Diario economico

Dove discutere, confrontarsi o scherzare sempre in modo civile su argomenti attinenti al mondo del food&wine e non solo.

Avatar utente
harmattan
Messaggi: 5715
Iscritto il: 13 apr 2008 13:56
Località: Roma San Giovanni

Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 29 giu 2016 22:28

Alla Merkel va riconosciuto il merito di non cedere alla mediocrità di Renzi e di tutto il governicchio PD che chiede la sospensione del bail-in per poter concedere 40 miliardi di aiuti di stato alle banche italiane decotte.
In un paese normale, con principi di equità sociale, se una banca può permettersi di pagare dei dividendi come questi

BANCA MEDIOLANUM 0,3 EURO
BANCO POPOLARE 0,15 EURO
BANCA POP. EMILIA ROMAGNA 0,1 EURO
BANCA POPOLARE MILANO 0,027
INTESA SAN PAOLO 0,14 EURO
MEDIOBANCA 0,25 EURO
UBI BANCA 0,011 EURO
UNICREDIT 0,12 EURO
FINECO 0,255 EURO
BANCA UNIPOL 0,18

potrebbe anche far pagare ad azionisti e obbligazionisti il resto del conto.
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 12805
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 30 giu 2016 10:37

harmattan ha scritto:Alla Merkel va riconosciuto il merito di non cedere alla mediocrità di Renzi e di tutto il governicchio PD che chiede la sospensione del bail-in per poter concedere 40 miliardi di aiuti di stato alle banche italiane decotte.
In un paese normale, con principi di equità sociale, se una banca può permettersi di pagare dei dividendi come questi

BANCA MEDIOLANUM 0,3 EURO
BANCO POPOLARE 0,15 EURO
BANCA POP. EMILIA ROMAGNA 0,1 EURO
BANCA POPOLARE MILANO 0,027
INTESA SAN PAOLO 0,14 EURO
MEDIOBANCA 0,25 EURO
UBI BANCA 0,011 EURO
UNICREDIT 0,12 EURO
FINECO 0,255 EURO
BANCA UNIPOL 0,18

potrebbe anche far pagare ad azionisti e obbligazionisti il resto del conto.


Ma allora sei de coccio!
Le banche non sono aziende come le altre. Puoi fare fallire una concessionaria d'auto, una impresa edile, una fabbrica di rubinetti...i riflessi sul sistema economico saranno modesti.
Fai fallire una banca e ti trovi con i risparmiatori che hanno depositato i soldi che si vedono il conto congelato. Le imprese che scontano il portafoglio effetti, o che si appoggiano per incassi e pagamenti, bloccate. Paura di tutti, anche di quelli che non hanno nulla in comune con la banca fallita.
E quindi cosa ottieni? Che per "punire" quattro manager e due politici mandi in vacca l'intero paese?

In più, Renzi chiede, e ieri lo ha spiegato benissimo, di potere aiutare le banche italiane NON a differenza di quelle straniere, ma COME quelle straniere.
http://www.eunews.it/2016/02/19/quali-banche-europee-hanno-ricevuto-piu-aiuti-pubblici/51165

Nell'economia moderna le banche hanno il ruolo centrale di intermediazione tra chi ha denaro e chi lo cerca; tra cliente e fornitore; tra stato e stato.
Pensare di potere farne a meno non è utopico, è semplicemente fesso e impossibile.
Perfino l'ex giudice Tinti, sulla Pravd... Fatto Quotidiano, ha capito questo ruolo e lo sostiene. Edizione di oggi, leggasi prego.

Immagine
Non progredi est regredi
Avatar utente
harmattan
Messaggi: 5715
Iscritto il: 13 apr 2008 13:56
Località: Roma San Giovanni

Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 30 giu 2016 12:23

zampaflex ha scritto:Nell'economia moderna le banche hanno il ruolo centrale di intermediazione tra chi ha denaro e chi lo cerca; tra cliente e fornitore; tra stato e stato....


Non c'è niente da fare, sei proprio un gregario, un medio man che non riesce a capire che se non si modifica il sistema economico siamo spacciati.
Continui ad insistere con l'indispensabilità del sistema bancario come fosse un dogma medievale.
E' logico che il sistema così come è congeniato ci pone in una condizione di sudditanza verso le banche, e che quest'ultime hanno il famoso ruolo centrale di cui parli, ma è anche vero che un sistema si può modificare, soprattutto se ha palesemente fallito.

