Gazzettino di Romagna - Succi's....

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solarolo
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Re: Gazzettino di Romagna - Serata NAS

Messaggioda solarolo » 17 feb 2010 10:28

davidef ha scritto:
meursault ha scritto:
davidef ha scritto:
giateno ha scritto:
Quanto tempo prima della bevuta lo avete aperto?
Grazie



stavo per fare la stessa domanda, quel naso così penalizzato mi fa pensare...

comunque la 1985 è forse la Riserva con più residuo zuccherinoche abbia sentito, diciamo pure che sfiora l'abboccato senza troppe remore, nonostante questo riesce però a stare in equilibrio in modo magico; se riesco a recuperare le note della verticale delle riserve '79-'90 la riposto e poi ci ragioniamo


L'abbiamo aperto un paio di ore prima di berlo.



Sbagliato tutto ragazzi...quel vino va aperto proprio tanto tempo prima, avete avanzato qualcosa da riassaggiare il giorno dopo ?

Da perfetto ignorante in materia amarone, e non solo :D , ti volevo chiedere se l'apertura molto anticipata avrebbe si permesso al naso di pulirisi, ma avrebbe inciso anche sulle note pesanti di frutta cotta? Perchè sono state proprio quelle note che non mi hanno fatto apprezzare molto questo vino.
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Re: Gazzettino di Romagna - Serata NAS

Messaggioda davidef » 17 feb 2010 11:20

solarolo ha scritto:
davidef ha scritto:
meursault ha scritto:
davidef ha scritto:
giateno ha scritto:
Quanto tempo prima della bevuta lo avete aperto?
Grazie



stavo per fare la stessa domanda, quel naso così penalizzato mi fa pensare...

comunque la 1985 è forse la Riserva con più residuo zuccherinoche abbia sentito, diciamo pure che sfiora l'abboccato senza troppe remore, nonostante questo riesce però a stare in equilibrio in modo magico; se riesco a recuperare le note della verticale delle riserve '79-'90 la riposto e poi ci ragioniamo


L'abbiamo aperto un paio di ore prima di berlo.



Sbagliato tutto ragazzi...quel vino va aperto proprio tanto tempo prima, avete avanzato qualcosa da riassaggiare il giorno dopo ?

Da perfetto ignorante in materia amarone, e non solo :D , ti volevo chiedere se l'apertura molto anticipata avrebbe si permesso al naso di pulirisi, ma avrebbe inciso anche sulle note pesanti di frutta cotta? Perchè sono state proprio quelle note che non mi hanno fatto apprezzare molto questo vino.


la frutta appassita è una cosa, la frutta cotta è un'altra, io penso che avete bevuto un vino semplicemente un po' ridotto/chiuso e comunque parecchio sfocato al naso nel complesso, poi lo stato della bottiglia non lo conosco e quindi eventuali altre problematiche non le posso sapere, però la Riserva 1985 tenuta bene ed aperta per tempo frutta cotta non ne ha, frutta matura dove l'appassimento fa la sua parte ovviamente si :roll:
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boston
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Re: Gazzettino di Romagna - Monfortino e Cà D'Morissio 1995

Messaggioda boston » 29 mar 2010 10:18

qualche bottiglia bevuta Venerdì con i soci del Gazzettino

Trebbiano d’Abruzzo 1996 Valentini: fantastico, si apre su note di fieno, grano e salmastre per poi passare a toni più floreali. In bocca è un portento con un allungo da fuoriclasse e perfettamente integrato in tutte le sue componenti 94-95/100
Trebbiano d’Abruzzo ??? Castello di Semivicoli Masciarelli: dopo Valentini ogni giudizio sarebbe probabilmente ingeneroso N.G.

BdM 1983 Biondi Santi: andato
BdM 1986 Biondi Santi: al naso dice ancora qualcosa mentre in bocca è sfibrato, quasi acquoso

BdM ris. 2004 Biondi Santi: naso compresso, bocca ampia e di bella persistenza con acidità un po’ sopra le righe…..prima di bere i due mostri sotto 93/100, dopo 91/100
BdM 2004 Poggio di Sotto: un po’ troppo maturo per i miei gusti 87-88/100

Monfortino 1995: di tutto e di più, in questa annata più lo bevo e più mi piace, naso neanche a dirlo monfortiniano e bocca potente, elegante ed interminabile con tannini ben presenti 95/100
Cà d’Morissio 1995: un Monfortino con toni lievemente più scuri e dai tannini ancora più graffianti….difficile scegliere 95/100
Ultima modifica di boston il 29 mar 2010 11:03, modificato 1 volta in totale.
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Re: Gazzettino di Romagna - CSJ, 20/20 e Bepi

Messaggioda paolo7505 » 29 mar 2010 10:35

Luca cambia il titolo, che son stato 5 minuti a cercare di capire a cosa si riferisse il "CSJ, 20/20 e Bepi", prima di accorgermi che era quello di 5-6 post sopra......... :evil: :lol: :lol: :lol:
Quindici contro quindici, e una palla ovale. Non c'è bisogno d'altro, neanche dell'arbitro.

