Diario economico

Dove discutere, confrontarsi o scherzare sempre in modo civile su argomenti attinenti al mondo del food&wine e non solo.

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zampaflex
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 15 lug 2019 14:01

ZEL WINE ha scritto:
zampaflex ha scritto:
ZEL WINE ha scritto:Continua a fare lo spiritoso e a parlarti sopra con le tue perle.
Ciaone latrinati


Quando fai così sei proprio l'emblema dell'Italia fascioleghista. Nessuno ti ha mai insultato, qui si discute anche da posizioni diverse perché solo dal confronto si migliora e si impara. E invece ti diverti così. Tutto ciò che è diverso da te è melma.
Complimenti, annamo proprio bbene.


in effetti leggendo i tuoi commenti su lega e 5s, rappresenti il classico elegantone intelligentone forbitone di sinistra, ogni 3parole un epiteto perche' tu sai le cose, gli altri sono "minorati" "fascisti" "deceerebrati" ecc.ecc.ecc.ecc ecc.eccc. ecc....eccc
ecc...ecc ecc
Ma chi pensi di pigliare per il culo?! ma va a ciapa i rat vala'.

RICIAONE E BACIONI anche


Se avessi letto meglio avresti colto che per il compagno Stalin io sarei stato un borghese decadente, altroché.
Sono liberale, anche un poco anarchico.
Ho visto rubare la DC, il pentapartito, Bossi e Berlusconi, anche gente del PD (ma meno). In Lombardia CL e Lega ne hanno fatte di ogni, voti di scambio con la 'ndrangheta inclusi.
Baso i miei giudizi sulla politica che vedo applicare, oltre che sulla ideologia che l'anima.
E la politica che sta applicando questo governo è esattamente quella che ci ha cullato per decenni culminati nel primo quasi fallimento, e ricullato nel secondo.
E' la strada più facile e sbagliata, anche molto. Si coglie consenso, non si migliora un paese che ha bisogno di essere rinnovato in profondità.
Sei un imprenditore o un libero professionista? Allora saprai bene cosa vuol dire la nostra burocrazia. Vogliamo continuare così? Spero di no.
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Re: Diario economico

Messaggioda maxer » 15 lug 2019 14:07

zampaflex ha scritto:
ZEL WINE ha scritto:
zampaflex ha scritto:
ZEL WINE ha scritto:Continua a fare lo spiritoso e a parlarti sopra con le tue perle.
Ciaone latrinati


Quando fai così sei proprio l'emblema dell'Italia fascioleghista. Nessuno ti ha mai insultato, qui si discute anche da posizioni diverse perché solo dal confronto si migliora e si impara. E invece ti diverti così. Tutto ciò che è diverso da te è melma.
Complimenti, annamo proprio bbene.


in effetti leggendo i tuoi commenti su lega e 5s, rappresenti il classico elegantone intelligentone forbitone di sinistra, ogni 3parole un epiteto perche' tu sai le cose, gli altri sono "minorati" "fascisti" "deceerebrati" ecc.ecc.ecc.ecc ecc.eccc. ecc....eccc
ecc...ecc ecc
Ma chi pensi di pigliare per il culo?! ma va a ciapa i rat vala'.

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Se avessi letto meglio avresti colto che per il compagno Stalin io sarei stato un borghese decadente, altroché.
Sono liberale, anche un poco anarchico.
Ho visto rubare la DC, il pentapartito, Bossi e Berlusconi, anche gente del PD (ma meno). In Lombardia CL e Lega ne hanno fatte di ogni, voti di scambio con la 'ndrangheta inclusi.
Baso i miei giudizi sulla politica che vedo applicare, oltre che sulla ideologia che l'anima.
E la politica che sta applicando questo governo è esattamente quella che ci ha cullato per decenni culminati nel primo quasi fallimento, e ricullato nel secondo.
E' la strada più facile e sbagliata, anche molto. Si coglie consenso, non si migliora un paese che ha bisogno di essere rinnovato in profondità.
Sei un imprenditore o un libero professionista? Allora saprai bene cosa vuol dire la nostra burocrazia. Vogliamo continuare così? Spero di no.

..... ma che cacchio ci discuti a fare ?
Non perdere tempo, và : non hai capito che è del tutto inutile ? :?
È solo capace di offendere .....
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Re: Diario economico

Messaggioda ZEL WINE » 15 lug 2019 14:19

zampaflex ha scritto:
ZEL WINE ha scritto:
zampaflex ha scritto:
ZEL WINE ha scritto:Continua a fare lo spiritoso e a parlarti sopra con le tue perle.
Ciaone latrinati


Quando fai così sei proprio l'emblema dell'Italia fascioleghista. Nessuno ti ha mai insultato, qui si discute anche da posizioni diverse perché solo dal confronto si migliora e si impara. E invece ti diverti così. Tutto ciò che è diverso da te è melma.
Complimenti, annamo proprio bbene.


in effetti leggendo i tuoi commenti su lega e 5s, rappresenti il classico elegantone intelligentone forbitone di sinistra, ogni 3parole un epiteto perche' tu sai le cose, gli altri sono "minorati" "fascisti" "deceerebrati" ecc.ecc.ecc.ecc ecc.eccc. ecc....eccc
ecc...ecc ecc
Ma chi pensi di pigliare per il culo?! ma va a ciapa i rat vala'.

