pipinello ha scritto:Andava tutto bene, tranne l'ultima parte: quel mantra che si sente ormai comunque sempre ed ovunque: privatizzare, privatizzare, privatizzare, meno stato e pù economia libera.
Ma ricordatevi che, pur con tutte le sue imperfezioni e la sua corruttela è lo stato a garantire un minimo di giustizia sociale in occidente, se fosse per i mr. jobs, bezos, marchionne, google e così via ci sarebbe solo la REDDITIVITA'. E se sei dalla parte giusta del recinto (diciamo nell'1% giusto) te la spassi, se sei nel gruppo che non ce l'ha fatta sputi sangue finché vivi. E' questo il mondo che volete?
Molti tuoi interventi sono apprezzabili e spesso sembri una persona razionale. Peccato che tu sia ancora schiavo di questi "lavaggi del cervello" sull'economia pubblica/privata che forse qualcuno ti ha fatto utilizzando qualche pamphlet scritto da un disciolto gruppo extra parlamentare di sinistra negli anni '70.
Premetto che io sono un convinto sostenitore dell'importanza fondamentale che DEVE rivestire lo Stato (con la maiuscola) nei paesi civili, che ci sono funzioni e ruoli che NESSUN PRIVATO deve permettersi di ricoprire e che il ruolo dello STATO in Italia deve ritornare ad essere forte ed autorevole, la questione è definire in che cosa, nello specifico, lo Stato deve rafforzasi ed in cosa deve invere RITIRARSI fino a SPARIRE.
Molte delle mie giornate le trascorro accanto ai dipendenti pubblici: sono testimone oculare degli sprechi immensi, dell'approssimazione e della superficialità con cui spesso si lavora, del "disprezzo" profondo che provano verso gli utenti (che solo in alcuni posti privilegiati chiamano "clienti" e che poi siamo tutti noi, anche loro stessi, vittime e carnefici allo stesso tempo) e molto altro. Potrei elencarti una miriade di situazioni totalmente inacettabili che ormai sono diventate la norma nella sanità, nella scuola, nei comuni ed in mille altri enti. Lavoro anche (e soprattutto) con le aziende private: molte di loro infatti NON sono da meno perchè il "brodo" culturale è lo stesso per tutti gli abitanti di uno stesso territorio. La differenza però è che i privati che non cambiano e non si adeguano alle nuove esigenze del mercato CHIUDONO mentre lo Stato in Italia continua a tenere in vita milioni di posti di lavoro che non avrebbero più motivo di esistere. Con conseguenze disastrose per chi, come me, considera immorale l'evasione fiscale.
Perchè?
Principalmente perchè manterene aperte queste entità significa mantenere degli specifici
centri di potere, che arricchiscono i dirigenti della PA, i politici che li proteggono ed i sindacalisti che li supportano. Ah dimenticavo: sono comodissimi per quella parte di privati che non hanno mai conosciuto il mercato e che sono sempre rimasti attaccati alla "mammella" dello Stato, succhiado il lecito ma soprattutto l'illecito.
Ecco mi permetto di ipotizzare che tu sui "privati" abbia le idee leggermente confuse: quelli a cui mi riferisco io, non sono quelle "pseudo-aziende" create ad arte dagli amici dei politici per incorporare settori inefficienti della PA che sopravvivono fino a quando i loro amici li foraggiano con commesse assurde a prezzi ipergonfiati!
Queste sono state le "privatizzazioni all'italiana" che si sono viste negli ultimi 20 anni: se vai a scorrere il CV di questi pseudo imprenditori non troverai quasi mai gente che esporta, che possiede brevetti, che rischia principalmente i propri capitali e che gestisce in modo oculato risorse umane di grande valore professionale. Questa è l' #italiamigliore quella che continua sostenere il PIL, l'occupazione e le entrate fiscali. E' una parte minoritaria che c'è e che merita di essere valorizzata e soprattutto FATTA CRESCERE. Soprattutto perchè rappresenterebbe un bel bacino di alternative lavorative per tutti coloro che attualmente lavorano in posti pubblici che DEVONO TASSATIVAMENTE SPARIRE perchè inutili, costosissimi e moralmente inaccettabili.
Infine, il ruolo dello Stato: come dicevo deve crescere e diventare CREDIBILE. Come? Tornado a fare lo Stato, il giudice in campo, l'arbitro autorevole, dettando poche regole (progettate bene) e diventando capace di farle rispettare. Il peso di uno Stato non dipende da quanti dipendenti pubblici sostanzialmente solo operativi (cioè esclusivamente esecutivi) possiede: ma dalla qualità dei suoi servizi, dalla puntualità, dalla semplicità e accessibilità delle sue informazioni, dalla disponibilità del personale altamente qualificato al suo interno, ecc. Discuto regolarmente con i sindacalisti della PA: la lamentela dei tagli ai Ministeri è una canzone incantata e stonata che devono smettere di cantare. Non si può chiedere in continuazione di rafforzare l'organico e ALLO STESSO TEMPO chiedere più fondi per formare il personale! Sappiamo tutti che sarà possibile professionalizzare bene solo una piccola parte del personale attualmente in essere e le risorse si troveranno sono se diminuiremo il MONTE STIPENDI assurdo (se non erro il 94% dei costi totali della PA). Infine (e poi chiudo): nessuno può essere professionalizzato veramente se non ci mette impegno e sforzo anche FUORI DELL'ORARIO DI LAVORO. Come è possibile, ad esempio, imparare una lingua straniera solo con un corso di 4 ore al mese? Per non parlare di informatica o di qualsiasi altro corso tecnico: i dipendenti pubblici devono cominciare a leggere e studiare anche durante la loro vita privata (che è molto più estesa come orario di quella di chi lavora nel privato), esattamente come fanno molti dipendenti privati.
Basta, ho esagerato...