marcolandia ha scritto:Dedalus ha scritto: Se dovessi avere bisogno di un Barolo in barrique, questo sarebbe il primo della lista.
La domanda che però bisogna porsi è: perchè ne dovresti avere bisogno?
Domanda di una certa importanza, anche per la decente convivenza qui sul forum. Premetto che faccio un discorso al netto del prezzo, come se il denaro nel portafogli fosse infinito, e si trattasse solo di decidere cosa bere e cosa no.
Perché potrei volerlo condividere con persone che apprezzano quello stile. Sarebbe a spanne uno dei loro migliori vini di sempre.
Perché essendo un vino riuscito che rimane compreso all'interno del mio spazio di gradimento, potrebbe piacermi una sera un vino di questo stampo anziché un vino di stampo classico. La varietà è uno dei fattori più importanti all'interno della passione per il vino. Il che non significa che ci si debba per questo far piacere qualsiasi tipo di vino, ovviamente.
Il punto non è che sia impossibile fare buoni Nebbiolo in barrique. Il punto è -ovviamente dal mio punto di vista- che in botte grande vengono mediamente meglio.
Per questo Runcot 2004 che è probabilmente il miglior Barolo in barrique mai sentito, io sicuramente non esco dal range proposto felicemente da demagistris: 88-92. Che sono punteggi di tutto rispetto, a cui una bella fetta di produzione in botte grande non arriva mica. Il punto è che la fetta migliore dei Barolo in botte grande parte da quella base e va molto più su.
Quindi il punto non è mai alla fine quale sia la tecnica utilizzata, ma quali risultati porti nel bicchiere. Se ci si interessa alla tecnica utilizzata è "solo" a posteriori, per orientarsi razionalmente nelle scelte future. Se uno sa per lunga esperienza che le camicie in cotone gli garbano di più di quelle in lino, non è che schiferà qualsiasi camicia in lino anche quando glie ne capiterà una eccezionalmente confacente alle sue aspettative. Nondimeno, se prima di comprarla non può toccarla e provarla, come fuor di metafora succede con il vino che non si può annusare e assaggiare prima di averlo comprato, uno vorrà ben sapere se è di cotone o di lino.
Lo stesso vale per le denominazioni, per i vitigni, per i nomi dei produttori e per qualsiasi altro fattore che ha rilevanza per le caratteristiche del prodotto quando lo si consuma.
Il legno utilizzato per l'invecchiamento del vino impatta sulle sue caratteristiche? Certamente sì. Ergo è naturale ed anzi importante esserne informati, quando si tratta di scegliere il proprio vino.
Per quanto riguarda la solita storiella per cui qui si sarebbe rappresentativi dello 0,niente del mercato.
1) ma io quando bevo, bevo con la mia bocca, annuso con il mio naso: che me ne importa a me del gusto del 99,tutto del resto del mercato?
2) quando anche mi interessasse, su questo forum si parla di vino di alta ed altissima qualità, che spesso (non sempre) costa parecchio e che spesso (non sempre) non è così facilmente reperibile: chi possono essere i destinatari di questo tipo di vini, se non proprio gli appassionati, ovvero gente come noi? Trovo sempre molto snobistico ed elitario questo assunto per cui NOI saremmo un casta di superarborei eterei che non hanno nulla da spartire con il resto del mondo dei consumatori di vino di qualità. I soliti discorsi di chi alla fine il mercato del vino lo conosce indirettamente, ma che in giro per l'Italia e per il mondo a farlo assaggiare e a farlo comprare non c'è mai stato.
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”