Messaggioda Baroloonline » 25 mag 2012 13:00
Barolo 1964 (?) Giacomo Conterno: bottiglia meno performante della degustazione, colore chiaro, qualche ossidazione al naso già evidente (sono sensibile) a coprire aromi già terziarizzati. Bocca ancora valida, sottile ma molto lungo e abbastanza equilibrato. Bottiglia che ha già passato la sua maturità comunque e buona solo come esercizio didattico.
Monprivato 1970 Giuseppe Mascarello: uno dei vini culto di Langa e una delle tre bottiglie che volevo bere prima di morire. Prima annata mono cru. Non tradisce le apettative: colore piu' scuro e concentrato di tutti, parte con un filo di acciuga, poi passa all'affumicato, pepe, anice, menta, tabacco, filino di anguria, spezie scure, molto minerale scuro. In bocca è una belva, prima introverso, poi molto tannino fine, si mastica, ribolle di energia, è concentrato. E' una belva di durezza, poi mano a mano diventa sempre piu' dolce. 2/3 minuti di persistenza e copra tutti gli assaggi fatti dopo. Da' la sensazione di non essere del tutto disteso, probabilmente è ancora giovane a 42 anni, mi ricorda un Musigny, ma forse è un paragone che non gli da' giustizia. Fatto solo con uve Michet, prodotto in 3500 bottiglie (contro le 15.000 bottiglie solite) è il prototipo del Ca di Morissio che è stato creato vent'anni dopo basandosi su quest'annata. Immortale, industrittibile, quasi mummificato, a livello di gioventu' credo che passarebbe davanti alla totalità dei Baroli degli anni 90. Assaggiato da tre bottiglie diverse durante la degustazione, ho bevuto volentieri anche il fondo. vino perfetto.
Barolo Rinaldi Riserva speciale delle Brunate 1974: parte sapendo di ketchup, poi tira fuori una serie di aromi non piacevolissimi, di formica, leggera acetica, polvere, poi a tratti risale il nebbiolo con l'anguria, la cenere, l'asfalto. In bocca è contradditorio, come se non avesse mai trovato l'equilibrio con l'aria, talvolta piacevole, talvolta imbevibile con molto metallo. Sempre molto terroso all'assaggio. Non credo la bottiglia fosse problematica, credo piuttosto in un annata non cosi' ben riuscita. SV
Barolo Bricco Bussia vigna Cicala 1978 A. Conterno: il lato B dell'annata 1978: molto alcolico e mentolato al naso, a tratti un pelo surmaturo, alterna fasi di confettura e fico secco con altre di frutta meno matura. In bocca è masticabile, molto acido, minerale e piacevolmente tannico. Un vino fatto ora direi piu' sulla concentrazione, mi verrebbe da paragonarlo ad un Voerzio in annata calda. Alla fine devo dire che aveva un suo equilibrio e l'ho bevuto tutto, ma dubito sia un buon compagno per tutta una serata. A maturazione, forse un filino giovane. 92
A conclusione devo dire che molti vini presentavano differenze sensibili da bottiglia a bottiglia (ne sono state aperte 8 bottiglie per etichetta) e i commenti della sala e dei miei vicini che avevano il vino da altre bottiglie erano sensibilmente diversi.
Living well is the best revenge