Diario economico

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zampaflex
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 11 lug 2014 14:20

I dati della produzione industriale di maggio non sono belli, ma sono stati brutti anche all'estero. Mi appare oramai costantemente davanti agli occhi l'immagine del Giappone dopo lo scoppio della bolla immobiliare (fine anni 80): il ventennio perduto, stagnazione e inflazione zero. Conoscendo però quel modello, mi aspetto che la reazione degli organi di governo monetario ed economico si comportino diversamente.

"Oggi, però, la lettura delle dinamiche produttive nazionali va integrata con una analisi comparata di quanto sta capitando a livello europeo. O, almeno, nelle fisiologie interne a Francia e a Germania, che con l'Italia rappresentano i tre bastioni della manifattura vetero-continentale. In questo caso, le cose non vanno benissimo. Nell'elaborazione di Nomisma sui dati dell'Eurostat e degli istituti statistici nazionali, comparando con le medie mobili i trimestri sovrapposti marzo-aprile-maggio versus febbraio-marzo-aprile, se per l'Italia il calo della produzione è dello 0,4%, per la Germania è dello 0,6% e per la Francia è dell'1 per cento. Dunque, le flessioni riscontrate a maggio rispetto ad aprile (Italia, appunto, -1,2%, Germania -1,4% e Francia -1,7%) sono tutt'altro che episodiche. «In qualche maniera – nota il capoeconomista di Nomisma, Sergio De Nardis – questi ultimi dati introducono, per il sistema industriale europeo, un tema di resistenza e di tenuta di lungo periodo, prima ancora che di recupero della redditività e della profittabilità di breve termine."

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-07-11/la-linea-maginot-manifattura-063612.shtml?uuid=ABhh1hZB
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Re: Diario economico

Messaggioda davidef » 11 lug 2014 19:22

l'altro ieri ero in Lombardia, pranzo a mezzodì in Brianza in una trattoria, poca gente...

al momento di pagare il proprietario mi dice che non c'è gente in giro, che è tutto fermo...gli dico che molti sono già in ferie perchè in agosto quest'anno diversa gente lavora

...no, non è vero, sono in ferie adesso ed agosto saranno ancora in ferie e poi non riapriranno più perchè tutti chiudono perchè tutto va male, bisogna far qualcosa, andare in Svizzera in massa, andare alle riunioni che propongono loro, mollare tutto in blocco...

di solito a questo punto tendo già a salutare in fretta e sganciarmi ma questo è tenace, ok gli dico, molla tutto e vai in svizzera no ? ma questi devono fare qualcosa, questi non fanno nulla, questi devono fare qualcosa, questi non fanno nulla, questi dei devono far qualcosa, questi non fanno nulla...bisogna chiudere tutti ed andare via, bisogna evadere...ma non leggi internet, i giornali, i telegiornali, i blog, non ti documenti ?

no...leggo solo la gazzetta dello sport, per il resto lavoro come un mulo e resto concentrato su quello che posso fare...ma come, non leggi ? non sai nulla ? veramente ? devi andare su internet

no...non leggo e non so nulla, ma tu in concreto cosa proponi di fare ? io non so, ma quelli non fanno nulla, questi devon far qualcosa, questi non fanno nulla, ma non leggi, ma non vedi quello che, l'altro che, tizio che, ma come fai ?

nel frattempo guadagno l'uscita pian pianino verso l'auto ma questo è tenace e mi segue...no, non leggo i giornali, non guardo internet, ho pagato una barcata di tasse mostruosa ma sto pure lavorando parecchio e lo sai perchè ? perchè penso a lavorare e a far qualcosa per andare in meglio io nel mio piccolo fregandomene completamente di quello che dovrei leggere o documentarmi o di quello che non posso cambiare...e questo disperato...non è possibile, fai tutto per nulla, vai su internet vai ..ma che ci devo andare a fare su internet ?...ti spiegano, ti documenti, non vedi i dati di crescita, non vedi quello che accade, è tutto finto, vai su internet e cerca Bilbemberg e allora capirai....

son riuscito a guadagnare l'auto e lesto ad infilarmici dentro, abbasso il finestrino per educazione e questo ancora...vai su internet, cerca Bildemberg, non serve nulla il resto, non possiamo far nulla, bisogna andare viaaaaaaa ...