Ci arrabbiamo se vinciamo senza stile. E non prendiamo neppure in considerazione l'eventualità di perdere.
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Re: Gazzettino di Romagna - CSJ, 20/20 e Bepi

Messaggioda Il Comandante » 29 mar 2010 10:55

boston ha scritto:BdM ris. 2004 Biondi Santi: naso compresso, bocca ampia e di bella persistenza con acidità un po’ sopra le righe…..prima di bere i due mostri sotto 93/100, dopo 91/100


Oramai la bottiglia più bevuta del forum, stasera ci do anch'io...
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Re: Gazzettino di Romagna - Canolicchio forever

Messaggioda boston » 08 lug 2010 16:28

Annuale riunione della Confraternita del Canolicchio:

Chardonnay 1983 GajaImmagine

Gaja Rey 1989 ImmagineImmagineImmagineImmagine 1/2

Chardonnay 1991 Gravner ImmagineImmagineImmagineImmagine

Ch. Rayas blanc 2001ImmagineImmagineImmagine

Meursault Les Tesson 2002 P. MoreyImmagineImmagineImmagineImmagine1/2

Giulio Ferrari 1988 ImmagineImmagineImmagineImmagine

Riesling Smaragd Vachstum Bodestein 2001 Prager ImmagineImmagineImmagine1/2

Chiedo aiuto per i 2 rossi finali……..ricordo solo un Ramonet ImmagineImmagineImmagine3/4
e un infido tappo sul Barbaresco Asili 2000 e.r. di Giacosa
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Re: Gazzettino di Romagna - Canolicchio forever

Messaggioda meursault » 08 lug 2010 18:18

boston ha scritto:
Chiedo aiuto per i 2 rossi finali……..ricordo solo un Ramonet


Annamo bene......era Roumier 2003, il cru (grand cru) non lo ricordo, Charmes Chambertin?
L'altro rosso era un Barolo Sorì Gepin dell'az vinicola spinona.

Disastrosa la serie di bottiglie tappate o triste di Asili 2000 di Bruno Giacosa, la sola cosa che mi consola è che il gentilissimo ed disponibilissimo staff della Maison ci sostiuirà prontamente la bottiglia..... :roll: :roll: :roll: :roll:

ps: eccellente la scala in "canelli"......
pps: Davvero ottimo lo Charsonnay 1989 di Gaja (non era Gaia e Rey comunque), vino della serata senza meno. Molto bello anche il Meursault di Pierre Morey, bellissima progressione e bocca bella tosta, molto giovane. Rayas 2001 parte bene, bel naso di miele e folate balsamiche, poi si siede un po' e come spesso succede ai vini bianchi di quelle zone è carente in acidità.
...non può superare un certo delta, altrimenti, scusassero, uno dei due non ci ha capito un cazzo di quel vino(vinogodi)
La valutazione è oggettiva a meno di un delta (limitato, diciamo circa 5 punti) dovuto alla inevitabile componente soggettiva(fufluns)
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Re: Gazzettino di Romagna - Canolicchio forever

Messaggioda boston » 08 lug 2010 19:02

meursault ha scritto:
boston ha scritto:
ps: eccellente la scala in "canelli"......
pps: Davvero ottimo lo Charsonnay 1989 di Gaja (non era Gaia e Rey comunque)



sicuro ?
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Re: Gazzettino di Romagna - Canolicchio forever

Messaggioda JohnnyTheFly » 09 lug 2010 21:43

boston ha scritto:

Meursault Les Tesson 2002 P. MoreyImmagineImmagineImmagineImmagine1/2


Davvero è così buono? Si vede che l'AVR non è il suo habitat migliore. La prossima volto lo porterò a Bagnacavallo.
" Parlando e piangendo appese la giacca al muro poi chiese una birra mettendosi al sicuro " - MASSIMO BUBOLA [tratto dall'incipit della canzone MARIA CHE CI CONSOLA, 1979]
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Re: Gazzettino di Romagna - Canolicchio forever

Messaggioda meursault » 09 lug 2010 22:15

JohnnyTheFly ha scritto:
boston ha scritto:

Meursault Les Tesson 2002 P. MoreyImmagineImmagineImmagineImmagine1/2


Davvero è così buono? Si vede che l'AVR non è il suo habitat migliore. La prossima volto lo porterò a Bagnacavallo.


