The Drunk Ducks' Nest ... fall-winter 2023-24

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barone79
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Re: The Drunk Ducks' Nest - primavera 2012

Messaggioda barone79 » 30 mag 2012 18:15

Il clos de la marechale che anno era e soprattutto come era? :D
anche rispetto al les cras roumier 2007...che stranamente non mi ha fatto impazzire in questa annata....
thanks
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Wineduck
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Re: The Drunk Ducks' Nest - primavera 2012

Messaggioda Wineduck » 02 giu 2012 11:03

marwine ha scritto:Il Vigna Casa Maté,Ale,a che punto sta ?


Mi è sembrato al culmine della maturazione che probabilmente manterrà per un bel po'. E' la tipologia di Barolo che preferisco: dopo 20 anni profumano di Barolo tradizionale (camino e scorza d'arancia su tutti) ma in bocca mantengono uno spessore ed una pressione palatale che i supertradizionalisti difficilmente riescono ad eguagliare.
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Re: The Drunk Ducks' Nest - primavera 2012

Messaggioda Wineduck » 02 giu 2012 11:07

zampaflex ha scritto:Qualcuno ha notato l'errore di stampa dell'etichetta del Clos de la Maréchale? Buffo, in questa categoria di prezzo.


Non è un errore: c'è in tutte le bottiglie di tutte le annate. Credo sia un semplice vezzo, un tocco di originalità seminascosto. Forse vuole raffigurare la metafora della ricerca dell'imperfezione: la notano solo gli attenti osservatori, solo coloro che il vino non lo bevono distrattamente come se fosse una bevanda qualunque. Solo congetture, nhè... :|
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Re: The Drunk Ducks' Nest - primavera 2012

Messaggioda Wineduck » 02 giu 2012 11:18

barone79 ha scritto:Il clos de la marechale che anno era e soprattutto come era? :D
anche rispetto al les cras roumier 2007...che stranamente non mi ha fatto impazzire in questa annata....
thanks


uuuhhhh siggnurr che domanda difficile! :lol:
No la prima è facile: era la 2007 (ma c'è scritto prima della foto).
La seconda invece è difficilissima per me: con i Borgogna già farei fatica a fare comparazioni sensate anche se gli avessi contemporaneamente davanti, figurati a distanza di settimane sulla base dei ricordi... 8)
Quello che ti posso riferire sono le sensazioni che mi hanno lasciato: il primo mi è sembrato un vino più cesellato ma di minore ampiezza e profondità, il secondo invece meno immediato ma con potenziale enorme. Credo di aver trovato Les Cras in un momento di grazia, con una espressività in crescendo nel bicchiere con il passare dei minuti. Mi ha impressionato più di molti Grand Cru bevuti recentemente o in passato.
ovviamente il loro "peccato originale" questi vini se lo portano sempre dietro: costano troppo per il godimento che procurano... :? Sono roba adatta ai "malati di borgogna"... :mrgreen:
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Re: The Drunk Ducks' Nest - primavera 2012

Messaggioda barone79 » 02 giu 2012 12:38

Wineduck ha scritto:
barone79 ha scritto:Il clos de la marechale che anno era e soprattutto come era? :D
anche rispetto al les cras roumier 2007...che stranamente non mi ha fatto impazzire in questa annata....
thanks


uuuhhhh siggnurr che domanda difficile! :lol:
No la prima è facile: era la 2007 (ma c'è scritto prima della foto).
La seconda invece è difficilissima per me: con i Borgogna già farei fatica a fare comparazioni sensate anche se gli avessi contemporaneamente davanti, figurati a distanza di settimane sulla base dei ricordi... 8)
Quello che ti posso riferire sono le sensazioni che mi hanno lasciato: il primo mi è sembrato un vino più cesellato ma di minore ampiezza e profondità, il secondo invece meno immediato ma con potenziale enorme. Credo di aver trovato Les Cras in un momento di grazia, con una espressività in crescendo nel bicchiere con il passare dei minuti. Mi ha impressionato più di molti Grand Cru bevuti recentemente o in passato.
ovviamente il loro "peccato originale" questi vini se lo portano sempre dietro: costano troppo per il godimento che procurano... :? Sono roba adatta ai "malati di borgogna"... :mrgreen:


grazie,in 2 righe sei riuscito a dirmi in modo semplice e chiaro quello che volevo! :D

nonn mi riferisco all'ultima riga eh! :mrgreen: :mrgreen:
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Re: The Drunk Ducks' Nest - primavera 2012