fiuuuu...son riuscito a chiudere il finestrino ed a partire, brutta cosa ragazzi la quantità giornaliera di informazioni che abbiamo su crisi, dissesti, malefatte e complotti, tutti quelli che conosco che si son fissati ormai sono al lumicino col lavoro, tutti incazzati a disperdere una fracca di energie a lamentarsi...io leggo la mia gazzetta dello sport, al massimo vado sulle due pagine finali che sono light, per il resto ho imparato che se posso fare qualcosa per cambiare lo faccio, se non ci posso fare nulla me ne frego, brutto da dirsi ma ragionando così piango molto meno di chi è consapevolmente arrabbiato
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 12 lug 2014 14:37

Provassero per davvero poi ad andare in Svizzera, dove il costo del lavoro è più alto del 50%...una massa di pirla! Perchè i soldi con la Svizzera si fanno solo se hai i costi italiani e i ricavi di là (ammazzi la competitività delle imprese ticinesi e guadagni pure grasso). Tant'è che da qualche anno la confindustria ticinese si lamenta periodicamente della concorrenza sleale.
E non pensassero di produrre lì e vendere qui, perché la GdF non aspetta altro che fare controlli su tutti gli acquisti dalla Svizzera, sospettando elusioni e transfer pricing! Alla prima verifica, all'acquirente italiano passa la voglia di comprare da lì (il rischio è la ripresa a tassazione di tutti i costi!!!).

Ma invece no, pensano che sia il Bengodi e che basti aprire la ditta per guadagnare...illusi e ignoranti (PS: conosco personalmente i fatti che vi ho descritto, non sono "chiacchiere da bar").

Sai Davide cosa ho letto l'altro giorno? Qualcuno ha elaborato una analisi sull'andamento dei fatturati delle aziende italiane tra il 2008 e il 2013. C'è un numero impressionante di aziende che hanno AUMENTATO i ricavi fino al 50%, bilanciate da un po' di più di aziende che hanno perso altrettanto.
Cosa vuol dire? Che questo è un difficile, prolungato, sfidante periodo di "distruzione creativa", come diceva Schumpeter.
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-07-11/la-linea-maginot-manifattura-063612.shtml?uuid=ABhh1hZB
Chi adotta le strategie giuste e si impegna viene premiato.
Chi si adagia sui vecchi ritmi e sui vecchi mercati senza adeguarsi al cambiamento è morto.
Buon lavoro!
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 14 lug 2014 14:14

Dossier Reuters sui tagli alla spesa pubblica italiana.

ROMA, 13luglio (Reuters) - Lo scorso ottobre Carlo Cottarelli ha lasciato il Fondo monetario internazionale per aiutare il governo italiano in una difficile impresa: tagliare la spesa pubblica di 32 miliardi tra 2014 e 2016. Nove mesi dopo, il commissario per la spending review ha fatto pochi passi avanti.

Finora, infatti, il governo di Matteo Renzi ha ignorato le proposte più impopolari sintetizzate da Cottarelli in un piano di 72 pagine, mai pubblicato ufficialmente da Palazzo Chigi ma che Reuters ha avuto modo di leggere.

Il governo ha ridotto a 3 miliardi da 4,5 i risparmi del 2014. L'obiettivo del 2015 non è chiaro: il Documento di economia e finanza (Def) li fissa in 17 miliardi al massimo; il 18 aprile il ministro dell'Economia, PierCarlo Padoan, ha parlato di 14 miliardi.

La spesa pubblica italiana assorbe il 51% del Pil ed è l''ottava più alta d''Europa. In sé questo non è un problema. Paesi come Francia e Svezia spendono di più ma riescono ad avere tassi di crescita più sostenuti.

L'Italia spende spesso male: assunzioni clientelari, carenze organizzative e forniture concordate a prezzi fuori mercato peggiorano la qualità dei servizi pubblici.

Inoltre, la composizione della spesa è anomala. Nonostante la riforma Fornero, che ha alzato i requisiti anagrafici e contributivi per ritirarsi dal lavoro, l'Italia eroga in pensioni somme superiori al 15% del Pil, più di qualsiasi Paese avanzato. Al contrario, la quota del bilancio che va a finanziare servizi fondamentali come l'istruzione o la sanità è inferiore a quella di molti Paesi Ocse.

Per questo Cottarelli vorrebbe tagliare la spesa previdenziale di oltre 3 miliardi al 2016, principalmente attraverso un prelievo sugli assegni più elevati. Ma "Renzi ha detto di no", riferiscono fonti governative.

Il problema dell''esecutivo è che qualsiasi ipotesi di rimettere mano al sistema previdenziale erode consenso politico in un Paese come l''Italia, in Europa secondo per longevità solo alla Germania.