Anche in Maremma non se la cavò malaccio, e il giudicante è colui che è provvisto del gusto oggettivo:

http://www.gamberorosso.it/grforum/viewtopic.php?f=13&t=27297&st=0&sk=t&sd=a&start=1450
...non può superare un certo delta, altrimenti, scusassero, uno dei due non ci ha capito un cazzo di quel vino(vinogodi)
La valutazione è oggettiva a meno di un delta (limitato, diciamo circa 5 punti) dovuto alla inevitabile componente soggettiva(fufluns)
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Re: Gazzettino di Romagna - Il ritorno all'alcool

Messaggioda meursault » 11 set 2010 12:39

Ritorno all'alcolismo per la cellula romagnola.
Ospiti di Simone al Don Abbondio (grazie come sempre) abbiamo bevuto:

Champagne cuveè Neymann 1996 - Duval Leroy :D :D :D :D :D
Trebbiano 1991 - Valentini :D :D :D :D :)
Trebbiano 1994 - Valentini :cry: :oops: :|
Batard Montrachet 2004 - H.Boillot :D :D :D :D :)
Batard Montrachet 2001 - E.Sauzet :D :D :D :D
Cote Rotie La Landonne 2000 - Rostaing :D :D :D
La Grange de Peres 2000 - Domaine de la Grange de Peres :D :D :)
Pergole Torte 2004 - Montevertine :D :D :D :D :o
Gattinara Osso San Grato 2004 - Antoniolo :D :D :D :D :shock:
Barolo ris Bussia 1967 - Prunotto :evil: :twisted: Bareggio :twisted: :evil:
Chianti la Casuccia 1997 - Castello di Ama :D :D :P

Buonissimo lo Champagne, agrumato e ancora giovanissimo.
Tra i Trebbiano non c'è storia, buonissimo il 1991, evoluto e scollinato il 1994 che sembreva un bianco macerato.
Tra i Batard è lotta senza esclusione di colpi, Boillot parte un poco legnoso ma si pulisce in poco tempo, intensità olfattiva notevole e bocca lunghissima. Sauzet appare più evoluto ma ringiovanisce anche lui nel bicchiere, alla fine non sono riuscito ad afferare perfettamente il naso ma in bocca è lunghissimo e sicuramente non inferiore a Boillot.
Rostaing stranamente rodanesco ( :D ) su note animali e speziate, bello anche in bocca dove però chiude un poco amaro. Agli altri è piaciuto molto, io mi aspettavo di più e soprattutto mi aspettavo un vino diverso, le nuove annate sono eleganti e pulitissime tanto che lo so si prende spesso per un borgogna buono.
Ls Grange de Peres molto buono per me, anche se dopo un'oretta cede un po' il passo, ma prima regala un naso carnoso e quasi bordolese, davvero sensuale, e bocca appagante.
Pergole ed Osso San Grato assolutamente straordinari, due vini che faranno la storia del vino italiano.
Discreto il Chianti 1997 che parte benissimo (frutto, spezie e bella avvolgenza), poi si siede un poco ed esce un filo di legno.
...non può superare un certo delta, altrimenti, scusassero, uno dei due non ci ha capito un cazzo di quel vino(vinogodi)
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Re: Gazzettino di Romagna - Il ritorno all'alcool

Messaggioda Palma » 11 set 2010 17:35

hai fatto bene ad aprire il Batard 2004 di Boillot, che non andasse a male :D
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Re: Gazzettino di Romagna - Il ritorno all'alcool

Messaggioda enogastronauta » 11 set 2010 17:55

meursault ha scritto:Ritorno all'alcolismo per la cellula romagnola.
Ospiti di Simone al Don Abbondio (grazie come sempre) abbiamo bevuto:

Champagne cuveè Neymann 1996 - Duval Leroy :D :D :D :D :D
Trebbiano 1991 - Valentini :D :D :D :D :)
Trebbiano 1994 - Valentini :cry: :oops: :|
Batard Montrachet 2004 - H.Boillot :D :D :D :D :)
Batard Montrachet 2001 - E.Sauzet :D :D :D :D
Cote Rotie La Landonne 2000 - Rostaing :D :D :D
La Grange de Peres 2000 - Domaine de la Grange de Peres :D :D :)
Pergole Torte 2004 - Montevertine :D :D :D :D :o
Gattinara Osso San Grato 2004 - Antoniolo :D :D :D :D :shock:
Barolo ris Bussia 1967 - Prunotto :evil: :twisted: Bareggio :twisted: :evil:
Chianti la Casuccia 1997 - Castello di Ama :D :D :P

Buonissimo lo Champagne, agrumato e ancora giovanissimo.
Tra i Trebbiano non c'è storia, buonissimo il 1991, evoluto e scollinato il 1994 che sembreva un bianco macerato.
Tra i Batard è lotta senza esclusione di colpi, Boillot parte un poco legnoso ma si pulisce in poco tempo, intensità olfattiva notevole e bocca lunghissima. Sauzet appare più evoluto ma ringiovanisce anche lui nel bicchiere, alla fine non sono riuscito ad afferare perfettamente il naso ma in bocca è lunghissimo e sicuramente non inferiore a Boillot.
Rostaing stranamente rodanesco ( :D ) su note animali e speziate, bello anche in bocca dove però chiude un poco amaro. Agli altri è piaciuto molto, io mi aspettavo di più e soprattutto mi aspettavo un vino diverso, le nuove annate sono eleganti e pulitissime tanto che lo so si prende spesso per un borgogna buono.
Ls Grange de Peres molto buono per me, anche se dopo un'oretta cede un po' il passo, ma prima regala un naso carnoso e quasi bordolese, davvero sensuale, e bocca appagante.
Pergole ed Osso San Grato assolutamente straordinari, due vini che faranno la storia del vino italiano.
Discreto il Chianti 1997 che parte benissimo (frutto, spezie e bella avvolgenza), poi si siede un poco ed esce un filo di legno.