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Se avessi letto meglio avresti colto che per il compagno Stalin io sarei stato un borghese decadente, altroché.
Sono liberale, anche un poco anarchico.
Ho visto rubare la DC, il pentapartito, Bossi e Berlusconi, anche gente del PD (ma meno). In Lombardia CL e Lega ne hanno fatte di ogni, voti di scambio con la 'ndrangheta inclusi.
Baso i miei giudizi sulla politica che vedo applicare, oltre che sulla ideologia che l'anima.
E la politica che sta applicando questo governo è esattamente quella che ci ha cullato per decenni culminati nel primo quasi fallimento, e ricullato nel secondo.
E' la strada più facile e sbagliata, anche molto. Si coglie consenso, non si migliora un paese che ha bisogno di essere rinnovato in profondità.
Sei un imprenditore o un libero professionista? Allora saprai bene cosa vuol dire la nostra burocrazia. Vogliamo continuare così? Spero di no.


Non m’interessa discutere di contenuti su questa piattaforma, si parlava di “forma” e “prosa”
Per quanto riguarda il povero,patetico vecchio sfigato che continua in qualche modo a scrivere le solite idiozie non ho più il piacere di leggerle in quanto tra gli ignorati, purtroppo sento ancora la puzza.
fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa.
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo 2 » 15 lug 2019 20:31

signor Zampa, lei intanto si presenti alle elezioni e si faccia eleggere.;)
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
(Sam Fuller, a proposito di "The Steel Helmet")
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Re: Diario economico

Messaggioda maxer » 16 lug 2019 11:57

ZEL WINE ha scritto:Per quanto riguarda il povero, patetico vecchio sfigato che continua in qualche modo a scrivere le solite idiozie non ho più il piacere di leggerle in quanto tra gli ignorati, purtroppo sento ancora la puzza.

..... la triviale volgarità non merita più di sprecare alcun commento .....
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 16 lug 2019 15:07

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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo 2 » 16 lug 2019 16:37

zampaflex ha scritto:Da leggere, sono scenari potenzialmente in grado di verificarsi

https://it.businessinsider.com/trump-molla-la-presa-sulla-cina-per-preparare-la-battaglia-contro-leurozona/


speriamo non venga rieletto, anche se è probabile che lo sarà
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
(Sam Fuller, a proposito di "The Steel Helmet")
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 17 lug 2019 10:53

Vi pubblico uno stralcio di un report sul mercato dell'elettronica di consumo, che vale 17,1 mld di euro in Italia (dati 2018) perché illuminante sulle condizioni di lavoro in questo disgraziato paese.

