Le Colonne Milanesi

Uno spazio per tutti, esperti o meno, appassionati o semplicemente incuriositi dall'affascinante mondo del vino: domande, idee, opinioni...
Avatar utente
pippuz
Messaggi: 20287
Iscritto il: 06 giu 2007 11:05
Località: MilanoMilano

Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda pippuz » 09 feb 2011 20:15

de magistris ha scritto:Spero non si sia capito questo.
Non è questione di abbassare il volume o di dedicarsi prima a cambiare la cultura, ma di non perdere mai di vista la "risposta" delle persone con cui vogliamo condividere certi punti di vista, rivoluzionari o "normali" che siano. Senza sottovalutare la potenza e l'onda lunga di un sasso gettato in uno stagno, se è il sasso e lo stagno sono quelli giusti. Non c'è niente da fare: per me i vini davvero assoluti, se ha senso una definizione del genere in un contesto densissimo di valori soggettivi, estetici e culturali, sono quelli in grado di coagulare un senso e un'aura autenticamente "corale", universalmente comprensibile, ripetibile, pacificatrice.

Ti faccio un altro esempio personale riprendendo il mio rapporto col Taurasi: puoi considerarlo il mio alto piemonte o rossese, scegli tu. :D
Dunque, dalle cose vecchie e nuove che ho assaggiato, da singole bottiglie ed esperimenti contadini ho maturato la convinzione che l'aglianico di Taurasi sia potenzialmente un vino in grado di sedersi affianco ai grandissimi. E che possa ogni anno tirar fuori un tot di interpretazioni over 90, tanto per capirci, e non così raramente la zampata over 95.
Decido di confrontare la mia convinzione con altri colleghi e appassionati, organizzo gratis et amore dei una presentazione annuale della nuova vendemmia, posto le note delle bevute che dovrebbero "dimostrare" nel bicchiere quanto sto dicendo, cerco di condividere delle informazioni che consentano alle persone di inquadrare le specificità della zona e del vitigno e di valutarlo per quello che è e non può non essere, senza attendersi ad esempio che faccia il nebbiolo o il sangiovese. E' sufficiente per stabilire che ho "ragione"?

Purtroppo no. Se la percezione diffusa delle persone che approfondiscono il tema Taurasi continua ad essere molto diversa dalla mia, io ne devo prendere atto e continuare ad approfondire la storia, anche se sono certo rispetto alla mia onestà intellettuale che un paio di bocce di Molettieri '01 erano davvero da 95/100, che Urciuolo '99 aperto con adeguato anticipo se la può giocare con diversi pari annata di Langa o che alcuni 2005 hanno le palle per aggiungere un bel po' di punti al loro curriculum. Può darsi che il tempo avvicini le posizioni, può darsi di no. Può darsi che qualcuno si accorga prima di certe potenzialità, qualcuno dopo. Ma ad un appassionato vero non sono queste le cose che dovrebbero spostare la nervatura, se solo della più appassionata delle passioni si tratta. :wink:

Non so se sono più chiaro così. Insomma, non credo che il grande vino viva in sé stesso o in qualche bottiglia sinceramente e seriamente stupefacente, ma lo diventi davvero solo quando viene riconosciuto come tale da persone con percorsi e sensibilità diverse.
Se vogliamo inquadrare il discorso in un contesto più ampio, altrimenti è chiaro che il grandissimo vino per me può essere anche l'aglianico che faceva zio ciccio a Montecalvo o per mia cugina il Patrimo bevuto con le amiche in una sera speciale. :D

Esimo Dott. Ing. Cav. Lup. Mann. De Magistris non vorrà mica farci credere che un tipologia di spremuta d'uva di cui ci sono in giro dei 1968 da 96 punti e oltre, dei 2001 che cita Lei da punteggi simili (si, ho aperto un 5 querce ris. 01 qualche mese fa 8) ), dei 1928 ancora bevibili e dei 1999 da paura siano dei grandi vini ? Mica sta parlando di denominazioni che iniziano con la B (anzi faccia cambiare la docg in Baurasi se vuol avere delle chanches).
Non crederà mica che negli ambienti dei VERI appassionati che variano le loro bevute alla stessa frequenza con cui la Binetti cambia fidanzato possa passare questa sua strampalata tesi ?