come al solito bevi poco e male :lol:
hai bisogno di qualche lezione aggratis......

un paio di note in + su Valentini grazie

Pergole Torte 2004 ne ho fatta fuori una martedì con una costata di 1,2 kg, nonostante avessi mangiato antipasto e primo , vedssi come andava giù la ciccia con quel nettare straordinario del PT, prego solo che tra 10 o 20 anni si terziarizzi come da premesse odierne, forse troppo buono ora, come c...o fa a migliorare ancora? :D
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Re: Gazzettino di Romagna - Il ritorno all'alcool

Messaggioda Dedalus » 12 set 2010 00:09

enogastronauta ha scritto:quel nettare straordinario del PT, prego solo che tra 10 o 20 anni si terziarizzi come da premesse odierne, forse troppo buono ora, come c...o fa a migliorare ancora? :D

I veri grandi vini sono straordinari da subito e per sempre. Sono sempre buoni uguale, e cambiano solo la forma della loro eccellenza, ma non la statura.

Se questo lo capissero meglio e definitivamente soprattutto quelli che lavorano con il Nebbiolo, finiremmo di avere vini che con la scusa che bisogna aspettarli perché è il carattere del vitigno rimangono sempre al di sotto del loro pieno potenziale. Si equivoca la qualità per la longevità, la longevità per il lunghissimo tempo di maturazione, il lunghissimo tempo di maturazione per la generica durezza tannica, e si finisce per fare vini più duri del necessario, convinti di leggere in quella durezza le insegne più certe della grande qualità. Invece le durezze eccessive condizionano negativamente non solo l'apprezzamento tattile del vino, specie in gioventù, ma anche e soprattutto la migliore espressione delle altre componenti, prima fra tutte quella aromatica. Se un Nebbiolo è troppo estratto o ha comunque una qualità tannica troppo rigida e serrata, gli aromi faranno sempre molta più fatica a manifestarsi in tutta la loro finezza. Il grande vino è un vino perfettamente equilibrato, e quello che non nasce perfetto da subito ben difficilmente lo diventa dopo. Migliorare può certamente, e anche molto, ma raggiungere il vero perfetto equilibrio conservando nel frattempo la massima integrità, questo è assai assai più difficile. Come aspettare che il tempo abbia ragione del brutto carattere di certi uomini di grande talento: quando finalmente non sono più odiosi, ti accorgi che nel frattempo hai davanti a te dei vecchi, magari di piacevolissima compagnia, ma del grande talento rimane solo il ricordo, come pure dell'energia della gioventù e della forza della maturità.

Il rapporto fra la straordinaria finezza del tannino e la mostruosa espressività aromatica dell'Osso San Grato è tutt'altro che casuale ed indiretta, come si può verificare chiaramente con una verticale di questo vino che scenda oltre il 1998, primo anno del nuovo corso. Esemplare il 1996, complice anche la straordinaria austerità dell'annata. Parimenti, è proprio la leggera minore concetrazione della 2004 rispetto alle altre annate classiche, dovuta a rese naturali stratosferiche e mai del tutto compensate dai pur vigorosi passaggi di vigna, a rendere così straordinariamente aperti e leggibili questi vini. Ma dubito che dureranno poco, come succede invece con le annate calde che oltre a surriscaldare di alcool bocca e nsao e a spostare e sfocare il quadro aromatico, ammassano anche molti polifenoli.
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”
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Re: Gazzettino di Romagna - Il ritorno all'alcool

Messaggioda pudepu » 12 set 2010 12:27

Dedalus ha scritto:
enogastronauta ha scritto:quel nettare straordinario del PT, prego solo che tra 10 o 20 anni si terziarizzi come da premesse odierne, forse troppo buono ora, come c...o fa a migliorare ancora? :D

I veri grandi vini sono straordinari da subito e per sempre. Sono sempre buoni uguale, e cambiano solo la forma della loro eccellenza, ma non la statura.