Purtroppo la politica, che dovrebbe attuare i cambiamenti su mandato elettorale, è subordinata sia al capitale finanziario delle banche centrali che ai diktat di un manipolo di eurocrati a libro paga delle citate banche. Il risultato è che la legittimazione della socializzazione delle perdite, che di per se non è un problema se non fosse che fa il paio con i profitti che rimangono esclusivamente privati, ha generato quel moral hazard di cui noi solo paghiamo il conto.

Se chi ha in mano le redini di questo sistema non ha nessuna voglia di modificarlo, come è ben evidente da diversi anni, le conseguenze saranno inevitabilmente solo traumatiche. Per tutti.
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 12805
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 30 giu 2016 16:29

harmattan ha scritto:
zampaflex ha scritto:Nell'economia moderna le banche hanno il ruolo centrale di intermediazione tra chi ha denaro e chi lo cerca; tra cliente e fornitore; tra stato e stato....


Non c'è niente da fare, sei proprio un gregario, un medio man che non riesce a capire che se non si modifica il sistema economico siamo spacciati.
Continui ad insistere con l'indispensabilità del sistema bancario come fosse un dogma medievale.
E' logico che il sistema così come è congeniato ci pone in una condizione di sudditanza verso le banche, e che quest'ultime hanno il famoso ruolo centrale di cui parli, ma è anche vero che un sistema si può modificare, soprattutto se ha palesemente fallito.

Purtroppo la politica, che dovrebbe attuare i cambiamenti su mandato elettorale, è subordinata sia al capitale finanziario delle banche centrali che ai diktat di un manipolo di eurocrati a libro paga delle citate banche. Il risultato è che la legittimazione della socializzazione delle perdite, che di per se non è un problema se non fosse che fa il paio con i profitti che rimangono esclusivamente privati, ha generato quel moral hazard di cui noi solo paghiamo il conto.

Se chi ha in mano le redini di questo sistema non ha nessuna voglia di modificarlo, come è ben evidente da diversi anni, le conseguenze saranno inevitabilmente solo traumatiche. Per tutti.


Guarda che è il contrario, è proprio attraverso il bail-in che vengono puniti azionisti e obbligazionisti di una banca, invece che collettivizzare la perdita tramite il fallimento.
Non progredi est regredi
Avatar utente
harmattan
Messaggi: 5715
Iscritto il: 13 apr 2008 13:56
Località: Roma San Giovanni

Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 30 giu 2016 19:15

zampaflex ha scritto:Guarda che è il contrario, è proprio attraverso il bail-in che vengono puniti azionisti e obbligazionisti di una banca, invece che collettivizzare la perdita tramite il fallimento.




"Alla Merkel va riconosciuto il merito di non cedere alla mediocrità di Renzi e di tutto il governicchio PD che chiede la sospensione del bail-in per poter concedere 40 miliardi di aiuti di stato alle banche italiane decotte.

Più chiaro di così!
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 12805
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 30 giu 2016 22:44

harmattan ha scritto:
zampaflex ha scritto:Guarda che è il contrario, è proprio attraverso il bail-in che vengono puniti azionisti e obbligazionisti di una banca, invece che collettivizzare la perdita tramite il fallimento.




"Alla Merkel va riconosciuto il merito di non cedere alla mediocrità di Renzi e di tutto il governicchio PD che chiede la sospensione del bail-in per poter concedere 40 miliardi di aiuti di stato alle banche italiane decotte.

Più chiaro di così!


Vediamo...Travaglio? Sallusti? Feltri? :lol: una parata di scienziati, veramente...con Brunetta a fare il segretario dei lavori... :lol:

Chiunque abbia scritto così, è un cretino. Peggio, è un cretino animato da una ideologia cieca alla realtà.

Peccato per l'estensore della pregiata noterella che poi...
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2016-06-30/ok-ue-garanzia-pubblica-supporto-banche-italia-181349_PRV.shtml?uuid=ADyQP9l

Sublime!

Un saluto finale dall'estensore:
https://www.youtube.com/watch?v=Rk67_Cv4mys
Non progredi est regredi
Avatar utente
harmattan
Messaggi: 5715
Iscritto il: 13 apr 2008 13:56
Località: Roma San Giovanni

Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 01 lug 2016 09:02



Bella porcata politica. Ma del resto da un suino al comando cosa ti vuoi aspettare?