:lol:
Ultima modifica di pippuz il 09 feb 2011 20:17, modificato 1 volta in totale.
over the mountain watching the watcher
breaking the darkness waking the grapevine
one inch of love is one inch of shadow
love is the shadow that ripens the wine
Avatar utente
paipus
Messaggi: 1531
Iscritto il: 04 dic 2007 21:33

Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda paipus » 09 feb 2011 20:16

gremul ha scritto:
paipus ha scritto:
è verissimo ciò che dici ma la conclusione mi sembra un'affermazione un po' pericolosa, van gogh era già grande quando nessuno se lo filava e moriva povero e solo.. vediamo di
non far morire troppi "piccoli ma potenzialmente grandi" aspettando che "persone con percorsi e sensibilità diverse" li riconoscano.. 8)


appunto, pensaci tu con la Franciacorta :D :D :D


se il nord piemonte è van gogh la franciacorta è piero manzoni... merda d'artista..
..quelli che non sbadigliano mai e non dicono mai banalità ma bruciano, bruciano, bruciano come favolosi fuochi d'artificio gialli che esplodono simili a ragni sopra le stelle e nel mezzo si vede scoppiare la luce azzurra e tutti fanno «Oooooh!»..
Avatar utente
marwine
Messaggi: 2768
Iscritto il: 06 giu 2007 15:24
Località: Verona nel cuore

Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda marwine » 09 feb 2011 20:18

paipus ha scritto:è verissimo ciò che dici ma la conclusione mi sembra un'affermazione un po' pericolosa, van gogh era già grande quando nessuno se lo filava e moriva povero e solo.. vediamo di non far morire troppi "piccoli ma potenzialmente grandi" aspettando che "persone con percorsi e sensibilità diverse" li riconoscano.. 8)


Bravo,e aspettavo proprio Greg,in quanto a "percorsi e sensibilità diverse" ... laddove il frutto è peccato. :wink: :D
I'm a Veronese man in Bassan

I VOSTRI ETILOMETRI NON FERMERANNO LA NOSTRA SETE (N/≡\V)

Nondum matura est, nolo acerbam sumere
Avatar utente
gremul
Messaggi: 12641
Iscritto il: 06 giu 2007 14:01
Località: Lainate (MI), Comabbio (VA)

Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda gremul » 09 feb 2011 20:18

paipus ha scritto:
gremul ha scritto:
paipus ha scritto:
è verissimo ciò che dici ma la conclusione mi sembra un'affermazione un po' pericolosa, van gogh era già grande quando nessuno se lo filava e moriva povero e solo.. vediamo di
non far morire troppi "piccoli ma potenzialmente grandi" aspettando che "persone con percorsi e sensibilità diverse" li riconoscano.. 8)


appunto, pensaci tu con la Franciacorta :D :D :D


se il nord piemonte è van gogh la franciacorta è piero manzoni... merda d'artista..


beh d'artista...sei stato sin troppo buono, non è da te!!! :D :D :D
La diversità di ognuno di noi non è un'arma per discriminare, etichettare, ma una ricchezza (P.P. Pasolini)
A Broccolino i rom eravamo noi (M. Pannella)
SIAMO TUTTI STRANIERI
Avatar utente
de magistris
Messaggi: 4495
Iscritto il: 14 lug 2007 13:33

Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda de magistris » 09 feb 2011 20:22

paipus ha scritto:
è verissimo ciò che dici ma la conclusione mi sembra un'affermazione un po' pericolosa, van gogh era già grande quando nessuno se lo filava e moriva povero e solo.. vediamo di non far morire troppi "piccoli ma potenzialmente grandi" aspettando che "persone con percorsi e sensibilità diverse" li riconoscano.. 8)


E' qui l'equivoco: a parlare bisogna parlare, a raccontare bisogna raccontare, anzi di più, con energia ed entusiasmo, non ho mai detto il contrario.
Ma c'è il momento per partire a testa bassa e il momento per guardarti indietro prima di accorgerti che sei rimasto da solo.
Almeno per me, che non ho mai ricavato particolare godimento dai solitari... :D
A me è capitato tante volte, perciò sono sensibile a questi temi. E tante volte mi sono reso conto che la colpa era la mia, ero io ad essermi spinto oltre.
Anche perché, a volte ce lo dimentichiamo troppo facilmente, il corto circuito è sempre dietro l'angolo, come sa chi ha assaggiato per esempio i vini di Michele Perillo (il 2001 è buonerrimo, tre indizi fanno una prova si dice) ed è andato a curiosare in una cantina piena, stracolma di vino (sta vendendo 2002 e 2003 e ha già imbottigliato il 2006...)
:cry:
Paolo De Cristofaro

http://www.tipicamente.it/

Ci si può divertire anche senza alcool. Ma perché correre il rischio? (Roy Hodgson)

Auspico una guida che non metta i vini DRC al vertice. Sarà la migliore. (Edoardo Francvino)
Avatar utente
paipus
Messaggi: 1531
Iscritto il: 04 dic 2007 21:33

Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda paipus » 09 feb 2011 20:35

de magistris ha scritto:
paipus ha scritto:
è verissimo ciò che dici ma la conclusione mi sembra un'affermazione un po' pericolosa, van gogh era già grande quando nessuno se lo filava e moriva povero e solo.. vediamo di non far morire troppi "piccoli ma potenzialmente grandi" aspettando che "persone con percorsi e sensibilità diverse" li riconoscano.. 8)


E' qui l'equivoco: a parlare bisogna parlare, a raccontare bisogna raccontare, anzi di più, con energia ed entusiasmo, non ho mai detto il contrario.
Ma c'è il momento per partire a testa bassa e il momento per guardarti indietro prima di accorgerti che sei rimasto da solo.
Almeno per me, che non ho mai ricavato particolare godimento dai solitari... :D
A me è capitato tante volte, perciò sono sensibile a questi temi. E tante volte mi sono reso conto che la colpa era la mia, ero io ad essermi spinto oltre.
Anche perché, a volte ce lo dimentichiamo troppo facilmente, il corto circuito è sempre dietro l'angolo, come sa chi ha assaggiato per esempio i vini di Michele Perillo (il 2001 è buonerrimo, tre indizi fanno una prova si dice) ed è andato a curiosare in una cantina piena, stracolma di vino (sta vendendo 2002 e 2003 e ha già imbottigliato il 2006...)
:cry:



verissimo, ci mancherebbe.. il confine tra precursore e visionario a volte è molto labile..
ma è entusiasmante vedere come il buon dedalus "si alza sui pedali alla pantani, saluta tonkov e se ne va" ... e qui lacrimuccia ripensando al grande marco
..quelli che non sbadigliano mai e non dicono mai banalità ma bruciano, bruciano, bruciano come favolosi fuochi d'artificio gialli che esplodono simili a ragni sopra le stelle e nel mezzo si vede scoppiare la luce azzurra e tutti fanno «Oooooh!»..
Avatar utente
de magistris
Messaggi: 4495
Iscritto il: 14 lug 2007 13:33

Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda de magistris » 09 feb 2011 20:47

paipus ha scritto:verissimo, ci mancherebbe.. il confine tra precursore e visionario a volte è molto labile..
ma è entusiasmante vedere come il buon dedalus "si alza sui pedali alla pantani, saluta tonkov e se ne va" ... e qui lacrimuccia ripensando al grande marco


no, ti prego, fermati: nemmeno il gol di Grosso con la Germania è riuscito a farmi provare le stesse emozioni regalatemi da Pantani. E quel giorno di Madonna di Campiglio per me è stato come aver perso un grande amico.. :cry: :|

ps comunque ci tengo a chiarire che le mie incomprensibili considerazioni non sono riferite ad Rossanum, il quadro è ovviamente più generale solo che io e lui siamo gli unici che continuiamo a discutere di queste cazzate... :D
Paolo De Cristofaro

http://www.tipicamente.it/

Ci si può divertire anche senza alcool. Ma perché correre il rischio? (Roy Hodgson)

Auspico una guida che non metta i vini DRC al vertice. Sarà la migliore. (Edoardo Francvino)
Avatar utente
de magistris
Messaggi: 4495
Iscritto il: 14 lug 2007 13:33

Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda de magistris » 09 feb 2011 20:51

pippuz ha scritto:Esimo Dott. Ing. Cav. Lup. Mann. De Magistris non vorrà mica farci credere che un tipologia di spremuta d'uva di cui ci sono in giro dei 1968 da 96 punti e oltre, dei 2001 che cita Lei da punteggi simili (si, ho aperto un 5 querce ris. 01 qualche mese fa 8) ), dei 1928 ancora bevibili e dei 1999 da paura siano dei grandi vini ? Mica sta parlando di denominazioni che iniziano con la B (anzi faccia cambiare la docg in Baurasi se vuol avere delle chanches).
Non crederà mica che negli ambienti dei VERI appassionati che variano le loro bevute alla stessa frequenza con cui la Binetti cambia fidanzato possa passare questa sua strampalata tesi ?

