Il ridicolo impuntarsi del Governo e di alcune categorie sui POS (che in realtà significa pagamento elettronico -> quindi tracciabile -> quindi
potenzialmente un incasso in nero mancato 
) analizzato da Milena Gabanelli.
Esempio con Nexi. La commissione di ogni singola transazione viene ripartita fra tre soggetti:
1) la banca che emette la carta di credito o di debito si trattiene dallo 0,2 allo 0,3%;
2) il circuito su cui si appoggia la carta (Pago-Bancomat, Maestro, Visa, MasterCard), cioè il gestore che mette in comunicazione il Pos con la banca, si prende dallo 0,2% per la carta di debito, e fino allo 0,5 % per la carta di credito, perché si assume il rischio che i soldi sul conto non ci siano;
3) il Pos, cioè la macchinetta che legge quella carta e dà l’ok. La banca o l’operatore che gestisce il pagamento applica una commissione che va dallo 0,3 allo 0,4%.
Tirando le somme: la media per i pagamenti con carta di debito o bancomat è dello 0,7%. Fino alla fine del 2023 PagoBancomat ha azzerato tutte le commissioni sotto i 5 euro. Vuol dire che la colazione al bar pagata con bancomat non ha costi per il barista. Invece le commissioni delle carte di credito viaggiano mediamente sull’1,2%. Significa che su un conto di 20 in euro in pizzeria il margine per l’esercente viene eroso di 24 centesimi. A tutto questo bisogna poi aggiungere il canone per l’uso del Pos, in media 14 euro al mese.
Ma...
Quello dei pagamenti digitali è un mercato dove c’è molta concorrenza e dove proliferano le offerte: dipende dal business che fai e quanti clienti ti vuoi tenere. Banca Intesa propone zero commissioni per i micropagamenti sotto i 15 euro e offre una percentuale media dell’1% per pagamenti sui circuiti Bancomat, Maestro, Visa, MasterCard e American Express, con canone mensile per il Pos a partire da 8 euro. UniCredit fa pagare una commissione unica dello 0,9%, ma sotto i 10 euro le commissioni sono zero, e il canone mensile è di 2,90 euro. Banca Sella propone commissioni dello 0,45% su circuito Bancomat e dello 0,95% sui principali circuiti internazionali e canone di 6 euro a seconda del terminale installato. Commissioni identiche le applica Banca Popolare di Milano, mentre il canone mensile parte da 10 euro. Poi c’è Nexi, la più grande piattaforma italiana di gestione dei pagamenti digitali: fornisce servizi a quasi tutte le banche,ma anche offerte per gli esercenti.
Con la «Nexi Start» non si pagano commissioni per i micropagamenti sotto i 10 euro, e fino a 1000 euro di transato al mese. Poi si passa a una percentuale fissa dell’1,2%. Se una piccola panetteria con un incasso annuo di 70.000 euro volesse per esempio utilizzare questa offerta a fine anno pagherebbe di commissioni e noleggio Pos circa 254 euro.
Tra le piattaforme digitali c’è il servizio Pos di Axerve, che propone un’offerta senza commissione fino a 30 mila euro
d’incassi all’anno con canone mensile tra 17 e 22 euro, oppure una promozione senza canone con tutte le commissioni all’1%.
La app di pagamento Satispay offre commissioni zero sotto i 10 euro e per tutti gli altri importi 20 centesimi a transazione,
che incassa un solo soggetto perché viaggia su un suo circuito privato che l’esercente deve avere, e comunica via smartphone
e non via Pos.
E' la categoria che si lamenta di più, e non è raro incappare nel tassista che senza remore dice subito «non prendo carte». Se si va a vedere però, nella maggior parte dei casi le loro cooperative riescono a contrattare buone commissioni. A Milano il consorzio «Taxi Blu 4040», che gestisce circa 1.900 auto, offre ai propri associati in comodato d’uso un Pos per 15 euro al mese. Mentre l’accordo con Axepta (gruppo Bnp Paribas) prevede commissioni dello 0,37% su circuito PagoBancomat e lo 0,7% per le carte di credito Visa e MasterCard. Per American Express la percentuale sale a 1,5%. A Roma il presidente della Cooperativa «RadioTaxi 3570», che conta 3.600 tassisti, dichiara di aver sottoscritto un accordo con la piattaforma di pagamenti elettronici londinese MyPOS: le commissioni vanno dallo 0,5% per i bancomat all’1,5% per le carte di credito europee. Tradotto: su una corsa da 20 euro con carta di credito sono 30 centesimi, con bancomat sono 10 centesimi. Certo poi ci sono quelle collegate a carte aziendali o extraeuropee, dove la percentuale può anche arrivare al 3%, ma sono solo l’1% del totale, e su tragitti dall’aeroporto [aggiungo: sempre cari arrabbiati e a tariffa spesso prefissata].