zampaflex ha scritto:Trabateo ha scritto:Ma allora si tratta di promulgare leggi chiare per snellire le procedure (a morte la carta!).
E su questo, che c'entrano i magistrati? C'è la volontà politica di mettere mano a questo? Alla digitalizzazione totale dei procedimenti di tutti i tipi? Civili, Penali, Amministrativi?
Ivan, se pensi che per risolvere i due problemi della durata dei processi e del numero di cause pendenti basti digitalizzare la procedura sei fuori strada.
E' probabile che da noi ci sia un numero di cause per centomila abitanti molto superiore al resto d'Europa perché siamo dei cialtroni infiammabili come un fiammifero, o perché ospitiamo una popolazione avvocatizia smodatamente cresciuta e pagata ad atto invece che a risultato, o perché lentezza nel gestire le cause e affollamento dei tribunali vanno a braccetto incentivando il raggiungimento dell'orizzonte della prescrizione. Che però è solo penale, e nella giustizia penale i tempi medi di chiusura di un processo (non parlo delle indagini preliminari, zona grigia) si stanno lentamente abbreviando e sono collocati in termini decenti.
Il vero Vietnam è il processo civile. Che soffre tremendamente delle cause che ho elencato sopra. In un processo di retroazione tale per cui va tutto in vacca e muore la certezza del diritto (civile).
Cito l'ultimo intervento del Presidente del Consiglio Nazionale Forense, di inizio 2024; il problema è innanzitutto di risorse, a quanto pare, e poi di altro:
"I dati dell’ultimo rapporto pubblicato dal CEPEJ, la Commissione europea per l’efficienza della giustizia del Consiglio d’Europa, vedono l’Italia agli ultimi posti delle classifiche europee. In Italia abbiamo n. 11,86 giudici professionali ogni 100.000 abitanti, a fronte della media dei 44 Paesi europei (non solo dei 27 facenti parte dell’UE) ove invece ce ne sono quasi il doppio, n. 22,2 giudici professionali ogni 100.000 abitanti. Nel nostro Paese, sempre su 100.000 abitanti, abbiamo 35,76 assistenti giudiziari a fronte dei 56,13 dei Paesi europei, così come abbiamo 3,83 Pubblici ministeri in Italia per 100.000 abitanti a fronte degli 11,10 nella media dei Paesi europei. Tutto ciò si riflette, inevitabilmente, sui tempi medi di definizione dei procedimenti: in Italia, in primo grado, il termine medio di definizione di un processo civile è di 675 giorni, mentre è di 498 giorni il tempo medio di un processo penale, a fronte della media dei Paesi europei, ove è di 237 nel civile e 149 nel penale. In appello ed in cassazione la distanza aumenta a dismisura. Nel civile è di 1026 giorni la durata media di un processo in grado di appello e di 1526 giorni in cassazione: nella media europea è di 177 giorni in appello e 172 in cassazione. Nel rito penale, i tempi medi sono di 1167 giorni in un processo di appello e di 237 giorni in cassazione, mentre in Europa sono di 121 giorni in appello e 120 giorni in cassazione. "
https://i2.res.24o.it/pdf2010/S24/Documenti/2024/01/26/AllegatiPDF/INTERVENTO%20Presidente%20CNF%20-%20INAUGURAZIONE%20A.%20G.%20CASSAZIONE%202024.pdfE aggiungo anche questo articolo del Sole per vedere come sia incredibilmente alta la percentuale di processi penali che in primo grado portano all'assoluzione:
https://www.ilsole24ore.com/art/archiviazioni-e-assoluzioni-troppi-processi-penali-vuoto-AEpMIwBB