Diario economico

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zampaflex
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 27 mar 2015 17:14

Per quelli che "si stava meglio quando si stava peggio"...

http://www.vox.com/2014/11/24/7272929/charts-thankful
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 28 mar 2015 16:54

zampaflex ha scritto:Per quelli che "si stava meglio quando si stava peggio"...

http://www.vox.com/2014/11/24/7272929/charts-thankful


La solita aria fritta amerikana che cozza con i dati PIL in calo e i profitti delle aziende stallati nell'ultimo trimestre. Se non alzano i tassi e studiano qualcosa di buono altro che 60 milioni di food stamps!!!

Riguardo a casa nostra si stava sicuramente molto meglio prima. Logicamente escludo la Brianza :D che a quanto leggo è impermeabile alla crisi, o almeno tiene duro.

Ti posto gli ultimi dati eurispes sulle pezze al culo degli italiani

http://eurispes.eu/content/sintesi-rapporto-italia-2015

scoprirai che il 40% ha difficoltà a coprire le spese ordinarie mensili, il 70% ha tagliato le spese alimentari fuori casa (ristorante) e il 60% ha tagliato le vacanze e i viaggi. Bella la vita di questi tempi, eh!!??!!!
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 30 mar 2015 15:42

Per chi ancora pensa che il problema dell'impresa in Italia sia il costo del lavoro.
Falso, è la insufficiente produttività. Che però non dipende solo dal lavoratore, ma soprattutto dall'organizzazione dell'impresa (mezzi, mercati, ricerca e sviluppo...).

http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2015-03-30/la-mappa-costo-lavoro-europa-bulgaria-38-euro-all-ora-danimarca-40-e-italia--113543.shtml?uuid=ABZWYbHD
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 10 apr 2015 09:35

Ecco implicitamente spiegata una delle cause del perché gli USA sono economicamente più avanti di noi: la semplicità ed il pragmatismo con cui l'ex presidente della Federal Reserve, cioè l'uomo più importante al mondo nel campo finanziario, apre un blog e si mette a parlare di temi economici.
Riuscite ad immaginarvi un simile scenario in Italia, terra di informazioni celate ad uso proprio e del proprio clan, patria della più ampollosa retorica, casa del familismo amorale? Purtroppo, assolutamente no.

Ben Bernanke, sul perché il surplus della bilancia commerciale della Germania è un problema.

http://www.brookings.edu/blogs/ben-bernanke/posts/2015/04/03-germany-trade-surplus-problem
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 14 apr 2015 12:26

Pur nell'ondeggiante panorama della produzione industriale, che rivela come la domanda interna ancora fatichi a ripartire (ma per lo meno si è assestata), ci sono altri timidi segnali di normalizzazione.

MILANO, 14 aprile (Reuters) - Nel trimestre in corso, aprile-giugno, la domanda di finanziamenti, sia delle imprese sia delle famiglie, si starebbe rafforzando in misura significativa.
Mentre dal lato dell'offerta le banche si attendono unlieve allentamento delle condizioni di offerta dei prestiti alle imprese e una stabilità dei criteri di offerta per i prestiti alle famiglie. Lo scrive Bankitalia nella indagine trimestrale sul credito bancario condotta presso otto tra i principali istituti italiani.
Già nel primo trimestre del 2015, scrive Via Nazionale, è proseguito l'allentamento dei criteri di offerta dei prestiti a imprese e famiglie, beneficiando principalmente della maggiore pressione concorrenziale tra le banche e del miglioramento della posizione di liquidità degli intermediari.
Il miglioramento delle politiche creditizie si è tradotto soprattutto in una ulteriore riduzione dei margini applicati alla media dei prestiti e, per le erogazioni alle imprese, in un lieve aumento dell'ammontare concesso.
Secondo le valutazioni degli intermediari, la domanda di prestiti da parte delle imprese è rimasta invariata, quella delle famiglie è aumentata.