:lol:


ma sei proprio un interista, non c'è niente da fare... :lol:
Paolo De Cristofaro

http://www.tipicamente.it/

Ci si può divertire anche senza alcool. Ma perché correre il rischio? (Roy Hodgson)

Auspico una guida che non metta i vini DRC al vertice. Sarà la migliore. (Edoardo Francvino)
Avatar utente
COOMBE
Messaggi: 3649
Iscritto il: 06 giu 2007 12:16

Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda COOMBE » 09 feb 2011 20:58

de magistris ha scritto:
paipus ha scritto:verissimo, ci mancherebbe.. il confine tra precursore e visionario a volte è molto labile..
ma è entusiasmante vedere come il buon dedalus "si alza sui pedali alla pantani, saluta tonkov e se ne va" ... e qui lacrimuccia ripensando al grande marco


no, ti prego, fermati: nemmeno il gol di Grosso con la Germania è riuscito a farmi provare le stesse emozioni regalatemi da Pantani. E quel giorno di Madonna di Campiglio per me è stato come aver perso un grande amico.. :cry: :|

ps comunque ci tengo a chiarire che le mie incomprensibili considerazioni non sono riferite ad Rossanum, il quadro è ovviamente più generale solo che io e lui siamo gli unici che continuiamo a discutere di queste cazzate... :D


ecco, n'fatti, invece di perdere tempo in cazzate alza il culo e mettiti in macchina che a breve vado a prendere l'Aldone...
"stiamo bene nella misura in cui le nostre idee sono umane" Kilgore Trout aka Kurt Vonnegut
Avatar utente
Dedalus
Messaggi: 12923
Iscritto il: 07 giu 2007 10:57

Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda Dedalus » 09 feb 2011 22:32

de magistris ha scritto:Non c'è niente da fare: per me i vini davvero assoluti, se ha senso una definizione del genere in un contesto densissimo di valori soggettivi, estetici e culturali, sono quelli in grado di coagulare un senso e un'aura autenticamente "corale", universalmente comprensibile, ripetibile, pacificatrice.

Per me esattamente il contrario. Anche a partire da un punto di vista etimologico. Vino assoluto ovvero sciolto da qualsiasi condizionamento e legame, compromesso e peso. Se la qualità del vino non può che essere valutata dal singolo degustatore, mai e poi mai da qualche procedura o algoritmo, e tantomeno affermata per conteggio dei consensi, come se si fosse in politica, allora il vino assoluto non può che essere quello che coinvolge e abbacina davanti al proprio privatissimo specchio individuale.

Peraltro, se si volesse l'assoluto collettivo, lo si sporcherebbe inevitabilmente con un qualche "abbastanza". Il che è esattamente l'opposto dell'assoluto.

Da qui la conseguente, cardinale discrepanza di prospettiva:

de magistris ha scritto:E' sufficiente per stabilire che ho "ragione"?

Ma chi vuole avere ragione?!?

Altra cosa è pretendere di essere presi sul serio. Non accetto che mi diano dell'ubriacone, del festadicompleannato, dell'esagerato per vocazione, dell'allucinato collettivo, se non anche che insinuino più o meno velatamente che giochi all'agit prop, allo spammer a conto terzi e simili. Rivendico insomma il diritto alla fierezza e alla fermezza della mia privata e soggettiva opinione, anche davanti a Gesù Cristo in persona con davanti il calice del vino delle Nozze di Cana. Se poi uno la pensa in tutt'altra maniera, benissimo. Ma non deve venire a ridicolizzare me, per affermare il suo punto di vista. Specie se magari il vino in questione manco l'ha mai bevuto e parla per puro pregiudizio.

Sai che sensazione ho? Che la forza e la convinzione con cui propongo i miei argomenti -perchè tutto si può dire tranne che non proponga argomenti a sostegno delle mie opinioni- sia equivocata con l'arroganza di chi vuole imporre una tesi. Io rivendico la perentorietà con cui affermo i miei argomenti. Se sono convinto sono convinto, e non soffro di maanchismo. Sfido invece chiunque a dimostrare che abbia mai preteso di affermare il mio parere su quello altrui, a convincere qualcuno che il tal vino dovesse piacergli per forza altrimenti non ci capiva una cippa lui.

Gianluca75 a me ad esempio lo ha detto chiaro e tondo ad Idice, davanti al San Lorenzo 1996: "se dici che questo vino è da meno di 90 punti non capisci un cazzo". E che gli dovevo dire? L'ho presa bene perché il suo carattere mi piace e non ci trovo né volgarità né ottusità, in quella perentorietà. Ma io 'ste cose non mi sognerei mai e poi mai di dirle. Infatti mai poi mai le dico. Mi è capitato una volta di sbottare similmente, molti anni fa, con maxrva, e ne ho tratto una tale intima umiliazione che mi sono estirpato vita natural durante quel software lì dalla testa.

de magistris ha scritto:Insomma, non credo che il grande vino viva in sé stesso o in qualche bottiglia sinceramente e seriamente stupefacente, ma lo diventi davvero solo quando viene riconosciuto come tale da persone con percorsi e sensibilità diverse.

