Bordeaux - Grandi annate, cru minori

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Nebbiolino
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Re: Bordeaux - Grandi annate, cru minori

Messaggioda Nebbiolino » 26 mar 2009 14:29

Dudley ha scritto:
Non fare l'offeso e non ti scaldare perchè non mi pare proprio il caso.

Ti ho solo chiesto di leggere quello che si è detto.
E ti ritorno a dire di leggere, perchè io un paio li ho fatti.
Tra una cosa e l'altra, una decina di nomi sono venuti fuori, mi pare.

Per altro, forse, la diffusione fra gli enoappassionati di bottiglie di 3eme, 4eme, 5eme cru o di cru bourgeois é relativa.


Guarda, nessuna offesa nè altro, parlo seriamente. Resto solo un pò perplesso dai toni tutt'altro cordiali o concilianti che si è ormai avvezzi ad usare in questi lidi. Se in qualcosa ho sbagliato, forse è stato un pelo di entusiasmo di troppo, cosa di cui mi scuso subito.
A proposito, la funzione "cerca", con la nuova veste del forum, è diventata di un dispersivo da renderla (quasi) inutile.
Chiudo con l'OT. :)
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Re: Bordeaux - Grandi annate, cru minori

Messaggioda meursault » 26 mar 2009 14:37

Nebbiolino ha scritto:A costo di dire una grande banalità... non sarebbe sufficiente spaziare un poco nel gusto? Io noto che in molti, qui sul forum e non solo (Greg a parte, lui ormai è oltre), tendono a fossilizzarsi su determinate categorie di vini, osannandole con fervente partigianeria. Oh, nessuna critica, sia chiaro.
Dico solo che, personalmente, pur amando moltissimo il nebbiolo non ho mai avuto problemi a godermi il sangiovese, i bordolesi, quel poco di borgogna (bianca e rossa) che ho assaggiato, i bianchi macerati, i vinoni ciccioni tipo amarone o kurni, e via di seguito...
Ovviamente se mi bevo un sangiovese toscano o un bordolese veneto non pretendo di usare, come metro di paragone, il nebbiolo di langa.
Come dire che, tutto sommato, ogni vino andrebbe goduto e amato (o odiato, a seconda dei casi) ricordandosi cosa si sta bevendo.


Questo è un tema che viene spesso fuori.
io non credo affatto che sia necessario possedere un gusto che spazia il più ampiamente possibile su tutte le tipologie ed espressioni di vino.
Non è necessario nè tantomeno più meritevole amare e godere ogni vino ricordandosi di cosa si sta bevendo.
Ognuno fa il suo percorso e spesso può capitare che questo comporti la tendenza alla specializzazione, questo non per elitarismo o partigianerai, semplicemente per inclinazione personale.
A me personalmente dà un po fastidio quando si fanno questo tipo di discorsi.........provare tutti i vini ed avere una mente aperta sì, apprezzarli necessariamente però no, non credo sia un valore di per sè.
Tornando ai Bordeaux allora mi consigliate di provarlo Sociado Mallet 1998? Lo trovo in enoteca sui 40 euro se non ricordo male..... :D
Ultima modifica di meursault il 26 mar 2009 14:42, modificato 1 volta in totale.
...non può superare un certo delta, altrimenti, scusassero, uno dei due non ci ha capito un cazzo di quel vino(vinogodi)
La valutazione è oggettiva a meno di un delta (limitato, diciamo circa 5 punti) dovuto alla inevitabile componente soggettiva(fufluns)
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Re: Bordeaux - Grandi annate, cru minori

Messaggioda de magistris » 26 mar 2009 14:39

meursault ha scritto:Tornando ai Bordeaqux allora mi consigliate di provarlo Sociado Mallet 1998? Lo trovo in enoteca sui 40 euro se non ricordo male..... :D


Accatta, accatta. e stappa alla Zampanellata con lo straniero irpino.
attendo notizie.
Paolo De Cristofaro

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Re: Bordeaux - Grandi annate, cru minori

Messaggioda meursault » 26 mar 2009 14:42

de magistris ha scritto:
meursault ha scritto:Tornando ai Bordeaqux allora mi consigliate di provarlo Sociado Mallet 1998? Lo trovo in enoteca sui 40 euro se non ricordo male..... :D


Accatta, accatta. e stappa alla Zampanellata con lo straniero irpino.
attendo notizie.