- - - - -

EVASIONE IVA
Il problema numero uno che colpisce non solo le casse dello Stato ma anche il quadro
concorrenziale del settore consiste appunto nella evasione di questa imposta.
In un settore come quello dell’elettronica caratterizzato da marginalità estremamente
basse (spesso inferiori al 10%), l’evasione di 22 punti di IVA rappresenta un elemento
di gravissima turbativa del Mercato.
Non solo, la presenza di operatori che possono trarre vantaggio dalla evasione o
dall’elusione dell’IVA crea un fenomeno a cascata che obbliga anche gli operatori
onesti ad abbassare i propri prezzi per non perdere quote di mercato creando le molte
situazioni di crisi aziendali registrate negli ultimi anni nonostante la sostanziale tenuta
della spesa degli Italiani in prodotti elettronici.
I moderni meccanismi di marketing che impongono l’agganciamento automatico alle
tendenze ribassiste, la creazione di comparatori professionali e addirittura di robot
per la ricerca in rete delle migliori offerte creano infatti fenomeni a valanga originati
proprio dalla presenza sul Mercato di rivenditori disonesti che partendo con 22% di
margine operativo possono ovviamente apparire come maggiormente vantaggiosi.
Le nostre ricerche e anche numerosi - e spesso clamorosi - casi riportati dalle cronache
(ne parleremo di seguito) hanno evidenziato come siano frequenti i fenomeni di
violazione delle norme in tema di IVA nel settore.
Inoltre, il quadro è reso più complicato dalla presenza di centinaia di operatori online,
spesso consistenti in società unipersonali con un minimo capitale sociale, che si
trovano appoggiati alle principali piattaforme le quali in sostanza li rendono affidabili
agli occhi del consumatore, e quindi competitivi sul Mercato, seppure siano operativi
in maniera del tutto sleale.
Dal punto di vista delle misure preventive, è stato riscontrabile nei fatti un significativo
risultato di limitazione delle frodi IVA apportato dalla regola che impone la cosiddetta
“Reverse Charge” su telefonini, personal computer, tablet e consolle per videogiochi.
L’Inversione Contabile della imposta sul valore aggiunto, recentemente confermata
per un ulteriore triennio dalla Commissione Europea, appare essere stata efficace
per quanto concerne per identificare irregolarità nelle fasi della importazione, del
grossismo e della redistribuzione.
Tuttavia non deve assolutamente essere sottovalutato il fatto che si è assistito ad
una crescita esponenziale del mancato pagamento dell’IVA da parte di soggetti che
- operando principalmente online tramite miriadi di piccole società spesso intestate a
prestanome - semplicemente omettono i versamenti e dopo periodi di tempo limitato
svaniscono nel nulla per poi ripresentarsi sotto nuove compagini sociali.
Tutto questo evidentemente inquina in maniera molto grave lo scenario competitivo.
È quindi indifferibile procedere ad una adeguata attività di controllo nei confronti di
tali micro-operatori, in quanto in assenza di tali misure operative la Reverse Charge
rischierebbe di trasformarsi in una misura che favorisce - e sostanzialmente depenalizza
invece di combattere - l’evasione dell’IVA.
Se osserviamo i dati recentemente divulgati nel Rapporto E-commerce in Italia,
curato dalla Casaleggio e Associati emergono alcuni elementi che destano non poche
perplessità.
Da questa analisi emerge che la natura giuridica prescelta è Imprese Individuali (62%),
Società di capitale (32%), Società di persone (6%) e Altre forme (0,94%).
Secondo dati INPS, a fine settembre 2018 il numero di addetti era pari a 32.577 a
fronte di 20.100 realtà.
Ovvero 1,6 addetti per ogni impresa.
In altre parole, per conteggiare 16 persone assunte sono state necessarie 10 imprese;
significa nei fatti che a fianco di una azienda con 7 dipendenti (già molto pochi per
strutturare una minima attività commerciale) ce ne sono 9 che ne hanno solo uno.
Nonostante le dichiarazioni in questo senso da parte di alcuni manager di multinazionali
della rete con interessi in Italia che sottolineano il proprio ruolo di accelerator delle
Start-up e di supporter delle Small and Medium Enterprises non sembra proprio che
i numeri possano far parlare di Rinascimento delle Piccole e Medie Imprese grazie al
Digitale.
Ci sembra piuttosto che alla disoccupazione si vada sostituendo una sorta di
“caporalato” digitale nel quale invece di sfruttare braccianti si sfruttano prestanome,
che essendo nullatenenti possono permettersi, senza paura e a beneficio di altri, di
evadere tasse o semplicemente di non versarle.
Una ultima notazione a commento di questi numeri: la prima Regione per numerosità
di queste imprese autodefinite ”Pure Player” è la Lombardia con il 18% di densità,
seguita dalla Campania con il 12%.
A parità di popolazione (la Campania ha la metà degli abitanti della Lombardia) le
imprese attive solo in rete sarebbero a Napoli il 50% in più che a Milano.
Se guardiamo al numero di imprese, di tutti i settori e i comparti, complessivamente
attive in Lombardia (813mila) fronte delle 486mila presenti in Campania, si evidenzia
ulteriormente la singolarità di questo dato che riguarda gli operatori on line.

E via così con l'evasione del contributo RAEE, del contributo SIAE, dei dazi...
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 17 lug 2019 13:11

zampaflex ha scritto:
E via così con l'evasione del contributo RAEE, del contributo SIAE, dei dazi...


Il contributo SIAE te lo potevi pure risparmiare :D
In ogni caso tutto giusto, anche se nell'articolo si dimentica di citare il "fattore umano", ovvero che il cliente, nella maggioranza dei casi acquista dove più gli conviene, a volte ignaro dei comportamenti dell'azienda.
Ci vorrebbe un articolo anche sulla pressione fiscale e sulle sue nefaste conseguenze economiche, ma in questo periodo siamo tutti troppo impegnati a seguire fiction su fondi russi e orde di migranti alle nostre porte.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 17 lug 2019 16:23

harmattan ha scritto:
zampaflex ha scritto:
E via così con l'evasione del contributo RAEE, del contributo SIAE, dei dazi...