Ecco, ora ci sono. Io questo vino di cui parli tu lo chiamerei universale, e non assoluto. E sospetto che se si è professionisti della comunicazione, quest'ottica possa o debba essere assai più importante se invece professionisti della comunicazione non lo si è (più).

p.s. Taurasi, come ricorda pippuz, ha un palmares tale per cui non può che essere paragonato, come sempre tutti giustamente fanno, a Barolo e alla Langa. L'Alto Piemonte del sud è inequivocamente il Vulture, che io considero infatti potenzialmente superiore a Taurasi - il che vuol dire che a me piace di più, tanto per ribadire ciàò che è scontato: IMO, ovviamente. E porca la puzzola, qualche cosetta sentita da quel maledetto vulcano a nord, il Roccamonfina e dintorni... ma vabbé, non vorrei esagerare, ora. Pace. :D
Ultima modifica di Dedalus il 09 feb 2011 22:48, modificato 1 volta in totale.
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”
Avatar utente
tunde
Messaggi: 1107
Iscritto il: 09 nov 2009 02:44
Località: Milano

Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda tunde » 09 feb 2011 22:43

greg scusa ma in tutto questo, perché "Colonne"?
Great Minds Drink Alike
...un bicchiere di Barolo al giorno toglie il medico di torno...

Tiziana Tunde Pecsvari
vinogodi
Messaggi: 33724
Iscritto il: 13 giu 2007 15:20
Località: nord

Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda vinogodi » 09 feb 2011 22:48

tunde ha scritto:greg scusa ma in tutto questo, perché "Colonne"?

..."obelischi" gli sembrava fin troppo esplicito ed è individuo tendente , comunque , a sopravvalutarsi... 8)
Ente Nazionale Tutela dei Bevitori Capiscitori (EnTuBeCa) - Ministero della Cultura Enologica Popolare (MinCulEnPop)
Avatar utente
pippuz
Messaggi: 20287
Iscritto il: 06 giu 2007 11:05
Località: MilanoMilano

Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda pippuz » 09 feb 2011 22:57

tunde ha scritto:greg scusa ma in tutto questo, perché "Colonne"?

Perchè "colonna" è un sostantivo femminile.
over the mountain watching the watcher
breaking the darkness waking the grapevine
one inch of love is one inch of shadow
love is the shadow that ripens the wine
Avatar utente
Dedalus
Messaggi: 12923
Iscritto il: 07 giu 2007 10:57

Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda Dedalus » 09 feb 2011 23:01

tunde ha scritto:greg scusa ma in tutto questo, perché "Colonne"?


Credo si riferisca a quelle di San Lorenzo.
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”
Avatar utente
vignadelmar
Messaggi: 20872
Iscritto il: 06 giu 2007 11:44
Località: Monopoli
Contatta:

Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda vignadelmar » 09 feb 2011 23:20

Dedalus ha scritto:
Ma chi vuole avere ragione?!?

Altra cosa è pretendere di essere presi sul serio. Non accetto che mi diano dell'ubriacone, del festadicompleannato, dell'esagerato per vocazione, dell'allucinato collettivo, se non anche che insinuino più o meno velatamente che giochi all'agit prop, allo spammer a conto terzi e simili. Rivendico insomma il diritto alla fierezza e alla fermezza della mia privata e soggettiva opinione, anche davanti a Gesù Cristo in persona con davanti il calice del vino delle Nozze di Cana. Se poi uno la pensa in tutt'altra maniera, benissimo. Ma non deve venire a ridicolizzare me, per affermare il suo punto di vista. Specie se magari il vino in questione manco l'ha mai bevuto e parla per puro pregiudizio.

Sai che sensazione ho? Che la forza e la convinzione con cui propongo i miei argomenti -perchè tutto si può dire tranne che non proponga argomenti a sostegno delle mie opinioni- sia equivocata con l'arroganza di chi vuole imporre una tesi. Io rivendico la perentorietà con cui affermo i miei argomenti. Se sono convinto sono convinto, e non soffro di maanchismo. Sfido invece chiunque a dimostrare che abbia mai preteso di affermare il mio parere su quello altrui, a convincere qualcuno che il tal vino dovesse piacergli per forza altrimenti non ci capiva una cippa lui.



Nell'immagine potete vedere un quadro raffigurante San Rossano Ferrazzano, primo perseguitato e martire del forumismo enologico internazionale.........

Immagine


.
Pigigres 20/09/'10 "A me è capitato con il Tildin....ho capito Nebbiolo turbomodernista. Poi usando un pò di cervello.... ho detto Gaja."
Tessera n.1 e Presidente Lenin Fans Club
Tessera n°0 e Presidente Circolo Conviviale Colonna Pugliese
Avatar utente
marcolandia
Messaggi: 4405
Iscritto il: 06 giu 2007 12:30
Località: Milano
Contatta:

Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda marcolandia » 09 feb 2011 23:26

tunde ha scritto:greg scusa ma in tutto questo, perché "Colonne"?