MILANO, 14 aprile (Reuters) - Il portafoglio di titoli di Stato italiani detenuti da investitori stranieri è salito a gennaio.
Secondo quanto comunicato da Bankitalia nel supplemento al bollettino statistico 'Finanza pubblica, fabbisogno e debito', il controvalore dei titoli detenuti da investitori non residenti risultava pari a 695,020 miliardi di euro dai 672,916 miliardi di fine dicembre.
In base ai calcoli Reuters su dati di via Nazionale, la quota dei titoli del debito pubblico italiano in mano ad investitori esteri è passata a gennaio a 38,1% da 37,6% del mese precedente (dai minimi sotto al 32% nel momento peggiore della crisi).
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Re: Diario economico

Messaggioda ZEL WINE » 15 apr 2015 14:05

fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 16 apr 2015 17:44

L'amministratore delegato dii Blackrock, hedge fund particolarmente potente e sagace, sull'attuale situazione dei mercati:

"It's a global phenomenon that global interest rates are creating huge pain. This is something that's misunderstood and not talked about enough. Everyone appreciates low rates, how it really accelerates the interest markets, which it's certainly doing, but it's certainly creating quite a bit of havoc with a lot of our clients."
Those low interest rates are preventing BlackRock's insurance companies in Europe from reinvesting in Germany and Switzerland, he said. They must now look for other ways of making returns.
European Central Bank President Mario Draghi suggested on Wednesday that low interest rates in Europe will likely persist as the ECB continues its bond-buying program for another year or more.
"If you think rates are going to stay that low longer, you're going to see more and more people moving into equities, into more alternatives," Fink said. "We're seeing that conversation now. We have one of the top-ranked European equity funds in the world and we're seeing huge inflows into our European equities."
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 21 apr 2015 16:28

Statistiche OCSE su ore lavorate e stipendio medio. L'Italia:

Sotto la media Ocse, sopra a buona parte d'Europa. Le ore di lavoro pro capite registrate in Italia nel 2013 sono 1.752, risultato identico al 2012 e di poco inferiore alle 1.770 della media dei paesi associati all'istituto parigino. Nel nostro paese si macinano 263 ore in più della Francia, 341 ore in più della Danimarca, 344 ore in più della Norvegia, 364 ore in più della Germania e 372 ore in più della Olanda. In altre parole: un dipendente italiano spende in media 15 giorni solari all'anno in più al lavoro rispetto a un collega di Amsterdam, salvo guadagnare l'equivalente di 1,5 volte in meno (28.919 euro contro 42.491 euro, dati Ocse 2013). In “compenso”, è sempre l'Ocse a rilevare che il tasso di produttività del lavoro olandese è pari a 52,3 dollari Usa all'ora contro i 38,4 dollari che si registrano in Italia.

Ora, perchè guadagniamo meno che nel nordeuropa?

Produttivita più bassa. Dovuta a meno output quantitativo per lavoratore (esempio per la nostra presenza massiccia in attività ad alto contenuto manifatturiero non completamente automatizzabile; perchè aziende mediamente più piccole sono meno in grado di investire in macchinari e innovazione dei processi diminuendo il rapporto tra manodopera e produzione) ma anche ad un valore economico di prodotto più basso da noi.
Guardate cosa importiamo dall'estero e troverete prodotti ad alta tecnologia, alti investimenti, basso tasso di uso di manodopera.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 22 apr 2015 12:28

Ho trovato molto interessante questa testimonianza di un giornalista che vive a Londra su come stanno cambiando le abitudini di consumo dei giovani.
Essendo popolato questo forum da sfrenati possessori (di bottiglie di vino :lol: ), credo sarà una lettura che lascerà più d'una persona un po' perplessa.

http://marconiada.blog.ilsole24ore.com/2015/04/22/per-i-giovani-il-capitale-non-e-piu-possesso/
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 08 mag 2015 17:05

Dal Sole24Ore:

È la crescita più elevata dall’agosto 2011: la produzione industriale italiana a marzo è cresciuta del 4,3% su base annua. Buono anche il dato congiunturale, con un incremento dello 0,4% rispetto al mese di febbraio. Proprio a febbraio i dati diffusi dall’Istat erano stati a due facce: semisorridente la variazione rispetto a gennaio (+0,6%) e con una smorfia quella relativa alla variazione tendenziale (-0,2%) ancora negativa. Oggi, a quanto pare, una svolta decisa.