Assolutamente quoto. Bevuta ieri la ris. 2004 di Soldera, appena uscito, gia' fantastico e straordinario di beva.
patetico valutatore di etichette
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Re: Gazzettino di Romagna - Il ritorno all'alcool

Messaggioda meursault » 12 set 2010 13:00

enogastronauta ha scritto:
un paio di note in + su Valentini grazie

Pergole Torte 2004 ne ho fatta fuori una martedì con una costata di 1,2 kg, nonostante avessi mangiato antipasto e primo , vedssi come andava giù la ciccia con quel nettare straordinario del PT, prego solo che tra 10 o 20 anni si terziarizzi come da premesse odierne, forse troppo buono ora, come c...o fa a migliorare ancora? :D


Ciao Ivan, un caro saluto!!!
Dunque il Trebbiano 1994 di Valentini gia dal colore si mostrava piuttosto aranciato e poco vivo, i profumi sul registro della frutta secca, del torroncino glassato all'arancia. In bocca confermava lo scarso dinamismo, con un finale leggermente amaro. Per me bottiglia conservata non perfettamente o evoluta in modo non ottimale.
Il 1991 invece me lo ricordavo davvero eccellente, e questa bottiglia me lo ha confermato. Profumi classici valentiniani di cereali, fieno e un tocco gesso, molto fini. In bocca c'è un gran volume, supportato da una frescheschezza esemplare, finale lungo. C'è chi lo ha preferito ai due Batard.
...non può superare un certo delta, altrimenti, scusassero, uno dei due non ci ha capito un cazzo di quel vino(vinogodi)
La valutazione è oggettiva a meno di un delta (limitato, diciamo circa 5 punti) dovuto alla inevitabile componente soggettiva(fufluns)
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Re: Gazzettino di Romagna - Il ritorno all'alcool

Messaggioda enogastronauta » 12 set 2010 18:04

meursault ha scritto:
enogastronauta ha scritto:
un paio di note in + su Valentini grazie

Pergole Torte 2004 ne ho fatta fuori una martedì con una costata di 1,2 kg, nonostante avessi mangiato antipasto e primo , vedssi come andava giù la ciccia con quel nettare straordinario del PT, prego solo che tra 10 o 20 anni si terziarizzi come da premesse odierne, forse troppo buono ora, come c...o fa a migliorare ancora? :D


Ciao Ivan, un caro saluto!!!
Dunque il Trebbiano 1994 di Valentini gia dal colore si mostrava piuttosto aranciato e poco vivo, i profumi sul registro della frutta secca, del torroncino glassato all'arancia. In bocca confermava lo scarso dinamismo, con un finale leggermente amaro. Per me bottiglia conservata non perfettamente o evoluta in modo non ottimale.
Il 1991 invece me lo ricordavo davvero eccellente, e questa bottiglia me lo ha confermato. Profumi classici valentiniani di cereali, fieno e un tocco gesso, molto fini. In bocca c'è un gran volume, supportato da una frescheschezza esemplare, finale lungo. C'è chi lo ha preferito ai due Batard.


prima di tutto grazie per la risposta
purtroppo per me mai bevuto il 94 quindi non ho giudizi in merito, il 91 confermo i tuoi primi ricordi anche se i miei sono vecchi di alcuni anni, ma noto che si è mantenuta una gran bella bevuta.
Brindiamo idealmente a Edoardo, capace viganiolo in grado di tirare fuori da un uva ignorante un grande vino
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Re: Gazzettino di Romagna - Il ritorno all'alcool

Messaggioda enogastronauta » 12 set 2010 18:38

Dedalus ha scritto:
enogastronauta ha scritto:quel nettare straordinario del PT, prego solo che tra 10 o 20 anni si terziarizzi come da premesse odierne, forse troppo buono ora, come c...o fa a migliorare ancora? :D

I veri grandi vini sono straordinari da subito e per sempre. Sono sempre buoni uguale, e cambiano solo la forma della loro eccellenza, ma non la statura.

Se questo lo capissero meglio e definitivamente soprattutto quelli che lavorano con il Nebbiolo, finiremmo di avere vini che con la scusa che bisogna aspettarli perché è il carattere del vitigno rimangono sempre al di sotto del loro pieno potenziale. Si equivoca la qualità per la longevità, la longevità per il lunghissimo tempo di maturazione, il lunghissimo tempo di maturazione per la generica durezza tannica, e si finisce per fare vini più duri del necessario, convinti di leggere in quella durezza le insegne più certe della grande qualità. Invece le durezze eccessive condizionano negativamente non solo l'apprezzamento tattile del vino, specie in gioventù, ma anche e soprattutto la migliore espressione delle altre componenti, prima fra tutte quella aromatica. Se un Nebbiolo è troppo estratto o ha comunque una qualità tannica troppo rigida e serrata, gli aromi faranno sempre molta più fatica a manifestarsi in tutta la loro finezza. Il grande vino è un vino perfettamente equilibrato, e quello che non nasce perfetto da subito ben difficilmente lo diventa dopo. Migliorare può certamente, e anche molto, ma raggiungere il vero perfetto equilibrio conservando nel frattempo la massima integrità, questo è assai assai più difficile. Come aspettare che il tempo abbia ragione del brutto carattere di certi uomini di grande talento: quando finalmente non sono più odiosi, ti accorgi che nel frattempo hai davanti a te dei vecchi, magari di piacevolissima compagnia, ma del grande talento rimane solo il ricordo, come pure dell'energia della gioventù e della forza della maturità.