Qui la genesi, illustrata in maniera inequivocabile dal nostro membro honoris causa nonchè Gran Duca di San Germano Albi:

viewtopic.php?f=13&t=80740&st=0&sk=t&sd=a&start=75#p719661
Marco Grossi
Jó bornak nem kell cégér.

Adoss!!!!!
Avatar utente
Pigigres
Messaggi: 3757
Iscritto il: 10 feb 2010 20:17
Località: Mediolanum

Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda Pigigres » 10 feb 2011 00:08

Aramis ha scritto: del Carema di Orsolani cercherò, molto semplicemente, di comprarne il più possibile, perché a me è sembrato un vino strepitoso senza sapere cosa fosse e senza averne neppure una vaga idea. Ma è una roba di una purezza e di una compostezza veramente emozionanti, e se l'avessi fatto io costerebbe ALMENO 41,35 euro più iva franco cantina. Anche a quel prezzo, lo comprerei.


Comunque, per me quel Carema è esattamente specchio di ciò che dicevi tempo fa sul concetto di "vino di territorio":

Aramis ha scritto:"E allora, accertato che davanti a “vini di terroir” certamente ci trovavamo, la domanda “cosa c’è di particolare in questo vino?” si è trasformata in un’altra. Ci siamo chiesti: “cosa manca?”. Non abbiamo trovato dunque altra risposta che questa: che un “vino di terroir” sia destinato a premiare chi approcci il bicchiere alla ricerca di ciò che non c’è rispetto alla maggioranza dei casi, quando il profumo e il carattere varietale del vino ci vengono addosso quasi con foga; al loro posto, brilla una latitanza inattesa, uno spazio vuoto, che niente riempie. Il terroir si traduce in sostanza in una concatenazione di assenze. Lavora per sottrazione e il risultato finale sa di poco, perché poco di percepibile rimane in un vino una volta silenziati la zavorra del varietale, i lacerti della fermentazione, i riflessi delle umane azioni in vinificazione. L’elisione rivela il terroir nella sua nuda essenza, fatta di dettagli aromatici sussurrati troppo piano perché li colga chi non sia ad essi già attento, un po’ come accade con i neutrini in un osservatorio astronomico o più romanticamente con le scritte tracciate sotto le gallerie ferroviarie, illeggibili per chi non le stesse aspettando e non avesse predisposto gli occhi ad una fuga velocissima. Un vero “vin de terroir” ha una neutralità che sconforta, e agli occhi del consumatore il suo portamento gustativo regale, tenace, talvolta straripante, non lo redime; quando espressa in maniera radicale, la ricetta è risultata idonea a non recare alcun successo da quasi trent’anni a questa parte né sul mercato né presso la stampa specializzata. Perché un vino di terroir è “solo” di terroir, non “anche”; è una strada impervia. All’assaggio, parte dove gli altri esauriscono il loro abbrivio, cioè a metà strada nel percorso che conduce dalle labbra al fondo della bocca, dove i recettori umani si specializzano nel cogliere le sfumature dell’acido, dell’amaro, del salato, laggiù dove si sviluppa la persistenza, dove si perfeziona il senso di coinvolgimento che un vino può regalare a chi lo degusta; e là dove è necessario porre la maggiore attenzione alla dinamica dell’assaggio per imbroccare anche un singolo abbinamento con il cibo".
In this land
There shall be one cigarette to two men,
To two women one half pint of bitter
Ale. In this land
No man has hired us.
Our life is unwelcome, our death
Unmentioned in "The Times."
Avatar utente
tunde
Messaggi: 1107
Iscritto il: 09 nov 2009 02:44
Località: Milano

Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda tunde » 10 feb 2011 01:06

marcolandia ha scritto:
tunde ha scritto:greg scusa ma in tutto questo, perché "Colonne"?


Qui la genesi, illustrata in maniera inequivocabile dal nostro membro honoris causa nonchè Gran Duca di San Germano Albi:

viewtopic.php?f=13&t=80740&st=0&sk=t&sd=a&start=75#p719661


Uffa... Quel posto mi sta sulle scatole, secondo me nessuno di noi ci va :(
Con il permesso di albi, non si può rinominarlo? :D
Great Minds Drink Alike
...un bicchiere di Barolo al giorno toglie il medico di torno...