Non mi scorderò di te.
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Re: Bordeaux - Grandi annate, cru minori

Messaggioda pil44 » 26 mar 2009 14:53

...io ricordo un bellissimo La Fleur Gazin 2000 bevuto tempo fà che nella giornata in questione se la giocò con molti vini molto più blasonati di lui.....

...ieri sera un bellissimo Chasse Spleen 2001 molto elegante, naso bellissimo in bocca un pò esilino per scontrarsi con i carichi massimi....

direi anche Troplong Mondot ma nelle annate grandi costa parecchio e ieri sera un 98 ha fatto la figura del topo....( seconda bottiglia di una cassa intonsa e sigillata spartita con amici , comperata dall'importatore......la prima bottiglia delle quali era straordinaria.....tanta volte pensi di avere chissàcchè...e invece.....)

purtroppo non sono un fan di Sociando Mallet lo trovo molto sopravvalutato....e non è che costi pochissimo...perchè a 40-50 euro le bottiglie buone non mancano....

bevuto non molto tempo fà anche un La Pointe 2000 ( pomerol).....
per il momento prediligo bordeaux con elevata quota merlot... :mrgreen: :mrgreen:
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Re: Bordeaux - Grandi annate, cru minori

Messaggioda Wineduck » 26 mar 2009 15:00

Nebbiolino ha scritto:Io noto che in molti, qui sul forum e non solo (Greg a parte, lui ormai è oltre), tendono a fossilizzarsi su determinate categorie di vini, osannandole con fervente partigianeria. Oh, nessuna critica, sia chiaro.
Dico solo che, personalmente, pur amando moltissimo il nebbiolo non ho mai avuto problemi a godermi il sangiovese, i bordolesi, quel poco di borgogna (bianca e rossa) che ho assaggiato, i bianchi macerati, i vinoni ciccioni tipo amarone o kurni, e via di seguito...
Ovviamente se mi bevo un sangiovese toscano o un bordolese veneto non pretendo di usare, come metro di paragone, il nebbiolo di langa.
Come dire che, tutto sommato, ogni vino andrebbe goduto e amato (o odiato, a seconda dei casi) ricordandosi cosa si sta bevendo.

Superquoto! Post del trimestre!
Noti benissimo. Lo notano tutti coloro che NON passano i mesi o gli anni nel buio delle caverne (metaforicamente parlando, of course).
Nel vino, come nella vita, riuscire ad apprezzare diversi prodotti e diversi stili pur mantenendo saldi i propri gusti è raro: è ed è certamente un grandissimo valore. E' ovvio che chi non possiede questa virtù (e non si sforza di acquisirla) non la riconosca come tale e addirittura la sottostimi (se non addirittura la disprezzi).
Non mi preoccuperei comunque del "chiasso" sollevato dai fondamentalisti: hanno una specifica funzione anche loro....

Come piccolo contributo al thread posso invece citare Chateau La Point (Pomerol): ho trovato il '98 sul forum a 25 euro e ho apprezzato moltissimo (prodotto che in Francia dovrebbe aggirarsi proprio intorno ai 20 euro). Vino molto minerale e decisamente ancora molto giovane....
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Re: Bordeaux - Grandi annate, cru minori

Messaggioda de magistris » 26 mar 2009 15:05

Dedalus ha scritto:de magistris, tu mi provochi... :twisted: :lol: :twisted:


Rossà, sto aspettando.. :lol: :shock: :lol:
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Re: Bordeaux - Grandi annate, cru minori

Messaggioda meursault » 26 mar 2009 15:22

Wineduck ha scritto:Nel vino, come nella vita, riuscire ad apprezzare diversi prodotti e diversi stili pur mantenendo saldi i propri gusti è raro: è ed è certamente un grandissimo valore. E' ovvio che chi non possiede questa virtù (e non si sforza di acquisirla) non la riconosca come tale e addirittura la sottostimi (se non addirittura la disprezzi).


Intervengo solo per specificare che io non disprezzo assolutamente nulla, anzi.
Prendo semplicemente atto del gusto e delle inclinazioni altrui, senza pensare che siano migliori o peggiori, senza bisogno di ordinarle per valore.
E ribadisco che apprezzare diversi stili non è per niente una virtù, è semplicemente una contingenza.
Ritengo che ci sia posto per tutti, chi apprezza un po tutti gli stili e le tipologie e chi si specializza.
Chi beve costantemente un po di tutto avrà semplicemente un tipo di conoscenza diversa da chi si specializza; nessuno che bevesse un po di tutto potrebbe ad esempio avere la conoscenza che Valino ha sulla Langa.

