Diario economico

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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 06 giu 2014 12:45

zampaflex ha scritto:Quanto è costata la crisi alle aziende italiane? Tanto, ma costa ancora adesso.
Questo grafico evidenzia il tasso medio praticato dalle banche sui prestiti alle imprese.

Immagine


Non ti preoccupare, c'ha pensato superMario...a ri-regalare i soldi alle banche :lol:
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 08 giu 2014 17:31

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Re: Diario economico

Messaggioda tasteclimber » 08 giu 2014 18:45

zampaflex ha scritto:Quanto è costata la crisi alle aziende italiane? Tanto, ma costa ancora adesso.
Questo grafico evidenzia il tasso medio praticato dalle banche sui prestiti alle imprese.

Immagine


Domanda da profano: come mai, a parità di rischio, avere soldi in prestito da una banca italiana costa di più che da una banca tedesca?
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 09 giu 2014 00:13

Perché il denaro alle banche italiane costa di più, almeno per una parte della raccolta, quella interbancaria in quanto il mercato prezza ancora un rischio maggiore per le società italiane, banche incluse. E poi perché devono coprire costi più alti, vedasi personale (qualche punto percentuale rispetto ai ricavi sopra alla media europea) e accantonamenti sui crediti incagliati. Il primo stanno cominciando seriamente ad attaccarlo, per il secondo bisognerà attendere ancora un po'.
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 09 giu 2014 09:57

Un illuminante grafico sulla situazione di consumo energetico in Italia che rimarca il declino del paese, e purtroppo le prossime inique misure che verranno adottate da questo governo


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Re: Diario economico

Messaggioda tasteclimber » 09 giu 2014 12:01

zampaflex ha scritto:Perché il denaro alle banche italiane costa di più, almeno per una parte della raccolta, quella interbancaria in quanto il mercato prezza ancora un rischio maggiore per le società italiane, banche incluse. E poi perché devono coprire costi più alti, vedasi personale (qualche punto percentuale rispetto ai ricavi sopra alla media europea) e accantonamenti sui crediti incagliati. Il primo stanno cominciando seriamente ad attaccarlo, per il secondo bisognerà attendere ancora un po'.


Perdonami ma non capisco...quindi una banca tedesca che operi anche in Italia applicherà gli stessi interessi che applica in Germania perchè lei i soldi li paga meno? :shock:
Oppure, un imprenditore, o un privato che voglia accendere un mutuo, non può ottenere il prestito da una banca in Germania a tassi tedeschi?
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Re: Diario economico

Messaggioda tasteclimber » 09 giu 2014 12:07

harmattan ha scritto:Un illuminante grafico sulla situazione di consumo energetico in Italia che rimarca il declino del paese, e purtroppo le prossime inique misure che verranno adottate da questo governo


Immagine


Io penso che in parte sia anche dovuto a un maggiore ambientalismo. Nel senso che il minor consumo è inizialmente dovuto alla crisi ma anche qualora ci fosse una ripresa, molte persone manterrebbero per un certo periodo i comportamenti "virtuosi" (vedi biciclette, camminare, spegnere le luci inutili, usare la lavatrice di notte....).
Ci vorrebbe lo stesso grafico relativo al solo per consumo industriale
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 09 giu 2014 12:16

tasteclimber ha scritto:......Oppure, un imprenditore, o un privato che voglia accendere un mutuo, non può ottenere il prestito da una banca in Germania a tassi tedeschi?


Per ottenere il prestito in Germania devi avere un conto corrente in una banca tedesca.
E per avere un c/c devi dimostrare di avere un domicilio.
E per avere un domicilio devi registrarti all'ufficio registrazioni come residente (non cittadino!), portando passaporto e relativo contratto d'affitto.
Il contratto d'affitto, a sua volta, necessita di garanzie piuttosto severe, tipo fideiussione e altri mazzi e lazzi che non starò a dirti.