Messaggioda paperofranco » 02 giu 2012 20:55

Wineduck ha scritto:
barone79 ha scritto:Il clos de la marechale che anno era e soprattutto come era? :D
anche rispetto al les cras roumier 2007...che stranamente non mi ha fatto impazzire in questa annata....
thanks


uuuhhhh siggnurr che domanda difficile! :lol:
No la prima è facile: era la 2007 (ma c'è scritto prima della foto).
La seconda invece è difficilissima per me: con i Borgogna già farei fatica a fare comparazioni sensate anche se gli avessi contemporaneamente davanti, figurati a distanza di settimane sulla base dei ricordi... 8)
Quello che ti posso riferire sono le sensazioni che mi hanno lasciato: il primo mi è sembrato un vino più cesellato ma di minore ampiezza e profondità, il secondo invece meno immediato ma con potenziale enorme. Credo di aver trovato Les Cras in un momento di grazia, con una espressività in crescendo nel bicchiere con il passare dei minuti. Mi ha impressionato più di molti Grand Cru bevuti recentemente o in passato.
ovviamente il loro "peccato originale" questi vini se lo portano sempre dietro: costano troppo per il godimento che procurano... :? Sono roba adatta ai "malati di borgogna"... :mrgreen:


...è indubbio, però se si riportano tutti i prezzi a porto franco, a parte per i nomi altamente speculati, tipo Roumier, tanto per dirne uno, le cose ritornano ad essere molto più umane. Voglio dire: un cristo qualsiasi, come il sottoscritto, che compra una bottiglia dai canali ordinari, tipo enoteche, la paga il doppio pari pari di quello che costa là. Potendo dimezzare i prezzi finiti che troviamo qui in Italia, non dico che più o meno si spenderebbe quanto per i nostri vini, per lo stesso livello qualitativo, ma poco ci manca. Il godimento poi, è una cosa molto soggettiva, il pinot nero può anche non piacere.
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Re: The Drunk Ducks' Nest - primavera 2012

Messaggioda Wineduck » 02 giu 2012 23:18

paperofranco ha scritto:
...è indubbio, però se si riportano tutti i prezzi a porto franco, a parte per i nomi altamente speculati, tipo Roumier, tanto per dirne uno, le cose ritornano ad essere molto più umane. Voglio dire: un cristo qualsiasi, come il sottoscritto, che compra una bottiglia dai canali ordinari, tipo enoteche, la paga il doppio pari pari di quello che costa là. Potendo dimezzare i prezzi finiti che troviamo qui in Italia, non dico che più o meno si spenderebbe quanto per i nostri vini, per lo stesso livello qualitativo, ma poco ci manca. Il godimento poi, è una cosa molto soggettiva, il pinot nero può anche non piacere.


Le bottiglie che ho bevuto le ho comprate in Francia a prezzi di enoteca, non in Italia. Se non ricordo male: 45 la Marechale e 80 Les Cras. Non ho idea di quanto costino in cantina (le vendono direttamente?) ma credo che questi siano prezzi corretti per il mercato ufficiale. È a questi prezzi che faccio il rapporto Q/P, per me ampiamente sfavorevole. In Italia con questi euro compro vini che mi fanno godere molto di più. Infatti questa
il pinot nero può anche non piacere
è una frase santa.... :lol:
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Re: The Drunk Ducks' Nest - primavera 2012

Messaggioda Wineduck » 03 giu 2012 16:26

Ieri sera uno spettacolare Champagne Blanc de Noirs Les Crayères Egly Ouriet sboc. 1/10

