CRONACHE D'OSTERIA

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marwine
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Re: Abberecedario

Messaggioda marwine » 11 nov 2010 16:26

Dedalus ha scritto:
Se parliamo di mineralità, la mia impressione è che essa sia quella che Veronelli chiamava "l'alito" del vino, e come un alito possa essere descritto e rappresentato. Quindi -si spera... :lol:- non con descrittori precisi, ma con sensazioni più soffuse e sfumate. L'alito di Langa, il minerale che è la voce della marna, è largo, caldo, denso e morbido. L'alito del nord piemonte, che è la voce dei porfidi, è asciutto e puro, affilato ed infiltrante, penetrante, quasi intossicante. Quando è la voce di Lessona è diversa, come pure passando a Ghemme, etcetera. L'alito del Monferrato è largo e basso, sfocato, diluito, sereno. L'alito di Dolceacqua è l'alito del Flysch, croccante e salato, penetrante e sempre pungente, persistente, persino quasi resinoso. L'alito di Carema che è granito è trasparente e metallico, nudo, duro, rigoroso. L'alito del Roccamonfina che è groppa di vulcano o ceneri antiche è cupo e severo, pieno di bagliori ed improvvise suadenze balsamiche, incensate. Etcetera.


Ho conosciuto aliti per i quali nemmeno tu avresti parole 8)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - "L'ABbereCedario" pag. 95

Messaggioda l'oste » 11 nov 2010 17:32

marwine ha scritto:Prima che cambi argomento,Andrea,volevo aggiungere che io nutro il fondato sospetto che sia proprio impossibile creare un preciso vocabolario condiviso.
La natura stessa delle parole e delle individuali sensazioni lo impediscono,percorrendo sentieri differenti.
Forse solo stando seduti accanto,utilizzando le parole con l'ausilio delle espressioni del viso,la gestualità,qualcosa insomma che vada oltre il puro verbo,si può entrare in una sintonia maggiore con l'interlocutore,trovando ulteriori punti di contatto.
Forse mi sono capito solo io...

No, anzi penso sia chiaro, almeno a me.
Sono d'accordo con te che grazie a tempi più umani, "raccontare" dal vivo permette di argomentare meglio, di specificare, fare esempi.
Tieni però presente che io mi riferivo principalmente al discorso forumistico e alle note che si leggono.
Per questo, dato che anche come dici tu, "è impossibile un preciso vocabolario condiviso", ragionavo sulla possibilità/impegno affinchè ognuno cerchi di "farsi capire" al meglio nello scrivere le proprie note, soprattutto quando si utilizza un lessico tecnico-descrittivo. Gli standard dovrebbero essere il più possibile condivisibili.
Invece, per le meno diffuse note "di fantasia" che affidano anche alla metafora creativa il compito di spiegare il vino, è diverso; come detto in precedenza, la licenza "poetica" offre una visione più personale, quindi meno restrittiva e rigida.

Come diceva Rossano, l'ideale è trovare una "formula mista", un crossover, tra i diversi modi narrativi.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - "L'ABbereCedario" pag. 95

Messaggioda marwine » 11 nov 2010 17:48

l'oste ha scritto:
marwine ha scritto:Prima che cambi argomento,Andrea,volevo aggiungere che io nutro il fondato sospetto che sia proprio impossibile creare un preciso vocabolario condiviso.
La natura stessa delle parole e delle individuali sensazioni lo impediscono,percorrendo sentieri differenti.
Forse solo stando seduti accanto,utilizzando le parole con l'ausilio delle espressioni del viso,la gestualità,qualcosa insomma che vada oltre il puro verbo,si può entrare in una sintonia maggiore con l'interlocutore,trovando ulteriori punti di contatto.
Forse mi sono capito solo io...

No, anzi penso sia chiaro, almeno a me.
Sono d'accordo con te che grazie a tempi più umani, "raccontare" dal vivo permette di argomentare meglio, di specificare, fare esempi.
Tieni però presente che io mi riferivo principalmente al discorso forumistico e alle note che si leggono.
Per questo, dato che anche come dici tu, "è impossibile un preciso vocabolario condiviso", ragionavo sulla possibilità/impegno affinchè ognuno cerchi di "farsi capire" al meglio nello scrivere le proprie note, soprattutto quando si utilizza un lessico tecnico-descrittivo. Gli standard dovrebbero essere il più possibile condivisibili.
Invece, per le meno diffuse note "di fantasia" che affidano anche alla metafora creativa il compito di spiegare il vino, è diverso; come detto in precedenza, la licenza "poetica" offre una visione più personale, quindi meno restrittiva e rigida.

Come diceva Rossano, l'ideale è trovare una "formula mista", un crossover, tra i diversi modi narrativi.