Conclusione, avere il c/c in germania per usufruire di tassi più bassi è piuttosto difficile. Mica siamo in Svizzera!
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 09 giu 2014 12:23

tasteclimber ha scritto:Io penso che in parte sia anche dovuto a un maggiore ambientalismo. Nel senso che il minor consumo è inizialmente dovuto alla crisi ma anche qualora ci fosse una ripresa, molte persone manterrebbero per un certo periodo i comportamenti "virtuosi" (vedi biciclette, camminare, spegnere le luci inutili, usare la lavatrice di notte....).
Ci vorrebbe lo stesso grafico relativo al solo per consumo industriale


Io credo invece che il calo riguardi piuttosto l' energia industriale e non quella domestica, anche se poi alla fine quello che conta è il risultato, considerato che la nostra economia è basata sull'energia. L'industria, la manifattura, l'agricoltura, i servizi vari, ecc. non possono fare a meno di energia elettrica, e se i consumi scendono vuole dire che la ricchezza prodotta scende, specie se i consumi di energia scendono da anni.

Riguardo al maggiore ambientalismo sono dell'opinione che incida in maniera marginale su questi risultati. Si, per carità, c'è un pò più di consapevolezza, ma i 3/4 del paese è "al buio" in tutti i sensi, non certo per virtuosità. In ogni modo andando in bicicletta o spegnendo le luci inutili si consuma di meno e quindi si produce di meno. L'energia, ad oggi, è ancora nel calcolo del PIL!
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 09 giu 2014 12:50

tasteclimber ha scritto:
zampaflex ha scritto:Perché il denaro alle banche italiane costa di più, almeno per una parte della raccolta, quella interbancaria in quanto il mercato prezza ancora un rischio maggiore per le società italiane, banche incluse. E poi perché devono coprire costi più alti, vedasi personale (qualche punto percentuale rispetto ai ricavi sopra alla media europea) e accantonamenti sui crediti incagliati. Il primo stanno cominciando seriamente ad attaccarlo, per il secondo bisognerà attendere ancora un po'.


Perdonami ma non capisco...quindi una banca tedesca che operi anche in Italia applicherà gli stessi interessi che applica in Germania perchè lei i soldi li paga meno? :shock:
Oppure, un imprenditore, o un privato che voglia accendere un mutuo, non può ottenere il prestito da una banca in Germania a tassi tedeschi?


No, non sarà così perché la banca tedesca applicherà i tassi di mercato italiani guadagnando quindi di più. In realtà queste operazioni le fanno all'ingrosso sul mercato interbancario. E un impresa italiana in germania si vedrà facilmente negare il prestito o applicati tassi "italiani"
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Re: Diario economico

Messaggioda tasteclimber » 09 giu 2014 12:57

zampaflex ha scritto:
tasteclimber ha scritto:
zampaflex ha scritto:Perché il denaro alle banche italiane costa di più, almeno per una parte della raccolta, quella interbancaria in quanto il mercato prezza ancora un rischio maggiore per le società italiane, banche incluse. E poi perché devono coprire costi più alti, vedasi personale (qualche punto percentuale rispetto ai ricavi sopra alla media europea) e accantonamenti sui crediti incagliati. Il primo stanno cominciando seriamente ad attaccarlo, per il secondo bisognerà attendere ancora un po'.


Perdonami ma non capisco...quindi una banca tedesca che operi anche in Italia applicherà gli stessi interessi che applica in Germania perchè lei i soldi li paga meno? :shock:
Oppure, un imprenditore, o un privato che voglia accendere un mutuo, non può ottenere il prestito da una banca in Germania a tassi tedeschi?


No, non sarà così perché la banca tedesca applicherà i tassi di mercato italiani guadagnando quindi di più. In realtà queste operazioni le fanno all'ingrosso sul mercato interbancario. E un impresa italiana in germania si vedrà facilmente negare il prestito o applicati tassi "italiani"


"Sembrerebbe" :mrgreen: una sorta di protezionismo interbancario (ma va?), e la tanto decantata Europa della moneta comune e della libera circolazione di beni e persone? Funziona un po' come con le assicurazioni auto, insomma: tu non entrare nel mio giardino e io non entrerò nel tuo. Cane non mangia cane.