Il rapporto fra la straordinaria finezza del tannino e la mostruosa espressività aromatica dell'Osso San Grato è tutt'altro che casuale ed indiretta, come si può verificare chiaramente con una verticale di questo vino che scenda oltre il 1998, primo anno del nuovo corso. Esemplare il 1996, complice anche la straordinaria austerità dell'annata. Parimenti, è proprio la leggera minore concetrazione della 2004 rispetto alle altre annate classiche, dovuta a rese naturali stratosferiche e mai del tutto compensate dai pur vigorosi passaggi di vigna, a rendere così straordinariamente aperti e leggibili questi vini. Ma dubito che dureranno poco, come succede invece con le annate calde che oltre a surriscaldare di alcool bocca e nsao e a spostare e sfocare il quadro aromatico, ammassano anche molti polifenoli.


Rossano non hai tutti i torti, ma la mia prima di tutto voleva essere una battuta, ampliata a tutti quei grandi vini che spereresti durassero una vita !!
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Re: Gazzettino di Romagna - Il ritorno all'alcool

Messaggioda davidef » 12 set 2010 18:47

enogastronauta ha scritto:
Pergole Torte 2004 ne ho fatta fuori una martedì con una costata di 1,2 kg, nonostante avessi mangiato antipasto e primo , vedssi come andava giù la ciccia con quel nettare straordinario del PT, prego solo che tra 10 o 20 anni si terziarizzi come da premesse odierne, forse troppo buono ora, come c...o fa a migliorare ancora? :D


ciao Ivan, come va ?

hai notizie di Pergole 2001 recenti ?...stavo valutando se pigliarne ancora qualcuna a buon prezzo.... 8)

P.S. sabato porto la belva a girare ad Adria, giornata intera...un bel raduno in pista...se non hai niente da fare...
:roll: :roll:
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Re: Gazzettino di Romagna - Il ritorno all'alcool

Messaggioda enogastronauta » 12 set 2010 19:52

davidef ha scritto:
enogastronauta ha scritto:
Pergole Torte 2004 ne ho fatta fuori una martedì con una costata di 1,2 kg, nonostante avessi mangiato antipasto e primo , vedssi come andava giù la ciccia con quel nettare straordinario del PT, prego solo che tra 10 o 20 anni si terziarizzi come da premesse odierne, forse troppo buono ora, come c...o fa a migliorare ancora? :D


ciao Ivan, come va ?

hai notizie di Pergole 2001 recenti ?...stavo valutando se pigliarne ancora qualcuna a buon prezzo.... 8)

P.S. sabato porto la belva a girare ad Adria, giornata intera...un bel raduno in pista...se non hai niente da fare...
:roll: :roll:


Davide ti invidio come poche volte in vita mia :twisted: ma sono straincasinato di lavoro altrimenti avrei fatto una scappata solo per respirare l'aria mista a ruggito di motori a 14.000 giri/gomma bruciata e adrenalina 100%

con che gomme giri?
dagli del gran gas e divertiti !!!!!

p.s. domenica ero a Misano, ho saputo solo dopo la gara della tragedia, bella la 125 e la moto 2 , noiosetta la GP
, ma vederli uscire dal tramonto in accelerazione era come assistere al lancio di missili terra terra :shock: :shock: :shock:
per cercare di farti capire, la 125 in ripresa, uscendo dal tramonto danno paga alla grande alla BMW M6 , la moto gp è fuori categoria, parzializzano il gas e nonostante questo si fanno i primi 100 mt con la gomma ant alzata da terra di 10 cm, ora come ora l'accoppiata HRC/Pedrosa è di altro livello, motore pauroso, appena "prende" giri è uno tsunami incazzato di brutto, rivaleggia con una fucilata, in accelerazione e ripresa non le pilotano , ci stanno aggrappati.

p.s. mi dispiace ma il PT 2001 è un paio di anni che mi manca dalle deg
42195mt in 3h13'23"
solarolo
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Re: Gazzettino di Romagna - Il ritorno all'alcool

Messaggioda solarolo » 13 set 2010 10:23

Non male il ritorno all'alcool del dopo estate. Innanzi tutto un ringraziamento particolare a Simone del Don Abbondio di Forlì che ci ha ospitati.
Queste in vece le note di uno dei presenti che mi ha pregato di pubblicare:

Duval-Leroy - Champagne Cuvée Neiman 1996 : veramente buono, si apre sul floreale bianco e su una tostatura leggera, poi si infila nell’agrumato e nel gessoso, salutando tutti e finendo in un lampo.