Perfetto.
A volte,infatti,trovo più esemplificative certe metafore di alcune note.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - "L'ABbereCedario" pag. 95

Messaggioda l'oste » 11 nov 2010 19:42

Tornando ad argomenti più terreni e materiali.
L'autunno è ormai nel pieno, si inizia a sentire profumo d'inverno, quell'aria di neve che, dove abito io, scende a slalom dalle Alpi.
Ieri sera, in previsione di una cenetta sabato sera tra amici, mi domandavo quale fosse il piatto autunninvernale per eccellenza. La preparazione ideale non solo per l'abbinamento ai vini rossi stagionali, ma quella perfetta per scaldarci, dentro al corpo e all'anima, quando le giornate si accorciano intirizzite.
Un piccolo sondaggio, che magari nasce qualche idea gustosa...

Il mio preferito è il brasato (aletta o pesce di manzo) con purea di patate, seguito a ruota da polenta e baccalà, dal bollito con salse e dalla lombarda cassoeula (il maiale in tante forme stufato con le verze).
Ma sono certo che ce ne sono molti, magari appunto di altre regioni, come il raù napoletano, i knodel, il capretto al forno.....

PS: che fame, ci vorrebbe una merenda...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda marwine » 11 nov 2010 20:14

In questi giorni,Ossi de Porco. Suggeriti:Barbera & Champagne :wink:
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - "L'ABbereCedario" pag. 95

Messaggioda slow ciccio » 11 nov 2010 20:19

l'oste ha scritto:il piatto autunninvernale per eccellenza

Zuppe con verdure invernali e cacciagione, secondo me.

Poi, generalizzando selvaggiamente, ci sarebbero i vini (o vitigni) percepiti come tipici di ogni stagione.
Ognuno avrà i suoi, ovviamente, ma certo autunnale più del Sangiovese e invernale più del Nebbiolo proprio non ne vengono in mente... :)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda silvia23 » 11 nov 2010 23:21

fasoi in potacin
in accostamento ad un barbaresco con diversi anni sulle spalle.
oppure ad un Puligny-Montrachet con i controattributi.
"Il panino con la mortadella è il generico del Prozac."

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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Pigigres » 11 nov 2010 23:25

E come dolce, pan dei morti, abbinato ad un moscato d'asti temperatura cantina... 8)

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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda silvia23 » 11 nov 2010 23:28

Pigigres ha scritto:E come dolce, pan dei morti, abbinato ad un moscato d'asti temperatura cantina... 8)



Osignur, ma allora a qualcuno piace! E io che pensavo che fosse solo una tradizione che subivamo tutti... :shock: :lol:
"Il panino con la mortadella è il generico del Prozac."

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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Pigigres » 11 nov 2010 23:32

silvia23 ha scritto:
Pigigres ha scritto:E come dolce, pan dei morti, abbinato ad un moscato d'asti temperatura cantina... 8)



Osignur, ma allora a qualcuno piace! E io che pensavo che fosse solo una tradizione che subivamo tutti... :shock: :lol:


Ma cche dicci!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! :twisted: :twisted: :twisted:
E' il tipico dolce lombardo, un misciòn di tùs cos, ma non si sa perché, viene buono :D
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Alberto » 11 nov 2010 23:40

marwine ha scritto:In questi giorni,Ossi de Porco. Suggeriti:Barbera & Champagne :wink:

Yes, of course! :D
Should auld acquaintance be forgot, and never brought to mind?
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda silvia23 » 11 nov 2010 23:50

Pigigres ha scritto:
silvia23 ha scritto:
Pigigres ha scritto:E come dolce, pan dei morti, abbinato ad un moscato d'asti temperatura cantina... 8)



Osignur, ma allora a qualcuno piace! E io che pensavo che fosse solo una tradizione che subivamo tutti... :shock: :lol:


Ma cche dicci!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! :twisted: :twisted: :twisted:
E' il tipico dolce lombardo, un misciòn di tùs cos, ma non si sa perché, viene buono :D


si, si, so di cosa si tratta.
Per me rimane una di quelle cose che si mangia perche' e' tradizione, ma se deve essere una scelta ne faccio a meno!
E con lui, nella stessa categoria, si trovano pampepati, panforti, marzapane, tutti quei dolcetti che erano destinati a durare un intero inverno senza l'aiuto di conservanti. :)

Ma i gusti sono gusti, sia chiaro.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 12 nov 2010 14:28

albi ha scritto:Risotto & Ossobuco, il lento incedere della morbida, ondosa grassezza del midollo, il lieve sentore della scorza di limone in gremolata col prezzemolo, con una rustica, agile e acida barbera astigiana di contrappunto.
Sinfonia per le brume fredde del tardo autunno.