La porcata è politica perchè dal punto di vista pratico 'sti 150 miliardi sono di garanzia, ossia di fuffa, e semmai ce ne dovesse essere bisogno ci facciamo due risate.

Ma secondo te, come ha scritto già qualcuno, un paese con il debito dell’Italia che fa ulteriore debito per “garantire” il proprio sistema bancario e “rassicurare” i mercati può finire in modo differente dal tizio che sega il ramo dell'albero su cui è seduto?

Per fortuna che le banche italiane sono solide. Anzi, solidissime.
bpdino
Messaggi: 2110
Iscritto il: 06 giu 2007 11:04
Località: Roma

Re: Diario economico

Messaggioda bpdino » 01 lug 2016 10:11

harmattan ha scritto:


Bella porcata politica. Ma del resto da un suino al comando cosa ti vuoi aspettare?

La porcata è politica perchè dal punto di vista pratico 'sti 150 miliardi sono di garanzia, ossia di fuffa, e semmai ce ne dovesse essere bisogno ci facciamo due risate.

Ma secondo te, come ha scritto già qualcuno, un paese con il debito dell’Italia che fa ulteriore debito per “garantire” il proprio sistema bancario e “rassicurare” i mercati può finire in modo differente dal tizio che sega il ramo dell'albero su cui è seduto?

Per fortuna che le banche italiane sono solide. Anzi, solidissime.


Dipende da che parte è seduto :roll:
Bernardo
e-mail: [email protected]
Utente "vecchio" Forum dal 20.Feb.2003
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 12805
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 01 lug 2016 11:34

Nel mese di maggio sale ancora l'occupazione grazie all'aumento dei dipendenti, calano ancora gli inattivi e torna a diminuire leggermente il tasso di disoccupazione.

A maggio il tasso di disoccupazione è all'11,5% (aprile all'11,6%, rivisto da 11,7%), rende noto Istat.

Il tasso di disoccupazione nella fascia di età 15-24 anni, ovvero l'incidenza dei giovani disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca di lavoro, è stabile al 36,9%.

Le attese, elaborate in un sondaggio Reuters, indicavano il tasso di disoccupazione all'11,6%, con una forchetta tra l'11,8% e l'11,5%.

A maggio il tasso di occupazione risulta al 57,1%, in aumento rispetto al 57% di aprile (rivisto da 56,9%); si tratta del livello più alto da marzo 2011. Gli occupati - 22,677 milioni - sono in aumento dello 0,1% rispetto ad aprile (+21.000), e salgono dell'1,3% su base annua (+299.000).

Secondo Istat l'aumento degli occupati su base congiunturale "è attribuibile alla componente femminile e riguarda i dipendenti (+11mila i permanenti, +37mila quelli a termine) mentre calano gli indipendenti (-28mila)", e su base tendenziale "è interamente attribuibile ai dipendenti, sia permanenti (+1,7%, pari a +248mila) sia a termine (+3,5%, pari a +81mila), mentre sono in calo gli indipendenti".

Nel mese di maggio il numero di inattivi registra un calo, riguardante esclusivamente alle donne, e segna -0,2% (-27.000) nel confronto con aprile e -2,2% (-305.000) rispetto a dodici mesi prima. Il tasso di inattività scende rispetto al mese prima di 0,1 punti percentuali, al 35,3%.

Guardando al periodo marzo-maggio, secondo i dati Istat, "l'aumento degli occupati (+0,4%, pari a +101mila) è associato ad un calo dei disoccupati (-1,1%, pari a -32mila) e degli inattivi(-0,9%, pari a -121mila)".
Non progredi est regredi
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 12805
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 07 lug 2016 09:22

Rapporto trimestrale Cerved.

