/download-attachment?uid_file=eUVCTHBXSjRkOHFSZWJXQkE1S1dQUT09&mdl=ZFVHbGt5UzJxWDFlZEVzb3R5d2NDK3BzOUhjbUZxNFZma2F1L0Y5M1ZDUT0%3D&cbx=bisrekVkU2hDSUlnd21KS1pMZWpJdz09&pmk=QWJoOXAxVGZaZ2l4SWxtL251alJKZz09
Non progredi est regredi
Avatar utente
tenente Drogo
Messaggi: 27000
Iscritto il: 06 giu 2007 11:23
Località: Roma
Contatta:

Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 10 gen 2023 17:03

mennella ha scritto:
zampaflex ha scritto:I cialtroni (stavolta se lo meritano), calcolano tasse e contributi previdenziali dei lavoratori autonomi integralmente, mentre per i lavoratori dipendenti NON INCLUDONO i contributi a carico dell'azienda. Pere e mele!
Nel costo del lavoro dei dipendenti infatti le aziende includono sempre, quando pensano ad un'assunzione, quella componente a loro carico. E se, come ogni tanto qualcuno propone, si mettessero in busta paga questi contributi previdenziali, che fanno parte del costo del lavoro, il dipendente vedrebbe che il suo stipendio di 20000 euro lordi annui (quello che si vede nel da CUD) in realtà è pari a circa 26.700 per un netto di 16.700 con un prelievo fiscale complessivo del 37,5% invece del 16,4% sbandierato dallo studio.

Le aliquote delle contribuzioni ai fini pensionistici sono pari al 33%, per un lavoratore dipendente,
dove il 23,81% a carico del datore di lavoro e 9,19% a carico del lavoratore.
Mentre per collaboratori, cococo e occasionali e' del 26% (sempre 2/3 datore e 1/3 lavoratore).


pensione e anche previdenza?

consideriamo il fatto che una partita IVA, a differenza di un dipendente, se si ammala non lavora e non guadagna e non ha neanche le ferie pagate

per me è giusto che una partita IVA abbia maggiori benefici fiscali rispetto a un dipendente che è più garantito
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
(Sam Fuller, a proposito di "The Steel Helmet")

http://fortezza-bastiani.blogspot.com
Avatar utente
Tex Willer
Messaggi: 8403
Iscritto il: 18 mag 2008 17:52

Re: Diario economico

Messaggioda Tex Willer » 10 gen 2023 19:38

tenente Drogo ha scritto:
mennella ha scritto:
zampaflex ha scritto:I cialtroni (stavolta se lo meritano), calcolano tasse e contributi previdenziali dei lavoratori autonomi integralmente, mentre per i lavoratori dipendenti NON INCLUDONO i contributi a carico dell'azienda. Pere e mele!
Nel costo del lavoro dei dipendenti infatti le aziende includono sempre, quando pensano ad un'assunzione, quella componente a loro carico. E se, come ogni tanto qualcuno propone, si mettessero in busta paga questi contributi previdenziali, che fanno parte del costo del lavoro, il dipendente vedrebbe che il suo stipendio di 20000 euro lordi annui (quello che si vede nel da CUD) in realtà è pari a circa 26.700 per un netto di 16.700 con un prelievo fiscale complessivo del 37,5% invece del 16,4% sbandierato dallo studio.

Le aliquote delle contribuzioni ai fini pensionistici sono pari al 33%, per un lavoratore dipendente,
dove il 23,81% a carico del datore di lavoro e 9,19% a carico del lavoratore.
Mentre per collaboratori, cococo e occasionali e' del 26% (sempre 2/3 datore e 1/3 lavoratore).




per me è giusto che una partita IVA abbia maggiori benefici fiscali rispetto a un dipendente che è più garantito