Immagine

Terza bottiglia che bevo di questo fantastico prodotto e terza volta che vedo l'Arcangelo Gabriele e tutti i suoi colleghi. Parte sempre maluccio con note ossidative non piacevoli miste a qualche sensazione di crosta di formaggio. Ci mette solo una mezz'oretta a ripulirisi e lì parte lo spettacolo: il naso è fra i più cangianti e nitidi della regione, con sensazioni sempre più "luminose" ovvero pulite e chiare (una crema pasticcera sempre più leggera mista prima alla scorza d'arancia amara, poi al cedro, poi ai fiorellini viola). In bocca si distende con progressività regolare: sorso dopo sorso sempre più minerale, pulito e fresco pur nella sua consistenza massiccia, quasi masticabile, con una bollicina sempre più fine ed una persisitenza che dopo un'ora sfiora i 2 minuti. Sul palato, l'effetto è lo stesso di uno dei migliori PN di borgogna, per la sua avvolgenza e la sensazione di fragoline e mirtilli rossi che ti rimane nel cavo orale.
Non nego la mia preferenza per gli champagne con prevalenza o totalmente prodotti con uve nere ma sui prodotti di base di E.O. (Les Vignes de Vrigny e il Brut Tradition) non riesco a trovarci quella superiorità indiscussa che molti gli attribuiscono. Forse è un mio limite, non lo nego. Questo prodotto invece lo considero veramente straordinario (anche per costanza qualitativa nel tempo): è qui che sento nettamente la mano del produttore fuoriclasse.
Peccato se ne trovino pochissime bottiglie in Italia e tutte a prezzi esagerati.
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Re: The Drunk Ducks' Nest - estate 2012

Messaggioda Wineduck » 29 lug 2012 10:21

Ultime bevute rilevanti. Solite NsuR

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Il Latour-Martillac è il blanc 2005
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Re: The Drunk Ducks' Nest - estate 2012

Messaggioda Wineduck » 29 lug 2012 10:22

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Re: The Drunk Ducks' Nest - estate 2012

Messaggioda Wineduck » 29 lug 2012 10:25

Scolata malgrado il pestifero TCA... :?

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Re: The Drunk Ducks' Nest - estate 2012

Messaggioda Wineduck » 29 lug 2012 10:27

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Re: The Drunk Ducks' Nest - estate 2012

Messaggioda Wineduck » 29 lug 2012 10:32

A volte la vita ti riserva grandi piaceri...

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Re: The Drunk Ducks' Nest - estate 2012

Messaggioda Wineduck » 29 lug 2012 10:36

Interessante...

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Re: The Drunk Ducks' Nest - 2 giornate langarole... (da pg. 18)

Messaggioda Wineduck » 21 ago 2012 22:06

In compagnia dei bravissimo Riccardino e della scrupolosa Mirai, sono riuscito a ritargliarmi due giornate di assaggi in Langa attratto soprattutto dalla curiosità di capire l'annata dei Barolo 2008 di prossima uscita dalle mie cantine preferite. Mi sono concentrato su Veduno e Serralunga con un passaggio su Castiglione e uno su Barolo.
E' stato un vero e proprio tour de force: 7 aziende, una cinquantina di vini assaggiati e soprattutto molte, molte chiacchiere interessanti con produttori molto diversi fra loro (sebbene tutti molto preparati). Di seguito troverete gli appunti (molto grezzi ed immediati) sui vini degustati (ad eccezione di Castello di Verduno perchè avevo il telefono scarico).
In sintesi però posso esprimermi in questi termini:
- annata 2008: tutti i vini mi hanno veramente impressionato, decisamente godibili, meno tannici e serrati di quelli della 2006 ma neppure sfacciatamente sul frutto e larghi come quasi tutti i 2007. Un'annata classica con tannini tendenzialmente levigati ma fitti, con profumi molto pronunciati (molti fiori, meno frutto rispetto al 2007) ed una nota sapido terrosa molto diffusa.
- Verduno: i cambiamenti climatici stanno avvantaggiando non poco questo comune con vigneti più elevati della media e non sempre perfettamente esposti a sud. Il maggior calore sta dando, in media, più materia al nebbiolo di Verduno senza scalfire la bellissima nota speziata e minerale che lo caratterizza.
- Serralunga: i miei produttori preferiti stanno imparando a dosare il legno in funzione dell'annata; niente più vini scuri e amari ma bellissime espressioni luminose e pulite di ogni singolo vigneto (didascalico l'accostamento fra Prapò e Cerretta, uno accanto all'altro, entrambi usciti dalla mano di Sergio Germano: molti forumisti "più conservatori di Luigi XIV", alla cieca rimarrebbero basiti e non saprebbero dargli una paternità... 8) )
- i miei "top wines": in cima al podio, senza se e senza ma, uno stupefacente 1 Monvigliero 2008 di G.B. Burlotto che ha tirato fuori una mobilità olfattiva e gustativa da vero fuoriclasse, in un contesto di armonia ed equlibrio come solo i grandi Bordeaux e Borgogna riescono a mostrare in così giovane età. Un vino da bere oggi, domani, dopodomani... mi aspetto che mantenga quasi inalterato nel tempo il suo bellissimo equilibrio. Subito dopo 2 il Vigna Rionda di L. Pira, in una versione favolosa che unisce potenza ed equilibrio allo stesso tempo. In terza posizione un ex-equo fra 3a il Prapò di E. Germano (già incredibilmente buono, di una freschezza balsamica unica) e 3b il Barolo Albe di G.D. Vajra. Quest'ultimo è una selezione delle uve di 3 vigneti (Fossati, Rocche di Vergne e La Volta) che rimane in cantina più a lungo, come se fosse una riserva: assaggiato un 2006 di una sapidità imbarazzante, mi ha fatto sbavare come un cane infoiato... :lol: Se non è il miglior rapporto Q/P delle Langhe poco ci manca...
Altri commenti su richesta. Enjoy!