I primi tre mesi del 2016 hanno confermato i segnali di normalizzazione post-crisi delle abitudini nei pagamenti delle imprese osservati nel corso del 2015. I tempi di attesa per la liquidazione delle fatture si sono ulteriormente ridotti ed è proseguito a ritmi elevati il calo delle società protestate, che ha toccato un nuovo minimo. Questa è, in sintesi, la fotografia che si osserva dall’analisi dei dati dell’archivio dei protesti e di Payline, il database Cerved sulle abitudini di pagamento di 3 milioni di aziende italiane.
Nel primo trimestre 2016 sono state protestate 12 mila società, il 21% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e quasi la metà rispetto alle 23 mila osservate durante il picco negativo dei primi mesi del 2013. Il fenomeno ha riguardato tutti i settori e le aree della Penisola, con le imprese manifatturiere (-23%) e del Nord Est (-25%) a guidare il trend.
Nello stesso periodo, le aziende monitorate in Payline hanno pagato i proprio fornitori in media in 74,8 giorni, 1,7 meno dei primi tre mesi del 2015. I tempi più rapidi sono attribuibili sia a minori ritardi (16,2 giorni, contro 17,2) che a scadenze più brevi (58,6 contro 59,3 giorni) e sono stati accompagnati da un maggior numero di imprese che saldano le proprie fatture nei tempi concordati (dal 44,4% al 45,8%).
Si è anche ridotta la quota di aziende che liquidano i pagamenti con oltre due mesi di
ritardo, un segnale di tensione finanziaria che può precludere a un vero e proprio default.
Non progredi est regredi
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 12805
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 10 lug 2016 16:14

Qualche dato per comprendere il contesto dei problemi delle banche italiane in confronto a quelle europee.

Totale sofferenze lorde: circa 200 mld, di cui coperte da accantonamenti già effettuati 110 mld; ne restano circa 90 di cui 50 sono assistite da garanzie solide riconosciute a livelo istituzionale (EBA, BCE - immobili, pegni per esempio). Per cui le sofferenze nette a carico delle banche in questo momento sono calcolabili in 40 mld. Sono quei 40 che citava una banca d'affari come necessità di aumento di capitale per il sistema bancario italiano, omettendo di dire "in caso estremo, e pretendendo di vendere subito TUTTI i crediti incagliati, arrivando a zero".
Come sempre, anglosassoni bastardi fottuti.
Ecco valori di crediti incagliati e copertura netta per alcuni sistemi bancari europei:
Irlanda incagli sul totale attività bancarie pari al 21,5% coperti al 56%
Italia 16,7% e 51%
Portogallo 16,3% e 46%
Austria 8% e 48%
Spagna 7,1% e 41%
Quindi perchè puntare il dito sulle banche italiane e ignorare quelle Irlandesi? Solo perchè parlano inglese, forse?

Ma il problema nascosto sono i derivati.
Deutsche Bank detiene/ha emesso derivati (a cui è quindi esposta per insolvenza eventuale dell'acquirente) per 42 TRILIARDI di euro, cioè 14 volte il PIL tedesco.
Dati sulla esposizione di alcuni sistemi bancari:
Germania 29,7% del totale attivi bancari sono derivati, pari a 8 volte i patrimoni
Svizzera 26,7% e 7 volte
UK 22,1% e 4 volte
Francia 19,8% e 5 volte
Italia 8,1% e 1,4 volte
E le norme emesse dall'EBA (Basilea I, II e III) valutano l'esposizione ai derivati, ai fini del capitale necessario per le banche per coprirne i rischi, in maniera estremamente favorevole: a Deutsche bastano 50 milioni di euro per essere promossa!!! Questo vuol dire che, su capitasse un altro momento tragico come la crisi del 2008-2009, DB non avrebbe i soldi per fare fronte alle perdite non coperte dalle insolvenze dei compratori di questi derivati.

Le Landesbanken tedesche, banche regionali di proprietà dei singoli stati.
Le prime cinque hanno ricevuto, nel corso degli ultimi sette anni, ben 123 miliardi di aiuti da stati e governo federale.
I loro crediti deteriorati sono coperti mediamente solo al 32%.
I loro ricavi derivano per l'80% dal margine di interesse, cioè la differenza tra quanto danno ai depositanti e quando chiedono sui prestiti. Nessuna banca in Europa presenta questo dato, in quanto le altre guadagnano di più con le commissioni rispetto a loro.
Non progredi est regredi
Avatar utente
harmattan
Messaggi: 5715
Iscritto il: 13 apr 2008 13:56
Località: Roma San Giovanni

Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 12 lug 2016 22:53

zampaflex ha scritto:Quindi perchè puntare il dito sulle banche italiane e ignorare quelle Irlandesi? Solo perchè parlano inglese, forse?



Il motivo (politico!) dell'allarme rosso sull’intero sistema bancario è solo quello di salvare MPS che con 21 miliardi di crediti deteriorati e con un patrimonio di appena 9 miliardi non riuscirà a passare il prossimo test della BCE e quindi rischia di incorrere in pieno nelle regole sulla risoluzione delle banche in crisi.

