pasquino ha scritto:pensa che la Digos ha esplicitamente minacciato le radio locali che oggi si sperticano in inviti alla calma, anche le più accese......
Hanno fatto bene.
pasquino ha scritto:pensa che la Digos ha esplicitamente minacciato le radio locali che oggi si sperticano in inviti alla calma, anche le più accese......
beluga ha scritto:Ho letto su un giornale che Kolarov potrebbe utilizzare l'art. 17 per andarsene dalla Lazio.
Ho chiesto ad un amico che diavolo sia l'art. 17 e così mi ha recitato: "Se stai in una squadra in cui i tuoi tifosi esultano quando perdi puoi rescindere il contratto con tanto di pernacchio in quanto trattasi di squadra inesistente".
ciccio ha scritto:albi ha scritto:
Spero che chi andrà in campo sappia comportarsi in maniera corretta per non dare alibi agli imbecilli e ai delinquenti, in attesa solo del minimo pretesto.
tenente Drogo ha scritto:quest'uomo vuole piu' bene all'Inter che al PDL
... in fondo non so dargli torto
(mi scoccia solo un po' che abbia viaggiato a spese nostre)
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Mario Valducci, presidente della Commissione Trasporti, assente mercoledì scorso quando la maggioranza è stata battuta alla Camera. Nel pomeriggio aveva preso un aereo per volare a Barcellona, dove si giocava la semifinale di Champions League.
Era evidentemente una missione a cui non poteva mancare. Mario Valducci, presidente della commissione Trasporti e responsabile Enti locali del Pdl, mercoledì scorso, infatti, quando la maggioranza è stata battuta per un voto (225 a 224) sul disegno di legge in materia di lavoro, rinviato alle Camere dal presidente della Repubblica, era tra i 100deputati in missione per conto della Camera dei deputati.
MISSIONE SPAGNA – Eppure, scrive il Fatto Quotidiano in un articolo a firma Caterina Perniconi, mi sa che la missione non era propriamente di alto valore politico e/o culturale: Valducci sarebbe stato riconosciuto su un volo Vueling delle 12:20 di mercoledì 28 marzo in partenza da Roma Fiumicino e diretto a Barcellona e su quello di ritorno delle 9:45 di giovedì 29 marzo. Casualmente quella sera nella città catalana si svolgeva la semifinale di Champions tra l’Inter e i blaugrana. E che il presidente della commissione Trasporti sia tifoso nerazzurro lo conferma, sempre al Fatto, in un’intervista il suo collaboratore Andrea Di Sorte: “Quando non può guardarla in tv o allo stadio mi chiede sempre di tenerlo aggiornato”.
MOTIVI PERSONALI – “Ero fuori per motivi personali. È tutto ciò che ho da dirle, scriva quello che vuole“, dice oggi Valducci. Di sicuro, il regolamento della Camera non prevede missioni (pagate) “per motivi personali”. Comunque, per evitare ulteriori “e q u i vo c i ” o defaillance,ieri il Pdl ha preso provvedimenti: “Saranno inasprite le sanzioni nei confronti degli assenti ingiustificati, arrivando anche alla sospensione dagli incarichi di partito”. Chissà se una (eventuale) semifinale di Champions o un “motivo personale” a spese della Camera basteranno al Pdl per passare dalle parole ai fatti.
Fonte: http://Giornalettismo.com
brifazio ha scritto:Certo in mezzo a striscioni giallorossi, guarda che c'è scritto.
Il classico settore degli ospiti quando gioca la Roma è ed era dall'altra parte, verso la nord, a Nico ma chi voi cojona'!
pippuz ha scritto:pasquino ha scritto:Pippuz, credimi....qui tira una brutta aria.
Qualcuno non l'ha capito.
Se si potesse cancellare questa cacchio di partita non si farebbe un soldo di danno.......
pensa che la Digos ha esplicitamente minacciato le radio locali che oggi si sperticano in inviti alla calma, anche le più accese......
Ci credo, però ... cazzo.
Pensa che qui da me in ufficio non ho ancora sentito una parola sulla partita di stasera.
pippuz ha scritto:Quando parlo di buffoni mi riferisco a gente come 'sto cojone.