Tiziana Tunde Pecsvari
Avatar utente
de magistris
Messaggi: 4495
Iscritto il: 14 lug 2007 13:33

Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda de magistris » 10 feb 2011 01:18

Modalità twitteriana: qui si beve Collestefano '04, Spigau '03, Puligny '07 Carillon e Biondi Santi Ris '88. E siamo felici. (qualcuno della combriccola un po' meno perché si limita al naso... :mrgreen: )
Paolo De Cristofaro

http://www.tipicamente.it/

Ci si può divertire anche senza alcool. Ma perché correre il rischio? (Roy Hodgson)

Auspico una guida che non metta i vini DRC al vertice. Sarà la migliore. (Edoardo Francvino)
Avatar utente
Dedalus
Messaggi: 12923
Iscritto il: 07 giu 2007 10:57

Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda Dedalus » 10 feb 2011 01:58

de magistris ha scritto:Modalità twitteriana: qui si beve Collestefano '04, Spigau '03, Puligny '07 Carillon e Biondi Santi Ris '88. E siamo felici. (qualcuno della combriccola un po' meno perché si limita al naso... :mrgreen: )


E io Peroni del nonno, pizza della nonna e casino istituzionale del mostriciattoloso figliolo, facendo finta di guardare la partita in tv.

E sono discretamente contento anche io.

Prosit.
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”
Avatar utente
arnaldo
Messaggi: 9066
Iscritto il: 07 giu 2007 08:21
Località: Bassano del Grappa

Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda arnaldo » 10 feb 2011 11:51

A proposito di Carema...qui c'è un'articolo interessante a riguardo che è un vero e proprio grido d'allarme per l'area:

http://www.lavinium.com/laviniumblog/s- ... -gily.html

del quale questo è il passaggio piu' interessante

Oggi rimangono meno di 20 ettari di vigneto a Carema e l’abbandono procede anno dopo anno, inesorabilmente. Il problema è che i produttori di Carema semplicemente non guadagnano abbastanza. Vi sono solo due imbottigliatori, il principale è la piccola cantina cooperativa Produttori di Nebbiolo di Carema, che lavora bene ed è premiata dalla critica, ma non riesce ugualmente, a quanto pare, a vendere il vino a prezzi tali da ripagare la fatica di questa viticoltura “eroica”, forse a causa di un mercato quasi esclusivamente locale e non disponibile a spendere più di tanto per una bottiglia
follow my tasting notes and pics on http://instagram.com/ARNALDO2262/
Avatar utente
Pigigres
Messaggi: 3757
Iscritto il: 10 feb 2010 20:17
Località: Mediolanum

Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda Pigigres » 10 feb 2011 13:55

arnaldo ha scritto:A proposito di Carema...qui c'è un'articolo interessante a riguardo che è un vero e proprio grido d'allarme per l'area:

http://www.lavinium.com/laviniumblog/s- ... -gily.html

del quale questo è il passaggio piu' interessante

Oggi rimangono meno di 20 ettari di vigneto a Carema e l’abbandono procede anno dopo anno, inesorabilmente. Il problema è che i produttori di Carema semplicemente non guadagnano abbastanza. Vi sono solo due imbottigliatori, il principale è la piccola cantina cooperativa Produttori di Nebbiolo di Carema, che lavora bene ed è premiata dalla critica, ma non riesce ugualmente, a quanto pare, a vendere il vino a prezzi tali da ripagare la fatica di questa viticoltura “eroica”, forse a causa di un mercato quasi esclusivamente locale e non disponibile a spendere più di tanto per una bottiglia


A me la cosa che fa riflettere a riguardo di Carema è il fatto che esistano così pochi produttori (3) e, nonostante questa scarsa quantità, la qualità è medio/alta; molto spesso i vini vanno dal buono al parecchio buono. Sarà mica questo un indizio della forza del territorio?
In this land
There shall be one cigarette to two men,
To two women one half pint of bitter
Ale. In this land
No man has hired us.
Our life is unwelcome, our death
Unmentioned in "The Times."
Avatar utente
gremul
Messaggi: 12641
Iscritto il: 06 giu 2007 14:01
Località: Lainate (MI), Comabbio (VA)

Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda gremul » 10 feb 2011 14:07

arnaldo ha scritto:A proposito di Carema...qui c'è un'articolo interessante a riguardo che è un vero e proprio grido d'allarme per l'area:

http://www.lavinium.com/laviniumblog/s- ... -gily.html

del quale questo è il passaggio piu' interessante

Oggi rimangono meno di 20 ettari di vigneto a Carema e l’abbandono procede anno dopo anno, inesorabilmente. Il problema è che i produttori di Carema semplicemente non guadagnano abbastanza. Vi sono solo due imbottigliatori, il principale è la piccola cantina cooperativa Produttori di Nebbiolo di Carema, che lavora bene ed è premiata dalla critica, ma non riesce ugualmente, a quanto pare, a vendere il vino a prezzi tali da ripagare la fatica di questa viticoltura “eroica”, forse a causa di un mercato quasi esclusivamente locale e non disponibile a spendere più di tanto per una bottiglia