F.lli Alessandria
Pelaverga 2011 legg. alcolico, rigidino, molto speziato, lungo e piacevole.
Barbera 2011 ciliegiona e grande freschezza, buona
Nebbiolo 2010 elegante e fine, equilibrato e non alcolico
Barolo San Lorenzo 2007 molto aperto, anguria, spezie, china, leggera cenere, bocca più serrata, tannica, fresca e molto speziata, tabacco, cenere, amarena macerata.
Barolo Gramolere 2007 naso potente molto angurioso, melograno, bocca già abbastanza svolta, lunga, succosa, sapida, speziata. Ottimo!
Barolo Monvigliero 2008 serrato con naso di graffite ma bocca bellissima, tannino fittissimo e bello, fresco, salato, succoso, lungo. Molto buono!

G. B. Burlotto
Pelaverga 2011 fruttini e spezie, lungo solo leggermente ammandorlato, perfetto in abbinamento con antipasti dolciastri (es. pomodoro e mozzarella)
Nebbiolo 2010 molta polpa, tannino virile, naso di fragola matura, leggera speziatura.
Barolo Acclivi 2008
Bel naso profumato di fiori rossi e cipria, bocca potente, serrata ma non sgraziata, si apre con sentori tradizionali, tabacchiera e graffite.
Barolo Monvigliero 2008
Caleidoscopico nei profumi fin dall'inizio, tabacco, fragoline, rosa, lampone, leggera oliva nera e verde, rabarbaro, in bocca grande acidità, lunghezza estrema. Eccellente.
Barolo Cannubi 2008
Meno espressivo al naso ma bocca magistrale, tannino fittissimo, scia agrumata e sapida, molto indietro avrà bisogno di tempo. Naso che si apre con il camino e il sandalo, leggermente balsamico. Non sono un amante dei Cannubi ma questa è una delle migliori interpretazioni mai bevute. Ottimo.

