Messaggioda Dedalus » 28 mar 2013 17:58
A me a questo punto il gioco di Grillo pare chiaro, sfaldare il PD e recuperare in regime di emergenza quel Renzi (cioè la trasformazione del partito in una forza politica esplicitamente neoliberista e capitalista, sostanzialmente di destra) che elettoralmente era stato sonoramente battuto da Bersani (che rappresenta i residui di orientamento vagamente socialdemocratico, avendo posizione "solo" collaborazionista con la grande finanza a cui Renzi invece è pienamente organico).
Nel frattempo ringalluzzisce Berlusconi che può spararle grosse in maniera altrimenti inconcepibile ("io o Letta al Quirinale") e lascia un ruolo al mondo dei "tecnici" europeisti che altrimenti con la batosta che ha preso Monti dovrebbero tornare a lavorare e a fare i lobbisti a conto terzi. Quando si affaccerà Renzi, ovvero a condizione che si riaffacci Renzi, Berlusconi farà un nobile passo indietro, e la borghesia italiana, che è il cervello spappolato del paese, andrà goiosa in braccio a Renzi, salutandolo come un salvatore, senza rendersi conto che è in realtà nient'altro che una via di mezzo fra Berlusconi e Monti, con una spruzzata andreottiana da bravo ex DC quale è.
In sostanza, un ruolo di distrazione dell'opinione pubblica, spinta a guardare alle minuzie della casta e perdendo di vista i grandi giochi economici che nel frattempo continuano a dispiegarsi fuori dalla nostra porta e sulla nostra testa (vedi il caso Cipro), che punta ad accelerare il processo di sottomissione passiva ai desiderata della troika, ormai incombente.
Insomma, Grillo e Casaleggio uno dei tanti progetti politici eterodiretti per far convergere ogni possibile scelta nella direzione unica del governo non eletto delle istituzioni finanziarie sovranazionali.
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”