TAGLI MIRATI E TAGLI LINEARI
Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera ed ex ministro della Funzione pubblica, riconosce a Cottarelli di aver fatto "proposte di buon senso". Il problema tuttavia "è politico, non tecnico. Tagliare gli 800 miliardi di spesa pubblica significa cambiare gli assetti di potere e di consenso su cui si regge il Paese", aggiunge.

Il compito di Cottarelli è setacciare tutte le voci del bilancio individuando, ad esempio, gli ospedali che hanno posti-letto in eccesso o le città che spendono troppo per l'illuminazione stradale. Tagli mirati, quindi.

Finora l'Italia ha seguito la strada dei tagli lineari, che colpiscono in pari misura gli sprechi come i servizi pubblici essenziali.

Nel capitolo del piano dedicato alla previdenza, Cottarelli mette nel mirino le pensioni di invalidità, una voce di spesa cresciuta del 50% tra 1998 e 2012.

In Calabria, Campania, Puglia e Sicilia il numero di invalidi assistiti dallo Stato è praticamente il doppio che in Veneto, Emilia Romagna e Lombardia.

Le cronache sono piene di falsi invalidi scoperti dalla Guardia di finanza. A marzo una donna di Bergamo è stata condannata per "guida in stato di ebbrezza". In sei anni ha riscosso dall''Inps oltre 60.000 euro: per la Asl era totalmente cieca.

Un altro fronte sono le forze dell''ordine. Lo Stato spende ogni anno 20 miliardi per finanziare Polizia, Carabinieri, Polizia penitenziaria, Guardia di finanza (Gdf) e Guardia forestale. Per i dati Eurostat in Italia ci sono 466 agenti ogni 100.000 abitanti. In Germania sono 298 e in Francia 312.

I margini per risparmiare sembrano esserci. Eppure, è bastato che Cottarelli proponesse di sopprimere i Baschi verdi, gli anti-sommossa della Gdf, per scatenare reazioni sindacali.

Renzi dovrebbe firmare entro luglio il decreto sui primi 488 milioni di tagli mirati. Fonti governative riferiscono che il governo ha deciso di tagliare le dotazioni dei ministeri, rendendo indisponibili somme già accantonate a garanzia dei saldi. Di fatto sono altri tagli lineari. (news)

I DECRETI ATTUATIVI
Il prossimo banco di prova è la legge sul bonus di 80 euro al mese per i redditi medi e bassi. Fra le coperture ci sono 3 miliardi di minori spese. I tagli da mirati diventeranno lineari senza i decreti attuativi.

E qui si affronta un serio problema dell'Italia. Molte leggi sono parzialmente efficaci proprio perché mancano i decreti attuativi. Al 18 giugno, secondo Palazzo Chigi, mancano 679 decreti su 1.303 per rendere pienamente operative le leggi dei governi Monti e Letta. Renzi, che è in carica da fine febbraio, ha già accumulato 133 decreti.

Le difficoltà nel processodi attuazione stanno rallentando anche i rimborsi alle imprese fornitrici della pubblica amministrazione. A fine marzo, dice l'ultimo dato ufficiale del Tesoro, i creditori avevano ricevuto 23,5 miliardi, meno dei 27 miliardi che l'esecutivo Lettaaveva promesso per fine 2013.

Saldando le fatture in media dopo 170 giorni, lo Stato aumenta la crisi di liquidità delle imprese, già colpite dalla stretta creditizia.

La Commissione europea ha aperto una procedura di infrazione accusando l'Italia di violare la direttiva che limita a 30-60 giorni i tempi di pagamento.

B. Braun Milano, controllata del gruppo tedesco Braun specializzato in forniture ospedaliere, ha registrato lo scorso anno 175 milioni e vanta crediti per 70 milioni. "È molto in termini di perdita di competitività", dice Luigi Boggio, managing director della società.

Renzi ha promesso di pagare alle imprese 60 miliardi entro ottobre. L'operazione è difficile perché nessuno conosce l'esatto ammontare deid ebiti, neppure il Tesoro. Inoltre, i rimborsi fanno aumentare il debito pubblico, con il rischio che l'Italia violi i vincoli europei sanciti dal Fiscal compact.

Renzi dà la colpa alla "logica kafkiana" dell'Europa e chiede maggiore flessibilità sul bilancio: "Il percorso per cui ti chiedo una cosa che ti impedisco di fare assomiglia a un film dell'orrore", ha detto il capo del governo il 24 giugno.

A monte di tutto c'è un problema: numerose amministrazioni evitano di riconoscere i debiti perché hanno commesso irregolarità stipulando i contratti di fornitura.