beh ma è anche vero che il territorio è minuscolo e impervio come si vede bene anche passando in autostrada li e nella vicina Donnas, più di tanto non credo si possa o si sia potuto impiantare anche a causa dell'urbanizzazione
La diversità di ognuno di noi non è un'arma per discriminare, etichettare, ma una ricchezza (P.P. Pasolini)
A Broccolino i rom eravamo noi (M. Pannella)
SIAMO TUTTI STRANIERI
Avatar utente
pippuz
Messaggi: 20287
Iscritto il: 06 giu 2007 11:05
Località: MilanoMilano

Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda pippuz » 10 feb 2011 14:21

Per i molti che non ci non ci sno mai stati (visto anche la posizione geografica) e per capire un po' di cosa si parla, ho ritrovato delle foto (non sono mie) che avevo visto qualche tempo fa. Si vede la bellezza dei luoghi e si intuisce perchè la produzione sia così esigua.
Aggiungo una nota, sempre per chi non lo sapesse, la caratteristica delle vigne di Carema sono i pilastri di pietra bianca che trattengono il calore e lo restituiscono durante la notte.

http://travel.webshots.com/album/555668049jfTdAE
over the mountain watching the watcher
breaking the darkness waking the grapevine
one inch of love is one inch of shadow
love is the shadow that ripens the wine
Avatar utente
Dedalus
Messaggi: 12923
Iscritto il: 07 giu 2007 10:57

Re: Le Colonne Milanesi

Messaggioda Dedalus » 10 feb 2011 15:08

gremul ha scritto:
arnaldo ha scritto:A proposito di Carema...qui c'è un'articolo interessante a riguardo che è un vero e proprio grido d'allarme per l'area:

http://www.lavinium.com/laviniumblog/s- ... -gily.html

del quale questo è il passaggio piu' interessante

Oggi rimangono meno di 20 ettari di vigneto a Carema e l’abbandono procede anno dopo anno, inesorabilmente. Il problema è che i produttori di Carema semplicemente non guadagnano abbastanza. Vi sono solo due imbottigliatori, il principale è la piccola cantina cooperativa Produttori di Nebbiolo di Carema, che lavora bene ed è premiata dalla critica, ma non riesce ugualmente, a quanto pare, a vendere il vino a prezzi tali da ripagare la fatica di questa viticoltura “eroica”, forse a causa di un mercato quasi esclusivamente locale e non disponibile a spendere più di tanto per una bottiglia


beh ma è anche vero che il territorio è minuscolo e impervio come si vede bene anche passando in autostrada li e nella vicina Donnas, più di tanto non credo si possa o si sia potuto impiantare anche a causa dell'urbanizzazione


Lo spazio per le vigne è ritagliato dentro i giardini delle case, letteralmente. E sopra il borgo, sulle pendici della montagna. Ci sono poi altre vigne anche sulla cresta successiva a quella dove c'è Carema.

Sommando tutte le minuscole parcelle, la maggior parte conferite dagli abitanti alla Cantina Produttori, esce una produzione potenziale comunque piccola, ma se completamente sfruttata sufficiente a tenere in vita il vino negli anni, come è successo fino ad ora.

Il problema è l'abbandono progressivo degli ultimi anni. La coltivazione è nella gran parte dei casi amatoriale, le vigne sono molto spesso letteralmente il giardino di casa, e il piccolo reddito che se ne trae ad ogni vendemmia non basta certo da solo a giustificare lo sforzo, tantomeno a pensare di poterci vivere. Oggi nella maggior parte dei casi sono persone anziane che coltivano le vigne, con motivazioni che sono di tipo affettivo e morale, anche strettamente sociale e collettivo, culturale. Ma i giovani che riescono a sentirsi coinvolti dallo stesso spirito o che semplicemente possono seguire materialmente il vigneto di casa avendone il minimo tempo libero dal lavoro principale, localizzato altrove, sono sempre di meno.

E' questo che sta minacciando la sopravvivenza della denominazione.

Fosse per me estenderei le sovvenzioni valdostane anche a Carema. Anzi, chiederei apposta il referendum per il passaggio amministrativo alla Regione Valle d'Aosta, magari dopo aver provato a sensibilizzare l'ONU, perché Patrimonio dell'Umanità Carema lo è senza alcun dubbio. Seriamente.
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”

Torna a “Vino&Co.: polemiche e opinioni”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: alleg, divino59, Il Parente, Ludi e 139 ospiti