La stranezza è che invece se uno vuole fare un mutuo in Yen a tassi giapponesi o in dollari a tassi americani, si può! Che sia perchè c' è qualcuno che guadagna (anche) sui tassi di cambio?
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Re: Diario economico

Messaggioda tasteclimber » 09 giu 2014 12:58

harmattan ha scritto:
tasteclimber ha scritto:......Oppure, un imprenditore, o un privato che voglia accendere un mutuo, non può ottenere il prestito da una banca in Germania a tassi tedeschi?


Per ottenere il prestito in Germania devi avere un conto corrente in una banca tedesca.
E per avere un c/c devi dimostrare di avere un domicilio.
E per avere un domicilio devi registrarti all'ufficio registrazioni come residente (non cittadino!), portando passaporto e relativo contratto d'affitto.
Il contratto d'affitto, a sua volta, necessita di garanzie piuttosto severe, tipo fideiussione e altri mazzi e lazzi che non starò a dirti.

Conclusione, avere il c/c in germania per usufruire di tassi più bassi è piuttosto difficile. Mica siamo in Svizzera!


Un bel percorso a ostacoli niente da dire. Strano che Bruxelles non intervenga! :lol: :lol:
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 09 giu 2014 23:25

tasteclimber ha scritto:
zampaflex ha scritto:
tasteclimber ha scritto:
zampaflex ha scritto:Perché il denaro alle banche italiane costa di più, almeno per una parte della raccolta, quella interbancaria in quanto il mercato prezza ancora un rischio maggiore per le società italiane, banche incluse. E poi perché devono coprire costi più alti, vedasi personale (qualche punto percentuale rispetto ai ricavi sopra alla media europea) e accantonamenti sui crediti incagliati. Il primo stanno cominciando seriamente ad attaccarlo, per il secondo bisognerà attendere ancora un po'.


Perdonami ma non capisco...quindi una banca tedesca che operi anche in Italia applicherà gli stessi interessi che applica in Germania perchè lei i soldi li paga meno? :shock:
Oppure, un imprenditore, o un privato che voglia accendere un mutuo, non può ottenere il prestito da una banca in Germania a tassi tedeschi?


No, non sarà così perché la banca tedesca applicherà i tassi di mercato italiani guadagnando quindi di più. In realtà queste operazioni le fanno all'ingrosso sul mercato interbancario. E un impresa italiana in germania si vedrà facilmente negare il prestito o applicati tassi "italiani"


"Sembrerebbe" :mrgreen: una sorta di protezionismo interbancario (ma va?), e la tanto decantata Europa della moneta comune e della libera circolazione di beni e persone? Funziona un po' come con le assicurazioni auto, insomma: tu non entrare nel mio giardino e io non entrerò nel tuo. Cane non mangia cane.

La stranezza è che invece se uno vuole fare un mutuo in Yen a tassi giapponesi o in dollari a tassi americani, si può! Che sia perchè c' è qualcuno che guadagna (anche) sui tassi di cambio?


La verità è che il mercato dei prestiti in Italia prezza il maggior rischio degli stessi, sia in termini tattici (aziende più piccole, meno capitalizzate, meno internazionalizzate quindi più fragili e perciò rischiose) che strategici (quanto durerà l'italia senza riforme profonde e la cancellazione delle rendite di posizione ?).
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Re: Diario economico

Messaggioda tasteclimber » 10 giu 2014 13:14

zampaflex ha scritto:
La verità è che il mercato dei prestiti in Italia prezza il maggior rischio degli stessi, sia in termini tattici (aziende più piccole, meno capitalizzate, meno internazionalizzate quindi più fragili e perciò rischiose) che strategici (quanto durerà l'italia senza riforme profonde e la cancellazione delle rendite di posizione ?).