Grazie a tutti per le idee proposte.
Quella che però più di tutte mi ha scaldato il cuore è l'ossbus, poichè da mezzo lombardo (e mezzo bastardo) quale sono, porta a galla ricordi di nonne, zie e tempi che furono. Il momento in cui, a fine cottura, si aggiunge la gremolada (io metto anche un poco di scorza d'arancia) poi è qualcosa di olfattivamente emozionante. Gracias albi.
Oggi sento il Macellaio, ossobuco prima scelta, in panchina il brasato...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - "L'ABbereCedario" pag. 95

Messaggioda l'oste » 12 nov 2010 14:32

slow ciccio ha scritto:
l'oste ha scritto:il piatto autunninvernale per eccellenza

Zuppe con verdure invernali e cacciagione, secondo me.

Poi, generalizzando selvaggiamente, ci sarebbero i vini (o vitigni) percepiti come tipici di ogni stagione.
Ognuno avrà i suoi, ovviamente, ma certo autunnale più del Sangiovese e invernale più del Nebbiolo proprio non ne vengono in mente... :)

Se tu fossi veneto sono certo che sarebbe l'amarone il vino invernale eletto, che al nebbiolo si abbinano bene anche le brume d'autunno.
Il sangiovese per me è un vino a "tutto anno", anche d'estate fresco di frigo...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - "L'ABbereCedario" pag. 95

Messaggioda slow ciccio » 12 nov 2010 14:39

l'oste ha scritto:
slow ciccio ha scritto:
l'oste ha scritto:il piatto autunninvernale per eccellenza

Zuppe con verdure invernali e cacciagione, secondo me.

Poi, generalizzando selvaggiamente, ci sarebbero i vini (o vitigni) percepiti come tipici di ogni stagione.
Ognuno avrà i suoi, ovviamente, ma certo autunnale più del Sangiovese e invernale più del Nebbiolo proprio non ne vengono in mente... :)

Se tu fossi veneto sono certo che sarebbe l'amarone il vino invernale eletto

Può essere.
Da umbro dovrei pensare al Sagrantino. Ma proprio 'gnaa faccio. :lol:
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - "L'ABbereCedario" pag. 95

Messaggioda l'oste » 12 nov 2010 15:51

slow ciccio ha scritto:
l'oste ha scritto:
slow ciccio ha scritto:
l'oste ha scritto:il piatto autunninvernale per eccellenza

Zuppe con verdure invernali e cacciagione, secondo me.

Poi, generalizzando selvaggiamente, ci sarebbero i vini (o vitigni) percepiti come tipici di ogni stagione.
Ognuno avrà i suoi, ovviamente, ma certo autunnale più del Sangiovese e invernale più del Nebbiolo proprio non ne vengono in mente... :)

Se tu fossi veneto sono certo che sarebbe l'amarone il vino invernale eletto

Può essere.
Da umbro dovrei pensare al Sagrantino. Ma proprio 'gnaa faccio. :lol:

Essendo metà lombardo io allora mi dovrei buttare sullo Sfursat...
In realtà ho sbagliato a "regionalizzare" le scelte, forse avrei dovuto dire che qui dentro molti veneti (e non) penserebbero ad un amarone come vino invernale. In effetti è un vino dotato di peso e di "catene" alcoliche ideali per affrontare la neve e il freddo.
Allargando a tutto il pianeta la possibilità di scelta e vedendo i miei consumi, sono molto vicino alle tue preferenze e direi autunno sangiovese (o Spagna e Bordeaux), inverno nebbiolo, primavera pinot noir, estate chianti (o champagne).
A linee generali s'intende, che poi si beve sempre di tutto in ogni mese.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda melexpere » 12 nov 2010 17:51

Il piatto stagionale, autunno lombardo.La Cotoletta di Vitello, rigorosamente con l'osso e cotta nel burro. Ovviamente impanata. Semplicissimo a vedere, difficile una realizzazione perfetta, così come è difficile l'abbinamento (ruttanti a parte ma quelle mi disturbano lo stomaco, problema mio).
Quasi mi viene voglia di provarci un buon grignolino..
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 12 nov 2010 20:11

melexpere ha scritto:Quasi mi viene voglia di provarci un buon grignolino..

Il buonissimo Bricco Boschis di Cavallotto dovrebbe starci proprio bene con la cotoletta.
Più difficile da reperire, ma ottimo, quello di Cascina Tavjin, un'esplosione di profumi tra rosolio e fiori.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda melexpere » 12 nov 2010 21:33

l'oste ha scritto:
melexpere ha scritto:Quasi mi viene voglia di provarci un buon grignolino..

Il buonissimo Bricco Boschis di Cavallotto dovrebbe starci proprio bene con la cotoletta.
Più difficile da reperire, ma ottimo, quello di Cascina Tavjin, un'esplosione di profumi tra rosolio e fiori.


