Ero in debito delle impressioni sull'ultima batteria di bianchi di questa piccola retrospettiva. Per la quale avevo preparato quattro 2003, una coda di volpe e tre greco.
Dico subito che la coda di volpe ha fatto un figurone, i tre greco erano in linea con l'imprevidibilità di un'annata estrema che ha funzionato e sta funzionando soprattutto su Taurasi e Fiano di Avellino, caratterizzati da un livello qualitativo ed espressivo piuttosto elevato ed omogeneo. Comincio a sentirmi un po' meno solo in questa mia convinzione e sono contento: quando volete un'orizzontalina la organizziamo in quattro e quattr'otto..
- Irpinia Coda di Volpe '03 - Tenuta Ponte: nessuno ha sospettato neanche per un attimo che ci fosse in mezzo una coda di volpe, perdipiù così tonica, affascinante e in forma. Netta la partenza di bottarga, albicocca, erbe secche, mandorla, ma soprattutto lo sviluppo non certo ipermagro e remissivo, tutto sul sale, senza chiusure ossidative
- Greco '03 - Di Prisco: una sicurezza, ne avevo fatto abbondante scorta e un paio all'anno le ho sempre stappate. Non è un fuoriclasse solo per un piccolo deficit di lunghezza, ma è sempre molto integro e solido, fresco, saporito e in questa fase gli sta uscendo un tratto tipo risotto allo zafferano che mi piace un bel po'
- Greco G '03 - Pietracupa: di questo mi sono capitate le bottiglie più diverse in questi anni, alcune splendide, altre decisamente più stanche, a partire dal colore (Sabino lo imputa al fatto che la 2003 è stata l'ultima annata che tappava ancora a mano). Questa è una via di mezzo: naso più avanti di quanto dica una bocca comunque grassa ed energica. In ogni caso resto dell'idea che il fratellino "base" '03 ha una marcia in più: le ultime bottiglie erano strepitose per vibranza e potenziale di longevità (ma anche il base di Vadiaperti non scherza...)
- Greco Vigna Cicogna '03 - Ferrara: questo non lo assaggiavo da un po' ma non avevo grandi aspettative. Già all'uscita me lo ricordavo molto carico, sul miele e la pasticceria, tanto orizzontale, in ultima analisi troppo surmaturo. Non è andato completamente, ma di sicuro non tornerà indietro: a breve voglio fare una verticalina dal 2002 al 2007, per capire se le mie perplessità erano fondate o meno sui Vigna Cicogna di quella fase, a cui ho sempre riconosciuto il fascino e anche la "coerenza" con la tradizione tufese (raccolte ritardate per far abbassare naturalmente l'acidità, quando le malolattiche non si sapeva nemmeno cosa fossero), nutrendo però più di un dubbio sul potenziale di tenuta e sviluppo nel tempo. Dal 2008 e soprattutto dal 2009, comunque, mi sembra un'altra storia e quasi un altro vino: Gabriella sta anticipando sempre di più la vendemmia e il Vigna Cicogna mi sembra proteggere meglio la sua innata personalità minerale, pur rimanendo riconoscibile rispetto agli altri riferimenti come Pietracupa, Dell'Angelo, Vadiaperti, Torricino, Di Prisco, Monaci, Favati e compagnia (tutti non li posso elencare..)
Per approfondimenti:
http://www.tipicamente.it/index.php/bev ... nata-2003/