Il balzo tendenziale è stato aiutato, sottolinea l’Istituto di statistica, dal giorno lavorativo in più nel marzo 2015 rispetto al marzo 2014: un giorno che vale quasi 3 punti percentuali. Depurato da questo effetto il balzo in avanti si riduce, ma resta comunque sostanzioso: +1,5%.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 13 mag 2015 18:08

Ecco come si è arrivati alla ignobile decisione della Corte Costituzionale di cancellare la norma che blocca la rivalutazione della pensioni sopra una certa soglia.

http://www.corriere.it/economia/15_maggio_13/cosi-ho-vinto-alla-consulta-contro-blocco-pensioni-inps-cardinale-97c0959c-f959-11e4-997b-246d7229677f.shtml

Bella azione di lobby! Schifosi! Mi viene voglia di farne una opposta per chiedere alla Corte se sia corretta la feroce disparità tra questi pensionati di lusso (35 anni di lavoro e calcolo sulle ultime retribuzioni) e noialtri (45 anni e contributivo). Sarebbe bello vederli arrampicarsi sugli specchi. :evil:

Si fottano.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 21 mag 2015 10:18

Vista di sfuggita ieri la notizia che le pensioni di tipo retributivo (quelle "di una volta") prendono 46 MILIARDI di euro in più rispetto a quanto versato.

Io sono testimone delle storture del passato, perché mi ricordo benissimo di come fosse prassi nelle aziende nei benestanti anni '80 alzare lo stipendio a chi stava per andare in pensione per fargli un favore, dal momento che il calcolo veniva fatto sulla media degli ultimi cinque anni, per non dire che in qualche caso si contava SOLO L'ULTIMO ANNO.
E questo succedeva con tutte le categorie, operai compresi (beh, magari in Fiat non lo facevano, ma altrove, eccome!).

Questo per tornare sulla infame carognata dei ricorrenti contro il blocco delle rivalutazioni.

NON SOLO hanno versato di meno di quello che prenderanno.
NON SOLO sono andati in pensione prima di noi e con molti meno anni di lavoro.

Vogliono pure aumentare il furto perpetrato dalle tasche dei più giovani!

E che nessuno mi venga a parlare di pensionati che prendono poco, poveri vecchietti...di fronte ai ventenni e trentenni di oggi, che manco quel poco avranno, con che faccia si presenteranno?
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 22 mag 2015 14:51

Sul tema pensioni attuali = furto per le generazioni più giovani aggiungo questo articolo del Corriere che riporta altri dati.

http://www.corriere.it/economia/15_maggio_22/pensioni-guazzabuglio-imprigiona-paese-cccc8892-004b-11e5-9620-f7b479d580d7.shtml
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 28 mag 2015 09:35

Estratto di un report che si focalizza sulla visione di medio termine. La ripresa globale è in moto...

I believe the deflation scare of 2014 will give way to a global economic surprise in 2015. The type of deflation likely to be observed this year will benefit the global economy and provide a welcome boost to real household incomes. In my mind, the collapse in oil prices is good deflation; a decline in demand, wages, or forward expectations causes bad deflation. Once the shock of the speed of the recent drop in oil prices is overcome, cheaper oil will undoubtedly be an important net positive for the world economy later in the year.

There is little evidence that expectations of future price declines are suppressing employment, wages, consumer spending intentions, or even global manufacturing activity. Global recruitment difficulties are back at 2006 levels, and there is mounting evidence that wage gains should begin to accelerate where they are needed most: the US, Germany, and Japan.

The US created nearly 3 million jobs in 2014, and real wages have risen more over the past year than at any other point since 2009. Strong momentum in the labor market, ongoing recovery in the US housing market, positive wealth effects from a buoyant stock market, and declines in energy prices should all combine to generate strong consumer-led growth.
It is getting more difficult to attract and retain labor. The tighter labor market has led Walmart, the nation’s largest private employer, to increase wages for 500,000 of its most poorly paid workers. The company plans to spend about $1 billion a year to raise the pay of all employees (1.3 million) to at least $9 an hour, and to at least $10 an hour by next February. I believe Walmart’s bold initiative will lead to higher wages being set for entry-level jobs throughout the retail sector, a trend that may impact over 15 million people.

A look at interest rates, currency values, and reduced energy costs suggests that Europe and Japan will receive a significant reflationary boost. Europe’s economic turnaround is in its early stages and could provide a positive growth surprise over the next two years. The liquidity spigots are wide open, and the largely recapitalized banking system is responding to credit demand, as indicated by the latest ECB bank lending survey. Money supply and bank lending have continued to recover, with loan growth in the euro area about to turn positive for the first time since 2012.