L'ideologo fonadamentalista.
...non può superare un certo delta, altrimenti, scusassero, uno dei due non ci ha capito un cazzo di quel vino(vinogodi)
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Re: Bordeaux - Grandi annate, cru minori

Messaggioda Nebbiolino » 26 mar 2009 15:33

meursault ha scritto:Intervengo solo per specificare che io non disprezzo assolutamente nulla, anzi.
Prendo semplicemente atto del gusto e delle inclinazioni altrui, senza pensare che siano migliori o peggiori, senza bisogno di ordinarle per valore.
E ribadisco che apprezzare diversi stili non è per niente una virtù, è semplicemente una contingenza.
Ritengo che ci sia posto per tutti, chi apprezza un po tutti gli stili e le tipologie e chi si specializza.
Chi beve costantemente un po di tutto avrà semplicemente un tipo di conoscenza diversa da chi si specializza; nessuno che bevesse un po di tutto potrebbe ad esempio avere la conoscenza che Valino ha sulla Langa.

L'ideologo fonadamentalista.



Anche seguendo le proprie inclinazioni, "specializzandosi" in un determinato territorio/vitigno/vino, nulla vieta ogni tanto di aprire un poco la mente e approcciarsi ad altri vini, altre tipologie, altri territori.
Senza preconcetti o snobberie di sorta, e *avendo ben presente ciò che si sta bevendo*. Sentire criticare un montepulciano o un corvina perchè non possiedono l'eleganza di un PN di borgogna, fa venire in mente che forse, in certi casi, un filo di partigianeria e ideologismo c'è (occhio che non mi sto riferendo a te).
Io dicevo solo questo; non certo che fosse criminoso avere inclinazioni personali in fatto di vino, o necessario farsi piacere tutto.
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Re: Bordeaux - Grandi annate, cru minori

Messaggioda Dudley » 26 mar 2009 15:57

Nebbiolino ha scritto:
meursault ha scritto:Intervengo solo per specificare che io non disprezzo assolutamente nulla, anzi.
Prendo semplicemente atto del gusto e delle inclinazioni altrui, senza pensare che siano migliori o peggiori, senza bisogno di ordinarle per valore.
E ribadisco che apprezzare diversi stili non è per niente una virtù, è semplicemente una contingenza.
Ritengo che ci sia posto per tutti, chi apprezza un po tutti gli stili e le tipologie e chi si specializza.
Chi beve costantemente un po di tutto avrà semplicemente un tipo di conoscenza diversa da chi si specializza; nessuno che bevesse un po di tutto potrebbe ad esempio avere la conoscenza che Valino ha sulla Langa.

L'ideologo fonadamentalista.



Anche seguendo le proprie inclinazioni, "specializzandosi" in un determinato territorio/vitigno/vino, nulla vieta ogni tanto di aprire un poco la mente e approcciarsi ad altri vini, altre tipologie, altri territori.
Senza preconcetti o snobberie di sorta, e *avendo ben presente ciò che si sta bevendo*. Sentire criticare un montepulciano o un corvina perchè non possiedono l'eleganza di un PN di borgogna, fa venire in mente che forse, in certi casi, un filo di partigianeria e ideologismo c'è (occhio che non mi sto riferendo a te).
Io dicevo solo questo; non certo che fosse criminoso avere inclinazioni personali in fatto di vino, o necessario farsi piacere tutto.


Seguire le proprie inclinazioni, a mio parere, significa banalmente bere ciò che piace e non bere ciò che non ci piace: mi sembra la cosa meno ideologica del mondo.

Trovo invece molto ideologico pensare di continuare a bere una tipologia di vino che sta agli antipodi del nostro gusto personale, una volta che la stessa venga conosciuta.
Esaurita la sete di conoscenza, fissato in mente il proprio grado di piacere per ciò che si è bevuto, non mi pare avrebbe senso (a meno che non lo si faccia per lavoro) continuare a bere ciò che non ci piace.