Ma non dirlo proprio, qui si cita Cottarelli come fonte attendibile per dimostrare il contrario di quello che dici tu . Cottarelli che ha appena affermato in aula(senatore del PD ma questo non viene mai precisato)che chi accede alla rateizzazione dei debiti fiscali è un evasore... si vede che dal suo osservatorio previlegiato in tutti questi anni non ha ancora capito che chi evade le tasse è chi non paga, non chi chiede di pagare perchè non ce la fa a pagarle e che prima di vedersi pignorata l'attività cerca di provarle tutte.
Se qualcosa è gratis, il prodotto sei tu
"E’ più facile imbrogliare la gente che convincere la gente che è stata imbrogliata” Mark Twain
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 11752
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 10 gen 2023 20:55

tenente Drogo ha scritto:
mennella ha scritto:
zampaflex ha scritto:I cialtroni (stavolta se lo meritano), calcolano tasse e contributi previdenziali dei lavoratori autonomi integralmente, mentre per i lavoratori dipendenti NON INCLUDONO i contributi a carico dell'azienda. Pere e mele!
Nel costo del lavoro dei dipendenti infatti le aziende includono sempre, quando pensano ad un'assunzione, quella componente a loro carico. E se, come ogni tanto qualcuno propone, si mettessero in busta paga questi contributi previdenziali, che fanno parte del costo del lavoro, il dipendente vedrebbe che il suo stipendio di 20000 euro lordi annui (quello che si vede nel da CUD) in realtà è pari a circa 26.700 per un netto di 16.700 con un prelievo fiscale complessivo del 37,5% invece del 16,4% sbandierato dallo studio.

Le aliquote delle contribuzioni ai fini pensionistici sono pari al 33%, per un lavoratore dipendente,
dove il 23,81% a carico del datore di lavoro e 9,19% a carico del lavoratore.
Mentre per collaboratori, cococo e occasionali e' del 26% (sempre 2/3 datore e 1/3 lavoratore).


pensione e anche previdenza?

consideriamo il fatto che una partita IVA, a differenza di un dipendente, se si ammala non lavora e non guadagna e non ha neanche le ferie pagate

per me è giusto che una partita IVA abbia maggiori benefici fiscali rispetto a un dipendente che è più garantito


Se guardi fino in fondo il rapporto della CGIA vedi che calcolano la pressione fiscale dell'autonomo con tutti i contributi, e quella del dipendente con i soli contributi a suo carico, quelli che appaiono in busta paga, omettendo la quota che non appare e che viene versata dal datore fuori busta.
È un confronto disomogeneo e perciò il titolo del rapporto è disonesto.
Non progredi est regredi
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 11752
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 10 gen 2023 21:05

Inoltre, tirare fuori ancora una volta la storia che l'autonomo non ha malattia, ferie, cassa integrazione eccetera... Ma allora fatevi assumere, caxxo!
Invece questo non succede, e perché?
Ma perché ci sono altrettanti vantaggi, di superiore importo complessivo, dalla detrazione di molti costi diretti (auto, carburanti, utenze), alla detrazione di costi fittizi (indicare la propria abitazione come luogo di lavoro ti permette di scaricare metà dell'affitto, conosco chi ha venduto casa per approfittarne), e infine alla detrazione (illecita) di costi estranei di qualunque tipo, che tanto basta essere congrui a fine anno e non ti beccheranno.
Per non parlare della flessibilità sui prezzi, inesistente per un dipendente, che ha la sola arma di provare a cambiare azienda (se ci riesce).
E nomino solo in fondo il convitato di pietra, l'arma nucleare... IL NERO...
Non progredi est regredi
Avatar utente
tenente Drogo
Messaggi: 27000
Iscritto il: 06 giu 2007 11:23
Località: Roma
Contatta:

Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 10 gen 2023 22:59

zampaflex ha scritto:Inoltre, tirare fuori ancora una volta la storia che l'autonomo non ha malattia, ferie, cassa integrazione eccetera... Ma allora fatevi assumere, caxxo!


sì, magari

sul resto sembrerebbe che tu conosca solo partite IVA fortunate e benestanti e non quelli che faticano a ottenere compensi decenti e aspettano anche sei mesi perché le fatture vengano saldate, sempre se vengono saldate

per non parlare delle finte partite IVA, quelli trattati da dipendenti, con tanto di obbligo di presenza e mesi di ritardo nei pagamenti