Il contributo SIAE te lo potevi pure risparmiare :D
In ogni caso tutto giusto, anche se nell'articolo si dimentica di citare il "fattore umano", ovvero che il cliente, nella maggioranza dei casi acquista dove più gli conviene, a volte ignaro dei comportamenti dell'azienda.
Ci vorrebbe un articolo anche sulla pressione fiscale e sulle sue nefaste conseguenze economiche, ma in questo periodo siamo tutti troppo impegnati a seguire fiction su fondi russi e orde di migranti alle nostre porte.


Francamente no; in questo specifico campo non è la pressione fiscale il fattore anomalo in campo (i prezzi tra l'altri sono sostanzialmente allineati in tutta Europa). Bensì la concorrenza sleale, o meglio truffaldina, di chi carpisce la buona fede del privato consumatore proponendo prezzi sottocosto ottenuti esclusivamente grazie all'evasione dell'imposta.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 18 lug 2019 09:20

Dopo l''ingente lavoro delle banche su crediti deteriorati e sofferenze, che ha portato a un loro dimezzamento in tre anni, il mercato italiano dei non-performing loans si prepara a un assestamento significativo che coinvolgera'', oltre agli istituti di credito tradizionali, anche challenger banks, fondi e servicer. Percio'' Pwc, nell''ultimo rapporto sugli Npl che MF-Milano Finanza e'' in grado di anticipare, descrive lo scenario attuale come quello di un puzzle ancora da completare. "In seguito all''accelerazione del deleveraging la pressione del mercato e dei supervisori rimane alta", spiega Pier Paolo Masenza, financial services leader di Pwc. "In particolare e'' cresciuta l''attenzione alle esposizioni Utp (unlikely to pay) ed e'' attesa in aumento la quota di transazioni effettuate sul secondario. Per il 2019 ci aspettiamo complessivamente un mercato da circa 50 miliardi lordi". Al momento sono gia'' state pianificate operazioni per 36 miliardi quest''anno. Si tratta di dati comunque significativi, dopo anni di vendite record (68,4 miliardi nel 2017 e 84,2 nel 2018, quando e'' stata completata la transazione da 24 miliardi di Mps ). Una spinta importante e'' arrivata dalle garanzie pubbliche sulle cartolarizzazioni di sofferenze (Gacs), che hanno rappresentato il 35% delle operazioni tra il 2016 e il 2018 (63 miliardi su 173). Le Gacs sono state da poco rinnovate e potranno stimolare un''ulteriore pulizia di bilancio.

Le inadempienze probabili, in inglese "unlikely to pay", sono crediti per i quali la banca giudichi improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l’escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente alle sue obbligazioni creditizie. Quando si parla di non adempienze ci si riferisce sia al capitale che agli interessi (o a entrambi).
Solitamente si tratta di crediti di aziende finite in difficoltà. Tuttavia questa categoria di esposizioni possono ancora essere riportati in bonis, grazie a interventi mirati.
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Re: Diario economico

Messaggioda maxer » 18 lug 2019 10:31

zampaflex ha scritto:... Solitamente si tratta di crediti di aziende finite in difficoltà. Tuttavia questa categoria di esposizioni possono ancora essere riportati in bonis, grazie a interventi mirati ...

..... compresi i sempre agevoli recuperi dei capitali trasferiti 'prudentemente' all' estero nei vari paradisi fiscali (Isole Vergini, Malta, Isole Cayman, Andorra, Libano, Panama, Singapore, Gibilterra, Barhein, Hong Kong, Isole Marshall, Liechtenstein, Paesi Bassi, Taiwan, Gran Bretagna, Cipro, Grenada, Lussemburgo, Bermuda, Barbados, Delaware, San Marino, Isole Cook, Antigua, Jersey, Emirati Arabi, etc etc etc etc etc ops, dimenticavo, Città del Vaticano - Ior), con successive conseguenti "difficoltà" ( :shock: ) di molte aziende ?

:? :? :?
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 18 lug 2019 11:15

maxer ha scritto:
zampaflex ha scritto:... Solitamente si tratta di crediti di aziende finite in difficoltà. Tuttavia questa categoria di esposizioni possono ancora essere riportati in bonis, grazie a interventi mirati ...

..... compresi i sempre agevoli recuperi dei capitali trasferiti 'prudentemente' all' estero nei vari paradisi fiscali (Isole Vergini, Malta, Isole Cayman, Andorra, Libano, Panama, Singapore, Gibilterra, Barhein, Hong Kong, Isole Marshall, Liechtenstein, Paesi Bassi, Taiwan, Gran Bretagna, Cipro, Grenada, Lussemburgo, Bermuda, Barbados, Delaware, San Marino, Isole Cook, Antigua, Jersey, Emirati Arabi, etc etc etc etc etc ops, dimenticavo, Città del Vaticano - Ior), con successive conseguenti "difficoltà" ( :shock: ) di molte aziende ?