Valentini - Trebbiano 1994
Valentini - Trebbiano 1991
Senza storia il confronto, 94 bottiglia problematica, ramata, velata, sa di olive in salamoia e di ketchup e poco altro, altro passo il 91, con un naso prorompente e classico, con evidenza di erbe, di grano e di quella tipica nota che sta fra la castagna secca, la mandorla e la nocciola, o che a me pare così. Bocca però leggermente penalizzante in rapporto ai Bâtard…per, diciamo così, lieve carenza di sapore e di compostezza.

H.Boillot - Bâtard-Montrachet 2004
E.Sauzet - Bâtard-Montrachet 2001
Anche qui per me poca storia, Boillot un po’ più su in tutto, in nitidezza, mineralità, lunghezza, giovinezza, eleganza, anche se è sbuffata, di tanto in tanto, la vaniglia. Ciò che ha fatto impressione in Boillot è la bocca monstre, variabilissima, pienissima e infinita. Buono soprattutto in bocca Sauzet, anche se il vino nel complesso, per ciò che mi aspettavo, mi ha lasciato un filo di delusione, nella sua maturità sì lunghissima e sapidissima, ma in piccolo difetto di freschezza ed eleganza. E nessuno dei due è stato quella lama di gelido metallo che mi aspettavo nel ricordo di un Bâtard 2001 di Leflaive di qualche anno fa.

R.Rostaing - Côte Rôtie La Landonne 2000
Domaine de la Grange des Pères 2000
Facile: Rostaing mi è piaciuto, Grange des Pères no. Carne, profumo di brace, di fungo e di spezie sul primo, sebbene in una certa asciuttezza…frutto un po’ piacione e legno sul secondo. Non ho insomma percepito il fascino del frutto che ci ha scovato meursault.

Montevertine - Pergole Torte 2004
Antoniolo - Gattinara Osso San Grato 2004
Competizione altissima fra due vini chiarissimi, con dentro però tutta la gamma possibile, dal melograno, all’arancia, all’anguria…che buoni. Al contrario di tutti gli altri commensali, ho preferito di una inezia Pergole, per l’eleganza irraggiungibile in chiusura sopra il piccante ferroso dell'Osso.

Castello di Ama - Chianti Classico La Casuccia 1997
Prunotto - Barolo Bussia 1967
Casuccia imbrattato dal legno, nonostante la zaffata in apertura lasciasse presagire altro, e migliore. Prunotto tappo: chiunque pensi che in fondo non sia stata una così grande perdita sappia che il dispiacere per la grandezza che si intuiva sotto non ha fatto dormire nessuno di noi. Sazves non è nemmeno tornato a casa, l’ho lasciato che se ne andava verso il fiume piangendo sommessamente.
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Dedalus
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Re: Gazzettino di Romagna - Il ritorno all'alcool

Messaggioda Dedalus » 13 set 2010 10:57

solarolo ha scritto:Non male il ritorno all'alcool del dopo estate. Innanzi tutto un ringraziamento particolare a Simone del Don Abbondio di Forlì che ci ha ospitati.
Queste in vece le note di uno dei presenti che mi ha pregato di pubblicare:

Duval-Leroy - Champagne Cuvée Neiman 1996 : veramente buono, si apre sul floreale bianco e su una tostatura leggera, poi si infila nell’agrumato e nel gessoso, salutando tutti e finendo in un lampo.

Valentini - Trebbiano 1994
Valentini - Trebbiano 1991
Senza storia il confronto, 94 bottiglia problematica, ramata, velata, sa di olive in salamoia e di ketchup e poco altro, altro passo il 91, con un naso prorompente e classico, con evidenza di erbe, di grano e di quella tipica nota che sta fra la castagna secca, la mandorla e la nocciola, o che a me pare così. Bocca però leggermente penalizzante in rapporto ai Bâtard…per, diciamo così, lieve carenza di sapore e di compostezza.

H.Boillot - Bâtard-Montrachet 2004
E.Sauzet - Bâtard-Montrachet 2001
Anche qui per me poca storia, Boillot un po’ più su in tutto, in nitidezza, mineralità, lunghezza, giovinezza, eleganza, anche se è sbuffata, di tanto in tanto, la vaniglia. Ciò che ha fatto impressione in Boillot è la bocca monstre, variabilissima, pienissima e infinita. Buono soprattutto in bocca Sauzet, anche se il vino nel complesso, per ciò che mi aspettavo, mi ha lasciato un filo di delusione, nella sua maturità sì lunghissima e sapidissima, ma in piccolo difetto di freschezza ed eleganza. E nessuno dei due è stato quella lama di gelido metallo che mi aspettavo nel ricordo di un Bâtard 2001 di Leflaive di qualche anno fa.

R.Rostaing - Côte Rôtie La Landonne 2000
Domaine de la Grange des Pères 2000
Facile: Rostaing mi è piaciuto, Grange des Pères no. Carne, profumo di brace, di fungo e di spezie sul primo, sebbene in una certa asciuttezza…frutto un po’ piacione e legno sul secondo. Non ho insomma percepito il fascino del frutto che ci ha scovato meursault.