Tutto quello che vuoi, ma allora perchè un mutuo in yen o in dollari a tassi di quei paesi è possibile? USA e JP hanno più fiducia in noi? :lol:
E sempre secondo te, se uno va in Germania a chiedere un prestito con garanzie ipotecarie inattaccabili, non gli viene dato un prestito a tassi "tedeschi" perchè l' Italia corre il rischio di default oppure perchè non si vuole invadere il "territorio" altrui?
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 10 giu 2014 14:48

tasteclimber ha scritto:
Tutto quello che vuoi, ma allora perchè un mutuo in yen o in dollari a tassi di quei paesi è possibile? USA e JP hanno più fiducia in noi? :lol:
E sempre secondo te, se uno va in Germania a chiedere un prestito con garanzie ipotecarie inattaccabili, non gli viene dato un prestito a tassi "tedeschi" perchè l' Italia corre il rischio di default oppure perchè non si vuole invadere il "territorio" altrui?


Stai parlando di finanza ossia NON di cose reali. L'Italia dei cassaintegrati, dei disoccupati, degli stipendi da cinese, dei servizi da burkina Faso, della corruzione, burocrazia, ecc. non c'entra nulla con i mercati. Ad esempio, lo spread a 135 e il BTP decennale a 2,69% è robba da incorniciare. Mai visto prima nulla di simile!!! I mercati stanno giocando la "scommessa" sull'Italia, per ora senza tanti rischi e default, nonostante tutti gli indicatori economici/debito pubblico fanno veramente piangere ormai da anni.
C'è da dire che SIlvan ie fa na pippa a superMario in quanto a giochi di prestigio!!! :lol:
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 10 giu 2014 15:20

Dal momento che per farti un prestito in $ o ¥ alla fine della catena c'è un possessore di quelle valute che le cede per un tasso di interesse piuttosto basso, evidentemente si. Questo è il messaggio del mercato. :wink:
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Re: Diario economico

Messaggioda tasteclimber » 10 giu 2014 17:25

zampaflex ha scritto:Dal momento che per farti un prestito in $ o ¥ alla fine della catena c'è un possessore di quelle valute che le cede per un tasso di interesse piuttosto basso, evidentemente si. Questo è il messaggio del mercato. :wink:


Però delle due l' una: o sono scemi i tedeschi a non concedere prestiti ai loro tassi (ferme restando delle garanzie di solvibilità assolute) o sono scemi USA e Jap.
Io non penso siano scemi nè gli uni nè gli altri.
Tertium datur.....non esiste un vero mercato, ci sono solo decisioni prese sulle nostre teste
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 11 giu 2014 12:42

Torniamo con i piedi per terra in questa valle di lacrime


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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 11 giu 2014 15:08

Uno dei vantaggi dell'andare in ferie è che in aeroporto si comprano giornali strani...articolo su Bloomberg Businessweek. Noi pensiamo di avere un regime fiscale complicato? Beh, ho scoperto che negli usa alcuni stati e alcune città hanno introdotto una imposta sul reddito degli atleti professionisti, ovviamente con una aliquota diversa e con regole diverse da posto a posto. Cosa c'è di strano?
Che si applica SOLO agli atleti in trasferta :lol: e non a quelli di casa. E che si applica non solo a quelli effettivamente in campo, ma anche a quelli in tribuna o in lista infortunati che restano a casa loro!

Nota di colore: pare sia stata introdotta la prima volta dalla California nel 91 per ripicca dopo che i Bulls di Jordan sconfissero i Lakers in finale. ..
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Re: Diario economico

Messaggioda pippuz » 12 giu 2014 10:31

Immensa puttanata targata PD che spero non passi.

http://www.corriere.it/economia/14_giug ... c057.shtml
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Re: Diario economico

Messaggioda beluga » 12 giu 2014 10:41

pippuz ha scritto:Immensa puttanata targata PD che spero non passi.

http://www.corriere.it/economia/14_giug ... c057.shtml


Non sono d'accordo, mi sembra una buona legge.
Non possiamo intervenire sul limite europeo perché è stabilito a Bruxelles e interveniamo sul nostro: se ben pubblicizzato farà scegliere i consumatori tra bere acqua aromatizzata all'arancia prodotta in Olanda o bere un prodotto migliore. Non è detto che la scelta qualitativa sia perdente.
Sempre se ho capito bene la questione altrimenti spiegami la tua contrarietà.
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Re: Diario economico