:? :? :?


Questa attività ovviamente non comprende il recupero dei fondi grigi o neri, che compete allo Stato (ahem…)
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 18 lug 2019 11:20

Per la gioia di Maxer, un bell'articolo lungo e tecnico in inglese di Ray Dalio, gestore del fondo Bridgewater (uno dei migliori per rendimento degli ultimi vent'anni). Dalio ha deciso, a fine carriera, di diventare più "politico" e dichiarare pubblicamente le sue preoccupazioni per la direzione che il capitalismo, nella sua parte di mercati finanziari, sta prendendo.

Vi estrapolo la conclusione: gli investitori pensano che il mondo continuerà a funzionare così come adesso, e si sono riempiti di assets che rendono poco, in un momento in cui il mercato potrebbe essere sottoposto ad un cambio di paradigma. In tale evento, ci si dovrebbe invece dotare di strumenti di investimento differente, tra cui potrebbe esserci l'oro.

https://www.zerohedge.com/news/2019-07-17/ray-dalio-warns-new-paradigm-coming-buy-gold-sell-stocks
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 18 lug 2019 12:02

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Re: Diario economico

Messaggioda maxer » 18 lug 2019 13:50

zampaflex ha scritto:
maxer ha scritto:
zampaflex ha scritto:... Solitamente si tratta di crediti di aziende finite in difficoltà. Tuttavia questa categoria di esposizioni possono ancora essere riportati in bonis, grazie a interventi mirati ...

..... compresi i sempre agevoli recuperi dei capitali trasferiti 'prudentemente' all' estero nei vari paradisi fiscali (Isole Vergini, Malta, Isole Cayman, Andorra, Libano, Panama, Singapore, Gibilterra, Barhein, Hong Kong, Isole Marshall, Liechtenstein, Paesi Bassi, Taiwan, Gran Bretagna, Cipro, Grenada, Lussemburgo, Bermuda, Barbados, Delaware, San Marino, Isole Cook, Antigua, Jersey, Emirati Arabi, etc etc etc etc etc ops, dimenticavo, Città del Vaticano - Ior), con successive conseguenti "difficoltà" ( :shock: ) di molte aziende ?

:? :? :?


Questa attività ovviamente non comprende il recupero dei fondi grigi o neri, che compete allo Stato (ahem…)

..... ahem ahem ahem. ....
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Re: Diario economico

Messaggioda Tex Willer » 19 lug 2019 15:33

https://www.repubblica.it/politica/2019 ... P5-S1.8-T1
Ecco come mai Salvni blocca tutti i commenti che parlano dei famosi 48 milioni che si sono accattati! :mrgreen:
Se qualcosa è gratis, il prodotto sei tu
"E’ più facile imbrogliare la gente che convincere la gente che è stata imbrogliata” Mark Twain
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 22 lug 2019 09:52

Tra le grandi banche, quelle italiane non sono più il vaso di coccio

L''attenzione di banchieri e operatori di mercato si sta alzando non piu'' soltanto sugli indici di capitale in se'' degli istituti di credito, ma piuttosto sul divario rispetto ai requisiti della Bce, che sono diversi per ogni istituto. Una distanza di sicurezza serve a garantire che una banca possa operare con tranquillita'' in caso di evenienze negative: un nuovo rallentamento economico, una turbolenza finanziaria, perdite di bilancio. I rischi - scrive Milano Finanza - di certo non mancano per il settore bancario, indipendentemente dal modello di business dell''istituto. La questione e'' riemersa nei giorni scorsi, dopo che Deutsche Bank ha ridotto i margini patrimoniali con il via libera della Bce: la banca ha comunicato che operera'' con almeno il 12,5% di patrimonio, invece del 13%, e di conseguenza si portera'' vicino all''11,8% richiesto dalla Vigilanza. Cosi'' il divario di sicurezza diventera'' di solo lo 0,7% rispetto al requisito minimo (sotto cui scattano vincoli alla distribuzione di dividendi, cedole e bonus) e probabilmente gia'' ora attorno al requisito non vincolante di secondo pilastro (guidance), che in media e'' pari all''1,5% nell''Eurozona. La guidance e'' un''informazione riservata che non viene comunicata dalle banche, ma James von Moltke, cfo di Deutsche Bank , ha detto nei giorni scorsi che il 12,5% e'' accettabile secondo la Bce. In ogni caso, come si osserva nella tabella in pagina pubblicata ad aprile da Mediobanca Securities (che include una stima sull''evoluzione del capitale rispetto al dato di fine 2018), nessun altro istituto dovrebbe avere ora un margine ridotto come quello di Deutsche Bank aggiornato per la ristrutturazione. Non sono in una posizione confortevole neppure le banche spagnole (Santander e Bbva ) e quelle francesi (SocGen e Bnp Paribas ). In questo ambito vanno meglio i grandi gruppi italiani, soprattutto Intesa Sanpaolo , tradizionalmente concentrata sulla solidita'' patrimoniale, ma anche Unicredit , che ha ceduto attivita'' proprio con l''obiettivo di aumentare la tranquillita'' sul capitale, distanziandosi dai minimi dalla Bce: meglio farlo quando non c''e'' alcuna pressione esterna, evitando svendite. C''e'' chi pensa che il surplus patrimonio possa servire anche per realizzare una fusione, anche se Piazza Gae Aulenti ricorda che nell''attuale contesto le operazioni straordinarie sono difficili. In ogni caso avere un ampio margine consente piu'' tranquillita'' sui mercati e sulla raccolta, poiche'' gli investitori non vedono rischi all''orizzonte neppure negli scenari piu'' critici.