I vini di Nadia Verrua sono più facili da trovare di quanto si pensi...
basta seguire il link che ho in firma :wink:
La giovane sta trovando un buon equilibrio... molto bona la sua barbera 07, oltre al grignolino che resta il suo cavallo di battaglia ( assieme al Ruchè)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 18 nov 2010 19:53

Alla fine poi, come piatto d'inverno incipiente, ho fatto un mischione tra i miei gusti e i consigli e ho optato per risotto, polenta e brasato, piatto unico. Eccessivo e fuori tradizione ma davvero appagante. E per finire crostata ai lamponi. Il freddo era meno arrogante, dopo.
Il tempo è come Attila, tiranno (cit. Abatantuono), metto solo lista e sintesi scacchista.
Scelta delle bottiglie assolutamente a casaccio, l'abbinamento era più basato sulla curiosità e sul cavatappi impazzito.

Champagne Comte de Montaigne, tre pedine
Grignolino 2008 - Bricco Mondolino. due pedine
Sur cosecha 2005 (Navarra) - Inurrieta, tre pedine e mezza
Bricco dell'Uccellone 1994 - Braida, una torre
Tenuta di Trinoro 1999 - Trinoro, due alfieri, una torretta
Corton GC Clos du roi 2006 - Chandon de Brailles, due torri, due cavalli
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Deruj » 18 nov 2010 19:57

l'oste ha scritto:Tenuta di Trinoro 1999 - Trinoro, due alfieri, una torretta
.
costruita abusiva?
:D
Jadis, si je me souviens bien, ma vie était un festin où s’ouvraient tous les cœurs, où tous les vins coulaient.Un soir, j’ai assis la Beauté sur mes genoux. — Et je l’ai trouvée amère. — Et je l’ai injuriée...
...Et j’ai joué de bons tours à la folie.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda davidef » 18 nov 2010 20:05

l'oste ha scritto:
tre pedine
due pedine
tre pedine e mezza
una torre
due alfieri, una torretta
due torri, due cavalli



quando leggo questa scala mi vien in mente Slowine...per diversificarsi e non dare punteggi hanno messo dentro figure e figurine con il risultato che nessuno è scontento...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 18 nov 2010 20:21

davidef ha scritto:
l'oste ha scritto:
tre pedine
due pedine
tre pedine e mezza
una torre
due alfieri, una torretta
due torri, due cavalli



quando leggo questa scala mi vien in mente Slowine...per diversificarsi e non dare punteggi hanno messo dentro figure e figurine con il risultato che nessuno è scontento...

Non dare punteggi non è una scelta per diversificarmi. Credo di aver scritto più volte che trovo la scala centesimale di troppo facile accesso, abuso ed interpretabilità.
Trovo asettici i punteggi, soprattutto quando non si ha tempo di mettere delle note prima e si scrive solo il numerino. Per questo ho pensato ad un sistema che serva, nei momenti di obbligata sintesi, a dare lo stesso un'idea di quello che ho bevuto.
Se hai voglia, puoi cercare nelle pagine addietro, c'è tutta la spiegazione.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda cascinafrancia » 18 nov 2010 20:31

l'oste ha scritto:Corton GC Clos du roi 2006 - Chandon de Brailles, due torri, due cavalli


Lei mi dovrà scusare, ma essendo io convinto che questo qui sia un gran vino, potrebbe cortesemente dilungarsi?
J'ai du mal à raccapezzarmi nei simbolini (problema, ovviamente, del tutto mio). Grazie.
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Non cercatelo sulle mappe, come direbbero i vecchi geografi[...].
"Sa di vino più degli altri". "
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda davidef » 18 nov 2010 20:49

l'oste ha scritto: Se hai voglia, puoi cercare nelle pagine addietro, c'è tutta la spiegazione.



non ci penso proprio :lol:

l'unica cosa che mi permetto di obbiettare è che un qualsiasi sistema di valutazione, che vada dalle faccine ai papaveri od a quel che si vuole, dovrebbe anche essere comprensibile o quantomeno facilmente interpretabile ai più, nell'esempio che ho citato mi sembra che questo risultato non sia raggiunto e quindi mi ritrovo potenzialmente a leggere di dei vini dove, a parte la prosa più o meno ricercata, non arrivo a capirne lo spessore che il degustatore ha ritrovato nel bicchiere.

a volte mi sembra che ci sia una allergia ai numeri rinfacciando loro la implicita crudezza e si cerchi il ghirigoro cascando sempre però alla fine nell'esigenza di sintetizzare un giudizio che, allegoria impiegata o meno, alla fine torna a tendere sempre ad un valore su una scala....

però lungi da me voler riaprire una diatriba sulle scale, ognuno usi il metro che vuole, rendetelo comprensibile però :lol:

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