Se dovesse scattare il meccanismo del bail-in azionisti e obbligazionisti subordinati crollerebbero per primi. Verrebbe fuori che sono state vendute obbligazioni ad alto rischio a clienti privati di MPS ignari del rischio - si parla di oltre 60.000 poracci - e si ricadrebbe nel problema delle obbligazioni vendute tipo il modello sòla di Banca Etruria, di popolare Vicenza, di Veneto Banca, ecc.

Il governicchio di renzie è già traballante di suo figuriamoci una figura (l'ennesima!) di merda a carico dei risparmiatori :lol: :lol: :lol:
Avatar utente
harmattan
Messaggi: 5715
Iscritto il: 13 apr 2008 13:56
Località: Roma San Giovanni

Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 21 lug 2016 10:38

Toh....anche i gazzettini di sistema si accorgono che certe cose esistono e sono il futuro. Che tempismo!

http://www.huffingtonpost.it/walter-ruffinoni/blockchain-bitcoin-ibm_b_11065312.html?utm_hp_ref=italy
Avatar utente
harmattan
Messaggi: 5715
Iscritto il: 13 apr 2008 13:56
Località: Roma San Giovanni

Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 22 lug 2016 09:25

Bankitalia: sofferenze bancarie ancora in aumento a maggio

http://it.reuters.com/article/idITL8N19Y1KO
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 12805
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 30 lug 2016 20:11

http://www.bloomberg.com/news/articles/2016-07-29/monte-paschi-capital-wiped-out-in-european-bank-stress-test

Dove si vede che di banche conciate (nel caso esaminato, quindi di una recessione severa quanto quelle appena trascorse) ce n'è assai in Europa. Ma mi stupirei del contrario.
Non progredi est regredi
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 12805
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 31 lug 2016 12:50

Come sempre, leggere la suddivisione delle dichiarazioni dei redditi in Italia grida vendetta.

http://www.corriere.it/economia/16_luglio_31/irpef-paga-autonomo-tre-pensionati-58-miliardi-gettito-380e7abe-5688-11e6-8307-f119c314f7af.shtml

Su un totale Irpef versata di 167 miliardi i lavoratori dipendenti ne pagano 99 miliardi; il 60%. Rappresentano la metà dei contribuenti (sono 20,459 milioni su un totale di 40,7) ma ben il 54% dei dichiaranti redditi positivi (16,462 milioni su 30,728 milioni). [Esplora il significato del termine: Su un totale Irpef versata di 167 miliardi i lavoratori dipendenti ne pagano 99 miliardi; il 60%. Rappresentano la metà dei contribuenti (sono 20,459 milioni su un totale di 40,7) ma ben il 54% dei dichiaranti redditi positivi (16,462 milioni su 30,728 milioni).] I lavoratori dipendenti censiti negli archivi Inps sono circa 16,5 milioni il che significa che quasi il 100% è «fedele contribuente».
Tutt’altra musica per i lavoratori autonomi; se ne stimano circa 7,5 milioni ma i dichiaranti sono 5,457 milioni di cui i versanti con redditi positivi solo 2,8 milioni. Il primo gruppo di cittadini autonomi (pari al 77%), dichiara redditi tra 3.500 e 11.000 euro lordi l’anno. Il successivo 15,90% di autonomi con redditi tra i 15 e i 35.000 euro, paga un’Irpef media di circa 1.500 euro, insufficiente per coprire i costi della sola sanità. Solo il 6,45% degli autonomi (351 mila) paga imposte sufficienti mentre il restante 93,55% è a carico di altri lavoratori. Il totale Irpef pagata da questi lavoratori è pari a 9,6 miliardi cioè il 5,7% del totale.

Se i contributi pensionistici pareggiano le uscite per pensioni occorre che i circa 205 miliardi del resto del welfare (112 miliardi per la sanità e 93 miliardi per l’assistenza), siano coperti dall’Irpef e dall’Irap (30,4 miliardi nel 2014) che però assommano a soli 190 miliardi (7 miliardi di Irpef sono stati restituiti come bonus 80 euro); diversamente, già dai prossimi anni, al di la delle fantasiose richieste di aumento della spesa per welfare da parte dei partiti sempre a caccia di voti [LEGGASI M5S], finanziare il nostro welfare sarà sempre più difficile.
Non progredi est regredi
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 12805
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 02 ago 2016 23:24

Le banche, le banche...non si è parlato abbastanza di quanto il ruolo di perno delle economie locali in Italia, quindi dei famosi distretti, abbia agito da feedback sulla crisi, aggravandola.

http://www.repubblica.it/economia/2016/08/02/news/crediti_banche_adriatico-145233997/
Non progredi est regredi
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 12805
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 17 ago 2016 17:33

"Nel frattempo riparte la discussione sulle pensioni. Nel suo rapporto mensile la Bundesbank ha chiesto di innalzare entro il 2060 l’età pensionabile a 69 anni, per tener conto dell’aumento dell’aspettativa di vita.