PS: troppi accenti da correggere, non ne ho voglia...
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 22 lug 2019 11:52

Schwarz Null: disavanzo zero. E' il dogma di Berlino che impoverisce l'Europa e, a ben guardare - dice, per la prima volta, in questi giorni, con chiarezza, il Fondo monetario - anche buona parte delle classi medie e popolari tedesche. L'estate è la stagione in cui, al di sotto del clamore per lo sfascio della finanza pubblica italiana, si avverte, ogni anno, il sordo brontolio di economisti e istituzioni finanziarie verso i surplus record della Germania. E' l'altro grande squilibrio dell'eurozona: non rischia di farla saltare per aria, da un giorno all'altro, come una crisi finanziaria innescata dal debito pubblico italiano, ma la corrode, giorno dopo giorno, bloccando una ripresa economica sostenuta e duratura.

Il tema si ripropone con più forza in queste settimane, perché l'economia europea boccheggia. Draghi ha assicurato interventi di emergenza della Bce. Ma, con i tassi d'interesse sotto zero, i margini della politica monetaria sono limitati. Tocca ai governi intervenire, con stimoli fiscali, cioè spendendo di più o tassando di meno. Musica per le orecchie di Salvini, ma il discorso non è rivolto all'Italia. Nel caso italiano, ulteriori slittamenti di un debito pubblico record possono innescare reazioni dei mercati e una crisi finaziaria. L'appello è invece rivolto ai paesi del Nord. Laurence Boone, capo economista dell'Ocse, l'organizzazione che raccoglie i paesi industrializzati, li chiama per nome: Germania e Olanda. A loro si rivolge anche Olivier Blanchard, ex capo economista del Fmi. E, quando sperava ancora di succedere a Draghi alla testa della Bce, aveva finito per ammetter il problema anche Jens Weidmann, il falco a capo della Bundesbank.

Ridurre l'enorme attivo dei conti con l'estero, rilanciando la domanda interna aiuterebbe tutti i paesi dell'eurozona, alimentandone le esportazioni verso la Germania e ammodernerebbe anche infrastrutture - strade, scuole, reti informatiche e di energia - di cui i tedeschi hanno un disperato bisogno. Ma, nel loro ultimo rapporto, appena uscito, sulla Germania, gli economisti di Washington reclamano una inversione della politica economica (meno export, più investimenti interni) per una emergenza, non solo economica, ma anche sociale: l'attuale modello di sviluppo sta rapidamente allargando le ineguaglianze. Il lungo boom non sta favorendo i tedeschi: sta ingrassando i tedeschi ricchi.

Dal 2000, nonostante un sviluppo tumultuoso del Pil, il reddito disponibile delle famiglie tedesche è aumentato solo del 10 per cento, perché salari e interessi in banca, in realtà, sono andati indietro. Ma la metà più povera non ha visto quasi nulla di quel 10 per cento. Ha guadagnato la metà più ricca. Più specificamente, il reddito disponibile del 10 per cento più ricco è cresciuto del 30 per cento. Il risultato è che questo stesso 10 per cento tiene, ormai, in tasca il 60 per cento della ricchezza (non del reddito) nazionale. In Italia, ci fermiamo al 43 per cento. Cosa c'entra questo con l'attivo record dei conti con l'estero? Il punto è che, diversamente da altri paesi, quasi metà di questa ricchezza dei ricchi, prima ancora che in yacht e in ville, è rappresentata da aziende. Il surplus commerciale si traduce in profitti, che rimangono nelle tasche di pochi ricchi, perché la proprietà delle aziende è molto concentrata. Siccome i ricchi risparmiano molto, il reddito disponibile totale ristagna e gli investimenti non decollano.