Montevertine - Pergole Torte 2004
Antoniolo - Gattinara Osso San Grato 2004
Competizione altissima fra due vini chiarissimi, con dentro però tutta la gamma possibile, dal melograno, all’arancia, all’anguria…che buoni. Al contrario di tutti gli altri commensali, ho preferito di una inezia Pergole, per l’eleganza irraggiungibile in chiusura sopra il piccante ferroso dell'Osso.

Castello di Ama - Chianti Classico La Casuccia 1997
Prunotto - Barolo Bussia 1967
Casuccia imbrattato dal legno, nonostante la zaffata in apertura lasciasse presagire altro, e migliore. Prunotto tappo: chiunque pensi che in fondo non sia stata una così grande perdita sappia che il dispiacere per la grandezza che si intuiva sotto non ha fatto dormire nessuno di noi. Sazves non è nemmeno tornato a casa, l’ho lasciato che se ne andava verso il fiume piangendo sommessamente.


Allora costringilo a viva forza ad iscriversi e a partecipare al forum, perché di buoni assaggiatori e buoni commentatori non ce n'è mai troppi!
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”
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de magistris
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Re: Gazzettino di Romagna - Il ritorno all'alcool

Messaggioda de magistris » 13 set 2010 10:59

Dedalus ha scritto:
Allora costringilo a viva forza ad iscriversi e a partecipare al forum, perché di buoni assaggiatori e buoni commentatori non ce n'è mai troppi!


il trappolone è servito: queste sono le note di un forumista milanese che ultimamente si fa chiamare yuzu... :lol:
ps prima di scatenare guerre nucleari, si scherza e possibilmente si glissa sulla mia incapacità di rinunciare al cazzeggio salvifico del lunedì mattina..
Paolo De Cristofaro

http://www.tipicamente.it/

Ci si può divertire anche senza alcool. Ma perché correre il rischio? (Roy Hodgson)

Auspico una guida che non metta i vini DRC al vertice. Sarà la migliore. (Edoardo Francvino)
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boston
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Re: Gazzettino di Romagna - Il ritorno all'alcool

Messaggioda boston » 28 nov 2010 17:58

Ci aspettavamo un ritorno coi fiocchi, invece serata con luci (poche) e ombre (molte)


Chianti ris. Il Poggio 06 - Tappo
Barbaresco Roncaglie 06 Colla – parte non pulitissimo e polveroso ma col tempo si definisce e sviluppa un bel profilo minerale e balsamico.

Barolo ris. 67 Prunotto e Barolo ris. Bussia 67 Prunotto – due vini di per se molto simili, integri, ma che lasciano un segno di incompiutezza nello sviluppo della terziarizzazione
Barbaresco Asili ris. Speciale 67 Giacosa – e qui ci siamo, naso inebriante di agrumi canditi e fiori secchi, bocca fine, seducente e di elegante dolcezza

Barolo 89 B. Mascarello – delusione, speriamo sia colpa della bottiglia, al naso non si schioda da sentori di cimice/coriandolo, in bocca un po’ meglio ma poco profondo.
Barolo Cerequio 79 Marengo Merenda – anche qui, visto il blasone, ci si aspettava di più, piuttosto diluito, naso muto e beva poco invogliante
Barbaresco Bricco Asili 89 Ceretto – altra delusione, gelatina/ chewing gum di fragole e poco altro
Tutti avevano la faccia del Cristo nella livida aureola dell'elmetto. Tutti portavano l'insegna del supplizio nella croce della baionetta e nelle tasche il pane dell'ultima cena e nella gola il pianto dell'ultimo addio.
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meursault
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Re: Gazzettino di Romagna - Beaune mon amour

Messaggioda meursault » 17 dic 2010 22:11

Ritorno a Faenza da Noè e gran bella serata sui vini della cote de Beaune.
Ecco cosa si è bevuto:

Joseph Drouhin - Beaune 1er Cru Clos des Mouches Blanc 2008
Henri Boillot - Corton Charlemagne Grand Cru 2005

Hospices de Beaune - Corton Grand Cru Cuvée Charlotte Dumay 2008
Joseph Drouhin - Beaune 1er Cru Clos des Mouches Rouge 2008

Domaine Leroy - Pommard Les trois follots 2000
Bouchard Père et Fils - Beaune 1er Cru Vigne de L'Enfant Jesus 1999

Domaine Parigot Père et Fils - Beaune 1er Cru Grèves 1990
...non può superare un certo delta, altrimenti, scusassero, uno dei due non ci ha capito un cazzo di quel vino(vinogodi)
La valutazione è oggettiva a meno di un delta (limitato, diciamo circa 5 punti) dovuto alla inevitabile componente soggettiva(fufluns)

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