Aramis ha scritto:Aramis ha scritto:3. LE CHIUSE DI SOTTO/GIANNI BRUNELLI Brunello di Montalcino Riserva 2004 (93/95)
Riassaggiato ieri sera, confermo e rilancio: è un fuoriclasse.
Effettivamente, è un vino particolare, che per alcuni aspetti sembra studiato per rapire i filo-piemontesi.
La dominante al naso, inizialmente reticente, è di tipo floreale: una netta rosa, che nel DNA del Sangiovese ci può stare, ma per quel poco che ne bevo nei Brunelli mi pare piuttosto rara; e fin qui siamo “solo” all’evocazione del Nebbiolo. Ma c’è di più: addirittura un sottile garofano, e qui siamo addirittura ai migliori Grignolini. Un
tour de force!
Dopo questo intrigante biglietto da visita, la bocca mi ha un po’ deluso, soprattutto per via di una distinta “acciaccatura” dolce che mi sembra si riscontri abbastanza a Montalcino. E’ una sfumatura, e come tale penso che possa piacere ai più, anche molto. Io però personalmente su questi grandi vini pendo più verso l’austerità
old sensations (definizione maroniana, uno dei suoi pochissimi contributi utili), infatti ieri ero più vicino all’anteprima della Riserva 2004 di Abbadia Ardenga, naso di campagna e bocca bella salata.
Inutile dire però che questi vini andrebbero seguiti almeno sull’arco di due giorni, e che sono all’inizio di un percorso evolutivo almeno decennale, quindi andrebbero “campionati” di nuovo tra un 5 anni.
(a latere: mi chiedo, tutti quelli che in altri thread minacciano di dare mano al cavatappi su vini tipo Pergole Torte 2006 e Brunello Riserva 2004 Biondi Santi, tra 5-10-15 anni cosa si campionano? Tempo al tempo, ragazzi!)