Messaggioda l'oste » 05 feb 2025 01:37
Premessa. Bob Dylan è la mia religione musicale e non solo. Sono onestamente critico con alcuni suoi album (due, al massimo tre, di sicuro Saved, Into the groove molto sotto al suo livello). Adoro alcune rare ottime cover delle sue canzoni, la maggioranza delle altre sono karaoke sguaiato, Guns 'n Roses sopra a tutti.
Ma in generale per quello che ha fatto artisticamente, politicamente ed umanamente è per me un esempio di genio assoluto.
E per quanto valgano i premi, sulla mensola di casa ha qualche Grammy, un Oscar, un Pulizer e un Nobel. Santo non ancora.
Tutto 'sto brodo per dire che sono andato a vedere A complete unknown (con Timothy Chalamet e Edward Norton) con l'alert acceso.
E' il racconto del periodo 1965/66 uno dei momenti topici della carriera di Dylan, il suo passaggio musicale dal folk al rock, considerato tradimento per i puristi folkie ma essenziale per la musica intera del ventennio successivo.
Film strepitoso. Chalamet è un attore intenso, straordinario, i dettagli delle sue espressioni del volto, i sorrisi tirati, quando canta, è proprio Dylan, in modo naturale e canta bene le canzoni senza imitare, con rispetto.
Ecco, tutto il film è pervaso ed emana rispetto, stima, quasi devozione a Robert Allen Zimmerman, Mr. Dylan.
È cosa buona e giusta.
Piaciuto moltissimo.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.
Iir Boon Gesùuu/ ciii/ fuuur/ mini