TONINO CAGNUCCI
Stasera all’Olimpico si gioca la partita più romantica di sempre: in palio c’è una Stella. C’è solo per la Roma, non per l’Inter, perché soltanto qui le vittorie ti fanno toccare il cielo con un dito, l’indice del Capitano. Si vince una stella. Sembra un giro al Luna Park, la promessa di Giove a Pollon, un vecchia favola raccontata in un’epoca antica, una dichiarazione d’amore di un innamorato alla prima uscita con la donna che poi sposerà.
Questa partita è un po’ tutto questo: in gioco non ci stanno tanto i buoni sentimenti, ma i sentimenti veri: chi gioca a calcio per il pallone, chi tifa una squadra per amore, chi ci investe col cuore, dall’altra parte invece c’è l’Inter che vince gli scudetti a tavolino, che ha provato a vincere sempre tutto e soltanto coi soldi.
Le stelle però non hanno prezzo, è questo il punto. Il punto è che la Roma questa coppa se la merita, per diritto, come un dovere, per giustizia non per risarcimento, come un premio e come un incoraggiamento, perché in campionato non è finita e se finirà, finirà comunque con una Stella. Cosa c’è di più romantico
Stasera ci sono in palio 4-5 centimetri quadrati della nostra maglia rossa: ce la cuciremmo per sempre sul cuore. E se a loro dovesse andar bene, noi un giorno potremmo dire: ho cucito la Stella sopra la testa dei campioni d’Europa, sui presunti campioni d’Italia, sui fantomatici paladini del calcio italiano.
Che c’è di più romantico che dire la verità in faccia a chi se la canta, se la suona e se la scrive? Il punto è metterlo sulla retorica irritante di Mourinho, di "uomo vero di un calcio finto", fantomatico Che Guevara del pallone che si sente perseguitato mentre continua a fare la rivoluzione. Quale? Di che parla? Degli scudetti vinti al telefono o grazie agli arbitri? Del gol di Milito con tre metri di fuorigioco? Della triste condizione di vivere a Milano o in una villa sul laghetto di Como?
Ieri ha un’altra volta esagerato. Senza riferimenti ha parlato di chi è cresciuto in una culla d’oro, probabilmente - in balia del suo ego - si riferiva a se stesso che allena una squadra dove l’ultimo panchinaro ha vinto l’Intercontintale, è difeso da una società che dopo Calciopoli rappresenta non solo il potere, ma anche il contropotere in Italia, e che guadagna 11 milioni di euro - ufficiali - l’anno. Mourinho guadagna un par de mijardi al mese e accusa gli altri di essere cresciuti nella culla d’oro? "Oro ai mercanti e alloro agli eroi", recitava un vecchio striscione della Sud.
Stasera sopra la curva è appesa una stella d’argento; passerà soltanto per noi e per la nostra gente, lei sì capace di fare una rivoluzione veramente, di andare in 8.000 a Parma dopo che un pazzo t’ha rovinato quasi tutto, che canta non appena le cose vanno male, che s’inventa le canzoni mentre gli altri dicono solo parole. Che ama e dice Forza Roma. "Le stelle stanno in cielo e i sogni non lo so" cantava Vasco quando, pensando alla Lazio, componeva Ridere di te. Si sbagliava due volte: le stelle stasera stanno all’Olimpico e i sogni pure. Cosa c’è di più romantico?
pippuz ha scritto:Quando parlo di buffoni mi riferisco a gente come 'sto cojone.
TONINO CAGNUCCI
Stasera all’Olimpico si gioca la partita più romantica di sempre: in palio c’è una Stella. C’è solo per la Roma, non per l’Inter, perché soltanto qui le vittorie ti fanno toccare il cielo con un dito, l’indice del Capitano. Si vince una stella. Sembra un giro al Luna Park, la promessa di Giove a Pollon, un vecchia favola raccontata in un’epoca antica, una dichiarazione d’amore di un innamorato alla prima uscita con la donna che poi sposerà.
Questa partita è un po’ tutto questo: in gioco non ci stanno tanto i buoni sentimenti, ma i sentimenti veri: chi gioca a calcio per il pallone, chi tifa una squadra per amore, chi ci investe col cuore, dall’altra parte invece c’è l’Inter che vince gli scudetti a tavolino, che ha provato a vincere sempre tutto e soltanto coi soldi.
Le stelle però non hanno prezzo, è questo il punto. Il punto è che la Roma questa coppa se la merita, per diritto, come un dovere, per giustizia non per risarcimento, come un premio e come un incoraggiamento, perché in campionato non è finita e se finirà, finirà comunque con una Stella. Cosa c’è di più romantico
Stasera ci sono in palio 4-5 centimetri quadrati della nostra maglia rossa: ce la cuciremmo per sempre sul cuore. E se a loro dovesse andar bene, noi un giorno potremmo dire: ho cucito la Stella sopra la testa dei campioni d’Europa, sui presunti campioni d’Italia, sui fantomatici paladini del calcio italiano.