Il Cabernet Sauvignon, come il Nebbiolo del resto, ha tratti inconfondibili e trovo che sia del tutto normale preferire una o l'altra tipologia semplicemente per un fatto di pancia, di bocca, e non di testa.

Quanti baroli tradizionali ho visto sputazzare per l'astringenza del tannino, quanti bordolesi per un leggero tratto vegetale, da degustatori, da bevitori più o meno esperti?

Troppi per negare l'evidenza che bere secondo un proprio gusto personale é la cosa più naturale di questo mondo.
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Re: Bordeaux - Grandi annate, cru minori

Messaggioda Wineduck » 26 mar 2009 16:00

Nebbiolino ha scritto:
meursault ha scritto:Intervengo solo per specificare che io non disprezzo assolutamente nulla, anzi.
Prendo semplicemente atto del gusto e delle inclinazioni altrui, senza pensare che siano migliori o peggiori, senza bisogno di ordinarle per valore.
E ribadisco che apprezzare diversi stili non è per niente una virtù, è semplicemente una contingenza.
Ritengo che ci sia posto per tutti, chi apprezza un po tutti gli stili e le tipologie e chi si specializza.
Chi beve costantemente un po di tutto avrà semplicemente un tipo di conoscenza diversa da chi si specializza; nessuno che bevesse un po di tutto potrebbe ad esempio avere la conoscenza che Valino ha sulla Langa.

L'ideologo fonadamentalista.



Anche seguendo le proprie inclinazioni, "specializzandosi" in un determinato territorio/vitigno/vino, nulla vieta ogni tanto di aprire un poco la mente e approcciarsi ad altri vini, altre tipologie, altri territori.
Senza preconcetti o snobberie di sorta, e *avendo ben presente ciò che si sta bevendo*. Sentire criticare un montepulciano o un corvina perchè non possiedono l'eleganza di un PN di borgogna, fa venire in mente che forse, in certi casi, un filo di partigianeria e ideologismo c'è (occhio che non mi sto riferendo a te).
Io dicevo solo questo; non certo che fosse criminoso avere inclinazioni personali in fatto di vino, o necessario farsi piacere tutto.


Riquoto!
E aggiungo.
Cosa c'entra la specializzazione con l'apertura mentale e la capacità di saper interpretare un vino oltre i propri gusti personali? Questi ragionamenti mi fanno venire dei sospetti. Qual'è secondo Meursault il contrario di "specializzato"? Generalista, forse? O Generico? Insomma qualcosa di meno "nobile" di specializzato? Sbaglio a pensare che con questo termine si voglia indicare il "gotha" dei degustatori (e degli appassionati in genere), rispetto alla "plebe" che rimane generica o generalizzata? Spero di sbagliarmi, sinceramente.
Io credo che i grandi degustatori siano tali perchè, al di là di una loro passione particolare, sanno apprezzare ogni tipologia di vino, sia in classificazione verticale (vitigno, territorio, produttore, ecc.) che orizzontale (fascia di mercato).
E' antipatico fare dei nomi perchè, per fortuna, su questo forum ce ne sono tanti ed escluderne qualcuno sarebbe ingiusto. Credo però che su un nome possiamo convergere tutti senza riserve: Giama. E' unanimenmente riconosciuto come "Magister Burgundiae" ma da lui ho imparato moltissimo sul Rodano, sulla Toscana e sulle Langhe. E non credo di essere l'unico.
Sarà un caso?
Si potrebbe piuttosto pensare che la "specializzazione" rappresenti (solo per qualcuno, per fortuna) una scorciatoia verso l'uscita dal tunnel "dell'anonimato enologico". Qualcuno aspira a fare il giornalista o comunque a guadagnare uno stipendio all'interno del mondo del vino, altri invece aspirano almeno a 5 minuti di considerazione e di stima da parte di altri esseri umani..... insomma una varia umanità che vorrebbe essere ascoltata, letta e considerata dopo aver bevuto. E allora cosa c'è di meglio che bere sempre e solo gli stessi prodotti e produttori, in lungo e largo sulle varie annate, in molteplici bottiglie? In questo modo, a fronte di qualsiasi parere contrario al proprio si può sempre ribattere: ma tu hai bevuto xx bottiglie di questo prodotto come me?
:wink:
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Re: Bordeaux - Grandi annate, cru minori

Messaggioda Nebbiolino » 26 mar 2009 16:04

Dudley ha scritto:
Troppi per negare l'evidenza che bere secondo un proprio gusto personale é la cosa più naturale di questo mondo.