G.D. Vajra
Luigi Baudana Langhe bianco 2009
Chardonnay sauvignon. Naso di banana e ananas anche molto vegetale, bocca nettamente migliore, voluminosa ma fresca con netta spinta acida e minerale.
Idem ma 2011
Stesso uvaggio + riesling
Naso più fresco, susina bianca, zenzero, erbe fresche. Bocca più dritta, piccante, meno voluminosa, retro nasale leggermente idrocarburica. Buono.
G. D. Vajra Langhe bianco Pètracine 2010 Riesling
Salvia e origano, molto originale, ancora vegetale non ancora a fuoco, bocca molto ampia, buona spinta acida, bella ampiezza, finale molto citrico di limone amalfitano, ancora giovane, migliorerà perché la materia c'è tutta.
Idem 2011
Ancora chiuso al naso, bocca scontrosa, piccantissima e legg. scomposta. Molto promettente anche se molto voluminoso: l'acidità sembra buona ed il finale di nuovo molto piccante.
Dolcetto d'alba 2010
Naso floreale sfacciato, fiori rossi, leggero garofano, bocca composta, coerente col naso, leggermente astringente e ammandorlato sul finale.
Barbera d'alba superiore 2008 Bricco delle Viole
Naso chinato, molto serrato, un po' coperto, bocca con poco slancio, l'acidità c'è ma sembra un po' scissa dal corpo del vino che rimane pesantuccio, largo e tendenzialmente piatto.
GDV Nebbiolo 2010
Fruttini rossi, sapido, lungo, molto piacevole. Ingresso molto fresco e dolce, bellissimo equilibrio.
Barolo Albe 2006
3 vigneti la volta, fossati e coste di vergne
Naso reticente molto classico, bocca molto buona ingresso dritto, grande tannino, sapidità eccezionale, polpa di frutto dolce. Molto buono!
Barolo Baudana 2008 L. Baudana
Molto classico, naso di rosa e cenere, frutto sotto spirito, bocca succosa, tannica ma non aggressiva come il 2006, finale migliore rispetto al 2006 ma non particolarmente lungo.
Idem ma 2006
Ingresso molto sapido poi una mitragliata di tannini nelle gengive, finale non molto lungo, chiude abb. repentino

Brovia F.lli
Barbera Sori del Drago 2010
Solo acciaio, ridotta al naso (forse perché fredda?) bocca dritta solo legg. astringente al centro, fresca di ribes e lamponi. È partita maluccio, coperta e velata, poi si ripulisce ma senza mai convincermi appieno.
Barolo Villero 2008
Naso più alcolico, bocca più tannica, legg. aggressiva, destinato ad evolvere in modo molto tradizionale, finale lungo, balsamico e legg. astringente.
Barolo Rocche 2008
Vigna di 46 anni nelle Rocche di Castiglione. Profumi molto serrati ma poi esce un tocco agrumato, bocca precisa, tradizionale senza eccessi, tannino molto elegante, setoso, buono. Ingresso molto bello, fresco, balsamico, dolce, si espande molto bene in bocca. Rimane una certa sfocatura al naso che non me lo fa classificare fra i grandi. Inoltre la classicità mi sembra che finisca per essere più un limite che una virtù. Decisamente non è una cantina nelle mie corde.

Pira Luigi
Langhe Nebbiolo 2010
Naso di bosco fresco e fruttini rossi, lampone, bocca fresca, legg. tannico, abb. lungo, molto bilanciato e fresco.
Barolo Serralunga 2008
Naso indecifrabile, chiuso, leggera rosa, ingresso in bocca bello, dolce, avvolgente, tannino un po' ruspante, leggera astringenza, complessivamente più che buono.
Barolo Margheria 2008
Naso chiuso bocca sapida lunga, tannino ben presente, in un complesso di eleganza, frutto sotto spirito, terra bagnata e sottobosco.
Barolo Marenca 2008
Naso molto classico, bocca polposa, ricca, lunga e larga, anche qui eccellente sapidità, tannino virile ma meno appuntito del Margheria, molto lungo.
Barolo Vigna Rionda 2008
12 mesi di barrique e 12 di botte grande. Naso già complesso, cenere, china, legna secca, fiori rossi, ingresso in bocca ampio, dolce, molto ben bilanciato fra frutto, minerale e terra, tannini molto fitti e rotondi, lunghissimo e piacevolissimo. Ha il classico quid in più dei fuoriclasse. Entra nelle mie eccellenze di Langa.