"Stiamo scavando su un terreno melmoso. Ci sono aziende sanitarie locali che non hanno una contabilità scritta, assessori che hanno negoziato forniture senza avere le delibere consiliari", spiega una fonte governativa.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 16 lug 2014 14:34

Articolo interessante sul corriere della sera a riguardo delle spese degli enti locali che insistono a non volersi adeguare al clima di tagli...tanto l'opinione pubblica controlla il governo, ma le giunte? E chi li ha mai visti in faccia?


Giro di vite su Regione,
Comuni e stipendi

Ecco cosa c’è nel dossier cui costi della politica
di SERGIO RIZZO

La prudenza. La necessità di non incattivire i rapporti con le Regioni mentre si ammorbidisce il Titolo V della Costituzione. O la voglia di non farsi altri nemici. Di ragioni per giustificare che il rapporto sui costi della politica sia in un cassetto anziché sul web come vorrebbe Carlo Cottarelli, ce n’è un migliaio: magari plausibili. Ma non accettabili. Non sono ragioni accettabili da un governo che ci ha promesso trasparenza assoluta e annunciato guerra agli sprechi. Anche perché se quella roba non diventa di pubblico dominio è come se non fosse mai esistita.

Ma cosa c’è in quel documento pronto da quattro mesi e ancora misteriosamente ignoto, come ha denunciato ieri con irritazione su questo giornale da Riccardo Puglisi, uno del gruppo di lavoro coordinato da Massimo Bordignon che l’ha curato? Per esempio, il fatto che il problema principale, come molti del resto ormai sostengono, è rappresentato dalle Regioni. Da qui la proposta di allineare il costo degli apparati politici regionali a parametri standard. Il che non significa soltanto gli stipendi degli eletti, ma anche il loro numero e quello del personale che gli ruota intorno, con tutte le spese relative. Garantirebbe un risparmio di almeno 300 milioni l’anno, e sarebbe un’operazione di puro buonsenso. Portata alle conseguenze più radicali potrebbe anche modificare la geografia politica. Un esempio? Secondo il rapporto la Regione Molise non avrebbe ragione di esistere.
Ancora: chi ricopre un incarico pubblico ed elettivo non può avere uno stipendio e una pensione o un vitalizio, o magari addirittura due, come non raramente capita. Il tutto accompagnato anche da un articolato di legge bell’e pronto messo a punto con la collaborazione del predecessore del commissario alla spending review Cottarelli, Piero Giarda.

Il gruppo di lavoro incaricato di mettere a nudo gli aspetti più delicati (e scabrosi) di un sistema impazzito segnala circostanze incresciose nelle quali sono state rifiutate loro le informazioni. Il che tuttavia non ha impedito di scoprire come in molti casi norme moralizzatrici quali quelle del decreto Monti del 2012 sono state aggirate con autentiche furbate che hanno limitato la riduzione dei consiglieri prevista dalla legge, fatto rientrare dalla finestra spese uscite dalla porta, vanificato l’innalzamento dell’età pensionabile. Un fatto, quest’ultimo, clamoroso: Monti aveva previsto che dal 2012 in poi nessun consigliere regionale avrebbe più intascato il vitalizio prima di 66 anni, e ancora oggi alla Regione Lazio è invece possibile incassarlo a 50 grazie alla sopravvivenza delle vecchie regole. Per non parlare della Sardegna, dove l’ex presidente dell’assemblea regionale Claudia Lombardo, di Forza Italia, percepisce da pochi mesi un vitalizio da 5.129 euro all’età di 41 anni.

Il rapporto scomparso non risparmierebbe nemmeno i Comuni (un mondo da cui proviene il premier Matteo Renzi e alcuni dei suoi collaboratori più stretti a cominciare da Graziano Delrio) per i quali stima un minore esborso annuale di qualche centinaio di milioni grazie a una rigorosa politica di accorpamenti per quelli al di sotto dei 5 mila abitanti, i quali assorbono il 54 per cento della classe politica locale. Numerosissima, stando ai dati contenuti nella relazione della Corte dei conti sul rendiconto dello Stato, pubblicata qualche settimana fa. I politici comunali sono 138.834: uno ogni 427 cittadini italiani. Tanti. Troppi, anche se il loro costo unitario non è paragonabile a quello delle altre istituzioni. Con qualche significativa eccezione. Il documento cita il caso del Trentino Alto Adige, per sostenere la necessità, anche qui, di allineare gli esorbitanti stipendi dei suoi sindaci a quelli del resto d’Italia: considerando che il primo cittadino di Merano guadagna 3 mila euro al mese più di quello di Milano, città 35 volte più popolosa.