Indubbiamente vero e condivisibile, ma nessuno sta mettendo in dubbio questo punto. Io, ad esempio, per quanto non manchi mai di provare, proprio non riesco a farmi piacere le bollicine, champagne o meno che siano.
Il problema, però, si pone quando si arriva a rifiutare tutto ciò che esula da una certa tipologia di vino, senza essersi mai presi la briga di provare prima a conoscerlo.
Ecco, spesse volte ho l'impressione, magari sbagliata, per carità, che molti commettano questo errore.
Personalmente, se non avessi avuto la curiosità di provare e sperimentare nuovi vini, spesso abbandonando collaudate certezze, starei ancora bevendo quei tre o quattro vini che oggi, ad onor del vero, non mi entusiasmano neppure più di tanto.
I gusti evolvono, e precludersi aprioristicamente certe strade in un mondo tanto vasto quanto quello del vino, mi sembra un vero peccato.
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Re: Bordeaux - Grandi annate, cru minori

Messaggioda Wineduck » 26 mar 2009 16:06

Dudley ha scritto:Seguire le proprie inclinazioni, a mio parere, significa banalmente bere ciò che piace e non bere ciò che non ci piace: mi sembra la cosa meno ideologica del mondo.

Trovo invece molto ideologico pensare di continuare a bere una tipologia di vino che sta agli antipodi del nostro gusto personale, una volta che la stessa venga conosciuta.
Esaurita la sete di conoscenza, fissato in mente il proprio grado di piacere per ciò che si è bevuto, non mi pare avrebbe senso (a meno che non lo si faccia per lavoro) continuare a bere ciò che non ci piace.

Il Cabernet Sauvignon, come il Nebbiolo del resto, ha tratti inconfondibili e trovo che sia del tutto normale preferire una o l'altra tipologia semplicemente per un fatto di pancia, di bocca, e non di testa.

Quanti baroli tradizionali ho visto sputazzare per l'astringenza del tannino, quanti bordolesi per un leggero tratto vegetale, da degustatori, da bevitori più o meno esperti?

Troppi per negare l'evidenza che bere secondo un proprio gusto personale é la cosa più naturale di questo mondo.


Sono talmente d'accordo che mi stupisco di me stesso.... :lol:
Infatti secondo me chi beve assecondando solo i propri gusti è un semplice consumatore (nobilissima categoria).
Gli esperti di vino (anche dilettanti) sono un'altra cosa. Loro sanno riconoscere la grandezza anche di un nebbiolo che ti fa la bocca come un carciofo o in un syrah che sembra il sangue di un agnello...
Basta intendersi sui termini e autoclassificarsi in modo coerente. :D
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Re: Bordeaux - Grandi annate, cru minori

Messaggioda meursault » 26 mar 2009 16:11

Wineduck ha scritto:
Riquoto!
E aggiungo.
Cosa c'entra la specializzazione con l'apertura mentale e la capacità di saper interpretare un vino oltre i propri gusti personali? Questi ragionamenti mi fanno venire dei sospetti. Qual'è secondo Meursault il contrario di "specializzato"? Generalista, forse? O Generico? Insomma qualcosa di meno "nobile" di specializzato? Sbaglio a pensare che con questo termine si voglia indicare il "gotha" dei degustatori (e degli appassionati in genere), rispetto alla "plebe" che rimane generica o generalizzata? Spero di sbagliarmi, sinceramente.


Sull'interpretare un vino oltre i propri gusti personali non ti posso seguire, mi dispiace, è una cosa che non sono proprio in grado di fare.
Il contrario di specializzato è "non specializzato", che spazia tra le tipologie.
Non è meno nobile nè ha meno valore, sei tu Alessandro che hai dato un valore, hai attribuito una virtù superiore al fatto di avere gusti che spaziano tra le tipologie.
Io nel post precedente ho scritto questo:
meursault ha scritto:Prendo semplicemente atto del gusto e delle inclinazioni altrui, senza pensare che siano migliori o peggiori, senza bisogno di ordinarle per valore.


...mi sembra chiaro, no?


Wineduck ha scritto:Io credo che i grandi degustatori siano tali perchè, al di là di una loro passione particolare, sanno apprezzare ogni tipologia di vino, sia in classificazione verticale (vitigno, territorio, produttore, ecc.) che orizzontale (fascia di mercato).