Attualmente in Germania è previsto un aumento graduale a 67 anni entro il 2029. Improbabile, però, che la proposta della banca centrale diventi realtà. Basta ascoltare la reazione del vice cancelliere Gabriel («un’idea scema») e osservare il boom di richieste per la possibilità, introdotta due anni fa, di andare in pensione in anticipo a 63 anni per chi ha versato almeno 45 anni di contributi. "

Panorama molto simile al nostro attuale e in prospettiva, mi piace molto l'ultimo periodo e vorrei proprio che i sindacati nostrani (che invocano a squarciagola il ritorno delle pensioni di una volta, quelle che ci hanno sfondato il bilancio ) si esprimessero al riguardo: in pensione prima si, ma con un numero congruo di versamenti.
Non progredi est regredi
vinogodi
Messaggi: 34709
Iscritto il: 13 giu 2007 15:20
Località: nord

Re: Diario economico

Messaggioda vinogodi » 19 ago 2016 10:18

zampaflex ha scritto:...2060 l’età pensionabile a 69 anni, per tener conto dell’aumento dell’aspettativa di vita.

...io parto semplicemente da quest'affermazione in citazione , ritenendola fra le più idiote mai perpetrate nei millenni. Sappiamo tutti che la cosiddetta "aspettativa di vita" è una imbecillata sesquipedale, perché l'età media si è allungata si ma solo ed esclusivamente perché la medicina "di sostegno" al prolungamento della vita è esageratamente migliorata nell'ultimo secolo. Ciò non toglie che a 69 anni (ma anche 65) , l'organismo , salvo rare eccezioni, sia fortemente minato biologicamente e , raramente , il corpo segue la mente in un binomio relativo all'efficienza lavorativa, soprattutto nel 95% delle tipologie lavorative . Ripeto, ho amico geriatra con cui discutiamo spesso della questione: l'anziano soffre di millanta problematiche che lo rendono inadatto al lavoro odierno , sempre rispettando le eccezioni, sia mentalmente (e culturalmente) , sia fisicamente. Nella statistica di "aspettativa di vita" , purtroppo , rientrano anche le migliaia di vecchi assistiti obbligatoriamente, malati o ricoverati in istituti geriatrici . Certo, ogni tanto si vede il novantenne claudicante che ancora cammina stancamente con le proprie gambe aiutato dal bastone ai giardini pubblici ... e questo fa statistica "di aspettativa di vita" (andassero affanculo) tanto come le migliaia di persone terminali negli ospedali oppure le decine di migliaia di vecchi ai nosocomi oppure assistiti da solerti badanti dell'est ... aspettativa di vita non significa dover lavorare fin quando hai fiato per respirare , mi dispiace per le casse dello stato e per le porcate elettorali che hanno dissanguato l'intero sistema dando pensioni ai "pubblici" dopo 15 anni di lavoro e pensionati post adolescenziali. Perché rendere conto a chi ha fatto queste leggi solo come strumento di consenso? Certo un critico d'arte , un attore oppure un giornalista fino a settantanni , se in buona salute , possono ancora lavorare , certo ....
Ente Nazionale Tutela dei Bevitori Capiscitori (EnTuBeCa) - Ministero della Cultura Enologica Popolare (MinCulEnPop)
vinogodi
Messaggi: 34709
Iscritto il: 13 giu 2007 15:20
Località: nord

Re: Diario economico

Messaggioda vinogodi » 19 ago 2016 14:19

...vogliamo quindi rendere "giustizia" sociale all'incedere dell'età proporzionandola ad una "giustizia biologica" che renda equo il trascorrere del tempo in relazione con le prestazioni lavorative? Vogliamo procrastinare l'uscita dal lavoro mantenendo una pace generazionale ed una giustizia contributiva coerente con le esigenze di bilancio? Propongo una "uscita graduale" dal lavoro in base all'età .