Per la Corte dei conti gli apparati politici comunali costano 1,7 miliardi l’anno, contro il miliardo e mezzo circa di Camera e Senato, che hanno 945 onorevoli più i senatori a vita, e il miliardo delle Regioni, dove si contano 1.270 fra eletti e assessori. Solo per pagare stipendi e pensioni di deputati e senatori si sono spesi nel 2013 ben 447 milioni, con un aumento di 8 milioni sul 2012. Ciò esclusivamente a causa della crescita della spesa per i vitalizi, pari ormai a metà del totale (220 milioni).
Compresi gli europarlamentari e gli apparati provinciali, i politici italiani sono in tutto 145.591. Uno ogni 407 residenti nel nostro Paese. Il che la dice lunga sul peso della politica in Italia.
I magistrati contabili riconoscono che nonostante l’aumento dei vitalizi le spese di Camera e Senato nel 2013 si sono ridotte rispettivamente del 5 e del 4 per cento. Inoltre il taglio dei vertiginosi stipendi del personale delle due Camere (arrivati a superare la media per dipendente di 150 mila euro l’anno) sarebbe ormai avviato. Mentre mancano pochi giorni alla rescissione dei costosissimi affitti dei palazzi Marini dell’immobiliarista Sergio Scarpellini, resa possibile da una legge voluta dal Movimento 5 stelle, che farebbero risparmiare a Montecitorio fra 32 e 37 milioni l’anno. Al netto s’intende, delle inevitabili cause giudiziarie che saranno intentate contro questa decisione. Vedremo. L’impressione è che per allineare davvero le uscite di Camera e Senato a quelle degli organismi equiparabili di altri Paesi la strada sia ancora lunga e insidiosa.

E se «il costo relativo al 2013» del Quirinale è stato di 228 milioni di euro, cioè «pari a quanto speso l’anno precedente», la Corte dei conti non manca di sottolineare che nel 2013 la presidenza del Consiglio ci è costata 458 milioni, con un aumento dell’11 per cento, e che gli apparati politici dei ministeri «hanno comportato una spesa di oltre 200 milioni». Le sforbiciatine saranno state dunque volenterose, ma di sicuro non sufficienti considerando la mole delle uscite delle sole strutture politiche istituzionali: 6 miliardi. Lo scorso anno le quelle centrali (Camera, Senato, Quirinale, Palazzo Chigi...) sono costate circa 3 miliardi, con un calo del 4 per cento sul 2012. Altri 3 miliardi sono stati spesi per mantenere quelle locali, giunte e consigli di Regioni, Province e Comuni: in flessione, secondo i magistrati contabili, del 5 per cento. Troppo poco, dopo un’indigestione di quella portata. I costi della politica «rappresentano una voce di spesa significativamente maggiore rispetto a quella sostenuta nei paesi demograficamente confrontabili con l’Italia, quali Germania, la Francia, la Gran Bretagna, la Spagna. Ne consegue l’esigenza, non ulteriormente procrastinabile, di un’adozione di misure contenutive coerenti», conclude la Corte dei conti. Senza citare, per carità di patria, l’indotto. Innanzitutto quello dei partiti: sul quale si è fatta fin troppa melina. Tanto per dirne una, aspettiamo ancora la famosa legge attuativa dell’articolo 49 della Costituzione, quella che dovrebbe regolamentare dopo quasi settant’anni natura e funzioni dei partiti. E la legge che ha riformato il finanziamento pubblico continua a suscitare perplessità. Non a caso quel rapporto svanito propone di anticipare l’abolizione dei rimborsi elettorali...
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 16 lug 2014 23:51

Un breve riassunto, in grafici, per evidenziare ancora una volta che la fantomatica ripresa è sempre più frutto di una bassa propaganda ad uso della nostra mediocre classe dirigente e a consumo dei boccaloni di turno.



Iniziamo con la produzione industriale, letteralmente schiantata

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L'andamento del PIL italico

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Grafico del commercio al dettaglio, sempre perchè i "ristoranti sò pieni"!

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Altro grafico che illustra la situazione delle aziende italiane

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E che dire della situazione del credito italiano? E pensare che qualche milione di illusi crede ancora alla favoletta del buon Draghi che incita le banche ad elargire credito ai privati :lol: :lol:

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Dulcis in fundo: un bel grafico (tratto dal sito http://www.vincitorievinti.com) in cui si illustra la natura mediocre e soprattutto mendace di chi è (ed è stato!) al timone del paese.
Previsioni ad minchiam su una crescita che mai ci sarà perchè semplicemente non è prevista in questa europa. Pagliacci!