Germano Ettore
Alta Langa brut met. class.
Bella freschezza, profumi di lievito e fiori bianchi, lungo e ampio.
Nascetta 2010 Langhe Bianco
Profumi di nespola e bellissimi fiori bianchi, bocca interessante pulita, lunga, acidità presente e bilanciata.
Herzù 2011 Langhe bianco
Naso indrocarburico e di pompelmo, bocca bella rotonda, legg. residuo zuccherino ma struttura adeguata e altrettanta acidità.
Binel 2010 Langhe bianco (70% ch. 30% riesling)
Si sente lo chardonnay più ricco ma mantiene una bella freschezza.
Barbera Vigna della Madre 2010
Ancora indietro, un po' segnato dal legno ma in modo leggero e temporaneo. A Natale sarà una delle mie Barbera preferite.
Langhe Nebbiolo 2011
Naso ancora un po' sfuocato al naso ma con bocca dolce e avvolgente, grande maturità di tannino, finale di media lunghezza ma molto piacevole.
Barolo Prapó 2008
Naso giovane, bocca imponente ma non squilibrato, caldo e fresco allo stesso tempo, trama tannica quasi perfetta, maschio ma di grande equilibrio. Con l'ossigenazione migliora ancora: si dimostra un vino eccellente per definizione del tannino, ancora virile ma finissimo e già dolce: top wine! Grande miglioramento stilistico negli ultimi anni!
Barolo Cerretta 2008
Naso più chiuso, bocca più serrata, più sapida ma anche più tannica.
Barolo Lazzarito Riserva 2006
Naso ancora chiuso, bocca sontuosa, tannino magistrale, ampio e lungo. Ha bisogno di più tempo per aprirsi e noi dobbiamo scappare: l'ultimo sorso però mi fa vedere le stelline: sarà grandissimo fra qualche anno ma già oggi, con il suo colore diafano e la bocca avvolgente e lunghissima fanno veramente impressione! Complimenti a Sergio Germano!
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Re: The Drunk Ducks' Nest - 2 giornate langarole... (da pg. 18)

Messaggioda paperofranco » 21 ago 2012 23:12

Grazie per il resoconto, ma CAZZO.... mi dici come hai fatto con questo caldo puttano a farti in due giorni tutti codesti assaggi di barolo?
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Re: The Drunk Ducks' Nest - 2 giornate langarole... (da pg. 18)

Messaggioda il chiaro » 22 ago 2012 00:03

in cantina si sta al fresco.
Sono contento che i vini di Sergio ti siano piaciuti, lo seguo da diversi anni e migliora ad ogni vendemmia.
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Re: The Drunk Ducks' Nest - 2 giornate langarole... (da pg. 18)

Messaggioda paperofranco » 22 ago 2012 09:28

il chiaro ha scritto:in cantina si sta al fresco.
Sono contento che i vini di Sergio ti siano piaciuti, lo seguo da diversi anni e migliora ad ogni vendemmia.


Sì, certo, ma poi quando esci inizi a rifermentare :mrgreen: ......a parte gli scherzi, secondo me è anche un fatto di predisposizione dell'organismo oltre che di temperatura dell'ambiente dove si beve.

per il Duck
Quando parli di Brovia e dici che tutto sommato la classicità ti sembra un limite, che intendi? Ma il Cà mia non te lo hanno fatto sentire?
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Re: The Drunk Ducks' Nest - primavera 2012

Messaggioda ugc » 22 ago 2012 11:15

Wineduck ha scritto:Ieri sera uno spettacolare Champagne Blanc de Noirs Les Crayères Egly Ouriet sboc. 1/10
Terza bottiglia che bevo di questo fantastico prodotto e terza volta che vedo l'Arcangelo Gabriele e tutti i suoi colleghi. Parte sempre maluccio con note ossidative non piacevoli miste a qualche sensazione di crosta di formaggio. Ci mette solo una mezz'oretta a ripulirisi e lì parte lo spettacolo: il naso è fra i più cangianti e nitidi della regione, con sensazioni sempre più "luminose" ovvero pulite e chiare (una crema pasticcera sempre più leggera mista prima alla scorza d'arancia amara, poi al cedro, poi ai fiorellini viola). In bocca si distende con progressività regolare: sorso dopo sorso sempre più minerale, pulito e fresco pur nella sua consistenza massiccia, quasi masticabile, con una bollicina sempre più fine ed una persisitenza che dopo un'ora sfiora i 2 minuti. Sul palato, l'effetto è lo stesso di uno dei migliori PN di borgogna, per la sua avvolgenza e la sensazione di fragoline e mirtilli rossi che ti rimane nel cavo orale.

ti leggo solo ora, bellissima descrizione. A giudicare dalla data di sboccatura dovrebbe trattarsi di millesimo 2004, che a me piace nonostante tutto relativamente poco. Il 2002 era da capottamento...
Wineduck ha scritto:Non nego la mia preferenza per gli champagne con prevalenza o totalmente prodotti con uve nere ma sui prodotti di base di E.O. (Les Vignes de Vrigny e il Brut Tradition) non riesco a trovarci quella superiorità indiscussa che molti gli attribuiscono. Forse è un mio limite, non lo nego.