IN azienda standard
- Fino a 55 anni : 8 ore lavorative giornaliere per 40 ore settimanali
- Da 55 a 60 anni 6 ore lavorative giornaliere per 30 ore settimanali
- Da 60 a 65 anni 4 ore di lavoro giornaliere per 20 settimanali
- Oltre 65 anni a discrezione di lavoratore e azienda erogatrice , perché ogni caso deve essere vagliato a seconda delle variabili in gioco (ruolo in azienda, esigenze dell'azienda stessa in termini di formazione dei giovani, tipologia di lavoro ) , chiaramente con agevolazioni fiscali che siano adeguate e incentivanti.

In questa maniera , i giovani vedrebbero i lavoratori "esperti" come opportunità di crescita e non come competitors da eliminare , l'integrazione sarebbe ottimale, chi è tanto che lavora avrebbe un allontanamento dal lavoro graduale e indolore , i bilanci poco alla volta migliorerebbero e ci sarebbero più opportunità di lavoro per i giovani senza rottamare niente e nessuno .
Ente Nazionale Tutela dei Bevitori Capiscitori (EnTuBeCa) - Ministero della Cultura Enologica Popolare (MinCulEnPop)
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 12805
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 19 ago 2016 19:21

E' verissimo che dopo i 60 la produttività rallenta, e infatti anche il governo tedesco di fronte a tale proposta ha replicato indignato.
Ma è anche vero che da noi sono andati in pensione milioni di lavoratori a 55 anni squilibrando talmente il sistema pensionistico che ora ci tocca allungare e non di poco, e soprattutto abbattere le pensioni attese.
Io spero di poterci andare verso i 62-63, e sarei già contento vista la situazione.
Riguardo alla tua idea di scalare gradualmente le ore, bisognerebbe chiederlo alle aziende che dovrebbero gestire contemporaneamente più persone al lavoro per completare le piante organiche ed avere tutte le ore coperte. Temo che la risposta sarebbe, nella maggioranza, negativa.
Non progredi est regredi
vinogodi
Messaggi: 34709
Iscritto il: 13 giu 2007 15:20
Località: nord

Re: Diario economico

Messaggioda vinogodi » 20 ago 2016 15:12

zampaflex ha scritto:E' verissimo che dopo i 60 la produttività rallenta, e infatti anche il governo tedesco di fronte a tale proposta ha replicato indignato.
Ma è anche vero che da noi sono andati in pensione milioni di lavoratori a 55 anni squilibrando talmente il sistema pensionistico che ora ci tocca allungare e non di poco, e soprattutto abbattere le pensioni attese.
Io spero di poterci andare verso i 62-63, e sarei già contento vista la situazione.
Riguardo alla tua idea di scalare gradualmente le ore, bisognerebbe chiederlo alle aziende che dovrebbero gestire contemporaneamente più persone al lavoro per completare le piante organiche ed avere tutte le ore coperte. Temo che la risposta sarebbe, nella maggioranza, negativa.
...le formule si troverebbero, l'Italia non è sostenuta esclusivamente da aziende in "formato multinazionale" con decine di migliaia di lavoratori, ma da piccole - medie aziende dove la gestione delle risorse umane è semplificata ed estremamente modulabile, salvo non ci siano imbecilli a dirigere gli uffici preposti alla gestione , appunto, del personale. Il problema oggi nelle aziende è proprio il "clima" che fa rendere molto meno le persone . Il conflitto generazionale ( o la vecchia sindacalizzazione d'assalto per fortuna defunta) è il vero cancro che mina i rapporti intraaziendali, con giovani di grande cultura e capacità frustrati da inesperienza insostenibile (la nostra scuola è ultima al mondo sotto questo aspetto) , anziani lavoratori che boicottano questi giovani come potenziali nemici e, quindi , invece di aiutarli e sostenerli con opera di tutoraggio li relegano ( o li fanno relegare) a ruoli umilianti e dequalificanti. E i neoassunti, di conseguenza , non vedono l'ora che questi schiattino o si ritirino ... in questo contesto come fa a prosperare un'azienda? ... e le aziende muoiono, non solo per "crisi di mercato" ma proprio per incapacità di reagire al mercato , non solo con "investimenti tecnologici" che lasciano il tempo che trovano in realtà poco più che artigianali, ma lasciando morire le strutture operativa soffocate da conflitti e competizioni che minano alla radice il rapporto intraaziendale : perchè le aziende lo continuano a fare le persone , non le macchine... 8)
Ente Nazionale Tutela dei Bevitori Capiscitori (EnTuBeCa) - Ministero della Cultura Enologica Popolare (MinCulEnPop)
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 12805
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 20 ago 2016 21:30

I piccoli segnali di normalizzazione dell'economia (o di quello che resta dopo due feroci recessioni in fila) continuano a manifestarsi.