Gli squilibri sociali si stanno allargando rapidamente, nota il Fmi, cancellando l'immagine di un paese agiato e sereno che siamo abituati ad associare alla Germania. Se si mettono in fila tutti i tedeschi secondo la loro ricchezza, metà della fila (la ricchezza mediana) corrisponde a soli 61 mila euro, meno dei polacchi e molto meno dei 150 mila euro italiani. I soldi si concentrano in cima alla fila: l'1 per cento più ricco dei tedeschi possiede il 24 per cento della ricchezza totale (il doppio di quanto avviene in Italia). Gli esperti di politica possono chiedersi quanto di questi dati ci sia dietro l'implosione dei socialdemocratici della Spd e l'avanzata della destra dell'AfD.
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo 2 » 22 lug 2019 14:59

zampaflex ha scritto: Gli squilibri sociali si stanno allargando rapidamente, nota il Fmi, cancellando l'immagine di un paese agiato e sereno che siamo abituati ad associare alla Germania. Se si mettono in fila tutti i tedeschi secondo la loro ricchezza, metà della fila (la ricchezza mediana) corrisponde a soli 61 mila euro, meno dei polacchi e molto meno dei 150 mila euro italiani. I soldi si concentrano in cima alla fila: l'1 per cento più ricco dei tedeschi possiede il 24 per cento della ricchezza totale (il doppio di quanto avviene in Italia). Gli esperti di politica possono chiedersi quanto di questi dati ci sia dietro l'implosione dei socialdemocratici della Spd e l'avanzata della destra dell'AfD.


fonte?

no, perché che la ricchezza mediana tedesca sia 61K e quella italiana 150K mi sembra davvero sorprendente

e poi secondo me è più significativo paragonare i redditi che le ricchezze
forse quelli danno meglio l'idea del tenore di vita differente che si ha nelle due nazioni
il dato italiano forse è drogato dal fatto che più italiani che tedeschi sono proprietari di case
(e, en passant, si stanno quasi tutti parecchio impoverendo, considerando il calo dei valori degli immobili)

se hai mezz'ora guardati questo interessantissimo video che evidenzia come si costruiscano statistiche in funzione della tesi che si vuole dimostrare (in questo caso le fregnacce della Fondazione Edison)

https://www.youtube.com/watch?v=cyeE3cyd1Ws
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo 2 » 22 lug 2019 15:06

ah, guglato, è un certo Maurizio Ricci su Repubblica
https://www.repubblica.it/economia/2019 ... 231578341/

e comunque, quando sento "il dogma di Berlino che impoverisce l'Europa" metto mano (metaforicamente) alla pistola
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Re: Diario economico

Messaggioda maxer » 22 lug 2019 15:14

zampaflex ha scritto:Tra le grandi banche, quelle italiane non sono più il vaso di coccio

L''attenzione di banchieri e operatori di mercato si sta alzando non piu'' soltanto sugli indici di capitale in se'' degli istituti di credito, ma piuttosto sul divario rispetto ai requisiti della Bce, che sono diversi per ogni istituto. Una distanza di sicurezza serve a garantire che una banca possa operare con tranquillita'' in caso di evenienze negative: un nuovo rallentamento economico, una turbolenza finanziaria, perdite di bilancio. I rischi - scrive Milano Finanza - di certo non mancano per il settore bancario, indipendentemente dal modello di business dell''istituto. La questione e'' riemersa nei giorni scorsi, dopo che Deutsche Bank ha ridotto i margini patrimoniali con il via libera della Bce: la banca ha comunicato che operera'' con almeno il 12,5% di patrimonio, invece del 13%, e di conseguenza si portera'' vicino all''11,8% richiesto dalla Vigilanza. Cosi'' il divario di sicurezza diventera'' di solo lo 0,7% rispetto al requisito minimo (sotto cui scattano vincoli alla distribuzione di dividendi, cedole e bonus) e probabilmente gia'' ora attorno al requisito non vincolante di secondo pilastro (guidance), che in media e'' pari all''1,5% nell''Eurozona. La guidance e'' un''informazione riservata che non viene comunicata dalle banche, ma James von Moltke, cfo di Deutsche Bank , ha detto nei giorni scorsi che il 12,5% e'' accettabile secondo la Bce. In ogni caso, come si osserva nella tabella in pagina pubblicata ad aprile da Mediobanca Securities (che include una stima sull''evoluzione del capitale rispetto al dato di fine 2018), nessun altro istituto dovrebbe avere ora un margine ridotto come quello di Deutsche Bank aggiornato per la ristrutturazione. Non sono in una posizione confortevole neppure le banche spagnole (Santander e Bbva ) e quelle francesi (SocGen e Bnp Paribas ). In questo ambito vanno meglio i grandi gruppi italiani, soprattutto Intesa Sanpaolo , tradizionalmente concentrata sulla solidita'' patrimoniale, ma anche Unicredit , che ha ceduto attivita'' proprio con l''obiettivo di aumentare la tranquillita'' sul capitale, distanziandosi dai minimi dalla Bce: meglio farlo quando non c''e'' alcuna pressione esterna, evitando svendite. C''e'' chi pensa che il surplus patrimonio possa servire anche per realizzare una fusione, anche se Piazza Gae Aulenti ricorda che nell''attuale contesto le operazioni straordinarie sono difficili. In ogni caso avere un ampio margine consente piu'' tranquillita'' sui mercati e sulla raccolta, poiche'' gli investitori non vedono rischi all''orizzonte neppure negli scenari piu'' critici.