E nomino solo in fondo il convitato di pietra, l'arma nucleare... IL NERO...


non sono tutti idraulici ;)
i committenti in genere fanno pagamenti tracciati per poterli detrarre, per non parlare delle grandi aziende tipo la RAI, Sky, ecc
e per non parlare dei leggendari tempi biblici di pagamento della pubblica amministrazione
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
(Sam Fuller, a proposito di "The Steel Helmet")

http://fortezza-bastiani.blogspot.com
Avatar utente
Patàta
Messaggi: 740
Iscritto il: 28 mar 2011 12:32
Località: Ferrara

Re: Diario economico

Messaggioda Patàta » 11 gen 2023 00:24

zampaflex ha scritto:Inoltre, tirare fuori ancora una volta la storia che l'autonomo non ha malattia, ferie, cassa integrazione eccetera... Ma allora fatevi assumere, caxxo!
Invece questo non succede, e perché?
Ma perché ci sono altrettanti vantaggi, di superiore importo complessivo, dalla detrazione di molti costi diretti (auto, carburanti, utenze), alla detrazione di costi fittizi (indicare la propria abitazione come luogo di lavoro ti permette di scaricare metà dell'affitto, conosco chi ha venduto casa per approfittarne), e infine alla detrazione (illecita) di costi estranei di qualunque tipo, che tanto basta essere congrui a fine anno e non ti beccheranno.
Per non parlare della flessibilità sui prezzi, inesistente per un dipendente, che ha la sola arma di provare a cambiare azienda (se ci riesce).
E nomino solo in fondo il convitato di pietra, l'arma nucleare... IL NERO...


Se è così conveniente licenziati, apri P.IVA e vai di... NERO...
Wir müssen wissen, wir werden wissen (D. H.)
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 11752
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 11 gen 2023 12:45

Patàta ha scritto:
zampaflex ha scritto:Inoltre, tirare fuori ancora una volta la storia che l'autonomo non ha malattia, ferie, cassa integrazione eccetera... Ma allora fatevi assumere, caxxo!
Invece questo non succede, e perché?
Ma perché ci sono altrettanti vantaggi, di superiore importo complessivo, dalla detrazione di molti costi diretti (auto, carburanti, utenze), alla detrazione di costi fittizi (indicare la propria abitazione come luogo di lavoro ti permette di scaricare metà dell'affitto, conosco chi ha venduto casa per approfittarne), e infine alla detrazione (illecita) di costi estranei di qualunque tipo, che tanto basta essere congrui a fine anno e non ti beccheranno.
Per non parlare della flessibilità sui prezzi, inesistente per un dipendente, che ha la sola arma di provare a cambiare azienda (se ci riesce).
E nomino solo in fondo il convitato di pietra, l'arma nucleare... IL NERO...


Se è così conveniente licenziati, apri P.IVA e vai di... NERO...


Non posso, la mia professionalità è 100% da dipendente, e verso aziende. Se pensassi di diventare un libero professionista dovrei partire da zero come parco clienti per vendere competenze di cui in giro si fatica a percepirne l'utilità, purtroppo (non per colpa mia ma del panorama imprenditoriale italico...).

Il nero è soprattutto generato dai servizi verso i privati, poi meno dai beni, poi meno verso le aziende.
Non progredi est regredi
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 11752
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 11 gen 2023 12:54

tenente Drogo ha scritto:
zampaflex ha scritto:Inoltre, tirare fuori ancora una volta la storia che l'autonomo non ha malattia, ferie, cassa integrazione eccetera... Ma allora fatevi assumere, caxxo!


sì, magari

sul resto sembrerebbe che tu conosca solo partite IVA fortunate e benestanti e non quelli che faticano a ottenere compensi decenti e aspettano anche sei mesi perché le fatture vengano saldate, sempre se vengono saldate

per non parlare delle finte partite IVA, quelli trattati da dipendenti, con tanto di obbligo di presenza e mesi di ritardo nei pagamenti


E nomino solo in fondo il convitato di pietra, l'arma nucleare... IL NERO...