Per me sia il vrigny sia il tradition patiscono molto di più l'annata base rispetto agli altri prodotti. Sul vrigny in particolare i base 02, 05 e 06 erano perlomeno ottimi se non straordinari. I 04 e 07 molto meno. Talvolta poi, e parlo di qualche annetto fa, ci son stati lotti meno performanti. Mi aspetto in ogni caso grandi cose dal 08 uscito quest'anno.
Wineduck ha scritto:Questo prodotto invece lo considero veramente straordinario (anche per costanza qualitativa nel tempo): è qui che sento nettamente la mano del produttore fuoriclasse.
Peccato se ne trovino pochissime bottiglie in Italia e tutte a prezzi esagerati.

beh, non c'è da stupirsi considerato chi lo importa. :D
in ogni caso concordo che valga almeno come il millesimato, anzi, forse è il suo prodotto migliore specialmente sul breve periodo. Chiaro che a partire da 10 anni dalla sboccatura i pn in purezza iniziano a pagare dazio...
Rien n'y fait, menace ou prière, l'un parle bien, l'autre se tait;
et c'est l'autre que je préfère, il n'a rien dit, mais il me plaît.
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Re: The Drunk Ducks' Nest - 2 giornate langarole... (da pg. 18)

Messaggioda arnaldo » 22 ago 2012 16:47

Wineduck ha scritto:Barolo Baudana 2008 L. Baudana

Idem ma 2006
poi una mitragliata di tannini nelle gengive,
[!



In ricordo dei vini che faceva baudana da solo..... sono rimaste queste mitragliate.................
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Re: The Drunk Ducks' Nest - 2 giornate langarole... (da pg. 18)

Messaggioda Wineduck » 22 ago 2012 22:05

paperofranco ha scritto:per il Duck
Quando parli di Brovia e dici che tutto sommato la classicità ti sembra un limite, che intendi? Ma il Cà mia non te lo hanno fatto sentire?


arnaldo ha scritto:
In ricordo dei vini che faceva baudana da solo..... sono rimaste queste mitragliate.................


Rispondo accomunando questi due interventi perchè trattano lo stesso argomento, almeno dal mio punto di vista.
Non ho mai nascosto la mia antipatia per la suddivisione manichea fra produttori "tradizionali" e "moderni", sia in Piemonte che in Toscana. Ho sempre sostenuto che un territorio vinicolo giovane ha il diritto di fare i propri esperimenti per individuare un equilibrio fra diversi orientamenti di mercato. Tutti i produttori di cui parliamo producono il vino per venderlo, nessuno vinifica ed imbottiglia solo per il proprio consumo familiare: significa che qualcuno si rivolge ad un pubblico con gusti di un certo tipo (chiamiamoli per sintesi "tipo A") mentre altri si rivolgono ad un altro tipo di clientela ("tipo B"). La questione della "tradizione" versus la "modernità" è quindi una mera questione di tipologia di clientela e di relativi gusti. I gusti del consumatore medio si stanno modificando, insieme alle competenze dei produttori ed altri fattori legati al "terroir" (es. il clima). Apprezzo quindi molto i produttori che non rimangono "attaccati come zecche" alle loro convinzioni, pregiudizi, ideologie o semplicemente agli investimenti che hanno fatto (o non hanno fatto) anni prima in cantina :roll:
Non li apprezzo per "pregiudizio positivo" ma perchè trovo sempre i loro vini più divertenti, stimolanti, sorprendenti e vari. La tradizione diventa un limite quando si cerca di riproporre la stessa ricetta senza tenere conto dell'evoluzione che sta prendendo piede e che coinvolge il produttore ed il mondo che lo circonda. Botti grandi, piccole, intermedie, vasche in acciaio, in cemento o vetroresina, fermentini rotanti, fissi, pompe idrauliche o peristaltiche, sistemi a caduta, ecc.: sono solo attrezzi, utensili che dovrebbero essere usati o meno, in un modo o in un altro, purchè permettano di realizzare il tipo di vino che il produttore ha in mente, per soddisfare il proprio gusto e quello della clientela su cui ha deciso di puntare. Non cambiare "modulo", ovvero utensili e ricetta, in funzione del variare dei fattori endogeni ed esogeni, è una sciocchezza storica.
In questo momento, per la mia fase evolutiva di cosa intendo per "Barolo piacevole", i vini di Brovia e del vecchio Baudana, non mi stimolano, non mi divertono ma anzi mi annoiano e mi stufano subito. Non ho voglia di aspettare anni per sentire poi i soliti profumi "tipici" (camino spento, rosa appassita) e non ho voglia di prendere delle "mitragliate di tannini nelle gengive" per poi poter dire... "ah si però che Barolo tradizionale! Proprio come una volta..." (ma "una volta" quando? Boh!)...
Delle classificazioni non me ne frega nulla, anzi le detesto: guardo solo dentro il bicchiere e se il contenuto mi piace, plaudo al risultato e al produttore.
Il resto è noia... :wink:
Ultima modifica di Wineduck il 22 ago 2012 22:26, modificato 1 volta in totale.
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Re: The Drunk Ducks' Nest - primavera 2012