PS: troppi accenti da correggere, non ne ho voglia...

..... pensa il casino e gli schiamazzi se la banca, invece di "Deutsche", si fosse chiamata "Italienische Bank" ! :shock:

Sono ormai oltre dieci anni (ma forse più ... venti ?) che Deutsche Bank, il colosso finanziario tedesco, si trascina i bilanci appesantiti dagli insanabili problemi causati soprattutto da investimenti ad altissimo rischio, tipo derivati ed hedge found (per dire, quelli che avevano contribuito a sotterrare MPS).
E bastava dare un' occhiata un po' più attenta alla composizione dei conti per capire che la situazione era barcollante. Ma tutto é proseguito per anni nel quasi assoluto silenzio degli organi di controllo, nazionali e UE.
Fino all' attuale solita scelta di fusione con un' altra realtà debole (Commerzbank), con creazione di relativa bad bank spazzatura e nuova banca ancora più grande (e più debole ...), a scapito dei piccoli investitori, dei dipendenti esuberati a migliaia, cioè della comunità.

Ancora una volta : w il turbocapitalismo :?

Per quanto riguarda gli accenti, stavolta ti perdoniamo : sappiamo come è difficile digitare con i polpastrelli gonfi, reduci da un attacco di un intero nido di vespe incattivite dal caldo
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 22 lug 2019 16:52

tenente Drogo 2 ha scritto:
fonte?
il dato italiano forse è drogato dal fatto che più italiani che tedeschi sono proprietari di case


Potrebbe essere.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 22 lug 2019 16:58

maxer ha scritto:..... pensa il casino e gli schiamazzi se la banca, invece di "Deutsche", si fosse chiamata "Italienische Bank" ! :shock:

Sono ormai oltre dieci anni (ma forse più ... venti ?) che Deutsche Bank, il colosso finanziario tedesco, si trascina i bilanci appesantiti dagli insanabili problemi causati soprattutto da investimenti ad altissimo rischio, tipo derivati ed hedge found (per dire, quelli che avevano contribuito a sotterrare MPS).
E bastava dare un' occhiata un po' più attenta alla composizione dei conti per capire che la situazione era barcollante. Ma tutto é proseguito per anni nel quasi assoluto silenzio degli organi di controllo, nazionali e UE.
Fino all' attuale solita scelta di fusione con un' altra realtà debole (Commerzbank), con creazione di relativa bad bank spazzatura e nuova banca ancora più grande (e più debole ...), a scapito dei piccoli investitori, dei dipendenti esuberati a migliaia, cioè della comunità.

Ancora una volta : w il turbocapitalismo :?

Per quanto riguarda gli accenti, stavolta ti perdoniamo : sappiamo come è difficile digitare con i polpastrelli gonfi, reduci da un attacco di un intero nido di vespe incattivite dal caldo


Il testo è copia-incolla, non ho digitato nulla, scherzi? :D

La bad bank di DB non deriva dalla ipotizzata fusione, ma dal fatto che anche i krukki sono carichi di crediti e titoli deteriorati. E che ormai la banca soffre dello stigma di essere vista come un cadavere ambulante, per cui diventa necessaria una amputazione per potere continuare a vivere. Unghia incarnita? Via la gamba.

Ah, a livello macroeconomico ci sono due identità contabili fortissime:
- il surplus di bilancio statale della Germania è reddito tolto dall'economia (che potrebbe quindi andare più forte), e
- il surplus commerciale rispetto ai partners è reddito tolto dalle economie della UE (che dovrebbe essere redistribuito, e invece no).
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo 2 » 22 lug 2019 17:30

zampaflex ha scritto:
Ah, a livello macroeconomico ci sono due identità contabili fortissime:
- il surplus di bilancio statale della Germania è reddito tolto dall'economia (che potrebbe quindi andare più forte), e
- il surplus commerciale rispetto ai partners è reddito tolto dalle economie della UE (che dovrebbe essere redistribuito, e invece no).


che io sappia, il surplus tedesco è solo extra UE

e poi, se questo surplus davvero danneggiasse le altre economie UE, come mai le altre economie europee stanno andando tutte più o meno bene tranne l'Italia?
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