non sono tutti idraulici ;)
i committenti in genere fanno pagamenti tracciati per poterli detrarre, per non parlare delle grandi aziende tipo la RAI, Sky, ecc
e per non parlare dei leggendari tempi biblici di pagamento della pubblica amministrazione


Nei cinque milioni di autonomi (numero abnorme per il panorama mondiale) c'è di tutto, dagli sfruttati agli sfruttatori.
Ma il grosso dell'evasione, documentato da ogni parte, viene da lì.
Non progredi est regredi
Avatar utente
Patàta
Messaggi: 740
Iscritto il: 28 mar 2011 12:32
Località: Ferrara

Re: Diario economico

Messaggioda Patàta » 11 gen 2023 14:12

zampaflex ha scritto:
Patàta ha scritto:
zampaflex ha scritto:Inoltre, tirare fuori ancora una volta la storia che l'autonomo non ha malattia, ferie, cassa integrazione eccetera... Ma allora fatevi assumere, caxxo!
Invece questo non succede, e perché?
Ma perché ci sono altrettanti vantaggi, di superiore importo complessivo, dalla detrazione di molti costi diretti (auto, carburanti, utenze), alla detrazione di costi fittizi (indicare la propria abitazione come luogo di lavoro ti permette di scaricare metà dell'affitto, conosco chi ha venduto casa per approfittarne), e infine alla detrazione (illecita) di costi estranei di qualunque tipo, che tanto basta essere congrui a fine anno e non ti beccheranno.
Per non parlare della flessibilità sui prezzi, inesistente per un dipendente, che ha la sola arma di provare a cambiare azienda (se ci riesce).
E nomino solo in fondo il convitato di pietra, l'arma nucleare... IL NERO...


Se è così conveniente licenziati, apri P.IVA e vai di... NERO...


Non posso, la mia professionalità è 100% da dipendente, e verso aziende. Se pensassi di diventare un libero professionista dovrei partire da zero come parco clienti per vendere competenze di cui in giro si fatica a percepirne l'utilità, purtroppo (non per colpa mia ma del panorama imprenditoriale italico...).

Il nero è soprattutto generato dai servizi verso i privati, poi meno dai beni, poi meno verso le aziende.


Questa discussione mi ha fatto venir voglia di farmi un po' di NERO... saranno ventanni...
Wir müssen wissen, wir werden wissen (D. H.)
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 11752
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 11 gen 2023 16:49

Patàta ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Patàta ha scritto:
zampaflex ha scritto:Inoltre, tirare fuori ancora una volta la storia che l'autonomo non ha malattia, ferie, cassa integrazione eccetera... Ma allora fatevi assumere, caxxo!
Invece questo non succede, e perché?
Ma perché ci sono altrettanti vantaggi, di superiore importo complessivo, dalla detrazione di molti costi diretti (auto, carburanti, utenze), alla detrazione di costi fittizi (indicare la propria abitazione come luogo di lavoro ti permette di scaricare metà dell'affitto, conosco chi ha venduto casa per approfittarne), e infine alla detrazione (illecita) di costi estranei di qualunque tipo, che tanto basta essere congrui a fine anno e non ti beccheranno.
Per non parlare della flessibilità sui prezzi, inesistente per un dipendente, che ha la sola arma di provare a cambiare azienda (se ci riesce).
E nomino solo in fondo il convitato di pietra, l'arma nucleare... IL NERO...


Se è così conveniente licenziati, apri P.IVA e vai di... NERO...


Non posso, la mia professionalità è 100% da dipendente, e verso aziende. Se pensassi di diventare un libero professionista dovrei partire da zero come parco clienti per vendere competenze di cui in giro si fatica a percepirne l'utilità, purtroppo (non per colpa mia ma del panorama imprenditoriale italico...).

Il nero è soprattutto generato dai servizi verso i privati, poi meno dai beni, poi meno verso le aziende.


Questa discussione mi ha fatto venir voglia di farmi un po' di NERO... saranno ventanni...


Non è che d'estate...nelle valli del Po, qualcuno coltiva...?
Non progredi est regredi

Torna a “La piazza dei forumisti”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 154 ospiti