The recent German consumer confidence reading was the highest it has been since 2001. German unemployment is near post-reunification lows, and real wages are growing at the fastest pace in over 20 years. IG Metall, Germany’s largest union, just settled on a 3.4% annual pay rise for its workers in southern Germany. More importantly, the deal is seen as a bellwether for salary negotiations in the rest of the country. Reports suggest that 32 regional contracts (covering seven unions and about 6.5 million workers) expire this year.
This is an essential part of euro-area rebalancing that should support growth in neighboring countries by way of a competitive boost. The Spanish labor market has enjoyed its best year since 2007, and the eurozone’s overall unemployment rate has fallen to a 33-month low.

Deflation is in the process of ending in Japan. The Bank of Japan has successfully cheapened the yen to its most competitive level since 1973 on a real effective exchange-rate basis. Export volumes are rising, and Japan’s balance of payments on tourism has turned positive for the first time in a long time. According to Peter Tasker, in terms of discretionary spending, the tourist boom is equivalent to an increase in the Japanese population of 1.4 million.
With the jobless rate down to 3.4%, Japan should be able to finally achieve some real wage growth this year. Just as Prime Minister Abe has been able to produce a genuine shift in the corporate governance climate in Japan, I firmly believe that Abe will be able to cajole corporate leaders to hike salaries as well, so as to “spread the warm winds of economic recovery to everyone throughout the country.” Last month, Toyota granted its employees their largest wage increase in more than a decade.

The global manufacturing sector has expanded for 28 consecutive months. Based on Markit’s recent Global Purchasing Managers Index (PMI) survey, the rate of output growth accelerated as companies scaled up production to meet rising levels of new work and new export orders. As US economic growth should now be driven more by consumption (which represents two-thirds of the US economy) rather than capital expenditures (capex), this implies stronger global trade, a wider US trade deficit, and a softer US dollar going forward.

The cyclical path of least resistance for commodities may also turn up later this year. A pickup in global PMIs suggests that we may have seen the worst of commodity price deflation. Oil excess supply remains elevated, but prices appear to have bottomed. According to Aurelija Augulyte, a senior analyst at Nordea Markets, even if you hold the dollar and oil prices at current levels, the base effects will effortlessly push the inflation up in the second half of this year.

Global core inflation appears to have already troughed. The number of nations where CPI fell month-over-month has collapsed from 23 in December and 33 in January to just 9 in February. I suspect downside pressure on global inflation readings will soon be exhausted.

Forward-looking indicators suggest that core inflation in Europe should also soon turn positive and begin to trend higher. It will become difficult for policymakers to maintain their ultra-dovish tone, with economic momentum improving and inflation rising later in the year. The cyclical upswing will dial back central bank aggression, in my view. Interest rates around the world will remain low, however, to help reduce the budget costs of a large public debt burden.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 30 mag 2015 09:59

Questo articolo merita di essere letto, in barba ai veterosindacalisti e ai critici di Maglionne.

http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2015-05-29/piattaforme-globali-cuore-italiano-135615.shtml?uuid=ABH7WroD
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 01 giu 2015 12:09

Per chi pensa che la spesa pubblica italiana vada aumentata (Lega con le pensioni, sindacati con la scuola, M5S coi sussidi). Ricordo ai sostenitori di questo comunismo reale che per ogni euro speso in più dallo Stato ci vuole un euro in più di tasse, visto che paiono dimenticarselo sempre.

La spesa pubblica complessiva era pari a circa il 23,6% del Pil nel 1951. Nel 1993, l’anno successivo alla grave crisi finanziaria che causò la momentanea uscita dell’Italia dal sistema di cambi allora in vigore, e rese necessaria la maxi-manovra correttiva di 93mila miliardi delle vecchie lire, raggiunse il 56,6%, per scendere fino al 47,3% nel 2000 e poi risalire ancora fino al 51,2% nel 2010, più o meno lo stesso livello di oggi.
Certo, magna pars di questa enorme massa di risorse pubbliche è rappresentata dalla spesa per interessi sul debito pubblico. Nel 1951 spendevamo appena l’1,2% del Pil. Nel 1993 si è toccato il picco del 12,7 per cento. Ora, grazie al calo dei tassi e alla discesa dello spread siamo al 4,2% del Pil. Se si guarda alla spesa corrente primaria al netto degli interessi, siamo al 42,8% (poco meno di 700 miliardi) ed è proprio in questo enorme segmento che la spending review dovrebbe dispiegare i suoi effetti.