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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 21 lug 2014 17:56

Cercando informazioni per il prossimo viaggio in Svezia sono incappato in questo articolo. E poi osano criticare noi terroni!!! Ma mi facciano il piacere! :lol:

Non prendete i taxi in Svezia, mi raccomando!
http://www.thelocal.se/20090112/16868
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 22 lug 2014 16:29

Un piccolo dato, uscito insieme ai consueti numeri mensili sugli aggregati del credito bancario a cura dell'ABI, che testimonia della fragilità congenita del nostro sistema economico.

Le banche italiane a fine giugno prestavano 1843 mld di euro a privati, stato e imprese. Di questi, solo 1718 provengono dal nostro paese - per la differenza, pari a 125 mld, le banche sono costrette a bussare fuori (BCE o banche straniere).

Questo delta si è contratto a partire dal 2011 quando è cambiata la percezione del rischio paese causando la grossa crisi di liquidità che abbiamo vissuto (al passato perché la situazione del credito si sta quantomeno stabilizzando), e potrebbe in futuro contrarsi ancora a meno che non intervenga la BCE (cosa che in effetti ha già fatto e continuerà), perché quel rischio è cresciuto e resterà tale ancora per parecchio.

D'altro canto, varie stime indicano in una cifra variabile tra i 200 e i 300 mld l'ammontare dei capitali italiani espatriati clandestinamente, cifra che viene sottratta al circuito del credito italiano...ecco, quando pensate agli evasori aggiungete alle loro colpe anche quella di impoverire le fonti di finanziamento interno rendendo più fragile il sistema economico.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 23 lug 2014 11:27

Mamma li krukki!
Quando si mettono in testa di essere arrivati, cominciano i casini...

"Deutsche Bank perde l'1,9% a Francoforte ed è la peggior blue chip del Dax.
La Fed di New York ha messo nel mirino i conti di Deutsche Bank: i report finanziari della sua divisione statunitense ''sono di bassa qualità, inaccurati e inaffidabili".
Il Wall Street Journal ha divulgato alcuni dettagli dei rilievi mossi già da tempo dalla Fed nei confronti del braccio statunitense dell'istituto tedesco che conta attività per 600 miliardi di dollari, equivalenti a circa un quarto degli asset totali nel portafoglio della banca.
Secondo la Fed, la portata degli errori indica che la struttura di comunicazione con le autorità americane richiede "un'azione forte''. "
Una censura di questo tipo la si è vista poche volte!

Da leggere anche questo articolo del Sole che evidenzia le debolezze, venute al pettine, del modello di crescita (e insieme, di visione etica dell'economia) tedesco. Non è reprimendo la domanda interna per garantire competitività massima alle imprese esportatrici che si cresce. Quantomeno, non più (negli USA stanno ridendo sotto ai baffi).

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-07-23/la-trappola-tedesca-che-frena-europa-063600.shtml?uuid=ABHJCVdB
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 24 lug 2014 08:45

Crescono ancora le sofferenze del sistema bancario italiano. A maggio 168,6 mld (+24%)

http://www.adnkronos.com/soldi/economia/2014/07/22/banche-abi-sofferenze-salgono-ancora-maggio-mld_EbF8pnzqaNyCroGDBDEJHO.html?refresh_ce

Il famoso credito che NON verrà più, almeno nel medio periodo. Che sia almeno la volta buona che si faccia piazza pulita di aziende decotte e che il mattone sprofondi all'inferno.
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 24 lug 2014 08:52

Altra notizia da non sottovalutare è il netto peggioramento della nostra bilancia commerciale extra-UE. Da rabbrividire! :shock:

A giugno 2014 la flessione tendenziale dell’export (-2,8%) è particolarmente intensa per i beni di consumo durevoli (-9,7%), l’energia (-5,6%) e i beni strumentali (-4,4%).

http://www.istat.it/it/archivio/129095
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 24 lug 2014 09:04

E tu definiresti "netto peggioramento" la discesa da 2453 mln a 2150 mln del saldo positivo? Quando nel semestre siamo a +9429mln contro +7621mln dello scorso anno?
Hai proprio gli occhiali neri... :lol:

http://www.istat.it/it/archivio/129095

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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 24 lug 2014 10:43

24 luglio (Reuters) - Il settore privato della zona euro mostra a luglio un'espansione al ritmo più veloce degli ultimi tre mesi, anche grazie al nuovo taglio dei prezzi operato dalle aziende.

