davidef ha scritto:mi sembra chiaro dalle tue parole, anche se non mi rispondi chiaramente, che l'aspetto "umanistico" legato alla figura del produttore assorba la quota di morti o feriti disseminati sul cammino di degustazione delle sue bottiglie, è una visione la tua che va accettata perchè strettamente personale....io invece preferisco separare gli aspetti (sono un freddo, ricordalo ) valutando il bevuto ed escludendo la eventuale stima per il lavoro (e non solo) fatto dal produttore e nel mio bevuto gli incidenti di percorso ci sono ed in quantità superiore alla casistica media di un produttore top.
per questo motivo ritengo che il valore della produzione vinicola di Valentini sia sovrastimata, perchè faccio la media tra bevute molto buone (ci sono state) e bevute deludenti; sul valore poi del vignaiolo o quant'altro non discuto.
Ho scritto che ho valutato in primo luogo il mio bevuto e che ci sono state anche bottiglie/annate deludenti.
La stima per il produttore e l'uomo sono solo per spiegare il Maestro. Come indubbiamente lo è Quintarelli, ugualmente e valorosamente alto, come del resto la critica seria gli riconosce.
Purtroppo, come ho detto più volte, non ho dimestichezza nè slancio verso i vini potenti e/o opulenti, ma le rare rare volte che ho bevuto Quintarelli è indubbio che mi sono trovato davanti ad un vino "seminale", unico, nell'accezione più elevata.
In generale, permetti, valuta però la possibilità che, ad ugual passione, si possano anche avere gusti, sensibilià e calore dissimili.