Non so che senso ha ripetere le primarie per eleggere un futuro capo che mai comanderà.
Aggiungo inoltre che non ho mai condiviso la scelta del PD di fare le primarie sul modello USA, e di abbracciare l'americanismo obamiano, quello del
yes we can di uolter.
Il PD ha riposto nel ciclo di vittorie delle "sinistre" in europa, e in primo luogo negli USA di Obama, troppe speranze, peraltro sfumate: l'auspicio della fine delle chiusure nazionalistiche, l'avvio di un ciclo mondiale keynesiano benefico per tutti gli stati (
maddechè!!!), e soprattutto ha riposto le speranze in un mondo che induca a rapporti più solidaristici ed egualitari, piuttosto che conflittuali, tra i vari paesi del blocco occidentale. Pura teoria che si scontra con una imprevedibile realtà.
Altro fattore che non è stato tenuto in considerazione dal PD, è che gli USA non nutrono nessuna preoccupazione per la situazione Italiana. O meglio, per loro non conta
chi sta al governo, ma quello che fa, perchè un M5S che non dice alcunché sulle basi statunitensi in Italia, non assume la difesa dei nostri settori strategici (ENI, Finmeccanica....), continua a dirsi europeista nell'attuale contesto della UE nonostante gli annunci di un referendum (?) sull'euro, non dà alcun fastidio agli Usa, anzi si rende in un certo modo garante della sussistenza di organi creati per una netta subordinazione.
L'esaurimento della funzione del PD sotto questo aspetto mi pare evidente, e tranne qualche scarsa carta da giocare (Renzi e le manette al nano!) credo che sia destinato a ricoprire il ruolo di eterno secondo (o addirittura terzo se il nano si salva dalla gattabuia!).