L'indice composito Pmi a cura di Markit, redatto in base a un sondaggio su migliaia di aziende in tutta la regione, è salito da 52,8 di giugno a quota 54,0, massimo da aprile.

Un dato sopra il 50 indica espansione.

Il settore servizi nel blocco dei 18 membri ha avuto una performance migliore di quella prevista dai 39 economisti interpellati da Reuters, e anche la manifattura ha registrato un mese più forte di quanto previsto dalla mediana delle attese.

Markit aggiunge che il dato suggerisce una crescita economica trimestrale dello 0,4% nel periodo luglio-settembre se un ritmo simile si manterrà ad agosto e settembre.

"C'è un'espansione molto incoraggiante nel settore servizi, con la Germania che cresce al ritmo più sostenuto degli ultimi tre anni. Anche le aziende francesi stanno tornando ad una modesta crescita", spiega Chris Williamson, capo degli economisti di Markit.
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 24 lug 2014 12:23

zampaflex ha scritto:E tu definiresti "netto peggioramento" la discesa da 2453 mln a 2150 mln del saldo positivo? Quando nel semestre siamo a +9429mln contro +7621mln dello scorso anno?
Hai proprio gli occhiali neri... :lol:



I risultati sono riferiti a giugno 2014, poi se vuoi decontestualizzare i dati a tuo piacimento fallo pure, ma da 2453 a 2150 io la vedo la differenza, eccome. E' logico che se allarghi la forbice temporale al semestre, od oltre, ci sono delle differenze, ma questa è la scoperta dell'acqua calda.

Lo stesso dicasi dell'indice composito PMI della zona euro: dopo aver boccheggiato intorno a 50 per una vita, si è mosso di un millimetro, rimbalzino che pure un gatto morto avrebbe fatto in condizioni di recessione simili.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 24 lug 2014 15:05

Per tua conoscenza: dalla pagina dell'ISTAT che ho linkato puoi accedere (è un link sulla destra) alla serie storica dei dati di import ed export dal 2012.
E' interessante notare come l'export destagionalizzato sia stabile su un livello ottimo da inizio 2013, mentre l'import sia continuamente calato fino ad un livello minimo a maggio 2014; a giugno c'è stato un rimbalzo e ad esso si deve la riduzione del saldo positivo. In caso di ripresa dell'attività economica mi aspetto che l'import mostri una dinamica più vivace, essendo condizionato ora dall'elemento debole della nostra economia che è la domanda interna, e quindi che i saldi positivi si riducano.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 29 lug 2014 12:02

Il costo medio dell'emissione del debito pubblico emesso in Italia nel 2013 (BOT, BTP, CTZ...) è stato del 2,08% (attenzione, solo quello nuovo, emesso nell'anno). Quest'anno sarà ulteriormente più basso, su ben 470 mld di emissioni.
Vuol dire che nel complesso cala e non di poco il costo del totale del debito italiano. Tasse in meno da pagare...
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 29 lug 2014 17:56

zampaflex ha scritto:Il costo medio dell'emissione del debito pubblico emesso in Italia nel 2013 (BOT, BTP, CTZ...) è stato del 2,08% (attenzione, solo quello nuovo, emesso nell'anno). Quest'anno sarà ulteriormente più basso, su ben 470 mld di emissioni.
Vuol dire che nel complesso cala e non di poco il costo del totale del debito italiano. Tasse in meno da pagare...


Quello delle tasse in Italia è un argomento spinoso e soprattutto illogico. E' piuttosto azzardato affermare che esista una diretta proporzionalità tra calo del costo di emissione (dei titoli) e meno tasse da pagare. Fai mente locale, e ricordati che non vivi in un paese normale.
Le tasse, mi dispiace deluderti, non caleranno e ce ne saranno sempre molte di più da pagare. A cominciare dalla prossima riforma della tassa di successione che distribuirà cetrioli a dritta e manca :lol:

Intanto, per chiarire in che paese viviamo ti posto quest'articolo del peggio giornalaccio in circolazione

"Italia, record mondiale pressione fiscale"

http://www.repubblica.it/economia/2014/07/29/news/pil_confcommercio-92648819/
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 29 lug 2014 18:03

Ecco, questa è la situazione di un paese non-normale, abitato da almeno un 41% di gabbati


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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 30 lug 2014 10:55

harmattan ha scritto:Ecco, questa è la situazione di un paese non-normale, abitato da almeno un 41% di gabbati


