Dedalus ha scritto:
Se parliamo di mineralità, la mia impressione è che essa sia quella che Veronelli chiamava "l'alito" del vino, e come un alito possa essere descritto e rappresentato. Quindi -si spera... - non con descrittori precisi, ma con sensazioni più soffuse e sfumate. L'alito di Langa, il minerale che è la voce della marna, è largo, caldo, denso e morbido. L'alito del nord piemonte, che è la voce dei porfidi, è asciutto e puro, affilato ed infiltrante, penetrante, quasi intossicante. Quando è la voce di Lessona è diversa, come pure passando a Ghemme, etcetera. L'alito del Monferrato è largo e basso, sfocato, diluito, sereno. L'alito di Dolceacqua è l'alito del Flysch, croccante e salato, penetrante e sempre pungente, persistente, persino quasi resinoso. L'alito di Carema che è granito è trasparente e metallico, nudo, duro, rigoroso. L'alito del Roccamonfina che è groppa di vulcano o ceneri antiche è cupo e severo, pieno di bagliori ed improvvise suadenze balsamiche, incensate. Etcetera.
Ho conosciuto aliti per i quali nemmeno tu avresti parole