Messaggioda pippuz » 12 giu 2014 11:19

beluga ha scritto:
pippuz ha scritto:Immensa puttanata targata PD che spero non passi.

http://www.corriere.it/economia/14_giug ... c057.shtml


Non sono d'accordo, mi sembra una buona legge.
Non possiamo intervenire sul limite europeo perché è stabilito a Bruxelles e interveniamo sul nostro: se ben pubblicizzato farà scegliere i consumatori tra bere acqua aromatizzata all'arancia prodotta in Olanda o bere un prodotto migliore. Non è detto che la scelta qualitativa sia perdente.
Sempre se ho capito bene la questione altrimenti spiegami la tua contrarietà.

A me pare una cazzata non tanto per il principio che è giusto (è ovvio) quanto per il fatto che così metti fuori mercato i produttori italiani.
Insomma mi sembra la solita puttanata da chi vive nei salotti radical chic e non ha nessun contatto con la realtà. Tanto peggio in un momento di crisi come questo

Che poi io prenda in considerazione solo succhi al 100% sia di arancia (pochi in realtà) che di mele (questi molti di più) spendendo è un altro discorso.
Ad esempio come succo di mela prendo quelli altoatesini o trentini che sono 100% non zuccherati, soprattutto quelli di Kohl che però costano il doppio
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 13 giu 2014 11:52

pippuz ha scritto:A me pare una cazzata non tanto per il principio che è giusto (è ovvio) quanto per il fatto che così metti fuori mercato i produttori italiani.


In linea di principio anche a me sembra una cosa buona, però non ho capito alcuni "tecnicismi". Intanto perchè un provvedimento simile dovrebbe mettere fuori i produttori italiani se abbiamo migliaia di ettari coltivati ad arance? In più mi domando se è possibile recuperare le migliaia di tonnellate di arance mandate in discarica grazie ad una stupida regola comunitaria, utilizzandole per i succhi.
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 16 giu 2014 11:26

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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 17 giu 2014 15:28

Altri segnali di miglioramento lento dell'economia italiana.

"Nel primo trimestre 2014, rispetto al periodo corrispondente dell'anno precedente, il valore dei mancati pagamenti da parte delle imprese italiane si riduce dell'1,7%, sia per quanto riguarda le transazioni con pagamento immediato rispetto alla consegna della merce, sia per le transazioni con pagamento differito. Diminuiscono di 3,7 giorni anche i tempi medi di pagamento (che si attestano a 77,5 giorni), con il dato specifico riferito alle giornate di ritardo in calo sensibile (-2,7). Resta stabile la percentuale di imprese puntuali, mentre passa dal 9,2% al 7,6% la quota di aziende che salda le fatture con oltre 60 giorni di ritardo, casi che possono sfociare prima in mancati pagamenti e quindi in autentici default.

Sono i dati generali che si ricavano da Payline – il database Cerved che monitora le esperienze di pagamento di 2,5 milioni di imprese italiane e dalla lettura del corrispondente rapporto sul primo periodo dell'anno in corso. Tutti gli indicatori mostrano progressi rispetto alla stessa frazione del 2013, coinvolgendo quasi tutti i settori e tutte le aree del Paese.

In netto calo anche i protesti: tra Gennaio e Marzo le società colpite sono 19 mila, -14,4% rispetto al 2013, anno che nell'ultimo trimestre registrava già, a sua volta, un incoraggiante -10,8%. Rimane però elevato il numero di società protestate, di ben 27 punti percentuali al di sopra dei livelli pre-crisi, quando in un singolo trimestre erano circa 15 mila. Diminuzione e consolidamento della tendenza coinvolgono tutta la Penisola, in doppia cifra per tutti i settori dell’economia: in particolare, nell’industria (-20% rispetto allo scorso anno), il numero di società protestate è tornato vicino ai livelli pre-crisi (+2,8%)."
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