Io credo chi i degustatori siano grandi quando sanno raccontare, far capire e capire un vino.
Posso ad esempio dire che Valino sia un grande degustatore, benchè non ci capisca nulla di Amarone e Bordeaux (è un esempio.....).

Wineduck ha scritto:Si potrebbe piuttosto pensare che la "specializzazione" rappresenti (solo per qualcuno, per fortuna) una scorciatoia verso l'uscita dal tunnel "dell'anonimato enologico". Qualcuno aspira a fare il giornalista o comunque a guadagnare uno stipendio all'interno del mondo del vino, altri invece aspirano almeno a 5 minuti di considerazione e di stima da parte di altri esseri umani..... insomma una varia umanità che vorrebbe essere ascoltata, letta e considerata dopo aver bevuto. E allora cosa c'è di meglio che bere sempre e solo gli stessi prodotti e produttori, in lungo e largo sulle varie annate, in molteplici bottiglie? In questo modo, a fronte di qualsiasi parere contrario al proprio si può sempre ribattere: ma tu hai bevuto xx bottiglie di questo prodotto come me?
:wink:


Qui invece non credo di poter rispondere.
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Re: Bordeaux - Grandi annate, cru minori

Messaggioda meursault » 26 mar 2009 16:17

Wineduck ha scritto:Infatti secondo me chi beve assecondando solo i propri gusti è un semplice consumatore (nobilissima categoria).


Mi dichiaro convintamente e orgogliosamente semplice consumatore, meglio ancora semplicissimo consumatore.
Non ho ambizione alcuna di essere considerato esperto, spero comunque di aver ancora diritto di scrivere le mie opinioni su questo forum.
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Re: Bordeaux - Grandi annate, cru minori

Messaggioda Baroloonline » 26 mar 2009 16:18

Chateau Malartic Legraviere Pessac Leognan 2005 intorno ai 40 euro, le altre annate intorno ai 30.
Buono sia il rosso (provato), sia il bianco (cosi' mi dicono)
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Re: Bordeaux - Grandi annate, cru minori

Messaggioda la_crota1925 » 26 mar 2009 16:19

dagli ultimi assaggi, mi viene da segnalare:
- Cht. Latour Martillac 00 cru classé Pessac Leognan
spezie e frutti neri, ancora un pò troppo legno -
- Cht. Grand Puy Lacoste 03 - cinquieme cru clasé Pauillac
sullo stile dei grandi Pauillac, note di ribes, liquirizia e cedro - già pronto -
- Clos du Marquis 00 - secondo vino di cht. Leoville Las Cases - Saint Julien
risulta fresco con profumi floreali, ciliegia e mora - può ancora migliorare -
- sempre a Saint Julien, sempre buono cht. Talbot 00
anche se come prezzo ci si sposta nella fascia 50/100 euro -

saluti, Piero
spedizione al ricevimento del pagamento.
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Re: Bordeaux - Grandi annate, cru minori

Messaggioda Palma » 26 mar 2009 16:27

Clos Renè 2000, un Pommerol dal costo veramente limitato, che presi più o meno a casaccio, non mi ha certamente fatto saltare sulla sedia, ma dato più di quanto mi aspettassi di sicuro. Una bella boccia per passare una serata in relax, senza troppe pretese. Stando a quanto dice Corto il 98 è meglio, ma io non l'ho mai assaggiato. Qualche Pomerol anche mai sentito mi sembra possa valere il rischio. Lafleur Gazin confermo pure io che sia molto buono, però una certa notorietà ce l'ha.
ex Victor
Extreme fighet du chateau
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Re: Bordeaux - Grandi annate, cru minori

Messaggioda meursault » 26 mar 2009 16:30

A me è piciuto abbastanza Alter Ego 2000 di Ch.Palmer e spesso mi piace il già citato Brane Cantenac.
...non può superare un certo delta, altrimenti, scusassero, uno dei due non ci ha capito un cazzo di quel vino(vinogodi)
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Re: Bordeaux - Grandi annate, cru minori

