tenente Drogo ha scritto:Tex Willer ha scritto:Nomadland
Una rottura de cojoni infinita.
siamo d'accordo
Visto ieri. Probabilmente non avete sintonia con quei tempi dilatati o non vi siete calati nella realtà dell'America profonda.
A me è sembrato una versione rassegnata di Michael Moore o una malinconica di Ken Loach.
A parte che è tratto da un libro reportage, per cui quello che si vede è sostanzialmente vero (e due attori, Linda e Bob, interpretano se stessi che quella vita la fanno, veramente), il senso che se ne ricava è di un distacco forzato dal mondo precedente che rappresenta il dolore, di un abbandono della società nei confronti dei perdenti, anziani e con prospettive di fame e miseria. La recitazione scorre in quei binari lì, l'abbandono della lotta per un posto al sole e il ritagliarsi una esistenza da dropout sottile come la speranza che non avvengano incidenti a distruggere la fragile stagionalità (perché nemmeno più di quotidianità si deve parlare). Le energie sono finite, con le poche che rimangono si sopravvive.
Pensavo di vederne solo un pezzo ma mi ha preso e l'ho terminato, ben dopo mezzanotte.