Messaggioda Wineduck » 22 ago 2012 22:25

ugc ha scritto:ti leggo solo ora...


Grazie Umberto, riassaggerò i loro prodotti base: i tuoi pareri li trovo sempre molto affidabili ed utili. Sono ormai diventato un affezzionato lettore del thread-blog sullo Champagne animato pincipalmente da te e Greg.
Colgo l'occasione per chiederti un parere su due prodotti/produttori che ho scoperto recentemente trovandoli abbastanza interessanti: Pascal Mazet (Chigny les Roses) millesimato 2002 ed il Rosè di Marguet Pere et Fils (Ambonnay).
Grazie
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Re: The Drunk Ducks' Nest - primavera 2012

Messaggioda alexer3b » 22 ago 2012 22:39

Wineduck ha scritto:Colgo l'occasione per chiederti un parere su due prodotti/produttori che ho scoperto recentemente trovandoli abbastanza interessanti: Pascal Mazet (Chigny les Roses) millesimato 2002 ed il Rosè di Marguet Pere et Fils (Ambonnay).
Grazie

Te accontenti pure delle mie considerazioni o aspettamo ugc che de sicuro ne sa più de me? :mrgreen:

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Re: The Drunk Ducks' Nest - primavera 2012

Messaggioda Wineduck » 22 ago 2012 22:47

alexer3b ha scritto:
Wineduck ha scritto:Colgo l'occasione per chiederti un parere su due prodotti/produttori che ho scoperto recentemente trovandoli abbastanza interessanti: Pascal Mazet (Chigny les Roses) millesimato 2002 ed il Rosè di Marguet Pere et Fils (Ambonnay).
Grazie

Te accontenti pure delle mie considerazioni o aspettamo ugc che de sicuro ne sa più de me? :mrgreen:

Alex


Le tue le ho già lette sul "libricino"... :mrgreen: scorretto che nun sei artro... :P :lol:
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Re: The Drunk Ducks' Nest - primavera 2012

Messaggioda alexer3b » 22 ago 2012 22:49

Wineduck ha scritto:
alexer3b ha scritto:
Wineduck ha scritto:Colgo l'occasione per chiederti un parere su due prodotti/produttori che ho scoperto recentemente trovandoli abbastanza interessanti: Pascal Mazet (Chigny les Roses) millesimato 2002 ed il Rosè di Marguet Pere et Fils (Ambonnay).
Grazie

Te accontenti pure delle mie considerazioni o aspettamo ugc che de sicuro ne sa più de me? :mrgreen:

Alex


Le tue le ho già lette sul "libricino"... :mrgreen: scorretto che nun sei artro... :P :lol:

:lol:
Vabbè, comunque te posso di': bravo, due produttori che mi piacciono assai. Di Mazet hai provato il Grande Réserve? Per me è uno champagne dal fascino non comune... :wink:

Alex
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