"Fino a giugno, riferiscono i consulenti, "sono stati emanati dal Ministero del Lavoro 2.347 decreti di Cassa integrazione guadagni straordinaria (Cigs) per 4.116 unità produttive, registrando rispetto al primo semestre del 2015 una flessione del 36,6% del numero di decreti e del 40,5%" della cifra complessiva di aziende. La performance del 2016, quindi, rappresenta "una inversione di tendenza", poiché nel primo semestre del 2014 le unità produttive 'in affanno' che avevano chiesto il trattamento di integrazione salariale per i dipendenti erano state 4.377, nella metà dell'anno successivo erano salite a 5.003, mentre nel 2015 s'era toccata la punta più alta a giugno (6.915 aziende con ammortizzatori sociali), mentre nei sei mesi seguenti era avvenuto un decremento (5.300).

Nella disanima degli esperti si rintracciano le ragioni di questo miglioramento. Si citano allora "uno stato economico migliore delle aziende italiane" ma anche "una maggiore responsabilità delle imprese nell'utilizzo della cassa integrazione, alla luce delle nuove regole" introdotte a partire dal settembre 2015. Con i decreti attuativi del Jobs Act, infatti, si è da una parte ampliato l'ombrello protettivo della Cassa straordinaria anche agli apprendisti e alle imprese più piccole, ma se n'è ridotta la durata e si sono introdotti criteri più stringenti, che aumentano i costi degli strumenti per le imprese che ne fanno richiesta. E' stato poi impedito l'accesso alla cassa alle aziende senza prospettive di ripresa, quelle cioè in cessazione."
Non progredi est regredi
Avatar utente
harmattan
Messaggi: 5715
Iscritto il: 13 apr 2008 13:56
Località: Roma San Giovanni

Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 22 ago 2016 11:52

La grande crescita renziana nell'ordine degli 0,000 è riuscita a stimolare persino la fantasia di Joseph Stiglitz con un articolo sul FT, che guarda caso, ricalca la proposta del grillino De Maio :lol: :lol: :lol:
http://www.nextquotidiano.it/luigi-maio-doppio-euro/

http://www.ft.com/cms/s/0/dbbd151c-62f4 ... z4I3Dtgs4l (link solo x abbonati)

A split euro is the solution for Europe’s single currency

That Europe, and especially the eurozone, has not been doing well since the 2008 crisis is beyond dispute. The single currency was supposed to bring prosperity and enhance European solidarity. It has done just the opposite, with depressions in some countries greater than the Great Depression.
To answer the question about what is to be done, one has to answer another: what went wrong. Some claim that policymakers made a set of mistakes — excessive austerity and poorly designed structural reforms. In other words, there is nothing wrong with the euro that could not be fixed by putting someone else in charge. I disagree.
There are more fundamental problems with the structure of the eurozone, the rules and institutions that guide and constitute it. These may well be insurmountable, raising the prospect that the time has come for a more comprehensive rethinking of the single currency, even to the point of unwinding it........................

It is important that there can be a smooth transition out of the euro, with an amicable divorce, possibly moving to a “flexible-euro” system, with say a strong Northern Euro and softer southern euro. Of course, none of this will be easy. The hardest problem will be dealing with the legacy of debt. The easiest way of doing that is to redenominate all euro debts as “southern euro” debts.
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 12805
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 22 ago 2016 15:18

Non ho alcun timore nel dire che la proposta del premio Nobel prof. Stiglitz sia una emerita coglionata.

Peraltro nemmeno originale, essendo stata sviscerata da numerose banche d'affari dal 2009 ad oggi, più volte,,arrivando comunque sempre alla conclusione che l'euro del sud, se esistesse, sarebbe una moneta schifata da cani e porci e di conseguenza anche il debito dei paesi che ne facessero parte.
Non progredi est regredi

Torna a “La piazza dei forumisti”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 423 ospiti