Immagine


Questi sono calcoli del menga, perché sottovalutano il carico impositivo degli stati (come gli USA) dove l'assicurazione sanitaria e i contributi pensionistici sono farlocchi e quasi totalmente sulle spalle del lavoratore. E le stesse statistiche ignorano totalmente le "hidden liabilities", cioè i costi futuri per impegni presi adesso o in passato. Esempio lampante: le promesse di rendimento pensionistico dei lavoratori in servizio nelle grandi aziende (parlo sempre degli USA), i cui piani pensionistici gestiti dalle aziende assumono dei rendimenti futuri totalmente fantasiosi. Essendo però obblighi contrattuali, quando quei lavoratori andranno in pensione i soldi veri dovranno darglieli e da dove li tireranno fuori?
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 30 lug 2014 11:35

zampaflex ha scritto:
Questi sono calcoli del menga, perché sottovalutano il carico impositivo degli stati (come gli USA) dove l'assicurazione sanitaria e i contributi pensionistici sono farlocchi e quasi totalmente sulle spalle del lavoratore. E le stesse statistiche ignorano totalmente le "hidden liabilities", cioè i costi futuri per impegni presi adesso o in passato. Esempio lampante: le promesse di rendimento pensionistico dei lavoratori in servizio nelle grandi aziende (parlo sempre degli USA), i cui piani pensionistici gestiti dalle aziende assumono dei rendimenti futuri totalmente fantasiosi. Essendo però obblighi contrattuali, quando quei lavoratori andranno in pensione i soldi veri dovranno darglieli e da dove li tireranno fuori?


Sono d'accordo per paesi come gli USA, dove i costi sono sulle spalle del singolo individuo, ma in Italia è incontrovertibile che la tassazione applicata è frutto oltre che di follia anche di stupidità, soprattutto perchè NON genera maggiori introiti nelle casse dello Stato e fa fuggire la gente, come può.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 31 lug 2014 11:29

Si discuteva recentemente delle raffinerie italiane, questo è il quadro della situazione. Con i consumi interni che dal 2000 ad oggi sono scesi di un terzo mentre la capacità produttiva è rimasta quasi costante è inevitabile che una parte delle nostre raffinerie venga chiusa perché semplicemente non c'è più mercato per i loro prodotti. Pensare che possano cavarsela con l'export, in questo caso, è utopico.

http://www.infodata.ilsole24ore.com/2014/07/31/le-raffinerie-e-lindotto-arrancano/
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 01 ago 2014 12:05

harmattan ha scritto:....in Italia è incontrovertibile che la tassazione applicata è frutto oltre che di follia anche di stupidità, soprattutto perchè NON genera maggiori introiti nelle casse dello Stato e fa fuggire la gente, come può.



".... se si utilizzano risorse provenienti da risparmi sulla spesa per aumentare la spesa stessa, il risparmio non potrà essere utilizzato per ridurre la tassazione su lavoro." (Carlo Cottarelli Commissario per la Revisione della spesa pubblica - 30/07/2014).
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 03 ago 2014 21:55

Scrivo due righe, appena giunto in questa terra infideliorum dove vendono l'alcool con più restrizioni di quanto facciano gli USA per le armi (beh, non è che ci voglia molto, però. ..) per segnalare che l'aria di Stoccolma puzza di pesce (iodio, ben più che il salmastro) e che gli indigeni attraversano la strada anche con il rosso.
E uno si fa tre ore di volo per questo? :lol:

PS: sono qui con la famiglia, per favore, non infierite... :(
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 06 ago 2014 12:24

Grande Renzi a capo del Titanic Italia, stecca le previsioni della (de)crescita (nel DEF prevedeva + 0,8% :lol: :lol: :lol: ) e continua a sparare minchiate

Italia a -0,2% in recessione tecnica

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-08-06/italia-recessione-tecnica-secondo-trimestre-pil-02percento-anno--03percento--103027.shtml?uuid=ABXCZphB


In ogni caso, con buona pace dei disinformati, si sapeva benissimo come stavano andando le cose. Il bello cmq viene ora, ossia trovare er cash per rispettare i parametri di Maastricht di crescita prevista. Quale altra tassa introdurranno? Poveraccio chi ci capita!
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 25 ago 2014 17:18

Torniamo ai dati economici. Diverse cose interessanti oggi.

Perché in Europa le banche prestano poco? Forse perché comprano titoli pubblici?
http://soberlook.com/2014/08/eurozone-banks-hold-record-amounts-if.html

Il Brasile va incontro a dei problemi...
http://soberlook.com/2014/08/watching-for-signs-of-economic.html

...mentre l'Argentina ci è dentro fino al collo.
http://soberlook.com/2014/08/argentine-peso-hits-record-lows-on.html
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