Stando alle analisi condotte da un attento conoscitore della spesa pubblica come Piero Giarda, ammonta ad almeno 80-100 miliardi la spesa «potenzialmente aggredibile» (che non vuole dire "azzerabile", ma "dove si possono realizzare risparmi"). Risparmi da dirottare al taglio delle tasse al “recupero” dell’aggregato di spesa che maggiormente è stato sacrificato sull’altare del rigore: gli stanziamenti in conto capitale e per investimenti pubblici, che negli ultimi vent’anni del secolo scorso assorbivano circa il 5% del Pil, per contrarsi negli anni 2000-2010 attorno al 4% medio annuo, e scendere poi ulteriormente al 3,6% del 2015.

Le Regioni amministrano la sanità con il peso dei suoi 110 miliardi l’anno. Nel totale le amministrazioni locali gestivano nel 1951 il 18% della spesa complessiva, nel 1980 il 26,8% e nel 2008 il 31,6% del totale. Ma la questione non è tanto “quanto” si spende ma “come” si spende. Il costo medio regionalizzato della spesa per servizi pubblici è di 4.500 euro per abitante, e il picco è nelle Regioni meridionali con una spesa pro capite spesso superiore ai 5.000 euro. Stando a un recente studio di Confcommercio, il rapporto tra livelli di servizio in Lombardia e Calabria è di quasi 3 a 1.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 03 giu 2015 10:42

La situazione lavorativa ed economica dei giovani è uguale in tutto il mondo, non ci sono problemi solo in Italia...

La percentuale di giovani tra i 18 e i 24 e tra i 25 e i 34 che ancora vivono con i genitori negli USA è cresciuta costantemente dal 2004, arrivando rispettivamente al 55% e al 15%.

Generation Opportunity, a non-partisan youth advocacy organization, reported that while the official unemployment rate for 18- to 29-year-olds is 7.9%, it’s actually 13.8% if you include those who have given up looking for work.
Generation Opportunity estimates that an additional 1.8 million young adults should be counted as unemployed by the Department of Labor because they are not in the labor force.

Parallelamente, il debito accumulato dagli studenti per gli studi (i costi delle rette universitarie negli USA sono ASTRALI e in costante aumento) è passato da 350 a 1150 miliardi di dollari in dieci anni, ed è la categoria di debito dei consumatori col maggiore importo tra tutte. Più del debito verso carte di credito.

According to the Center for American Progress, over 40 million Americans have student loan debt totaling $1.3 trillion, with the average loan balance around $27,000.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 05 giu 2015 14:15

Dato che la scuola forma i lavoratori del domani, il tema di renderla migliore è importantissimo per il nostro futuro. Molto interessante questo articolo del Sole, con anche dati concreti e non solo discorsi teorici.
Utile per capire come il progetto di Renzi sia stato boicottato da insegnanti troppo buròcrati e come gli studenti siano stati vittime di una facile manipolazione.

http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-06-04/i-quattro-malanni-scuola-italiana-200523.shtml?uuid=ABq0HhsD
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 06 giu 2015 10:22

zampaflex ha scritto:Dato che la scuola forma i lavoratori del domani....


Questa è una grande teoria che purtroppo si discosta molto dalla realtà. La scuola italiana crea una formazione culturale e tecnica di base che non ha nulla a che vedere con il futuro mondo del lavoro. La discussa teoria del mismatch, ossia del disallineamento tra competenze possedute dal laureato medio e competenze richieste dall’imprenditore che ha una posizione da coprire, ha messo in evidenza quanto il nostro sistema sia fallace su quest'aspetto.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 10 giu 2015 16:39

Conferma della graduale stabilizzazione dell'economia italiana, l'aumento dei mutui immobiliari concessi, e delle transazioni.

http://www.infodata.ilsole24ore.com/2015/06/10/mercato-immobiliare-i-mutui-erogati-per-lacquisto-di-abitazioni-crescono-del-134/
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Re: Diario economico

