Messaggioda zampaflex » 10 feb 2023 10:13
Aggiornamento bonus edilizi. Una tragedia.
Secondo i dati forniti da Spalletta (MEF) la spesa complessiva è composta da 61,2 miliardi per il Superbonus, 19 miliardi per il Bonus facciate e 29,9 miliardi per gli altri bonus edilizi.
Ma ancora più sorprendente del totale è lo scostamento della spesa rispetto alle previsioni, pari a 37,8 miliardi. Che è attribuibile al Superbonus (con una spesa di 24,7 miliardi in più dei 36,5 previsti) e al Bonus facciate (con una spesa di 19 miliardi rispetto ai 5,9 previsti), mentre gli altri bonus sono in linea con lo stanziamento (29,9 miliardi). Questo buco di
bilancio, sempre secondo la relazione del Mef, determinerà per gli anni 2023-2026 “un peggioramento della previsione delle imposte dirette per importi compresi tra gli 8 e i 10 miliardi di euro in ciascun anno”. Circa mezzo punto di pil all’anno.
Ma in realtà il buco di bilancio è molto più ampio. Perché, come ammette lo stesso direttore generale del dipartimento delle Finanze, questi dati sono riferiti alle previsioni tendenziali incluse nella Nadef di novembre e “la stima degli oneri per il Superbonus 110 per cento potrebbe subire un ulteriore incremento, considerando gli ultimi dati pubblicati da Enea a tutto dicembre 2022”.
E in effetti, considerando i dati più recenti disponibili di Enea, quelli fino al 31 gennaio 2023, la spesa complessiva per il Superbonus è lievitata a 71,7 miliardi. Quindi la spesa complessiva per i bonus edilizi supera i 120 miliardi. Per avere una pietra di paragone, basta considerare che l’importo totale del Pnrr è pari a 190 miliardi, ma su un arco temporale molto più lungo. Oppure, che la spesa complessiva dell’Italia per affrontare la più grave crisi energetica degli ultimi 50 anni è stata pari a circa 60 miliardi. La metà. Il confronto è poi impietoso se si fa un paragone con gli altri crediti d’imposta, ad esempio quelli per accompagnare la transizione digitale e per incentivare gli investimenti in ricerca e sviluppo.
Ebbene, la stima del Mef per le agevolazioni fiscali “Transizione 4.0” e per R&D è inferiore a 15 miliardi complessivi. Circa dieci volte meno dei bonus edilizi, nonostante l’Italia abbia una spesa per ricerca e sviluppo che è nettamente inferiore alla media europea. Oltre a essere costati uno sproposito, i bonus edilizi ideati nel 2020 sono stati il veicolo di “ampi fenomeni
di abuso”per effetto della revisione della normativa sulla cessione dei crediti, rivista dal governo Conte e dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, che ha reso la vendita “pressoché illimitata senza prevedere specifici presìdi di garanzia”. Ciò vuol dire che questo nuovo mercato dei crediti, scrive ora il Mef, ha prodotto “fenomeni di frode di entità particolarmente rilevante... che hanno portato all’emersione di crediti, rivelatisi inesistenti, per oltre 4 miliardi di euro”.
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