Messaggioda la_crota1925 » 26 mar 2009 16:48

- Cht. Bernadotte 03 - Haut Medoc
i suoi 20 euro li vale tutti -
- Cht. Cantemerle 05 - cinquieme cru classé Haut Medoc
niente a che vedere con le altre annate - il cabernet sauvignon 83% fà la parte da leone -
si presenta di un porpora scuro, al naso bacche rosse, apparentemente rustico si rivela invece molto fine
spedizione al ricevimento del pagamento.
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Re: Bordeaux - Grandi annate, cru minori

Messaggioda alexer3b » 26 mar 2009 17:23

Qualcuno oltre a me ha mai provato questo ?

http://www.enotime.it/zoom/default_body.aspx?ID=1528

Alex
Oggi, in latino...l'ha pijata ar culo. (Romano ad honorem 08-10-2008)

... a Nossiter (come ai suoi compaesani) bisognerebbe spiegare che quando avrà capito l’importanza di usare il bidet sarà sempre troppo tardi… :lol: (anonimo 07-02-2012)
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Re: Bordeaux - Grandi annate, cru minori

Messaggioda gambler » 26 mar 2009 17:34

Ho notato che considerate il 2003 una grande annata a bordeaux. Tempo fa parlando con i gestori di una famosa enoteca francese a Roma, mi dissero che i Francesi evitano volentieri di acquistare bordeaux 2003 cosa che invece non facciamo noi italiani. Chi avrà ragione?
Probabilmente i prezzi dei 2003 sono un pò altini rispetto alla qualità dell'annata....
claudietto
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Re: Bordeaux - Grandi annate, cru minori

Messaggioda claudietto » 26 mar 2009 17:59

COOMBE ha scritto:
MCSE ha scritto:
Aramis ha scritto:Riprendo un interessante thread aperto se non sbaglio da Sbrega sulle "piccole annate" dei grandi Bordeaux.
Mi piacerebbe invece qui discutere su quali piccoli cru della zona abbiano avuto una buona riuscita in annate positive o decisamente grandi. C'è notevole disponibilità di questi vini presso i nostri importatori, e dunque qualche consiglio immagino possa rivelarsi utile.
Dunque, quali grandi 2000 tra i "piccoli" e i "declassati"? Quali grandi 2003,quali 2005 (o quali grandi riuscite indipendentemente dal millesimo)?
.



Il primo che mi viene in mente è un ottimo Sociando Mallet 2000 x piccolo declassato :wink:
Veramente fatto bene e si trova ancora a prezzi umani...... come Chateau bevuto anche il 1996 che mi è piaciuto molto per la sua pulizia e quella acidità che rinfrescava il palato, al naso era solo un pò piu verde del 2000. 2005 in cantina ma non assaggiato......
Molto buono anche un Pavie Maquin del 2004 .......ho un ricordo abbastanza recente.(anche se è gia un GC e perciò sono un pò fuori "tema" )


quoto, affilatissimo, ed anche brane cantenac 2000 è un bel bere ad un giusto prezzo.


Quotissimo Brane Cantenac 2000 e' un gran bel bere a meno di 50 euro a bottiglia
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Dedalus
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Re: Bordeaux - Grandi annate, cru minori

Messaggioda Dedalus » 26 mar 2009 18:30

de magistris ha scritto:
Dedalus ha scritto:de magistris, tu mi provochi... :twisted: :lol: :twisted:


Rossà, sto aspettando.. :lol: :shock: :lol:


Mi ha anticipato Wineduck. Non avrei potuto dire meglio.
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Re: Bordeaux - Grandi annate, cru minori

Messaggioda Costi » 26 mar 2009 23:13

Aramis ha scritto:
MCSE ha scritto:Chateau Haut Bages Liberal 2001 , si trova a prezzi onesti (20\30€) ed è un buon Pauillac GC con una ottima beva.



Non sai quanto mi intrippa, e non sono mai riuscito a berlo.
Vorrei essere il proprietario dello Chateau, mi piacciono i nomi spiazzanti e mi piace la lettera H. Se vinco al Superenalotto compro d'acchito uno tra Chateau Haut Bages Liberal, Chateau Hosanna e Chateau Haut Batailley (che, a proposito, segnalo qui per continuare la serie, poiché è buono).


...Chateau Haut Brion? 8)
Nell'altra vita ero COSTANTINOPOLI dal luglio 2004...

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Nel 326 iniziarono i lavori per la costruzione della "Nuova Roma" che venne inaugurata nel 330 e prese presto il nome di Costantinopoli.

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