Messaggioda gianni femminella » 13 giu 2015 12:14

zampaflex ha scritto:Dato che la scuola forma i lavoratori del domani, il tema di renderla migliore è importantissimo per il nostro futuro. Molto interessante questo articolo del Sole, con anche dati concreti e non solo discorsi teorici.
Utile per capire come il progetto di Renzi sia stato boicottato da insegnanti troppo buròcrati e come gli studenti siano stati vittime di una facile manipolazione.

http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-06-04/i-quattro-malanni-scuola-italiana-200523.shtml?uuid=ABq0HhsD


Si dovrebbero leggere i punti della riforma per capirla. Il progetto Renzi è utile soprattutto a imbavagliare gli insegnanti.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 16 giu 2015 13:38

gianni femminella ha scritto:
zampaflex ha scritto:Dato che la scuola forma i lavoratori del domani, il tema di renderla migliore è importantissimo per il nostro futuro. Molto interessante questo articolo del Sole, con anche dati concreti e non solo discorsi teorici.
Utile per capire come il progetto di Renzi sia stato boicottato da insegnanti troppo buròcrati e come gli studenti siano stati vittime di una facile manipolazione.

http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-06-04/i-quattro-malanni-scuola-italiana-200523.shtml?uuid=ABq0HhsD


Si dovrebbero leggere i punti della riforma per capirla. Il progetto Renzi è utile soprattutto a imbavagliare gli insegnanti.


Secondo te la scuola deve avere una organizzazione gerarchica o deve essere una cooperativa?
Perché dalle reazioni degli insegnanti io capisco che vogliono la seconda.
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Re: Diario economico

Messaggioda gianni femminella » 17 giu 2015 10:12

zampaflex ha scritto:
gianni femminella ha scritto:
zampaflex ha scritto:Dato che la scuola forma i lavoratori del domani, il tema di renderla migliore è importantissimo per il nostro futuro. Molto interessante questo articolo del Sole, con anche dati concreti e non solo discorsi teorici.
Utile per capire come il progetto di Renzi sia stato boicottato da insegnanti troppo buròcrati e come gli studenti siano stati vittime di una facile manipolazione.

http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-06-04/i-quattro-malanni-scuola-italiana-200523.shtml?uuid=ABq0HhsD


Si dovrebbero leggere i punti della riforma per capirla. Il progetto Renzi è utile soprattutto a imbavagliare gli insegnanti.


Secondo te la scuola deve avere una organizzazione gerarchica o deve essere una cooperativa?
Perché dalle reazioni degli insegnanti io capisco che vogliono la seconda.


Ti basi sui 4 punti dell'articolo del riassunto de Il sole24ore o hai letto "La buona scuola" nei dettagli? Sorvolo sul nome. Ormai l'abitudine è di distogliere l'attenzione dai fatti richiamandola sui titoli.

La buona scuola, rinnovamento, trasparenza, no alla corruzione... Tutti slogan, svuotati di contenuti.
Roma, fecisti patriam diversis gentibis unam
Rutilio Namaziano, de reditu
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 19 giu 2015 13:48

Gianni, visto che da qui non ho grandi possibilità di trovare fonti per documentarmi su quanto affermi, potresti provvedere tu con una sintesi?

Frammenti di info varie.
Mi ricordo che qualche tempo fa si discusse qui sul finanziamento delle energie alternative (solare, eolico). Bene, in Germania il costo dei programmi di incentivazione necessari per pareggiare la differenza di costo tra queste fonti e quelle tradizionali è arrivato a diciassette miliardi di euro annui.
Noi siamo stati un po' più giudiziosi, ma il conto è salato anche da noi, pur se decrescente a mano a mano che i programmi, nel prossimo futuro, scadranno.
Non progredi est regredi
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 23 giu 2015 11:03

"Boom delle commesse per l’industria, mai così bene (+7,9%) da quasi 4 anni"
Ricavi così così. Ordini in corsa. Per l’industria italiana le notizie migliori ad aprile sono quelle prospettiche, con una balzo delle commesse del 7,9%, addirittura superiore (11,7%) per il mercato interno. Numeri grezzi, non corretti per il calendario (favorevole), certamente volatili per loro stessa natura. Eppure interessanti, perché si tratta della performance migliore da quasi quattro anni (maggio 2011), con una corsa a doppia cifra diffusa a più settori: dal tessile alla farmaceutica, dall’elettronica ai macchinari.



Harmattan, mo' che ti inventi per controbattere? :lol:
Non progredi est regredi

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