Che c’è di più romantico che dire la verità in faccia a chi se la canta, se la suona e se la scrive? Il punto è metterlo sulla retorica irritante di Mourinho, di "uomo vero di un calcio finto", fantomatico Che Guevara del pallone che si sente perseguitato mentre continua a fare la rivoluzione. Quale? Di che parla? Degli scudetti vinti al telefono o grazie agli arbitri? Del gol di Milito con tre metri di fuorigioco? Della triste condizione di vivere a Milano o in una villa sul laghetto di Como?
Ieri ha un’altra volta esagerato. Senza riferimenti ha parlato di chi è cresciuto in una culla d’oro, probabilmente - in balia del suo ego - si riferiva a se stesso che allena una squadra dove l’ultimo panchinaro ha vinto l’Intercontintale, è difeso da una società che dopo Calciopoli rappresenta non solo il potere, ma anche il contropotere in Italia, e che guadagna 11 milioni di euro - ufficiali - l’anno. Mourinho guadagna un par de mijardi al mese e accusa gli altri di essere cresciuti nella culla d’oro? "Oro ai mercanti e alloro agli eroi", recitava un vecchio striscione della Sud.
Stasera sopra la curva è appesa una stella d’argento; passerà soltanto per noi e per la nostra gente, lei sì capace di fare una rivoluzione veramente, di andare in 8.000 a Parma dopo che un pazzo t’ha rovinato quasi tutto, che canta non appena le cose vanno male, che s’inventa le canzoni mentre gli altri dicono solo parole. Che ama e dice Forza Roma. "Le stelle stanno in cielo e i sogni non lo so" cantava Vasco quando, pensando alla Lazio, componeva Ridere di te. Si sbagliava due volte: le stelle stasera stanno all’Olimpico e i sogni pure. Cosa c’è di più romantico?
tenente Drogo ha scritto:pippuz ha scritto:Quando parlo di buffoni mi riferisco a gente come 'sto cojone.
TONINO CAGNUCCI
Stasera all’Olimpico si gioca la partita più romantica di sempre: in palio c’è una Stella. C’è solo per la Roma, non per l’Inter, perché soltanto qui le vittorie ti fanno toccare il cielo con un dito, l’indice del Capitano. Si vince una stella. Sembra un giro al Luna Park, la promessa di Giove a Pollon, un vecchia favola raccontata in un’epoca antica, una dichiarazione d’amore di un innamorato alla prima uscita con la donna che poi sposerà.
Questa partita è un po’ tutto questo: in gioco non ci stanno tanto i buoni sentimenti, ma i sentimenti veri: chi gioca a calcio per il pallone, chi tifa una squadra per amore, chi ci investe col cuore, dall’altra parte invece c’è l’Inter che vince gli scudetti a tavolino, che ha provato a vincere sempre tutto e soltanto coi soldi.
Le stelle però non hanno prezzo, è questo il punto. Il punto è che la Roma questa coppa se la merita, per diritto, come un dovere, per giustizia non per risarcimento, come un premio e come un incoraggiamento, perché in campionato non è finita e se finirà, finirà comunque con una Stella. Cosa c’è di più romantico
Stasera ci sono in palio 4-5 centimetri quadrati della nostra maglia rossa: ce la cuciremmo per sempre sul cuore. E se a loro dovesse andar bene, noi un giorno potremmo dire: ho cucito la Stella sopra la testa dei campioni d’Europa, sui presunti campioni d’Italia, sui fantomatici paladini del calcio italiano.
Che c’è di più romantico che dire la verità in faccia a chi se la canta, se la suona e se la scrive? Il punto è metterlo sulla retorica irritante di Mourinho, di "uomo vero di un calcio finto", fantomatico Che Guevara del pallone che si sente perseguitato mentre continua a fare la rivoluzione. Quale? Di che parla? Degli scudetti vinti al telefono o grazie agli arbitri? Del gol di Milito con tre metri di fuorigioco? Della triste condizione di vivere a Milano o in una villa sul laghetto di Como?
Ieri ha un’altra volta esagerato. Senza riferimenti ha parlato di chi è cresciuto in una culla d’oro, probabilmente - in balia del suo ego - si riferiva a se stesso che allena una squadra dove l’ultimo panchinaro ha vinto l’Intercontintale, è difeso da una società che dopo Calciopoli rappresenta non solo il potere, ma anche il contropotere in Italia, e che guadagna 11 milioni di euro - ufficiali - l’anno. Mourinho guadagna un par de mijardi al mese e accusa gli altri di essere cresciuti nella culla d’oro? "Oro ai mercanti e alloro agli eroi", recitava un vecchio striscione della Sud.
Stasera sopra la curva è appesa una stella d’argento; passerà soltanto per noi e per la nostra gente, lei sì capace di fare una rivoluzione veramente, di andare in 8.000 a Parma dopo che un pazzo t’ha rovinato quasi tutto, che canta non appena le cose vanno male, che s’inventa le canzoni mentre gli altri dicono solo parole. Che ama e dice Forza Roma. "Le stelle stanno in cielo e i sogni non lo so" cantava Vasco quando, pensando alla Lazio, componeva Ridere di te. Si sbagliava due volte: le stelle stasera stanno all’Olimpico e i sogni pure. Cosa c’è di più romantico?
poi quando questi articoli retorici e satirici li scrivono i tifosi interisti tipo Beppe Severgnini vanno bene ....
tenente Drogo ha scritto:insomma, in generale gli interisti, pur essendo i tifosi piu' auto-ironici del mondo (o perlomeno in Italia) non tollerano l'ironia e la satira su di loro
tenente Drogo ha scritto:brifazio ha scritto:Certo in mezzo a striscioni giallorossi, guarda che c'è scritto.
Il classico settore degli ospiti quando gioca la Roma è ed era dall'altra parte, verso la nord, a Nico ma chi voi cojona'!
ci sono un paio di bandiere bianconere in Tevere non numerata sud
non mi pare tanto strano
anche io andavo qualche volta in Tevere non numerata
ma e' inutile insistere
tra l'altro la Roma ando' in vantaggio per prima
il boato al gol della Roma (e io che rosicavo) me lo ricordo benissimo
e si vedono pure due raccattapalle che esultano
il parallelo con quello che e' successo il 2 maggio 2010 e' semplicemente assurdo
tasteclimber ha scritto:tenente Drogo ha scritto:insomma, in generale gli interisti, pur essendo i tifosi piu' auto-ironici del mondo (o perlomeno in Italia) non tollerano l'ironia e la satira su di loro
Solo perchè non ho messo la faccina?![]()
![]()
E poi dai, quale satira su di noi? Di quell' articolo quello che fa ridere è l' enfasi retorica da battaglia delle Termopili, quando poi vedi l' elemento, più che Leonida pare er compagnuccio daa parrocchietta
tasteclimber ha scritto:tenente Drogo ha scritto:insomma, in generale gli interisti, pur essendo i tifosi piu' auto-ironici del mondo (o perlomeno in Italia) non tollerano l'ironia e la satira su di loro
Solo perchè non ho messo la faccina?![]()
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E poi dai, quale satira su di noi? Di quell' articolo quello che fa ridere è l' enfasi retorica da battaglia delle Termopili, quando poi vedi l' elemento, più che Leonida pare er compagnuccio daa parrocchietta
pasquino ha scritto:tasteclimber ha scritto:tenente Drogo ha scritto:insomma, in generale gli interisti, pur essendo i tifosi piu' auto-ironici del mondo (o perlomeno in Italia) non tollerano l'ironia e la satira su di loro
Solo perchè non ho messo la faccina?![]()
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E poi dai, quale satira su di noi? Di quell' articolo quello che fa ridere è l' enfasi retorica da battaglia delle Termopili, quando poi vedi l' elemento, più che Leonida pare er compagnuccio daa parrocchietta
Che poi se lo volete sapere 'sto Cagnucci che scrive sul "Romanista" stà sulle palle a quasi tutti i tifosi.
Ha scritto la sua solita cazzata quotidiana.
Marco ha scritto:Ma oggi allo stadio il pres. della Rep. c'è ?
L'anno scorso è stato lui a dare la coppa a Rocchi... bei ricordi !![]()
brifazio ha scritto:Marco ha scritto:Ma oggi allo stadio il pres. della Rep. c'è ?
L'anno scorso è stato lui a dare la coppa a Rocchi... bei ricordi !![]()
Ci sarà Schifani in rappresentanza.
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